LAVORO
IN PIANO - La
giusta progressione nel lavoro
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Tratto
da: Il Mio Cavallo - I consigli di Laura Conz |
Addestrare
significa portare il cavallo ad assecondare ogni nostra richiesta,
senza costrizioni e forzature e soprattutto nel più totale
rispetto del suo fisico. Il lavoro delladdestratore deve essere
sistematico, deve cioé essere svolto seguendo
un metodo preciso, ma non schematico, ossia deve tener
conto della personalità del cavallo e delle sue esigenze. |
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La
scaletta ideale di progressione del lavoro di addestramento si basa
su tre fasi principali: la conoscenza, lo sviluppo
della forza propulsiva in avanti e lo sviluppo della
forza propulsiva in alto. A loro volta ognuno di questi punti
può essere identificato con dei concetti primari. La fase
di conoscenza, ad esempio, consiste nel richiedere al cavallo di
muoversi in avanti nel pieno rispetto del ritmo, rimanendo
decontratto sia fisicamente che psicologicamente. La
fase seguente, quella di sviluppo della forza propulsiva in avanti,
si identifica con laccettazione degli aiuti del cavaliere
e, in particolar modo, con la ricerca di un contatto
tranquillo, costante ed elastico. |
Ottenuto
questo, il cavallo potrà avanzare con decisione, con movimenti
energici e attivi in avanti.
La schiena dovrà essere libera di lavorare elasticamente
e senza contratture.
Questa particolare situazione, indicata solitamente come slancio,
potrà essere riscontrata solo durante il lavoro al trotto
e al galoppo (le uniche andature che prevedono un tempo
di sospensione).
Lo slancio si identifica anche con la prontezza di riflessi nello
scattare in avanti e nel rientrare. E come quando butti
una pallina di gomma contro una parete. Se la lanci piano rimbalzerà
lentamente. Al contrario, se la lanci con forza, tornerà
indietro molto più velocemente. Raggiunta questa condizione,
non sarà più il cavaliere a portare
il cavallo ma il cavallo porterà il cavaliere con sé.
Lultima fase, quella di ricerca della forza propulsiva in
alto, si identifica con il cavallo diritto e riunito.
Il concetto di cavallo diritto si evidenzia nella sua capacità
di adattare la propria flessione longitudinale
alla traiettoria percorsa (sia in linea retta che in girata).
Risultato questo che può essere ottenuto solo nel momento
in cui il cavallo è in grado di impegnare
i suoi posteriori con la stessa agilità e la stessa forza.
E un po come diventare ambidestri.
La riunione si identifica con la capacità del cavallo di
portare il proprio peso sui posteriori che così si avvicinano
il più possibile al baricentro, aumentando naturalmente
la libertà di movimento delle spalle.
Le andature di un cavallo riunito saranno caratterizzate da movimenti
più rilevati e marcati.
Ogni punto di questa formazione potrà essere sviluppato
fino a un certo livello.
Lidea dovrebbe essere proprio quella di continuare a migliorare
ogni punto della progressione, nellassoluta osservanza di
determinati principi.
Questo vuol dire, ad esempio, che un cavallo può raggiungere
un diverso grado di riunione a seconda
della disciplina in cui viene impiegato. In dressage lespressione
massima di riunione è il piaffer.
Al contrario, in campo ostacoli e in completo, la massima riunione
richiesta si limita a un cambio di galoppo al volo o a dei semplici
lavori su due piste.
L'INIZIO
DELLA GINNASTICA
In una fase iniziale, con un cavallo giovane o con poca esperienza,
il cavaliere eve concentrarsi soprattutto sui primi punti di questa
scaletta: ritmo e decontrazione costanti e lottenimento
di un contatto corretto con la sua bocca.
IL RITMO
Il ritmo è la successione regolare delle alzate e
delle posate degli arti di un cavallo, uguali tra di loro in termini
di tempo, spazio e intensità a una determinata andatura.
Questa successione si identifica in quattro tempi per il passo,
due per il trotto e tre per il galoppo.
Il ritmo non deve essere mantenuto solo sulle linee diritte ma
anche in tutte le transizioni alla stessa andatura e in tutte
le curve.
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Nessun
esercizio può essere considerato buono se per eseguirlo
si commettono degli errori di ritmo, così come ogni
ripresa non può essere considerata positiva se porta
a un errore di ritmo. Un tipico esempio è quando al
passo lanteriore e il posteriore dello stesso lato si
posano a terra quasi contemporaneamente, tanto da sembrare
un movimento di ambio.
Per correggere questa iregolarità, che deriva da una
rigidità della schiena e della nuca e/o per tensione
nervosa, si possono utilizzare delle linee di cinque o sei
barriere a terra distanziate di circa 80 cm., affrontandole
al passo con le redini lunghe. |
Nel
passaggio sulle barriere il cavallo deve essere invitato a distendere
il più possibile lincollatura verso il basso e in
avanti.
Altrettanto utili sono dei piccoli esercizi di salto come ad esempio
degli in-out (dentro-fuori: combinazioni di breve
respiro i cui elementi sono distanziati di circa 2,50 m.), da
eseguirsi al trotto o al galoppo.
Può, inoltre, essere utile intervallare spesso il lavoro
in maneggio con delle rilassanti passeggiate in campagna.
DECONTRAZIONE
Per decontrazione fisica si intende la scioltezza e la tonicità
muscolare del cavallo durante il lavoro. Quella psicologica è
la condizione indispensabile al cavallo per capire ed eseguire
le richieste del cavaliere.
La decontrazione di un cavallo non deve essere intesa come pigrizia.
Il cavallo, nella decontrazione, deve saper lavorare attivo e
con voglia di avanzare. I segni più evidenti di decontrazione
sono: lespressione del muso, gli occhi e il gioco delle
orecchie. La schiena che si muove liberamente, con le fasce muscolari
della groppa che vibrano (si possono osservare in controluce).
La bocca chiusa con le labbra fresche (in gergo con questa espressione
si indicano le labbra inumidite della saliva), indice che la ganascia
è decontratta.
La coda che viene portata leggermente arrotondata e che fa il
pendolo. La decontrazione viene raggiunta pienamente
quando un cavallo è
disposto, a tutte le sue andature, a portare lincollatura
in un arco continuo, basso e in avanti, rimanendo in contatto
con la mano del suo cavaliere.
Una semplice verifica della decontrazione del cavallo consiste
nel procedere in circolo, richiedendo alcune transizioni dal trotto
al galoppo.
Il cavallo deve passare da unandatura allaltra senza
alzare lincollatura, calciare alla gamba o scappare.
Nel passaggio contrario, ossia quando dal galoppo il cavallo viene
riportato al trotto, è importante che non commetta errori
di ritmo.
Con i cavalli giovani, ad esempio un tre anni, la ricerca di decontrazione
occupa praticamente tutta la ripresa.
Attenzione: non può esistere un cavallo decontratto se
non cè un cavaliere decontratto. La decontrazione
del cavaliere non ha nulla a che fare con linattività.
E decontratto il cavaliere che salendo in sella dimostra
di possedere una posizione confermata sapendo valutare lintensità
dei suoi aiuti e usandoli con rispetto. Lidea dovrebbe essere
di salire a cavallo con lintenzione di farlo star bene.
In questottica, il nostro benessere è una conseguenza,
non un bisogno primario.
CONTATTO
Il contatto è lunione elastica, costante
e tranquilla tra la mano del cavaliere e la bocca del cavallo
tramite le redini.
Per ottenere un contatto corretto, il cavaliere deve aver
già raggiunto una buona padronanza della propria posizione
in sella e una sufficiente
indipendenza delle mani dal resto del corpo.
Le mani devono essere ferme, morbide ed elastiche e devono
essere in grado di non ostacolare il movimento in avanti.
La mano ferma non deve essere bloccata
(ad esempio, appoggiata al collo).
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Con questo concetto si indica la capacità del cavaliere di
mantenerla garbata rispetto alla bocca del cavallo.
Se lincollatura
si muove, la mano del cavaliere deve saper seguire la bocca. Il
contatto, per essere corretto, non deve essere mai preso tirando
indietro ma ricevendo nella mano il cavallo che avanza. Ottenuto
questo risultato, il cavallo assumerà naturalmente un atteggiamento
più corretto, sia questo rilevato, con la nuca punto più
alto, sia più basso, con la nuca sotto il garrese.
Gli errori fondamentali di contatto sono quelli che portano il cavallo
ad assumere posizioni non corrette dellincollatura. Ancora
una volta, per verificare la correttezza di questo punto, si potrà
ricorrere a delle transizioni, trotto-passo o
trotto-alt. Con un cavallo più addestrato, si potranno anche
eseguire delle transizioni più complesse, come ad esempio
dal galoppo al passo e viceversa, senza che il cavallo muti il suo
atteggiamento.
Un altro esercizio consiste nellavanzare un po con le
mani, permettendo al cavallo di distendere lincollatura quanto
richiesto senza affrettare, uscire o pesare sulla mano. In un caso
ideale, il cavallo deve accettare le indicazioni del cavaliere,
rimanendo serenamente agli ordini.
Uno
degli scopi del lavoro di addestramento è formare e potenziare
il fisico del cavallo, mettendolo in condizione di svolgere al meglio
il suo lavoro. In questa progressione ideale, è importante
che laddestratore sappia rispettare i tempi, evitando di impegnare
il proprio cavallo su esercizi troppo impegnativi quando ancora
la sua muscolatura non è pronta a sostenerli.
Ogni errore di questo genere si ripercuote direttamente sulla serenità
del cavallo e sulla qualità del suo lavoro. |
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