Un sito dedicato alla cultura Western tra mito e realtà
Home Page - Album - News - Il Cavallo - Informazioni - Gli Amici - Le Dediche - Forum - Chat
 
VETERINARIA:
Come curare
le ferite
Come curare le ferite - Assicuriamoci che stia fermo -
Prevenzione per il tetano
Indietro
VETERINARIA - Come curare le ferite
Tratto da: Cavallo Magazine
Nella quotidiana vita di scuderia è frequente il verificarsi di piccoli incidenti che, se non gravi, possiamo provare a risolvere anche da soli. Ma dobbiamo sapere come si fa.

  Lievi ferite ed escoriazioni sono all'ordine del giorno. Le cause possono essere molte: il cavallo si può ferire durante una passeggiata in campagna o lavorando al trotto o al galoppo, può raggiungersi con il piede posteriore e ferirsi quello anteriore. Inoltre, può urtare contro una sporgenza tagliente in scuderia o battere la testa e provocarsi un taglio.
Anche le fiaccature, causate da un'attrezzatura inadatta, logora e rovinata o solo mal messa, soprattutto se trascurate, possono trasformarsi rapidamente in gravi e dolorose escoriazioni.
Qualunque sia la causa, dobbiamo intervenire subito per evitare che le ferite diventino più profonde e si infettino causando guai più seri.
Naturalmente si deve trattare di danni lievi, con scarsa perdita di sangue.
Nel caso si trattasse di tagli o di lesioni più profonde dobbiamo assolutamente chiamare il veterinario perché potrebbe essere necessario dare dei punti di
sutura o sottoporre il cavallo a una terapia antibiotica per evitare le infezioni.
Per intervenire con immediatezza e non farci cogliere di sorpresa dobbiamo organizzare in scuderia un armadietto fornito di un piccolo pronto soccorso: guanti di lattice, sapone di Marsiglia, disinfettante, garze, bende, cotone idrofilo, forbici, rotolo di cerotto, pomate disinfettanti e cicatrizzanti, spugne, fasce da riposo e sottofasce ben puliti. Inoltre procuriamoci un rasoio da barba per rasare il pelo attorno alla lesione.
La prima cosa da fare è lavare accuratamente la zona interessata.
Se la ferita interessa gli arti possiamo addirittura utilizzare l'acqua corrente della canna. In questo caso non dobbiamo rivolgere il getto direttamente sopra la ferita, ma direzioniamo la canna appena sopra, in modo che l'acqua arrivi scorrendo lievemente e non bruscamente. Nel caso si tratti di altre zone del mantello, laviamo accuratamente con una spugna pulita e abbondante acqua.
Se nelle zona della ferita ci sono residui di sabbia, fango o sudore è meglio lavare anche con del sapone di Marsiglia e risciacquare bene. Per evitare che peli e sporco si infiltrino nella ferita rasiamo la zona circostante e i margini della ferita con una lametta da barba ammorbidendo bene la parte con del sapone.
Ma dobbiamo agire con molta cautela, rasando con mano leggera e stando attenti quando ci avviciniamo alla parte lacerata. Dopo avere rasato il pelo, ripulito e asciugato la ferita, tamponandola con garze sterili, dobbiamo disinfettare con cura la parte.
  Versiamo il disinfettante (uno dei più usati è il Betadine, in vendita in tutte le farmacie) su una garza sterile e tamponiamo leggermente la ferita. Ripetiamo l'operazione più volte per assicurarci che il disinfettante sia ben penetrato in profondità. Alcuni disinfettanti, come il Betadine o il Mercurocromo, macchiano la pelle perché sono a base di tintura di iodio quindi, prima di applicarli, è meglio indossare i guanti in lattice.
Dopo avere disinfettato applichiamo una pomata cicatrizzante. Se la ferita è nella zona degli occhi dobbiamo stare attenti perché la pomata, sciogliendosi con il calore del corpo, potrebbe colare negli occhi, provocando irritazioni anche gravi. Per guarire bene la ferita dovrebbe prendere aria e quindi sarebbe meglio non coprirla. Proteggiamola però con garze che lascino passare l'aria se c'è il rischio
che vi si posino mosche o insetti. Puliamola almeno tre volte al giorno e riapplichiamo la pomata; se si trova però sulla parte inferiore degli arti, a diretto contatto con la lettiera, è meglio usare una fascia da riposo, ricoprendo la ferita, disinfettata e con la pomata, con una garza sterile o con del cotone garzato per proteggerla dal contatto diretto con il sottofascia.
Inizio
ASSICURIAMOCI CHE STIA FERMO
Prima di intervenire con le operazioni di pulizia e di disinfezione dobbiamo assicurarci di poter compiere le varie manovre senza che il cavallo, impaurito o anche ovviamente dolente in quella zona, reagisca bruscamente.

È meglio evitare di legarlo, perché potrebbe iniziare ad arretrare tirando violentemente; avvaliamoci, quindi, dell'aiuto di qualcuno che lo tenga fermo con capezza e lunghina e cerchi nello stesso tempo di tranquillizzarlo, distraendolo. A volte è necessario che il nostro aiutante gli tenga un arto anteriore sollevato, per fare in modo che resti assolutamente immobile, per garantire la nostra e la sua sicurezza.
Inizio
PREVENZIONE PER IL TETANO
In caso di ferite molto gravi o comunque trascurate, si corre il rischio di infezioni, soprattutto se il cavallo vive in condizioni igieniche generali non idonee. Il rischio maggiore è quello di incorrere nel tetano, malattia infettiva molto grave che può causare addirittura la morte.
Per prevenire la malattia generalmente si ricorre alla vaccinazione antitetanica annuale. Di solito si abbinano in un'unica iniezione il vaccino antiinfluenzale e quello antitetanico, da ripetersi, appunto, una volta all'anno.
Inizio
Copyright © LoredanaWebmaster: Loredana
lokomac@libero.it