ABC
MONTA INGLESE - Regoliamo
i finimenti
|
da
Il Mio Cavallo |
Mai
salire a cavallo se non siamo sicuri della regolazione dei finimenti.
E una vecchia regola che ogni cavaliere, a qualsiasi livello
dovrebbe seguire.
Ecco alcuni riferimenti per eseguire una regolazione corretta della
testiera e delle staffe. |
a)
Il sottogola
b) Il filetto
c) La capezzina |
|
Testiera
e staffe,a meno di disporre di un cavallo di proprietà con
finimenti personali , richiedono delle regolazioni diverse
ogni volta che montiamo. La testiera, in particolare,deve calzare
a pennello sulla testa del nostro cavallo,rimanendo al suo
posto in ogni circostanza,senza per questo arrecargli fastidio.
Attenzione bene a non sottovalutare quest ultimo aspetto.
La testiera, infatti, ha il compito di reggere l imboccatura
all interno della bocca del cavallo.E di conseguenza agisce
su quella che senza alcun dubbio è la sua parte più
sensibile .
Una regolazione sbagliata,dunque,può rivelarsi estremamente
fastidiosa e può addirittura provocare alcune piccole lacerazioni
della mucosa che ricopre le gengive. Con il tempo queste lacerazioni
possono impedire al cavallo di mangiare bene e, se trascurate,
possono trasformarsi in un problema di salute grave.
Le staffe, invece,devono adattarsi alla nostra corporatura.
Variando la loro lunghezza possiamo modificare,anche in modo considerevole,
la nostra posizione in sella, e di conseguenza possiamo trovarci
più o meno comodi.
Ma la comodità in sella è solo uno degli aspetti.
Una staffatura adeguata, infatti, ci permette soprattutto di assumere
una posizione più equilibrata in sella, e di conseguenza
di essere più sicuri in ogni situazione,sia quando lavoriamo
all interno del nostro maneggio, sia |
quando
invece ci spingiamo all aperto, in campagna.
In ultimo, prima di addentrarci maggiormente nei particolari di
queste regolazioni, vogliamo anche ricordare che, assumendo una
posizione migliore in sella, il cavaliere risulta più comodo
per il proprio cavallo e di conseguenza rischia meno di creare tensioni
muscolari a livello della schiena. Tensioni che, alla lunga, provocano
difficoltà di movi-
mento nel cavallo e zoppie.
Inizio |
|
LA
REGOLAZIONE DELLA TESTIERA
|
Per
cominciare è necessaria una piccola premessa.
Ogni parte della testiera viene identificata da un nome preciso,
che deve essere conosciuto da chiunque monti a cavallo. Non
c è nulla di peggio che sentire un cavaliere
inesperto indicare una certa parte della
bardatura con un nome scorretto o storpiato.
La parte più importante della testiera,quella che rimane
a contatto con la nuca del cavallo,subito dietro le orecchie,
prende il nome di sopraccapo.
Alle estremità si suddivide in due parti, una più
sottile e una più spessa. I due prolungamenti sottili,uno
dei quali dotato di una piccola fibbia, prendono il nome di
sottogola.
Mentre ai due prolungamenti più spessi si assicurano
due cinghietti, i montanti, al termine
dei quali viene agganciata l imboccatura.
La fibbia che si utilizza solitamente per agganciare l imboccatura
al montante ha una forma particolare e si compone, oltre che
di una parte metallica,di due piccoli passanti di
sicurezza.
Il frontalino è la parte di testiera che
passa davanti alla fronte del cavallo. Termina alle estremità
con due piccole asole,all interno delle quali viene
fatto passare il sopraccapo.
Il frontalino può essere semplice, in cuoio, o lavorato
con degli inserti di plastica colorati.
La capezzina è una sorta di musina
che si stringe attorno al muso del cavallo subito sotto gli
zigomi. Può avere forme differenti e può obbligare
più o meno il cavallo a mantenere chiusa la bocca durante
il lavoro. Maggiore è la sua capacità di serrare
le ganasce del cavallo, più severa sarà la sua
azione. La capezzina viene mantenuta al suo posto grazie a
un sottile cinghietto che viene fatto passare
subito sotto al sopraccapo. Il nome tecnico con qui viene
indicato questo cinghietto è montante della
capezzina. Le regolazioni principali che devono
essere effettuate sulla testiera riguardano la
lunghezza dei montanti del filetto, la posizione della capezzina,
e la lunghezza del sottogola.
Vediamo ora nello specifico cosa bisogna osservare.
La
lunghezza dei montanti del filetto, lo abbiamo accennato
in precedenza, influiscono sulla posizione assunta dall
imboccatura all interno della bocca del cavallo.
Montanti sono troppo tirati, l' imboccatura tenderà
a rimanere troppo in alto, tirando letteralmente gli
angoli della bocca del cavallo.
In
questo caso il cavallo assumerà un espressione
strana, chiaramente infastidita, e tenderà aprire
la bocca nel tentativo di sottrarsi al fastidio.
Quando ci troviamo in questa tuazione, si dovrebbero poter
osservare delle profonde pieghe agli angoli della bocca.
Nel caso opposto, quando cioè i montanti sono troppo
lunghi, l imboccatura rimane troppo bassa nella bocca
cavallo e urta letteralmente contro i primi incisivi. A
differenza di quanto osservato nel caso precedente, ora
l' imboccatura non arriva neppure sfiorare gli angoli della
bocca e dunque non si forma cuna piega anomala.
Con una corretta regolazione, il filetto appoggia appena
agli angoli della bocca e il cavallo lo accetta senza alcuna
difficoltà, mantenendo la bocca chiusa e un espressione
mediamente serena.
|
|
|
Montanti
del filetto
troppo corti. Limboccatura è alta e la
bocca piegata. |
Montanti
del filetto troppo lunghi. Limboccatura è
bassa e non
tocca gli angoli della bocca. |
La
regolazione giusta
dei montanti del filetto.
Limboccatura si trova
al suo posto. |
La seconda regolazione riguarda la lunghezza dei montanti
della capezzina. Una capezzina del tipo più semplice,
quella cioè composta da un semplice bandone orizzontale
chiuso attorno al muso del
cavallo, per essere efficace deve rimanere all incirca
due dita sotto la sporgenza dell osso
dello zigomo.
Per modificare la sua altezza è sufficiente agire sullunica
fibbia presente sul montante della capezzina, accorciandolo
per sollevarla o allungandolo per abbassarlo.
Nella regolazione della capezzina è importante osservare
bene la posizione degli anelli del filetto.
A volte, infatti, quando la capezzina egli anelli dell imboccatura
si trovano troppo vicini, durante il lavoro, con lo sfregamento,
il cavallo può ferirsi.
In questo caso, non potendo modificare oltre un certo limite
la posizione dell imboccatura, sarà
opportuno alzare leggermente più del necessario la
capezzina allontanando leggermente i
due elementi.
|
|
|
|
I
montanti sono troppo corti e la capezzina
arriva proprio sotto allo zigomo del cavallo. |
In
questo caso i montanti sono
troppo lungi e la capezzina rimane
troppo bassa. |
Attenzione
a questo errore. In questo
caso la capezzina è stata fatta
passare sopra ai montanti del filetto. |
La
capezzina nella posizione corretta.
In questo caso
con laggiunta di
un chiudibocca. |
|
Meno
impegnativa, ma non per questo meno importante, la regolazione
del sottogola. Il sottile cinghietto che parte dal sopraccapo
ha il compito di evitare che la testiera possa accidentalmente
sfilarsi dalla testa del cavallo in caso di caduta.
Il sottogola, una volta chiuso, dovrebbe permettere
allincirca il passaggio di quattro dita di una
mano di taglio a livello della
gola del cavallo.
In questo modo, il cavallo ha comunque modo di muovere
tranquillamente la testa in ogni direzione, senza avere
la spiacevole sensazione di essere troppo costretto. |
|
Inizio |
|
LA
REGOLAZIONE DELLE STAFFE DA TERRA
|
Se
cè un istruttore in campo, chiediamogli di
verificare la correttezza delle nostre regolazioni prima
ancora di salire a cavallo.
Spostiamo
ora la nostra attenzione su un altro aspetto importante: la
regolazione delle staffe.
Anche in questo caso è necessario fare una premessa
importante.
La lunghezza delle staffe, indipendentemente dalla nostra
corporatura, è influenzata da ciò che intendiamo
fare una volta a cavallo.
A seconda dei casi, infatti, potremo optare per una staffatura
leggermente più lunga o una più corta.
Nel primo caso saremo agevolati se intendiamo uscire in passeggiata
rilassandoci o se vogliamo lavorare un po in piano.
Nel secondo caso, invece, ci troveremo più a nostro
agio anche su qualche esercizio di salto o se vogliamo galoppare
pancia a terra in un prato.
E bene sistemare le cose prima di salire a cavallo, agendo
sulla lunghezza degli staffili, ossia le cinghie di cuoio
che reggono le staffe.
|
Un
vecchio trucco di scuderia consisteva nel confrontare
la lunghezza delle staffe con quelle di un nostro braccio.
In piedi a lato del cavallo, solleviamo una staffa e
portiamola verso
unascella. Quindi stendiamo il braccio, appoggiando
la punta delle dita esattamente sulla fibbia reggistaffile.
Se la lunghezza del
nostro braccio e quella dello staffile più
o meno coincidono, allora vorrà dire che
le staffe si adattano alla nostra corporatura.
Se invece la lunghezza è palesemente
differente, allora dovremmo ricorrere a una semplice
regolazione prima di salire a cavallo.
Attenzione però. Questo sistema consente una
regolazione a spanne. Per avere la certezza
che la nostra valutazione è stata corretta, non
potremo far altro che salire a cavallo, inserendo i
piedi nelle staffe. La regolazione da terra avviene
con poche semplici mosse. Per prima cosa si agisce sullo
staffile facendolo scorrere in modo da poter arrivare
con comodità alla fibbia metallica che lo chiude.
Quindi, impugnando la fine dello staffile con la mano |
sinistra,
si fa scorrere la fibbia verso l alto liberandola
dal buco in cui è inserita. A quel punto se vogliamo
allungare le staffe non dovremo far altro che assicurare
la fibbia uno o due buchi più in basso rispetto
a prima, mentre se intendiamo accorciarle, dovremo spostarci
nella direzione opposta.
Terminata questa operazione non ci resta che riportare
la fibbia dello staffile in alto (fino all altezza
del gancio), ripetendo la stessa regolazione anche sull
altra staffa. In genere, se gli staffili non sono
troppo consumati, per ottenere la stessa regolazione
sarà sufficiente spostare la fibbia del lo stesso
numero di buchi, in alto o in basso. Per maggiore sicurezza,
comunque, prima di salire in sella potremo verificare
che le staffe siano lunghe uguali, posizionandoci di
fronte al cavallo e confrontando la posizione della
panca delle due staffe (la parte dove si appoggia il
piede), con le punte delle spalle del cavallo. |
|
Inizio |
|
LA
REGOLAZIONE DELLE STAFFE DALLA SELLA
|
Una
volta regolate le staffe da terra potremo salire a cavallo.
A quel punto, assunta una posizione il più possibile
corretta, e inseriti i piedi nelle staffe, potremo verificare
che la staffatura effettivamente si adatta perfettamente
alle nostre esigenze.
In caso contrario non dovremo far altro che allontanare
il ginocchio dal quartiere, senza togliere il piede dalla
staffa. In questo modo potremo arrivare ad agire sullo staffile,
e saremo in grado di farlo scorrere leggermente in basso.
A quel punto non dovremo far altro che liberare la fibbia
dal buco, allungando o accorciando lo staffile a nostro
piacimento. Il vantaggio di mantenere il piede nella staffa
è evidente.
In questo modo, infatti, avremo immediatamente la sensazione
della loro lunghezza, sveltendo decisamente le operazioni
di regolazione.
Al termine della regolazione, prima ancora di iniziare a
lavorare, la fibbia dello staffile sia riportata nella sua
posizione originale.
|
|
|
|
|
Foto
4 |
Foto
5 |
|
Una
volta in sella potremo verificare la correttezza della regolazione
delle staffe effettuata da terra.
Per variare la lunghezza, senza togliere il piede dalla
staffa, dobbiamo allontanare il ginocchio
dal quartiere della sella (foto 1), in modo da far
scorrere lo staffile nel gancio che lo regge, fino a liberare
la fibbia (foto 2).
Quindi la si sposta in alto o in basso di uno o due buchi
(foto 3 e 4), e la si riporta in alto, nuovamente
protetta sotto il quartierino della sella (foto
5). Spostando la fibbia verso il basso le staffe si
allungano,
se viceversa la si sposta in alto si accorciano.
Grazie a questo sistema potremo verificare istantaneamente
la correttezza della staffatura.
|
|
|