Leggenda su San Costantino
San Costantino
Vescovo, da quanto ci è stato tramandato a memoria, pur di salvare il
suo popolo che stava morendo di fame per una terribile siccità,
verificatasi attorno all'anno 1780, venne in sogno al parroco del tempo
don Domenico De Leo, e gli disse "Cacciami ca chiovu" (porta in
processione la statua che farò piovere).
Appena si divulgò la notizia, tutti gli abitanti abbandonarono le case e
si riversarono sulle strade davanti alla chiesa nuova, la Chiesa Madre
(Duomo). Nel momento in cui la febbre della fede salì al massimo, il
cielo si annuvolò, i giovani che portavano il Santo, si fecero largo tra
la folla e si caricarono la statua sulle spalle col proposito di
portarla in processione secondo le precise direttive impartite dal santo
patrono. Ma non fecero in tempo a scendere i gradini del sagrato che
venne giù una pioggia da diluvio universale. Della prima statua di S.
Costantino vescovo, oggi si conserva solamente la testa scolpita in
legno tutta tarlata, e viene conservata sull’altare maggiore della
Chiesa Madre.
Proverbi:
Quandu u ciucciu non voli 'umbivi è inutili ca frischi.
Quando l'asino non vuole bere è inutile che fischi.
(Se uno non ha volontà alcuna d'impegnarsi in un compito assegnato non si può
convincerlo con qualsivoglia stimolazione esterna)