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ALIMENTAZIONE:
Per il puledro in allevamento
Per il puledro in allevamento -
Obbligatorio sapere
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ALIMENTAZIONE - Per il puledro in allevamento
di Alessandra T. Calligarich - Lo Sperone
Come alimentare il giovane cavallo durante il periodo del suo primo lavoro?

  Una corretta alimentazione svolge un ruolo determinante nella ‘costruzione’ di un puledro durante la fase di accrescimento che si svolge in allevamento, fase della durata di circa 18 mesi per galoppatore e trottatore e di circa un’annata in più per il cavallo da sella. In questi anni si è potuto osservare un aumento costante delle acquisizioni scientifiche nell’alimentazione del puledro e della professionalità di consulenti e allevatori, tanto che il mercato si è letteralmente riempito di integratori e

mangimi destinati a questi soggetti. Basti pensare all’informazione sulle osteocondrosi e sugli effetti di una corretta nutrizione proteica, vitaminica e minerale per la prevenzione di problemi scheletrici per comprendere quanto importante sia stata l’informazione in questa direzione. Convegni, articoli, bollettini informativi, brochure di integratori: è indubbiamente difficile rimanere all’oscuro per un proprietario che abbia a cuore la salute del proprio puledro, addirittura a partire da quando è ancora nel ventre materno!
Oggi è raro incontrare un allevatore che non riconosca l’importanza dell’alimentazione nella prevenzione e soprattutto nel raggiungimento di risultati soddisfacenti in termini di accrescimento. Tuttavia un problema che rimane nell’alimentazione equina, e che molto spesso viene sottovalutato, è che il puledro continua a crescere anche quando, cambiato proprietario e modus vivendi, inizia la fase di allenamento. Qui il mercato è improntato principalmente ai prodotti che possono influenzare l’attività fisica, diretti quindi a migliorare le prestazioni, ridurre l’affaticamento muscolare, neutralizzare il più possibile la produzione di acido lattico, reidratare, ecc.

A CIASCUNO LA GIUSTA RAZIONE

Spesso si tende a fornire al puledro in allenamento una razione simile a quella dei cavalli adulti in lavoro, non tenendo in considerazione che il fabbisogno di accrescimento esiste ancora e deve essere rispettato. Il soggetto che, ad esempio, entra in allenamento a due anni deve necessariamente seguire un programma alimentare che tenga conto non solo dei suoi fabbisogni di lavoro ma anche di quelli di accrescimento. Il primo problema che si incontra quando si parla di puledri in allenamento è la scarsa bibliografia scientifica sull’argomento; Nielsen, della Michigan State University, sostiene l’importanza dell’aggiunta di grassi alla dieta di questi soggetti come fonte energetica, in modo da limitare l’assunzione di cereali e alimenti ricchi di carboidrati in genere. L’autore però considera che una dieta ricca di grassi certamente può essere benefica per soddisfare i fabbisogni di lavoro e di accrescimento, ma rimane aperta la questione se, aumentando l’apporto energetico, occorre aumentare anche gli altri apporti (proteico, minerale, vitaminico): se si fornisce cioè un eccesso energetico senza equilibrare la razione negli altri nutrienti si rischia di ottenere accrescimenti di scarsa qualità.

NON ECCEDERE CON LE PROTEINE
Per quanto riguarda le proteine, i problemi sembrano soprattutto legati a un apporto eccessivo, in quanto vi potrebbe essere un incremento nella produzione di urine e ammoniaca con induzione di problemi respiratori legati all’umidità della lettiera e all’inalazione di ammoniaca stessa. L’apporto minerale risulta determinante nel puledro in allenamento e in particolare Nielsen descrive l’importanza del calcio, la cui ritenzione aumenta con l’esercizio. Certamente, poiché si tratta di soggetti in accrescimento, grande attenzione dovrà essere posta a tutti gli elementi coinvolti in una corretto sviluppo scheletrico e, in particolare a calcio, fosforo, rame, zinco e manganese i cui apporti devono essere correttamente calibrati. Infine, tra le vitamine, la tiamina sembra particolarmente ‘a rischio’: i puledri in allenamento possono infatti essere soggetti a carenza di questa vitamina con manifestazioni di depressione e mancanza di appetito, e tutte le conseguenze negative che ne possono derivare.
Grande attenzione, quindi, dovrà essere posta all’alimentazione dei puledri in allenamento in quanto ai fabbisogni di lavoro si sovrappongono quelli di accrescimento, tanto importanti ai fini della durata della carriera agonistica dei soggetti. È in questa delicatissima fase di passaggio al lavoro che si può contribuire efficacemente tramite l’adozione di diete equilibrate alla prevenzione di problemi scheletrici e alla ‘durata’ agonistica del soggetto.

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OBBLIGATORIO SAPERE
L'ACCRESCIMENTO OSSEO DEL PULEDRO
(da Frape, 1987)

  età alla chiusura dei piani di accrescimento
Osso lungh. in cm
a 0-7 gg
lungh. in cm
a 2 anni
prossimale distale
Femore 21,6 30,9 55 55
Tibia 21,3 29,1 60 60
Radio 20,7 28,1 54 69
Omero 16,0 22,6 80 70
Metatarso 22,7 23,7 40 44
Metacarpo 18,4 19,4 40 44
1a falange 5,9 6,6 . .
2a falange 2,3 2,5 . .
3a falange 5,6 6,2 . .

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