La Pasqua ai Danisinni:

 

11/04/2003

 

La Pasqua? Beh, oggi ce ne ricordiamo perché segnata in rosso sul calendario, o per fare una vacanza con gli amici, o per comprare uova di cioccolata e pecorelle di pasta reale all’insegna di quel consumismo che ormai, vuoi per necessità, vuoi per abitudine ha preso il sopravvento sul nostro modo di pensare.

Intanto in oriente si combatte una guerra… ; un conflitto che gli europei definiscono: “di liberazione”; gli arabi “guerra santa” (e proprio il caso di dire: povera evoluzione!!!); esperti intellettuali “di speculazione”, non pensando minimamente al dolore e alla disperazione di migliaia di uomini che muoiono giorno dopo giorno per saziare la fame di potere dei loro capi di stato.

Mi capita di percorrere le vie del centro in questi giorni e scorgo la solita indifferenza e superficialità di “ragazzi benestanti e viziati” seduti sugli scalini del Teatro Massimo, con la faccia al sole, quasi estranei al mondo che li circonda e persino infastiditi quando mi rivolgo a loro con la classica domanda di rito: “cos’è per voi la Pasqua?” ma questa è: “la sindrome del benessere” allora come condannarli?

Al quartiere Danisinni,  ultimo limbo della IV Circoscrizione di Palermo, troppo spesso posto nella ‘scatola del dimenticatoio’ dalle Istituzioni, la Pasqua viene vissuta a braccetto della tradizione familiare, del rispetto profondo nel segno della Morte e Resurrezione del Cristo Salvatore ed ancora di quella semplicità che se fosse compresa da tutti, certamente aprirebbe le porte ad un mondo migliore. Eh, già! Perché si può essere ricchi, ma stupidi, poveri e ricchi nel cuore, come i ragazzi che frequentano il Centro aggregativo "Rinascita Danisinni" che con i loro sguardi profondi, le loro spensierate marachelle e i loro racconti, dettati dall’umiltà di chi sa vivere e soffrire, ci fanno capire a chiare lettere l’importanza e il valore della Pasqua per loro e le famiglie.

Sabrina è incantata dalla Pasqua e afferma che se è vero che c’è tristezza per la morte di Gesù, è anche vero che si è felici per la sua Resurrezione. Sabrina è felice di trascorrere l’evento con papà, mamma e fratelli, in attesa della Pasquetta, dove l’aria e i profumi della natura rappresentano un piccolo paradiso da godersi.

Per Veronica la Pasqua è particolare. La Morte e la Resurrezione di Gesù per la salvezza degli uomini è anche occasione di svago e gioia assieme ai propri cari, facendo lunghe passeggiate alla Marina, giocando a carte con i parenti fino a tarda sera, aspettando il lunedì di Pasquetta da trascorrere nelle aree organizzate di San Martino delle Scale, dove attende di gustare la carne, la salsiccia e i carciofi arrostiti.

Vincenzo dice che la Pasqua lo commuove profondamente e afferma: "come non pensare alla Passione di Gesù, colui che è morto per salvare l’umanità e liberarla dai suoi peccati?". Vincenzo trascorre la Pasqua tra le mura domestiche, in compagnia dei familiari, ma non vuole rinunciare all’uovo e alla colomba pasquale come da tradizione.

Marianna ed Elisa (sorelle) sono addirittura entusiaste per la Resurrezione di Gesù e dicono: “è l’occasione giusta per fare: “vucciria” insieme con i nostri cari", "ed è anche l’occasione per aiutare la nonna ai fornelli”, dice Elisa: “poi  Pasquetta è l'occasione per girare liberamente in bicicletta sui prati della Favorita, rispettando l’ambiente. “Come?" domanda Marianna, Elisa risponde: “non gettando ‘a munnizza n’tierra’, hai capito?”

E’ questa la Pasqua dei ragazzi del quartiere Danisinni, ovvero uno schiaffo all’eccessivo perbenismo e un invito sincero ai signori che occupano i gradini superiori della scala della mobilità sociale, nella riflessione e nella razionalità…; in fin dei conti abbiamo tanto da imparare da coloro che da molti vengono ritenuti ‘inferiori’ e che chiudiamo nel labirinto dell’indifferenza per convenienza o giustificazione all’agiatezza sfrenata.

Buona Pasqua ragazzi dei Danisinni, espressione di ciò che rimane genuino e incontaminato, Buona Pasqua alle vostre famiglie e grazie per averci dato una piccola lezione di vita.

 

                               

I ragazzi del centro "Rinascita Danisinni"

 

e gli operatori Giuseppe T. e Antonio A.