FREE TIBET
Un milione e duecentomila tibetani (un quinto della popolazione) sono morti come risultato dell'occupazione cinese. Migliaia di prigionieri religiosi e politici vengono detenuti in prigioni e in campi di lavoro forzato, dove la tortura è pratica comune. Le donne tibetane sono soggette a sterilizzazione forzata e a procurati aborti.
Il Tibet, un tempo pacifico stato cuscinetto tra l'India e la Cina, è stato trasformato in una vasta base militare, che ospita non meno di 300.000 soldati cinesi, e un quarto della forza missilistica nucleare cinese, valutata complessivamente in 350 testate nucleari. Più di seimila monasteri, templi ed edifici storici sono stati razziati e rasi al suolo, e le loro antiche opere d'arte sono state distrutte o vendute ai cinesi.
La Cina in Tibet proibisce l'insegnamento e lo studio del Buddhismo. L'odierna apparenza di libertà religiosa è stata inaugurata unicamente per fini di propaganda e per il turismo. I monaci e le monache continuano ad essere espulsi dai monasteri. Le risorse naturali stanno per essere completamente distrutte dall'invasine cinese (foreste abbattute, gli animali selvatici sono stati sterminati......).
Alcune province tibetane sono state incorporate nelle province cinesi. Nel 1960 la Commissione di Giustizia Internazionale ha rilevato in Tibet sia atti di genocidio che l'aperta violazione dei sedici articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato tre Risoluzioni di Condanna alla Cina per " violazioni dei fondamentali diritti umani del popolo tibetano " e ha invitato la Cina a rispettare i diritti del popolo tibetano, incluso il proprio diritto all'autodeterminazione.
Il 23 agosto 1991 le Nazioni Unite a Ginivra dichiarano " preoccupazione per le continue violazioni dei fondamentali diritti umani e libertà che mettono in pericolo la particolare identità culturale, religiosa e nazionale del popolo tibetano ". Le autorità cinesi applicano la discriminazione e la segregazione, del popolo tibetano, apertamente e ufficialmente. Le cure mediche non sono accessibili ai tibetani, l'istruzione per i bambini cinesi è nettamente migliore rispetto a quella diponibile per i tibetani. Il 70% dei posti nelle strutture pubbliche è riservato ai cinesi.Il partito rappresentativo è quello Comunista Cinese, i funzionari vengono nominati da Pechino e la maggior parte di essi non parla neanche tibetano.
I tibetani non si sono mai arresi, anche sapendo che andavano incontro ad esecuzioni e torture. Dal 1987 si sono verificate più di 100 dimostrazioni contro l'occupazione cinese, ma l'unico risultato soo stati 500 morti e la carcerazione di migliaia di tibetani.
Dal 1959 il govrno tibetano rappresentato dal Dalai Lama è in esilio in India. Nel 1992 il parlamento tibetano (in esilio) ha approvato una risoluzione che auspica la completa indipendenza del Tibet per mezzo della non violenza. Il Dalai Lama ha dichiarato che quando il Tibet sarà libero il primo compito sarà quello di creare un governo provvisorio la cui prima responsabilità sarà quella di eleggere una assemblea costituente per definire e adottare la costituzione democratica del Tibet. In quella occasione il Dalai Lama rimetterà la sua autorità storica e allo stesso tempo scioglierà il governo tibetano in esilio.
Sarà molto difficile arrivare a questo punto poiché nessun Paese occidentale è disposto a pressare la Cina più di tanto, in quanto l'economia mondiale e il peso di 70.000.000 di ricchi cinesi fanno passare in secondo piano il problema Tibet.