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Le tendiniti
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VETERINARIA - Le tendiniti
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Le zoppie per infiammazione al tendine sono una causa molto frequente di zoppia e purtroppo una delle maggiori cause di inabilita` al lavoro agonistico del cavallo.
  Quando parliamo di tendinite senza ulteriori specificazioni ci riferiamo comunemente alla tendinite dei tendini della faccia posteriore dell'arto anteriore, in questa zona le strutture potenzialmente interessate sono: il tendine flessore superficiale, il flessore profondo ed il legamento sospensore del nodello.
Tutte queste strutture giocano un ruolo fondamentale nel supporto del peso del cavallo alla ricezione e tanto maggiore e` la velocita` alla quale il cavallo sta andando, tanto piu` intenso sara` lo sforzo che queste strutture devono sostenere.La funzione dei tendini flessori e del legamento sospensore e` quella di ammortizzare l'impatto della massa corporea alla ricezione sul terreno e lavorando insieme con i
muscoli flessori delle falangi di spostare la massa del cavallo in una sorta di rimbalzo lungo la direzione del movimento.
Quando lo sforzo che i tendini devono sopportare e` eccessivo il tendine subisce un danno, sotto forma di stiramento o rottura di una parte piu` o meno grande delle innumerevoli fibre di cui e` composto, in conseguenza del danno si avvia immediatamente un processo di riparazione che si manifesta con uno stato infiammatorio, che e` il sintomo che noi rileviamo.
Un tendine infiammato e` caldo, gonfio e dolente al tatto, questi aspetti si possono presentare in una gamma infinita di combinazioni, nessuna tendinite e` uguale ad un'altra e se gli indirizzi sono comuni le evoluzioni possono prendere strade differenti.
Nella valutazione di una tendinite bisogna considerare la intensita` e l'estensione del processo infiammatorio, come norma generale il danno sara` tanto piu` grave quanto piu` intenso e` il dolore alla palpazione e quanto piu` estesa e` l'area colpita. Molto importante e` una individuazione precoce del problema, specialmente in cavalli sottoposti a regime di preparazione intensa (cavalli da corsa), in cui il cavallo va fermato prima che il problema esploda, individuando i segni iniziali della tendinite che, se conclamata, comporta l'inutilizzo del cavallo per periodi di tempo molto lunghi.


DIVIDIAMO LE TENDINITI ACUTE E CRONICHE
La tendinite acuta si manifesta in un cavallo che precedentemente non aveva mai avuto problemi del genere, improvvisamente ci accorgiamo che il cavallo presenta un rigonfiamento caldo nella zona dei tendini e piu` o meno dolente al tatto, la zoppia puo` essere presente in varie gradazioni.Se il rigonfiamento e` localizzato, diciamo un'area delle dimensioni di una noce, asimmetrico rispetto ai due lati della gamba e localizzato in genere sulla faccia esterna, molto probabilmente ci troviamo di fronte ad un trauma diretto, ovvero il cavallo si e` raggiunto con il posteriore colpendosi sul tendine. Questo tipo di lesione solitamente ha una prognosi buona trattandosi di un danno localizzato e limitato, a volte resta un rigonfiamento piu` o meno elastico che pero` non interferisce con un lavoro regolare, il tempo di recupero varia da 1 a 3 mesi.
Nel caso in cui la tendinite derivi da un cedimento della struttura del tendine il rigonfiamento e` simmetrico sui suoi due lati ed evidente di profilo (la cosiddetta banana o ventre di trota), tanto maggiore e` il danno tanto piu` evidenti sono il rigonfiamento, il dolore al tatto e la zoppia e di conseguenza grave la prognosi. Il gonfiore si nota solitamente a meta` tendine e si estende simmetricamente sopra e sotto. Lievi gonfiori consentono una prognosi relativamente favorevole richiedendo circa 2-3 mesi di recupero, forme gravi di tendinite richiedono da un minimo di 6 mesi ad un anno o piu`.
Le tendiniti croniche sono niente altro che il prolungarsi di una tendinite acuta che non ha avuto il tempo od il modo di ripararsi a dovere, il lavoro continuo sul tendine non perfettamente a posto porta ad un reiterato rinnovarsi del danno. Il tendine nel tentativo di ripararsi si ingrossa sempre di piu`, la zoppia puo` essere piu` o meno presente, in genere passa con il riposo o il lavoro leggero e si riacutizza con il lavoro piu` pesante.
La tendinite va sospettata tutte le volte che notiamo la faccia posteriore dello stinco gonfia calda e dolente al tatto, la gamma di queste manifestazioni e` infinita, non esiste una tendinite uguale all'altra in termini di sintomi, prognosi e recupero, ogni frase del tipo "quel cavallo e` guarito in quel modo`" va valutata con giudizio.
Non tutti i casi in cui si nota una zona tendinea gonfia e dolente sono riferibili a tendinite, questo spiega guarigioni miracolose in 3 giorni, semplicemente non si trattava di tendinite.
Possono esservi delle infezioni alla gamba che simulano alla perfezione una tendinite acuta e che si risolvono con 3 giorni di antibiotico od impacchi disinfettanti, oppure una fasciatura mal fatta puo causare una reazione dei capillari della pelle con rigonfiamento e dolore che passa con un paio di giorni di docce o impacchi.
La tendinite e` sempre una lesione grave che richiede un periodo di recupero minimo di un mese fino a un anno o piu`, esami istologici hanno dimostrato che nel caso di gravi rotture delle fibre tendinee anche se dopo sei mesi vi e` una ricostruzione ed un apparente aspetto esteriore normale, ma il tempo perche` la consistenza delle fibre ritorni ad essere quelle originale e` circa di un anno.
La prognosi varia molto in funzione del tipo di lavoro che il cavallo deve fare: un purosangue che deve correre il cavallo in piano difficilmente torna ad essere lo stesso, in genere scende di categoria oppure corre in steeple od in cross ove la velocita` e` minore, purosangue con esiti di tendinite compiono invece onorevolmente una carriera di cavallo da sella senza grossi inconvenienti.
Il trottatore lavorando a velocita` inferiori ha una prognosi migliore, ma comunque il caso va seguito da vicino.
Le tendiniti dei cavalli da sella hanno in genere una prognosi buona per quanto riguarda il recupero funzionale sempre tenendo presente i tempi lunghi.
Oltre al tipo di lavoro bisogna guardare la conformazione, cavalli con pastorali lunghi ed obliqui sollecitano maggiormente i tendini, come pure quelli con il ginocchio rovesciato all'indietro o stinco sottile e strozzato all'attaccatura.
Nel formulare un previsione di recupero bisogna quindi considerare attentamente la morfologia ed il lavoro cui il cavallo e` destinato, perche` se il danno deriva da una struttura inadatta a reggere quel tipo di lavoro ogni cura sara` inutile, se al contrario l'inconveniente si verifica su un cavallo strutturalmente corretto possiamo immaginare che la causa sia un fatto accidentale e che quindi, una volta guarita la lesione, il problema non si ripresenti piu`.
La prima cosa da fare in un caso di tendinite e quella di sfiammare la parte, quindi docce fredde, impacchi di ghiaccio, o di quei sacchetti accumulatori di freddo da tenere in freezer, questi vanno molto bene perche` si possono mantenere con una fasciatura e non obbligano quindi a impegnare tempo-uomo. La lesione va esaminata bene una volta passata la fase acuta, diciamo dopo 4-10 giorni, a questo punto un attento esame ci consente di valutare il danno eventualmente con l'ausilio di un ecografo, che non sostituisce comunque un attento esame clinico.
Un concetto deve essere chiaro: alla base di tutto esiste il riposo, su questa base possiamo poi costruire una innumerevole serie di opzioni od alternative terapeutiche piu` o meno utili, piu` o meno di moda.
L'uso dei vescicanti come del fuoco e` tuttora discusso non e` questa la sede per aprire un dibattito, ognuno si affidi al suo veterinario ed alle sue convinzioni personali.
La pratica dello splitting ossia del fare piccoli tagli longitudinali nel tendini ha una spiegazione razionale, ma va comunque accompagnata ad un congruo periodo di riposo.
L'impianto di fibre di carbonio importato dagli USA negli anni 80, dopo un boom legato a pubblicazioni scientifiche che davano risultati rivelatisi poi inattendibili, ha avuto uno sboom ed e` stato oggi abbandonato.
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