Un sito dedicato alla cultura Western tra mito e realtà
Home Page - Album - News - Il Cavallo - Informazioni - Gli Amici - Le Dediche - Forum - Chat
 
ALIMENTAZIONE:
Analizziamo il mangime
Analizziamo il mangime - Consigli utili
Obbligatorio sapere
Indietro
ALIMENTAZIONE - Analizziamo il mangime
di Alessandra T. Calligarich - Lo Sperone
Ecco i procedimenti e le analisi indispensabili per sapere come stiamo nutrendo il cavallo .

  Quando si impiega un mangime composto interamente, o parzialmente pellettato, è buona norma sottoporlo periodicamente ad analisi di laboratorio. Tale indagine, generalmente non onerosa, consente di valutare almeno in parte le caratteristiche dell’alimento fornito ed è tanto più importante quanto meno riconoscibili sono gli ingredienti che lo compongono, per esempio nel caso in cui questo sia interamente pellettato. Un mangime fioccato, o composto da una parte di alimento in pellet e una
parte sotto forma di granaglie o di altri ingredienti solitamente fioccati, è più facile da valutare macroscopicamente (cioè all’osservazione diretta) in quanto alcune caratteristiche risultano di possibile identificazione, come ad esempio la percentuale di presenza degli ingredienti riconoscibili, polverosità, presenza di muffe, cattivi odori (rancidità, soprattutto durante i mesi caldi, odore di muffa), presenza di materiali estranei (semi di malerbe, uova e feci di insetti, ecc.), fragranza dei componenti il miscuglio (es. un mais croccante e che non si sbriciola), grandezza delle cariossidi (avene e orzi più grossi, che risultano più pregiati). Qualora non siano sufficienti questi rilievi e permangano dei dubbi sul mangime impiegato occorre procedere anche all’analisi di laboratorio per valutare la possibilità, ad esempio, di contaminazione da muffe, la rancidità e la rispondenza del valore nutritivo dichiarato in etichetta con quello rilevato analiticamente.
Quando si ha a che fare, invece, con un mangime interamente pellettato, le osservazioni dirette risultano poco efficaci e, fatta eccezione per alcuni difetti molto evidenti come potrebbero esserlo i cattivi odori, occorre rivolgersi all’analisi per poter valutare correttamente l’alimento in questione. Innanzi tutto il cartellino consente di controllare se i valori indicati in etichetta sono sovrapponibili a quelli riscontrati analiticamente: proteine grezze, grassi grezzi, fibra grezza, ceneri sono i parametri principali dichiarati dal produttore. I dati riscontrati all’analisi di laboratorio possono essere leggermente differenti da quelli riportati in etichetta ma, come riporta Giorgetti nel suo “Le frodi nei mangimi”, non devono discostarsi troppo. Ad esempio se il risultato dell’analisi comporta una maggior percentuale di fibra e una minore di proteina grezza rispetto a quanto dichiarato, questo significa che il valore nutritivo del mangime che stiamo valutando è peggiore di quanto dovrebbe essere.
Un tipo di analisi molto utile, ma che viene praticata solo da pochissimi laboratori, è quella microscopica, volta a identificare i diversi componenti del mangime. Se, infatti, con l’analisi chimica si può valutare l’alimento da un punto di vista nutritivo ma senza conoscerne i vari componenti, con un’analisi microscopica si osservano anche le diverse percentuali di ingredienti e l’eventuale presenza di materiali estranei alla formulazione originale.
È successo, ad esempio, che un produttore, in una stagione particolarmente difficile per il reperimento di alcune materie prime, si sia ritrovato nell’impossibilità di inserire la crusca di frumento nella miscela di preparazione del mangime e abbia pertanto utilizzato come sostitutivo le bucce di cacao. In questo caso, dunque, un ingrediente non dichiarato in etichetta è stato utilizzato nella miscela di preparazione del mangime pellettato: le bucce di cacao sono un sottoprodotto della lavorazione del cacao di buon valore nutritivo e consentite nella formulazione di mangimi per gli animali di interesse zootecnico, ma da evitare nel caso questi siano destinati al cavallo in quanto possono positivizzare i test antidoping a teobromina e caffeina, con tutte le conseguenze che questo comporta.
In ogni caso un ingrediente non dichiarato in etichetta non deve mai essere presente, e ancora più grave risulta il caso di presenza di materiali inerti o contaminanti (es. muffe). L’analisi di laboratorio costituisce sempre un valido aiuto per la valutazione di un mangime, e dovrebbe essere praticata routinariamente proprio perché accanto a molti produttori seri vi potrebbero essere mangimisti meno scrupolosi che non è giusto commercializzino prodotti non idonei o addirittura nocivi alla salute dei nostri cavalli.

Inizio
CONSIGLI UTILI
COME SI PREPARA UN CAMPIONE
Prelievo di circa 1 kg di mangime in più punti del silos o in sacchi diversi.
Utilizzo di contenitori puliti, preferibilmente sacchi di carta o barattoli con chiusura ermetica.
Identificazione del campione con dati del richiedente e tipo di analisi desiderata.
Invio al laboratorio nel più breve tempo possibile, soprattutto durante i mesi più caldi
.
Inizio
OBBLIGATORIO SAPERE
LE PRINCIPALI ANALISI DI LABORATORIO

Cartellino
- Umidità, proteina grezza, grassi grezzi, fibra grezza, ceneri: da confrontare con quanto riportato in etichetta dal produttore.

Microscopica - Identificazione dei componenti: evidenzia l’eventuale presenza di ingredienti non dichiarati in etichetta e i diversi componenti del mangime.

Muffe - Test di presenza e quantificazione delle tossine: aflatossine, ocratossine, zearalenone, ecc.

Tba - Test di rancidità, numero di perossidi: consigliabile soprattutto in presenza di cattivi odori, elevate temperature ambientali, mangimi grassati.

Composizione minerale e vitaminica - Valuta la percentuale dei diversi elementi in modo da poterne tenere conto quando si desidera attuare integrazioni differenti da quelle del mangime ad esempio in periodi di intensa attività agonistica, in modo da evitare pericolosi eccessi o carenze di uno o più elementi

LE FRODI PIU' COMUNI - (da Giorgetti, “Le frodi nei mangimi”)
- Non contengono gli elementi nutritivi dichiarati o li contengono in percentuale diversa.
-
Non contengono tutti i componenti indicati.
-
Contengono sostanze inerti o di scarso valore nutritivo.
-
Sono addizionati con sostanze vietate.
-
Sono alterati o inquinati da microorganismi.
-
Sono scaduti.
Inizio
Copyright © LoredanaWebmaster: Loredana
lokomac@libero.it