La
comunicazione è
al centro
della vita di tutti i giorni.
La
comunicazione strumento fondamentale
di un docente.
Comunico
per il semplice fatto che
esisto, e non posso farne a
meno.
Anche chi
pensa di non comunicare, in
realtà sta lanciando un
messaggio ben preciso, e, di
fatto, sta comunicando.
Se durante una festa mi metto in
un angolo e non parlo con
nessuno, con il mio
comportamento sto dicendo tante
cose; che non
mi piacciono le persone
presenti, che voglio essere
lasciato in pace, e tanto altro
ancora.
In
ogni comunicazione ci
sono aspetti verbali e
aspetti non verbali:
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verbali
(ciò
che si
dice);
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messaggi
paraverbali
(modulazioni
della
voce,
inflessioni,
pause,
ritmi);
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messaggi
non
verbali
(distanze,
contatti
corporei,
posture
e
movimenti,
gestualità,
espressioni
del
volto,
sguardi,
abbigliamento,
trucco). |
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Espressioni del
volto
Gli occhi parlano
prima della bocca
In una comunicazione
si ha un’emittente e
un ricevente
Comunicare significa farsi
capire.
Nasce
un'altra considerazione
fondamentale: nel comunicare
è importante sia chi
trasmette il messaggio, sia
chi lo riceve.
Dobbiamo
conoscere, ascoltare
il nostro interlocutore, per
personalizzare il messaggio
alle sue esigenze, ai suoi
interessi,
ma
soprattutto
verificare(feedback) che il
messaggio sia arrivato e sia
stato compreso.
Tutti possono
comunicare, ma non tutti
sanno farsi capire
Per farsi capire
occorre suscitare
interesse in chi
ascolta le nostre
parole. In sintesi,
per comunicare
occorre:
-
conoscere
il destinatario;
-
usare
appropriati
veicoli
di
trasmissione;
-
saper
suscitare
interesse;
-
informare
esaurientemente;
-
ascoltare
e
valutare
le
reazioni
del
destinatario;
-
migliorare,
se
necessario,
il
contenuto
dell'informazione
trasmessa,
usando
differenti
e
più
efficaci
mezzi
di
comunicazione;
-
suscitare
interesse
con
nuovi
stimoli.
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Siamo giunti agli
aspetti più importanti
della comunicazione.
Intanto, attenzione alle
parole: parlare semplice
è uguale a parlare
chiaro.
Usare il linguaggio più
forbito spesso non aiuta
a catturare l'attenzione
di chi ascolta, anzi,
molto spesso causa
l'effetto contrario
Tenere presente che
il verbale
(ovvero le parole
che sono dette in
una qualsiasi
conferenza,
seminario, lezione
scolastica, o
semplice riunione di
lavoro)
rappresenta solo il
7% della
comunicazione.
Ciò significa che le
parole, colpiscono
l'attenzione
dell’interlocutore
in misura minore di
quanto si possa
pensare.
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