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MONTA WESTERN :
Chi sale e chi scende
Chi sale e chi scende - Movimenti precisi: i dettagli contano -
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TECNICA WESTERN - Chi sale e chi scende
da Il Mio Cavallo
Montare e smontare di sella correttamente non è solo questione di sicurezza, ma anche, ebbene sì, di stile. Qui la forma è anche sostanza. Da questa semplice operazione che inizia e conclude ogni sessione di lavoro si capisce molto sulla “scuola” di un cavaliere.


L'autodidatta distratto, colui per il quale a cavallo il fine giustifica i mezzi, si troverà comunque seduto sulla sella, ma nel farlo quasi sicuramente avrà omesso alcuni particolari che poi, in situazione critica, potrebbero essere quelli che fanno la differenza.
Non avrà controllato la lunghezza delle redini, avrà infilato il piede nella staffa volgendo le spalle alla testa del cavallo, si sarà afflosciato sulla sella con un tonfo sordo ritenendo che questa sia la miglior espressione della disinvoltura cowboy. Niente affatto: i colleghi cavalieri dei lontani ranch americani siedono in sella con la massima delicatezza, consci che le reni e la spina dorsale del proprio cavallo sono un bene prezioso, e osservano tutta una serie di misure di
sicurezza nel montare e smontare da qualsiasi animale che diventa assolutamente vitale se si tratta con un soggetto giovane, poco addestrato, o facile agli spaventi.
Certamente questo non è il genere di cavallo che verrà utilizzato sotto la sella di un rider alle prime armi in una buona scuola di equitazione. Ma i primi rudimenti dello stare in sella si imprimono nello stile dell’allievo in maniera spesso indelebile. Perdere successivamente le cattive abitudini acquisite a inizio carriera sarà difficile, quando poi il cavaliere incomincerà ad avvicinarsi a soggetti un po’ meno gestibili di un cavallo da scuola.
E in questo sta l’importanza di imparare subito bene.


SEMPRE A SINISTRA

Come sappiamo il cavallo viene sempre avvicinato da sinistra. Si tratta di una sorta di convenzione dovuta più che altro al fatto che quando si lavora attorno alla testiera è la mano destra dell’uomo quella che deve fare da contenimento all’esterno della testa in caso di tentata fuga del cavallo, e siccome il destro, per la maggior parte degli appartenenti al genere umano, è l’arto più abile e pronto, la consuetudine ha portato ad affermare questa abitudine come norma di buona equitazione.
Sia come sia, il cavallo è abituato a vedervi arrivare dalla sua sinistra perché così è stato addestrato e non c’è motivo alcuno di metterlo in agitazione facendo altrimenti.

OCCHIO ALLA TESTA
Nel posizionarsi dunque alla sinistra del cavallo, e ovviamente all’altezza della sella, dobbiamo ricordarci di guardare in direzione della testa e non, come molti fanno, verso la coda: questa posizione sembrerebbe più comoda per il successivo step della salita in sella, l’infilare il piede nella staffa. Invece, come vedremo, è scorretta e può portare con sé una serie di piccoli incidenti. Inoltre non permette di tener d’occhio le intenzioni del cavallo, il quale potrebbe decidere di mettersi in moto senza permesso, approfittando del fatto che gli voltiamo la schiena e che non siamo in grado di prevenire le sue non richieste iniziative.
Una delle regole più importanti, infatti, determinata non tanto dalla correttezza ed esperienza dell’allievo quanto dal buon addestramento del cavallo, è che questi rimanga pressoché immobile durante l’operazione della salita in sella e della discesa.
Durante tutta l’operazione di salita e discesa le redini devono rimanere incrociate sul collo del cavallo, e in questa posizione verranno impugnate al centro con la mano sinistra. Afferrarle in qualunque altro modo significherebbe poterle perdere facilmente, mentre così, se anche sfuggissero dalla mano, esse ricadrebbero semplicemente sul collo e non a terra.

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MOVIMENTI PRECISI: I DETTAGLI CONTANO

Foto 1

Foto 2
Preludio molto importante e troppo spesso trascurato alla salita in sella, così come alla discesa, è il controllo della lunghezza delle redini. Esse devono essere abbastanza corte da permettere una veloce azione contenitiva se il cavallo dovesse mettersi in movimento mentre non siamo ancora ben sistemati, ma abbastanza morbide perché gli eventuali spostamenti della mano durante salita e discesa non finiscano per tenderle eccessivamente agendo sul morso in maniera indesiderata o infastidendo il cavallo in bocca, il che sarebbe un pessimo inizio per una sessione di lavoro che si vorrebbe completamente serena.

La misura corretta delle redini si prende afferrandole con la mano sinistra e portando la mano al pomo della sella: se in questo modo si prende un moderato contatto con l'imboccatura, la lunghezza è quella giusta. Naturalmente è anche importante controllare che le due redini abbiano la medesima tensione.
(foto 1) (foto 2)

 
Siamo pronti a salire. Il primo passo è infilare il piede sinistro nella staffa, operazione che, lo ripetiamo, va eseguita guardando verso la testa del cavallo e non all'indietro.
I cavalieri più alti ce la faranno senza difficoltà, i più piccoli potranno aiutarsi mettendo la staffa in posizione con la mano destra. (foto 3).

Foto 4
Una volta infilato il piede è bene appoggiare il ginocchio alla sella, sul fianco del cavallo: questo manterrà la punta dello stivale abbastanza lontana dal corpo dell'animale evitando di sollecitarlo involontariamente a muoversi.
Sempre mantenendo le redini incrociate nella mano sinistra, appoggiata alla base del collo davanti all'arcione, afferiamo con la destra il pomo della sella. Una variante ammessa è l'afferrare direttamente l'arcione al di là del pomo. (foto 4).
Foto 3
 
Aiutandoci con una spinta del piede destro, che è rimasto a terra, e con l'appiglio del pomo, distendiamo la gamba sinistra e solleviamoci sulla staffa. In questa fase del movimento, come in quelle che seguiranno, evitiamo di flettere il busto in avanti. Rimanere il più possibile diritti e perpendicolari al corpo del cavallo eviterà di trasmettergli impulsi che, soprattutto in un animale molto addestrato, potrebbero essere interpretati come una richiesta di partenza. (foto 5).

Facciamo passare la gamba destra ben sopra alla groppa del cavallo, avendo cura di non urtarla, e sediamoci infine sulla sella con leggerezza. Infiliamo il piede destro nella staffa (dobbiamo imparare a farlo intuitivamente, senza bisogno di guardare). Fatto ciò, assumiamo immediatamente il giusto assetto: prendiamo le redini a due o a una mano, a seconda del tipo di lavoro che ci accingiamo a fare, sediamo ben avanti nel seggio (mai sulla paletta), apriamo le spalle, posizioniamo gambe e busto sulla verticale canonica (spalla-tallone) e guardiamo davanti a noi. Saremo così immediatamente pronti per affrontare qualunque situazione o iniziativa del nostro cavallo. È molto importante sottolineare che la discesa si compone esattamente delle stesse fasi. Se si osserva la sequenza delle foto partendo dall'ultima alla prima, avremo l'esatta sequenza dei movimenti che servono per smontare di sella.
Per la discesa dunque si dovrà: incrociare le redini sul collo tenendole, come sempre, nella mano sinistra, controllarne la giusta lunghezza, far uscire un poco il piede dalla staffa destra per agevolarne il successivo sfilamento. La mano destra si posiziona al pomo della sella, ci si solleva sulle staffe e, inclinandosi appena in avanti, si libera del tutto il piede destro spostando contemporaneamente il peso sul sinistro.
A questo punto si fa passare la gamba destra sopra la groppa fino a trovarsi del tutto alla sinistra del cavallo (in piedi sulla staffa sinistra). Mantenendo il busto eretto e le spalle il più possibile perpendicolari all'asse del corpo del cavallo, si flette il ginocchio contro il quartiere della sella per non urtare il fianco dell'animale con la punta dello stivale e si appoggia il piede destro a terra.
Alla fine, se il susseguirsi dei movimenti sarà stato corretto, ci troveremo proprio nella posizione di partenza, con il busto appena rivolto verso la testa del cavallo e guardando verso di essa.
Naturalmente tutte le fasi della salita e della discesa dalla sella devono essere eseguite in un unico movimento correlato e armonico, che prima o poi assumerà naturalezza senza che vi sia più bisogno di pensare ai vari momenti uno per uno.
Ma per l'allievo principiante è invece importante concentrarsi su ogni singolo step ed eseguirlo al meglio anche a costo di salire in sella, per così dire, al rallentatore.
Anche durante la discesa dalla sella il cavallo deve rimanere fermo. Se non sembra averne l'intenzione, aspettate a smontare e fategli eseguire uno stop che abbia l'aria di voler durare a sufficienza. Appena scesi, tirate giù le redini dal collo e impugnatele correttamente per guidare il vostro amico alla mano: rimanete sempre vicino alla sua testa, come dettano i corretti canoni della conduzione a terra. (foto 6) (foto 7).
Foto 5

Foto 6

Foto 7

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GALLERIA DEGLI ERRORI
Un modo di salire in sella sbagliatissimo ma molto diffuso: il cavaliere infila il piede nella staffa dando le spalle al cavallo.
Così ne perde il controllo. (foto 1).

Qui di sbagliato c'è tutto: la mano sinistra, quella che tiene le redini, abbrancata all'arcione, la destra alla paletta anziché al pomo, il ginocchio staccato dalla sella e di conseguenza la punta del piede puntata nel fianco del cavallo.
Si consiglia un'attenta rilettura di questo pezzo! (foto 2).


Scendere di sella scavalcando con la gamba destra il collo anziché la groppa del cavallo sembrerà a qualcuno molto disinvolto ma certo è cosa di scorrettezza notevolissima. Immaginate che cosa potrebbe succedere se il cavallo, punto da una zanzara, alzasse improvvisamente la testa urtando violentemente contro il vostro piede.
Per voi un gran male alla caviglia, ma forse anche di peggio se lui, spaventato dal colpo ricevuto, decidesse di partire al galoppo mentre vi trovate in quella precaria posizione. Inoltre, anche se tutto andasse per il meglio, una volta passata la gamba destra oltre il collo per scendere sareste costretti a lasciare le redini, che tenete con la sinistra. E un cavallo lasciato libero durante questo tipo di operazioni non rientra nei canoni di sicurezza della buona scuola equestre. (foto 3)
.

Foto 4
Anche la discesa liberando preventivamente i piedi da entrambe le staffe è utilizzata nella monta inglese, ma è adatta solo a quel tipo di finimenti. Con la sella western, più ingombrante, il volteggio risulta goffo e complicato, quindi scendere "mollando" entrambe le staffe non è giustificabile. (foto 4).

 


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