Donne splendide e tormentate

 

Spiagge fiabesche, ville da incanto, yacht, macchine di lusso, nulla è tralasciato nella soap dei Capwell e dei Lockridge per far sognare gli spettatori. E le protagoniste vivono tutte le contraddizioni della loro «facile» vita...

All'estero è un grosso successo. Così come in America, dove Santa Barbara nel primo anno di programmazione è costata alla NBC 30 milioni di dollari, qualcosa come quaranta miliardi di lire. Anche da noi, prima della sua imprevista interruzione decretata l'autunno scorso dai dirigenti di Raiuno, la soap con Martinez e la Walker era molto seguita. Soprattutto per i personaggi femminili, quasi tutti grintosi, determinati in linea con la figura della donna rampante e vincente di certa pubblicità televisiva. Di donne così in Santa Barbara ce ne sono molte. Vestono abiti elegantissimi oppure indossano abiti mascolini, impeccabili gessati con tanto di cravatta, borsa manageriale. Ben truccate, eleganti, disinibite, si muovono però tra le contraddizioni della loro «facile» vita, divise tra ricordi d'infanzia e i doveri della donna di casa. Tormenti che vanno inevitabilmente a influenzare le loro scelte, anche quelle sentimentali che le vedono in lizza per posizioni di potere. Per realizzare l'intera serie di Santa Barbara oltre agli studios di Burbank furono girati gli esterni fra le palme sul lungomare della bella località californiana. La vera Santa Barbara, insomma, fu il teatro naturale dei giochi di potere fra le dinastie d'alto rango dei Capwell e dei Lockridge, il luogo ideale per i sogni di gloria dei medioborghesi Perkins o per l'ingresso in società degli ispano-americani Andrade. I Dobson, inventori delle trame di cuore e miliardi intrecciate fra i facoltosi abitanti di quelle spiagge d'Oltreoceano, scelsero una località americana che fosse sinonimo di lussuosi riposi e di ozi miliardari. In Francia il serial riscosse un notevole successo fin dalle prime puntate. La fama crescente dei protagonisti di Santa Barbara fu puntualmente ribattuta sulle copertine di settimanali. Un settimanale specializzato, ad esempio, mise persino in palio fra i suoi lettori una giornata intera da trascorrere in compagnia del proprio beniamino Martinez o Marcy Walker la super coppia che nel serial vestono i panni, rispettivamente, dell'ispettore Cruz Castillo e della volitiva Eden Capwell. Un'altra rivista, invece, propose ai propri numerosissimi abbonati la fondazione di un fan club che potesse poi contare sulle informazioni fornite da un'inviata sul set di Santa Barbara. Ma perché la soap opera esplose con successo in Francia ed esordi con accoglienza tiepidina in America? Il motivo del trionfo iniziale fu la coincidenza, in quella estate dell'84 con l'apertura dei giochi olimpici di Los Angeles. Gli occhi degli americani erano puntati sulle gare sportive. Jerome e Bridget Dobson, i creatori, già noti per aver scritto General Hospital e Sentieri non persero tempo. Occorreva qualcosa di drastico per calamitare l'attenzione del pubblico sulla vicenda. Detto fatto si inventarono un terremoto che decimasse la popolazione della cittadina teatro del serial. L'espediente escogitato servì a far piazza pulita dei personaggi meno graditi. La trovata riuscì al punto che gli amori tra i miliardari di Santa Barbara cominciarono a piacere tanto che nei quattro anni di trasmissione il serial conquistò tre Emmy (gli Oscar televisivi) e ben otto Soap Opera Digest Awards, il premio della critica specializzata. E le curve degli indici di ascolto, naturalmente, non tardarono a puntare verso l'alto: 65 per cento di telespettatori in più rispetto al 1984, a fine '87, per un totale di 4,4 milioni di persone sintonizzate. Netta, naturalmente la prevalenza femminile: 3,6 milioni di telespettatrici. Certo, sul set di un serial così fortunato, gli attori non hanno neppure un minuto di tregua. Alle sette e mezzo di mattina sono già tutti in piedi per le prime prove. Si gira, poi, fin dal primo pomeriggio: dalle 15 alle 19 senza interruzioni. Il tempo di una doccia e gli sceneggiatori passano tra gli attori a distribuire i testi da imparare per il giorno successivo. «Un visitatore che passasse una giornata sul set di Santa Barbara - osservò Judith McConnell, che abbiamo visto nella parte di Sophia Capwell - potrebbe pensare che gli attori siano impazziti. Ognuno gira qua e là parlando con se stesso. E' il solo modo per imparare le pagine e pagine di copione che devi recitare ogni giorno».

Alessandro Traverso

 

 

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