MASCALCIA
- Quando
va ferrato il cavallo
|
Tratto
da: Cavallo Magazine |
Possiamo
affermare che un cavallo, qualunque sia il lavoro che svolge, va
inevitabilmente ferrato.
|
|
|
Differenze
di opinione possono esserci su quando effettuare la prima ferratura,
sulla durata della ferratura e sul tipo di materiali da scegliere
per i ferri. Generalmente un puledro che non svolge ancora nessun
tipo di lavoro può rimanere "scalzo" anche se ciò
non vuole dire che non dobbiamo avere cura dei suoi piedi; sarà
sempre necessario controllare che non vi siano "setole"
(fenditure della muraglia) e che la consistenza della stessa, della
suola e del fettone non siano né troppo molle né troppo
dura; inoltre si dovrà abituare il giovane cavallo ancora
|
non
ferrato ad alzare tutti e quattro gli arti
in modo che al momento del bisogno non sarà totalmente a digiuno
delle principali "regole" di educazione. Se possibile, o quando
necessario, si potrà chiedere al maniscalco di procedere ad un
semplice pareggio del piede.
Ci
sono delle situazioni particolari che consentono di non ferrare il cavallo:
una fattrice al pascolo, un anziano cavallo che svolge solo del lavoro
al passo, un cavallo sportivo a cui viene concesso un meritato periodo
di riposo
sono tutte situazioni che possono non richiedere la
presenza dei ferri; sarà comunque necessario un adeguato pareggio
dell'unghia che in questi casi deve tenere conto di un minimo di spessore
di unghia da lasciare ai bordi della parete in modo che la suola non
sia ad immediato contatto con il terreno.
La prima ferratura andrebbe effettuata poco prima dell'inizio
dell'addestramento; in questa occasione si possono ferrare solo gli
anteriori e con dei ferri leggeri e senza barbette, lasciando la ferratura
completa a quando il cavallo incomincerà a lavorare in modo più
intenso.
Durata della ferratura
Non considerando le ferrature dei cavalli da corsa come il Purosangue
Inglese o il Trottatore, che vengono ferrati ad intervalli anche di
soli venti giorni (in quanto devono necessariamente adattare le ferrature
alle esigenze agonistiche), a riguardo della durata della ferratura
possiamo affermare che: ci sono delle differenze legate alla velocità
della crescita dell'unghia di carattere soggettivo, la stagione ha una
certa influenza in quanto nelle stagioni fredde l'unghia cresce più
lentamente che in quelle calde, il tipo di materiale utilizzato ha un'importanza
determinante in quanto l'alluminio o le leghe particolari si consumano
molto più rapidamente del ferro acciaioso, il tipo di lavoro
ed il tipo di terreno sul quale si svolge hanno particolare rilievo
è infatti facilmente comprensibile che le andature veloci ed
il lavoro su terreni duri consumano più rapidamente la ferratura,
la presenza di particolari atteggiamenti nell'andatura o eventuali difetti
d'appiombo hanno ulteriore importanza. In linea generale un cavallo
che non presenta particolari esigenze di ferratura e che svolge un lavoro
di media intensità su terreno vario richiederà di essere
ferrato circa ogni 45-50 giorni. Una cosa molto importante da considerare
è che il cavallo, anche se presenta dei ferri ancora non usurati,
non va ferrato oltre il limite dei 50 giorni perché la crescita
dell'unghia porta fuori equilibrio l'appiombo dell'arto, predisponendolo
a banali incidenti fino a provocare alterazioni delle strutture tendinee,
legamentose ed articolari. Quindi per chiamare il maniscalco non aspettiamo
che il cavallo si sia sferrato o che sembra cammini sui trampoli! Una
corretta prevenzione di molte zoppie passa anche attraverso idonee ferrature
eseguite periodicamente e nei giusti intervalli.
|