John Callahan
Alto, atletico e con la faccia da duro,John Callahan si è sempre visto
affida-
re, nelle soap, parti da supercattivo. Cosi,
prima di interpretare lo spietato Craig Hunt, scagnozzo di Tonell, in Santa
Barbara(ruolo in cui lo stiamo vedendo, per i ritardi
della programmazione di questo teleromanzo nel nostro Paese, soltanto da qualche mese), è stato per un anno, in
General Hospital, il massaggiatore Leo Russell, specializzato nel sedurre ricche signore e poi ricattarle con videotape compromettenti; e per quasi tre Eric, marito violento e assassino mancato in
Falcon Crest. Poi, dopo aver lasciato Santa Barbara, nel '92 è approdato a
La valle dei pini, dove veste i
panni dell'infido Edmund. In realtà,
John è una persona molto dolce, con
uno spiccato senso della giustizia (ha
anche studiato legge all'università di
Berke ley, e per qualche tempo ha lavorato per la Legal Aid Society), ed è
legatissimo alla sua famiglia. Sposato
da 13 anni con Linda, che conosce
dai tempi dell'università, ha cresciuto
come suoi i due figli che la moglie ha
avuto da un precedente matrimonio,
e ha un bellissimo rapporto con i
due ragazzi. Nel tempo libero, oltre a
praticare parecchi sport, e in particolare il golf, di cui è un vero campione,
Callahan è attivo in molte associazioni
benefiche: tra l'altro, è il portavoce dell'Olive
Crest Foundation, che si adopera per dare
un nuovo focolare ai bambini abbandonati
dai genitori, è impegnato in programmi anti-droga e per la sensibiliz zazione dei giovani
sul rischio Aids, e gareggia spesso in tornei
di golf per raccogliere fondi per iniziative umanitarie. Se al mestiere di attore ci è arrivato quasi per caso - per mantenersi agli
studi lavorava come manager in un night-club e in alcune piccole produzioni teatrali,
dove fu notato da un «cacciatore di talenti» -John però ama moltissimo questa professione: «Un attore non fa niente di fondamentale: non deve costruire ponti che resistano ai
terremoti, ne inviare razzi sulla Luna, ne trovare cure per il cancro. Anzi, spesso è trattato come un bambino, e si sente dire cosa deve fare, e quando, e dove; il suo compito è
solo imparare le battute», sostiene. «Eppure,
con tutto questo, è un gran bel lavoro!».