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VETERINARIA: I nuovi vaccini |
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Non in tutti i soggetti il metodo di applicazione tramite cannula intranasale risulta di pratica applicazione. Proprio il settore in cui maggiore sarebbe la utilità di impiego per la rapida ed elevata risposta anticorpale, cioè quello dei puledri, in cui la vaccinazione intramuscolare non è sempre soddisfacente, la somministrazione è indaginosa. Mentre i cavalli adulti specie quelli in pista sono in genere più avezzi a farsi infilare corpi estranei su per il naso, nei puledri questo richiede un team di persone capaci di sostenere un match, il vaccino per essere efficace deve essere depositato lentamente a livello della mucosa nasale circa un palmo in alto dalla narice e non essere immediatamente starnutito. Altro problema risiede nel fatto che il vaccino è un virus vivo attenuato, il permesso di impiego per vaccini vivi viene molto difficilmente accordato nellUnione Europea anche se le prove di laboratorio effettuate in USA non hanno dimostrato una virulentazione del virus dopo passaggi successivi. La somministrazione di vaccino vivo per via intranasale comporta indissolubilmente una esposizione delloperatore ad un rischio biologico, infatti se la somministrazione di vaccino per iniezione diventa e rischio per loperatore solo nel caso di inoculazione accidentale (peraltro non rarissima) quella per via intranasale implica necessariamente qualche starnuto da parte del cavallo dopo la inoculazione e quindi la esposizione al virus da parte degli operatori. Nonostante le assicurazione sulla innocuità del virus, sempre di materiale biologico si tratta. Stesso genere di vaccino vivo attenuato per via intranasale viene commercializzato contro la adenite equina La pericolosità della adenite equina viene molto dibattuta con scuole di pensiero differenti, in cui una sostiene la gravità della malattia e laltra la considera una banale infezione che i cavalli si fanno senza particolari conseguenze. Anche qui valgono le stesse considerazioni per il vaccino antiinfluenzale, con in più il fatto che in Italia la esigenza di un vaccino contro la adenite equina non è particolarmente sentita. Dovendo tirare le conclusioni sui vaccini vivi intranasali questi si presentano come un ottimo prodotto dal punto di vista della protezione, ed in medicina umana si propongono (e vengono valutati) come la nuova frontiera contro il periodico dilagare dellinfluenza, per via della facile applicazione, rapidità ed efficacia nella induzione della risposta immunitaria. Nel campo cavalli ammesso e non concesso che possano essere distribuiti in Europa il loro impiego troverebbe strada in settori particolari, ma difficilmente su larga scala, a meno che non vengano riproposti in maniera più pratica e più sicura per loperatore. Interessante invece si presenta la introduzione sul mercato del vaccino contro il Rotavirus, che causa nei puledri una diarrea di difficile controllo e gravi conseguenze, specie nei grossi allevamenti. Il vaccino (Duvaxyn R) viene prodotto per lEuropa in Irlanda e distribuito in Gran Bretagna, si tratta di un vaccino spento e va somministrato alle cavalle gravide al VIII, IX, e X mese di gravidanza. In questo modo i neonati ricevono con il colostro un protezione anticorpale per le prime settimane di vita, che sono quelle più a rischio per questo tipo di infezione. Il vaccino può essere somministrato in vicinanza di altri come quello contro la infezione da Herpes, lo schema raccomandato è di vaccinare contro LHEV al V, VII e IX mese e contro il Rotavirus al VIII, IX e X mese. Il vaccino non è disponibile in Italia. |
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