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Razza:
Anglo-arabo Sardo |
Origine:
Sardegna |
Attitudini:
Sella |
Diffusione:
Italia |
Qualità:
Veloce e resistente, buon saltatore |
Temperamento:
Equilibrato |
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Morfologia:
Viene classificato in 3 taglie: piccola (cm 156-158), media
(cm 158-165), grande (oltre cm 165).
ha una testa piuttosto leggera e corta, con profilo rettilineo;
le orecchie sono piccole e mobili, gli occhi grandi e vivaci
e ampie le narici.
Il collo, leggero ed elegante, è ben attaccato, il
garrese è ben pronunciato, la linea dorso-lombare si
presenta dritta o leggermente insellata, con reni corte e
muscolose e la groppa leggermente inclinata, con la coda ricca
e ben attaccata.
Il petto è ampio con torace profondo, le costole sono
ben arcuate e la spalla è lunga e ben inclinata.
Gli arti sono solidi senza essere pesanti, con tendini ben
staccati e pastorali giustamente inclinati, gli zoccoli sono
generalmente di buona consistenza e proporzione. Colori iù
comuni del mantello sono il baio e il sauro, mentre è
sempre meno frequente il grigio.
Storia:
Naturalmente
è impossibile dire come il cavallo sia giunto in Sardegna,
si ipotizza che esso provenga dall'Africa, confortati dalla
presenza sull'isola di altri due animali di provenianza africana:
il muflone e la pernice barbaresca.
L'ipotesi della sua origine asiatica è invece suffragata
dalla teoria secondo la quale i primi cavalli giunsero in
Sardegna portati dai Greci nel IV e V secolo a.C.
Le successive invasioni, romana, cartaginese e infine saracena,
determinarono ulteriori apporti di razze diverse, che caratterizzarono
un primo tipo di cavallo sardo. Notevole impulso e razionalizzazione
dell'allevamento equino si ebbe con il regno di Ferdinando
il Cattolico (1479-1516), durante il quale furono importati
dalla Spagna cavalli Andalusi che diedero un contributo
fondamentale al miglioramento della razza locale, affidandola
e alleggerendola.
Un buon effetto ebbe anche il provvedimento dell'Imperatore
Filippo V che vietò l'emigrazione dei cavalli dall'isola,
stanziando dei contributi per gli allevatori.
La stessa cura per l'allevamento equino ebbero anche i Savoia,
quando la Sardegna entrò a far parte del regno sabaudo.
Furono introdotti Purosangue Arabi e in questo secolo
anche Inglesi.
In tal modo viene definito Anglo-arabo Sardo il prodotto
dell'incrocio, selezione e meticciamento di stalloni Purosangue
Inglese Arabo e Anglo-arabo Sardo con fattrici
indigene selezionate che abbiano una percentuale di sangue
arabo non inferiore al 25%.
E' evidente il tentativo, che per altro ha dato buoni risultati,
di fondere le attitudini atletiche di velocità del
Purosangue Inglese con l'intelligenza e la resistenza
del Purosangue Arabo.
L'Anglo-arabo Sardo è presente in tutte le discipline
equestri con confortanti risultati.
(Tratto da: Cavalli: le attitudini delle razze da sella
- Demetra S.r.l. - Mino Tenni e Giorgio Selmi) |
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