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ALIMENTAZIONE:
Nutrire le mamme
Nutrire le mamme in attesa -
....e quelle che allattano
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ALIMENTAZIONE - Nutrire le mamme in attesa
di Alessandra T. Calligarich - Lo Sperone
La dieta della fattrice è garanzia della salute sua e del suo piccolo.
  Primavera, inizia la stagione dei parti: in realtà le fattrici di razze da corsa si possono osservare con i puledrini al piede già dai primi mesi dell’anno, ma il momento di maggior intensità di nascite inizia proprio con la primavera.
Occorre ricordare che, da ricerche condotte nel settore, i puledri nati nei mesi di marzo, aprile e maggio hanno manifestato mediamente performances atletiche decisamente superiori a quelli nati a fine inverno.

Sono quindi da preferire le gravidanze a termine in primavera, quando le temperature sono più miti e c’è maggiore disponibilità di pascoli.

L’ALIMENTAZIONE DOPO LA GRAVIDANZA
Se per i primi mesi nutrire la cavalla gravida comporta pochi accorgimenti, in quanto non si discosta da quella di un soggetto in mantenimento, gli studi di alimentazione attribuiscono un’importanza notevole all’ultimo trimestre di gestazione. Ciò avviene parallelamente al rapido sviluppo del puledro, che determina una maggiore richiesta dei diversi alimenti.
In linea generale si fornisce una razione a base di cereali (circa 1,5-2 Kg al giorno) e fieno polifita a volontà per i primi 7 mesi di gravidanza, per aumentare poi la razione fino ai 3 Kg circa dall’ottavo mese in poi, tenendo conto anche delle condizioni di mantenimento dei soggetti. È chiaro che se la cavalla è allevata all’aperto con permanenza fuori notte e giorno e la gravidanza si conclude nei primi mesi dell’anno le quantità di cereali o di mangime composto potranno essere aumentate in base a questi parametri.
Se, al contrario, la fattrice è stabulata per diverse ore, ricoverata durante le ore notturne e conclude la gravidanza in concomitanza della primavera - quindi con temperature meno rigide e possibilità di pascolo - si impiegheranno quantità inferiori di concentrati.
Le dosi devono essere stabilite anche in base al tipo morfologico e a fattori individuali di metabolismo: un proprietario che conosce il proprio animale deve considerare nella formulazione della dieta se si tratta di un soggetto che ingrassa facilmente o che, al contrario, tende a rimanere sottocondizione, se si tratta di cavalla di buona indole o di un animale nevrile. Ciò premesso esistono dei fabbisogni nutritivi studiati a livello scientifico che devono essere attentamente considerati per non incorrere in rischi di eccessi o carenze.

GLI INTEGRATORI COMPLETANO LA DIETA
Particolare attenzione dovrà essere riposta, soprattutto nell’ultimo trimestre di gravidanza, alla copertura dei fabbisogni vitaminici e minerali. Di particolare rilievo risultano alcuni elementi minerali coinvolti nella formazione dello scheletro la cui carenza potrebbe concorrere ad accrescere le possibilità di problemi ortopedici nel puledro dopo la nascita. Fin dalla vita nel grembo materno, infatti, occorre prestare attenzione agli apporti di calcio, fosforo, rame, zinco e manganese, che risultano indispensabili per un corretto sviluppo scheletrico e che potrebbero essere carenti nelle razioni.
Inoltre, anche il ferro può essere un elemento critico in gravidanza e va quindi attentamente valutata la possibilità di impiegare un integratore minerale che, unitamente agli elementi sopracitati, ne apporti quantità adeguate. Per quanto riguarda le vitamine, l’utilizzo di un integratore a cicli di 15 giorni almeno due o tre volte nel corso della gestazione può contribuire alla copertura dei fabbisogni e a evitare la possibilità di carenze.
Tutto ciò va considerato se non vi è la possibilità di variare la dieta con ingredienti diversi e, soprattutto, in assenza di pascolo.
La somministrazione dei pastoni cotti di semi di lino e cereali è utile negli ultimi mesi di gravidanza, quando il peso del puledro in addome contribuisce a produrre una minore motilità intestinale della madre: essendo un alimento lassativo e rinfrescante, se ne consiglia la somministrazione in sostituzione di un pasto principale due volte alla settimana.
A fine gestazione l’appetito della cavalla generalmente rimane buono, ma in alcuni casi il peso in addome può rendere più idoneo un frazionamento dei pasti in 3-4 somministrazioni nell’arco della giornata, in modo da ridurre l’ingombro digestivo.
Una piccola integrazione con oli vegetali può essere indicata per fornire energia in minor spazio e favorire la canalizzazione intestinale: in genere si somministrano 100 ml al giorno di olio di mais, con una buona appetibilità da parte della fattrice.
Da evitare sono gli alimenti fermentescibili in genere: erba bagnata, frutta e verdure in eccesso possono provocare gas e aumentare la tensione addominale.

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ALIMENTAZIONE - ......e quelle che allattano
Alla fattrice non devono mai mancare, durante l’allattamento, vitamine, proteine e minerali.
  Quando le condizioni generali della fattrice sono buone è utile fornirle una ridotta quantità di pastone (semi di lino e cereali sottoposti a cottura per almeno 2 ore con aggiunta di crusca) in modo da stimolare la peristalsi intestinale e fornire un alimento generalmente appetitoso.
Una corretta alimentazione della fattrice in allattamento da un lato permette alla cavalla di riprendersi agevolmente dalla gravidanza e dal parto, dall’altro soddisfa le maggiori richieste nutritive per la produzione di latte e, infine, permette che la fattrice possa essere rapidamente in grado di riprodurre nuovamente.
Un’alimentazione insufficiente non solo non consente un’adeguata produzione di latte, ma ostacola anche la fertilità della madre che nel periodo successivo al parto,
in base alle indicazioni del veterinario curante, potrebbe affrontare una nuova gravidanza. Secondo alcuni studi le fattrici in buone condizioni hanno migliori possibilità di concepimento. Mentre cavalle troppo magre possono ritardare gli intervalli post-partum, ridurre i tassi di concepimento e incrementare la mortalità embrionale (Cunha, 1991).

QUANTITA' E QUALITA' DEGLI ALIMENTI

I fabbisogni energetici, proteici, vitaminici e minerali della cavalla che allatta sono di gran lunga superiori a quelli di gravidanza e le quote energetica e proteica richieste vanno soddisfatte con la somministrazione di un’adeguata quantità di alimento e foraggi di prima qualità. Se si utilizzano mangimi composti si seguono le istruzioni per l’uso, ma se si sceglie l’alimentazione tradizionale una quantità indicativa di cereali durante l’allattamento è di 5-6 Kg al giorno per una cavalla di 500 kg di peso. Quindi avena, orzo, mais, ma anche farina di soja (300/400 grammi al giorno), carrube frantumate (circa 200 grammi al giorno) e fieni di ottima qualità.
In particolare il fieno di erba medica è molto importante per l’apporto proteico, calcico e in caroteni (questi ultimi stimolano anche la fertilità della cavalla): generalmente il fieno polifita di prato stabile viene fornito a volontà, mentre quello di erba medica è consigliato in dosi di circa 3-4 Kg al giorno. Molto importanti sono gli apporti vitaminici e minerali garantiti tramite la somministrazione, almeno ciclica, di integratori polivitaminico-minerali, soprattutto se non si impiegano mangimi composti. Importante è anche l’apporto di calcio e fosforo che, rispetto alle esigenze di gravidanza, devono essere presenti in quantità superiori di circa il 30%.
Un ingrediente consigliabile in allattamento per l’apporto di vitamine e minerali è il lievito di birra in polvere fornito in quantità pari a 30 grammi al giorno.
Molto importante è inoltre l’assunzione di acqua pulita e fresca da parte della fattrice; se la cavalla tende a bere poco, bisogna addizionarla di miele in modo da permettere un’assunzione sufficiente ai fini della produzione di latte. I pastoni, come per il periodo precedente di gestazione, possono essere forniti 2 volte alla settimana in sostituzione di un pasto principale di cereali.
Un’alternativa al pastone è il pannello di lino. La dose di somministrazione è di circa di 100 grammi al giorno, miscelato con i cereali e con acqua calda (circa 500 ml).
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LA NASCITA
CHE COSA OCCORRE SAPERE SUL PARTO
Alcune ore prima del parto la fattrice solitamente smette di alimentarsi e può presentare irrequietezza e sudorazione e urinare piuttosto frequentemente. Man mano che aumentano le contrazioni e in prossimità del parto la cavalla si sdraia. Dopo il parto, generalmente entro un’ora e mezza, viene espulsa la placenta.
Generalmente le fattrici preferiscono partorire senza essere osservate. Per controllare le nascite i moderni allevamenti utilizzano apposite telecamere posizionate all’interno del box. È molto importante permettere che madre e puledro possano conoscersi senza interferenze esterne e quindi occorre evitare ogni forma di disturbo nella fase successiva al parto.

PARAMETRI NORMALI DEL NEONATO
Suzione:
il riflesso è presente da 2 a 20 minuti dopo la nascita e può essere verificato inserendo il dito indice nella bocca del puledro.
Decubito sternale: avviene da 1 a 2 minuti dopo la nascita.
Alzarsi in piedi: il puledro si alza entro 2 ore dalla nascita. Tempi superiori possono essere richiesti ma vanno attentamente monitorati.
Prima poppata: 1-2 ore dalla nascita. Se il puledro richiede tempi superiori è importante avvisare il medico veterinario curante.
Temperatura rettale: di norma è compresa tra 37.2 a 38.6.
Espulsione del meconio: in genere entro 1-2 ore tutto il meconio (le feci che si formano prima della nascita) viene espulso. Al massimo ciò avviene nelle prime 48 ore di vita.
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