Robin Wright Penn
Una carriera nata in sordina e costruita su buone interpretazioni (Forrest Gump) e storici rifiuti (Oliver Stone, Sydney Pollack). Ora la consacrazione con Bugie, baci, bambole & bastardi e Le parole che non ti ho detto con Costner
di PIETRO CALDERONI
Nove anni fa ha pronunciato il suo "no" più celebre, e proprio a Kevin Costner che la voleva con sé in Robin Hood, il principe dei ladri.Aveva appena saputo di essere in cinta di una bambina, Dylan (il primo figlio avuto da Sean Penn) e preferì rifiutare quell'allettante proposta che avrebbe potuto dare una svolta alla sua ancor giovane carriera cinematografica. Ma evidentemente Costner era nel destino di Robin Wright (e viceversa). Le parole che non ti ho detto, il film sentimentale diretto da Luis Mandoki, segna infatti il grande ritorno sulla scena (dopo gli ultimi imbarazzanti flop al botteghino) del divo di Balla coi lupi. E il ruolo di co-protagonista affidatole, consacra finalmente la Wright come una delle attrici emergenti di Hollywood (anche se non più giovanissima). La bella Robin, infatti, è nata 33 anni fa a Dallas, Texas (ma è cresciuta a San Diego, California). Nonostante una già avviata carriera (la ricordiamo come la dolce Jenny in Forrest Gump, nomination ai Golden Globe, accanto a Tom Hanks e Sally Field) il doppio cognome ha spesso ricondotto la sua immagine a quella di Sean Penn. Eppure la Wright ha cominciato a lavorare a quattordici anni, come modella. Poi, un produttore la nota e le affida un ruolo nella celebre serie televisiva Santa Barbara che le da una certa notorietà. Ed è proprio grazie al successo ottenuto che riesce a compiere il salto nel mondo del cinema, prima con La storia
fantastica ('87), poi in Toys con Robin Williams, quindi con Playboys ('92) diretto da Gillies MacKinnon. Playboys le fa compiere un altro balzo in avanti: grazie al personaggio di Tara che, in un villaggio irlandese nel 1957, sfida la morale comune rifiutandosi di rivelare chi è il padre del figlio che si porta dietro. Per quella parte è in corsa anche Annette Bening ma Robin è convinta che quello sia il suo film e fa di tutto per avere la parte: «Non potevo lasciarmi scappare quel ruolo: era il film per me. Non ho mai avuto alcun dubbio».II successo le da ragione. E la carriera va di pari passo con le sue turbolente storie sentimentali: prima si fidanza con Charlie Sheen, poi con l'attore Dane Whiterspoon,quindi, sul set di Denial, s'innamora di Jason Patrie. E lo sposa.Intanto ha conosciuto Sean Penn (è il 1988), ma non succede niente. Lo rincontra,due anni dopo, sul set di Stato di grazia e stavolta lei perde la testa. E Sean (nonostante l'ombra di Madonna continui a vagheggiare intorno a lui) pure. Robin, che non se lo vuole lasciar scappare, divorzia da Patrie e lo sposa. La prima figlia, Dylan, nasce l'anno dopo, poi arriva anche il maschio, Hopper. A questo punto il ruolo che Robin sembra preferire è quello di madre, e così rifiuta di lavorare in alcuni film importanti (oltre al citato Robin Hood, il principe dei ladri), Bat-man Forever, il remake di Sabrina firmato da Sydney Pollack e II socio con Tom Cruise.Dice no anche a Oliver Stone - che le offre una parte in Nato il quattro luglio - ma perché non le piace l'atteggiamento del regista verso le donne: «Non ho mai incontrato un macho-maniaco come lui!», sostiene.Così quando si decide a tornare sul set, lo fa per un film diretto dal marito, Tre giorni per la verità ('95) con Jack Nicholson e Anjelica Huston. Il film è fiacco e, sarà una coincidenza, ma anche la loro storia d'amore si va affievolendo. Infatti si lasciano. La riconciliazione avviene, a sorpresa, la sera degli Oscar '95: Penn è candidato come migliore attore per Dead man walking- Condannato a morte; lei è ricoverata in ospedale. Lui decide di non presentarsi al Dorothy Chandler Pavilion per correre da lei. Guardano la cerimonia in televisione.Lei continua a prediligere il ruolo di madre a quello di attrice: «Ruoli decenti ne arrivano sì e no uno l'anno e se non riesco ad assicurarmelo preferisco non lavorare». Quando torna nuovamente al cinema lavora in Moll Flanders('96), poi ancora con Sean Penn (nel delizioso She's So Lovely, '97), e in Loved con William Hurt. La carriera di Robin ora sembra impennarsi, anche grazie ai consigli di Sean (con cui si ritrova in Bugie, Baci, Bambole & Bastardi). Poi arriva Costner, e stavolta lei non può più dirgli di no.