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Come scegliere
un cavallo da completo
Come scegliere un cavallo da completo -
Il cavallo ideale - Oltre la struttura fisica
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COMPLETO - Come scegliere un cavallo da completo
Tratto da: Sandy Western Site - di: Lara Villata (completista)
Il cavallo da completo deve essere prima di tutto un compagno di gara affidabile.
Ecco quali sono le sue caratteristiche più importanti, cosa controllare quando si va a provarlo
e cosa pretendere dalla sua visita veterinaria.


Il cavallo ideale per il completo? A mio avviso sono i purosangue, o comunque soggetti con una struttura molto simile. Il cavallo dei miei sogni è un purosangue, un buon galoppatore, molto atletico, che si muova bene in piano e che sappia saltare senza esitazioni anche in campo ostacoli.
E' chiaro, però, che i cavalli di questo tipo sono molto rari e il più delle volte bisogna accontentarsi di quello che più si avvicina a quell'ideale.
La mia scelta viene influenzata soprattutto dai risultati già ottenuti dal cavallo in gara. Se cerco un cavallo in Inghilterra, ad esempio, prima ancora di andare a provarlo, mi rivolgo alla Bhs (British Horse Society), un'associazione aperta al pubblico che fornisce tutti i dati relativi a qualsiasi cavallo in attività in Gran Bretagna. In genere è sufficiente una breve ricerca nei loro archivi per scoprire che cosa ha fatto un cavallo, che punteggi ha ottenuto in rettangolo, in cross o in campo ostacoli.
Si tratta di un servizio estremamente utile e che rende molto più semplice la vita a chi vuole acquistare un cavallo. In Italia tutto questo, ad esempio, non esiste e se si vogliono delle informazioni in merito a un cavallo in attività, non resta che affidarsi all'iniziativa privata.


MEGLIO GIOVANE O GIA' ESPERTO
Ho sempre pensato che in Italia non ci fossero le possibilità di crescere in maniera adeguata un cavallo da completo. Di conseguenza, ho sempre cercato dei cavalli già 'fatti', andando magari anche molto lontano, là dove però fossi certa di poter contare su una certa scelta.
Non ho quindi avuto difficoltà a cercare anche dall'altra parte del mondo, ad esempio in Nuova Zelanda, con tutti i rischi che questo poteva comportare. Oggi, però, ovunque ci si rivolga, i prezzi richiesti per un cavallo già fatto sono troppo alti. Quindi per riuscire a portare a casa
un soggetto che sia veramente competitivo, non resta, dunque che rivolgersi verso soggetti più giovani, ancora da addestrare.
Anche in questo caso i rischi non mancano ma, quanto meno, se le cose vanno nel verso giusto, nel giro di alcuni anni si potrà disporre di un compagno di gara all'altezza dei più grandi appuntamenti internazionali.


I TEMPI SONO CAMBIATI
Nel corso di questi ultimi anni la qualità media dei cavalli che girano per concorsi è decisamente migliorata. Un tempo per essere competitivi bastava avere un cavallo che sapesse muoversi discretamente in rettangolo e che in campagna non desse particolari problemi.
Oggi invece, per vincere un completo è necessario disporre di un cavallo capace di portare a termine bene tutte le tre prove. I percorsi della prova di fondo sono sempre più tecnici e il tempo è sempre più importante. Oggi basta una semplice svista durante il percorso per trovarsi già lontani dalle posizioni di testa; chi fa un 'netto fuori dal tempo' in cross, non può più avere la certezza di piazzarsi neppure nei primi dieci in classifica finale.
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IL CAVALLO IDEALE
E' possibile distinguere tre categorie di cavalli: i novice, gli intermediate e gli advanced. Un cavallo che ha preso parte a gare ad alto livello un anno, per regolamento non può partire in gare elementari l'anno successivo
A grandi linee il cavallo da completo deve possedere un buon carattere, buoni movimenti naturali, sia dei posteriori che delle spalle, una buona testa e tanta attitudine al lavoro in piano. Personalmente ho una predilezione per i cavalli piccoli e scattanti, quelli che io definisco i 'cavalli-gatti'. Devono essere veloci, atletici e devono garantirmi un passaggio molto veloce con gli anteriori. Per quanto riguarda le sue doti fisiche, penso che sia estremamente importante che abbia dei buoni piedi, ben formati, con una struttura solida e unghie non fragili.
Nel limite del possibile non devono esserci degli evidenti problemi d'appiombo. I cavalli 'cagnuoli' e quelli 'mancini' (nel primo caso i piedi del cavallo sono rivolti all'interno, nell'altro all'esterno). con la velocità si rivelano estremamente delicati.
I piedi devono essere preferibilmente 'bassi' e il più possibile uguali. Quando c'è una marcata differenza tra un piede e l'altro, infatti, si può sospettare che il cavallo appoggi più peso su un piede piuttosto che sull'altro e che quindi ci sia un problema nascosto a monte.
I pastorali (la parte inclinata, immediatamente sopra lo zoccolo) devono essere corti e non troppo inclinati.
I cavalli 'lungo-giuntati, infatti, sono più soggetti a patologie legate all'usura. I tendini 'devono', e lo sottolineo 1000 volte, essere perfetti.
Non ci devono essere gobbe o altri segni. Le spalle devono essere ben inclinate. Un cavallo con spalle eccessivamente dritte, avrà sempre più difficoltà ad assorbire completamente le sollecitazioni dovute alla ricezione dal salto.
Il collo, possibilmente lungo, deve comunque essere ben formato. Solo così, infatti, riuscirà a prendere naturalmente un buon appoggio consistente sulle mani quando viene montato. Le zona delle reni, e più in generale la schiena, deve essere forte e ben muscolata.
Infatti, se da una parte il lavoro può essere d'aiuto, dall'altra è chiaro che un cavallo naturalmente ben strutturato sarà sempre avvantaggiato.
 



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OLTRE LA STRUTTURA FISICA
Valutare la morfologia di un cavallo, se si possiede una certa esperienza, non è particolarmente difficile. Si tratta, infatti, di una valutazione oggettiva, basata su dei riferimenti precisi. Meno obbiettiva, invece, è la valutazione dell'attitudine del cavallo e soprattutto della sua possibilità di migliorare le caratteristiche naturalmente meno buone.
In questo senso bisogna imparare a valutare le possibilità future di un cavallo, senza commettere l'errore di pensare di poterlo
migliorare del 100% . Tra le caratteristiche da prendere in considerazione, la qualità delle andature è certamente la più importante.
A questo proposito, è importante ricordare che, nonostante il lavoro, il passo e il galoppo di un cavallo non si possono migliorare più di tanto mentre il trotto consente margini di miglioramento decisamente superiori.
L'altra caratteristica importante da valutare in un cavallo che dovrà essere avviato al completo è l'equilibrio. Non deve essere
naturalmente 'sulle spalle' e deve saper galoppare 'sulle sue gambe' (espressioni di gergo per indicare il cavallo che non si appesantisce troppo sulla mano del cavaliere pur conservando un naturale desiderio ad avanzare).
 
ATTENTI A TUTTI I PARTICOLARI

Il giorno della prova, mi faccio presentare il cavallo a mano, senza fasce ne stinchiere. In questa fase concentro la mia attenzione soprattutto su tre aspetti: la morfologia, la struttura dei suoi piedi e il tipo di ferratura adottato (la presenza di una ferratura correttiva, infatti, è il più chiaro segnale che qualche cosa non è perfettamente a posto). Quindi chiedo di vedere il cavallo al passo e al trotto e verifico l'eventuale presenza di una zoppia. Fondamentali sono gli appiombi corretti.
Un cavallo con appiombi corretti è generalmente più avvantaggiato rispetto a uno meno dotato.La correttezza degli appiombi,infatti,permette al cavallo di sopportare meglio lo stress del lavoro e anche talloni bassi, infatti un cavallo con dei talloni un po ’ bassi,può aver bisogno di un aiuto per non andare incontro a dei proble mi con il lavoro.
L ’applicazioni di particolari ferri ‘a uovo ’ (nella foto) permette al cavallo di scarica re il proprio peso in modo più uniforme sulla superficie del piede.Tendini e legamenti vanno incontro a molti meno guai .
Attenzione ai piccoli trucchi da commerciante. A volte, ad esempio, ti mostrano un problemino insignificante ma evidente, nel tentativo di distogliere l'attenzione da una patologia più grave (mostrano una molletta insignificante su un posteriore, 'dimenticando' di segnalare che il cavallo ha un segno su un tendine). A questo punto chiedo alla persona che ha sempre montato il cavallo di mostrarmelo in una normale ripresa di lavoro. Solo in un secondo tempo, osservato il comportamento del cavallo in una situazione 'normale', chiedo di montarlo personalmente.
Io, in genere, lavoro in piano per una decina di minuti, cercando di ottenere tutto ciò di cui posso aver bisogno in gara.
Bisogna capire quali sono i punti deboli del cavallo, senza per questo cercare di metterlo volutamente in difficoltà.
Si possono quindi tentare alcuni salti da concorso ippico, inizialmente piuttosto bassi, magari anche al trotto.
Se non ci sono particolari problemi, chiedo di poter provare anche un semplice percorso composto da più salti e da una o due combinazioni. Solo al termine di questa prova, se il cavallo ci avrà convinto, potremo richiedere di affrontare anche uno o due ostacoli un po' più alti (ma nulla al di sopra delle nostre abitudini).
 
PER CONCLUDERE LA PROVA .... SI VA IN CAMPAGNA

La prova in campagna è l'ultima e forse la più importante. I cavalli da completo vanno provati assolutamente dove c'è la possibilità di disporre da alcuni salti fissi. Se ciò non fosse possibile, bisogna chiedere al proprietario di portar-lo
in un centro più attrezzato. In questa fase il test più importante è quello sull'acqua. Il cavallo deve 'assolutamente' affrontare qualsiasi tipo di acqua senza incertezza. Nel caso in cui si tratti di un soggetto giovane, al limite si potranno far precedere gli ostacoli più insidiosi con alcuni passaggi più semplici.
In ultimo, prima di concludere la prova, controllo l'affidabilità del cavallo, mettendolo volutamente in difficoltà su qualche ostacolo più semplice. Ritengo che questa prova sia molto importante in quanto mi permette di capire subito se il cavallo che mi viene presentato è disposto a 'metterci del suo' quando si trova in una situazione 'critica'.
 
LA VISITA VETERINARIA

La visita veterinaria è l'ultimo ostacolo da superare prima dell'acquisto. Salvo rare eccezioni, non acquisto mai un cavallo che in
questa fase non abbia dato un esito assolutamente negativo. Un cavallo da completo che deve competere ad alto livello deve avere una struttura molto robusta. I primi controlli riguardano senza dubbio il cuore e i polmoni.
Bisogna assolutamente evitare che il cavallo mostri delle aritmie sotto sforzo o che i suoi polmoni non siano in grado di incamerare sufficiente ossigeno. In alcuni casi, chiedo addirittura che venga eseguita un'endoscopia o l'elettrocardiogramma.
Quindi si passa ai controlli di rito agli arti, con le tradizionali 'prove di flessione' e una serie di radiografie (la serie 'minima' comprende otto scatti: quattro agli anteriori e quattro ai posteriori. In casi particolari, si può allargare maggiormente l'indagine eseguendo delle radiografie particolari). Quando è possibile, faccio effettuare anche lo 'scanning' dei tendini.
In alcuni casi faccio fare anche un prelievo per l'anti doping. Si tratta di un esame un po' caro ma d'altra parte…
L'anti doping permette di scoprire la presenza di anti infiammatori nel sangue e, se eseguito immediatamente dopo la prova, può rivelare anche tracce di tranquillanti (alcuni commercianti, per mascherare il carattere nevrile di un soggetto in vendita, utilizzano dei prodotti vietati). Alcuni cavalieri, fanno prelevare il sangue senza eseguire immediatamente il controllo anti doping. Conservato correttamente, il sangue si mantiene anche per diverso tempo. Il prezzo del cavallo, che indicativamente era già stato chiarito in precedenza, viene discusso solo dopo aver effettuato la visita veterinaria. E' chiaro, infatti, che anche il più piccolo problema riscontrato in questa fase può pesantemente influenzare sulla valutazione finale del cavallo.

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