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MONTA INGLESE :
L'equitazione è
una questione di stile
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ABC MONTA INGLESE - L'equitazione è una questione di stile
Tratto da: Il Mio Cavallo
Ogni cavaliere ha uno stile del tutto personale. La posizione che assumiamo in sella è quella classica, che tutte le scuole insegnano ma lo stile cambia da cavaliere a cavaliere.
  Lo stile non è solo un modo di agire, ma è soprattutto un modo di proporsi al cavallo, di entrare in sintonia con lui, di capire che cosa dobbiamo fare per ottenere da lui collaborazione, concentrazione e massimo rendimento.
Naturalmente lo stile è influenzato anche dal tipo di cavallo che montiamo, dalla sua morfologia, dalla dinamica del suo movimento e da quanto possiamo migliorare la sua tecnica e il suo equilibrio.
Proprio per questo la dote fondamentale di un buon cavaliere è quella di essere versatile, ossia di avere la capacità di adattarsi ai diversi tipi di cavalli che monta, pur mantenendo il suo stile.


LE DUE SCUOLE "CLASSICHE"
- La scuola italiana
prevede un tipo di monta in 'assetto leggero', con il cavaliere che sfiora la sella con il bacino e mantiene le spalle tendenzialmente più in avanti della verticale. La conduzione del cavallo prevede una maggiore distensione e un'azione costantemente in avanti.

- La scuola tedesca invece predilige il cavaliere seduto anche nella fase finale dell'avvicinamento al salto, con il busto verticale e una maggiore 'riunione' del cavallo, cioè un controllo più serrato negli aiuti.
Oggi per le difficoltà sempre maggiori e il grado di tecnicismo e precisione richiesti nelle competizioni, si predilige la monta tedessca, con alcuni compromessi.
I cavalieri, infatti, cercano di rimanere "leggeri" anche se seduti.

ERCHIAMO DI CAPIRE I NOSTRI ERRORI
Lo stile in equitazione va oltre la tecnica equestre. Infatti l'essere cavaliere non è sufficiente, bisogna essere prima di tutto veri uomini di cavalli.
Il cavaliere è chi monta a cavallo. L'uomo di cavalli è molto di più. Non solo monta a cavallo ma sa come accudirlo, come trattarlo quando è sano e come curarlo quando è malato. E' sempre curioso di imparare cose nuove, di sapere di più sulle sue origini, caratteristiche e abitudini.
Spesso il cavaliere cerca di ottenere il meglio dal suo cavallo perché le competizioni lo richiedono. L'uomo di cavalli invece pensa prima di tutto al suo benessere.
Non si limita a pensare che l'errore fatto in gara gli ha compromesso il risultato finale.
Cerca di capire il perché, dove ha sbagliato e come ricercando l'errore in se stesso prima che nel suo cavallo. Nel lavoro quotidiano cerca sempre di migliorare mantenendo la calma anche di fronte alle difficoltà e riflette sempre prima di agire. Instaura con il proprio cavallo un rapporto di fiducia e rispetto. Conosce i propri limiti e quelli del cavallo che monta.
La costanza, la sensibilità, la ricerca continua di un miglioramento, l'autocritica costruttiva sono gli elementi fondamentali che lo contraddistinguono.
Groom e proprietari di cavalli avranno sempre piacere a lavorare con lui.
Quando i cavalieri sono veri uomini di cavalli, riescono a portare tutti i loro soggetti ad esprimersi al meglio delle loro potenzialità e riescono a mantenere un cavallo in carriera da quando è giovane fino ad età avanzata.

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