~Love of my life~

by Stella

 

 

 

Nota dell’autore: Ok, ci siamo... la prima fiction in uscita... paniko!! Beh, prima o poi doveva succedere, quindi... Prima di tutto: thanx, Ryoko!

Sono imbarazzata a morte, perché cerco di non scrivere fiction sui manga che hanno segnato la mia vita... e tanto meno sui personaggi che mi piacciono: in un certo senso lo trovo dissacrante e poco rispettoso... Ma Mitsui è talmente meraviglioso, qualsiasi significato vogliate attribuire a questa parola, che proprio non ho resistito. L’intero manga è mearviglioso, avvincente, appassionante... yay!

Disclaimer: Slam Dunk copyright Inoue sensei.

Carlos Santana, Love of my life, SUPERNATURAL

Ok, here we go...

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Adesso che ci penso, quando mi sono iscritta allo Shohoku non ero certo un’appassionata di basket. Mi piaceva, certo, ma non quanto il nuoto, per esempio. O il kendo, che non c'entra niente ma mi piaceva lo stesso. Penso dipenda dal fatto che, all’epoca, mi sentivo perfettamente inadeguata per qualsiasi cosa, gli sport in particolare. È buffo perché medie ero la più alta della classe... bella fregatura! La mia statura si è fermata proprio quando quella degli altri ha iniziato a crescere...

Quando mi sono iscritta allo Shohoku, stavo dicendo... Beh, date un’occhiata a questa foto... è stata scattata il giorno in cui abbiamo vinto il campionato Nazionale. Lo vedete quello con il numero quattordici, che urla come un pazzo, le braccia alzate al cielo e sulle labbra un sorriso da vero deficiente, in un palazzetto gremito all'inverosimile dove dieci ragazzi hanno fatto di tutto per infilare una stupida palla in uno stupido cesto... Esatto, proprio quello che ha una ragazza appesa al collo come una scimmia... quella sono io!

Il basket è la mia vita... E tutto per colpa tua, Hisashi Mitsui... è perfettamente inutile che fai il finto tonto... tanto lo sai che è solo colpa tua...

Where you are that’s where I

wanna be

And through your eyes, all

the things I wanna see

And in the night,

You are my dream

You’re everything to me

***

Il giorno in cui vincesti il titolo di MVP io ero in tribuna, a tifare per la Yokota Junior High... la mia scuola. Il mio migliore amico era in squadra, e mi aveva chiesto di andare a tifare... Cavolo, gli hai dato una bella lezione. Lottasti come un leone fino all'ultimo secondo e io, nonstante la sconfitta appena subita, ero sinceramente ammirata.

Chi l'avrebbe mai detto che saremmo finiti allo Shohoku High School entrambi!

Beh, in realtà io lo sapevo, perché non mi era sfuggito lo sguardo con cui avevi fissato l’allenatore Anzai, e chiedendo in giro avevo scoperto che avrebbe allenato proprio lo Shohoku... Così mi sono detta, "Coraggio Yumiko, iscriviti anche tu a quel liceo... Magari finite in classe assieme!"

Detto, fatto.

"Hey, ma tu sei Mitsui! Quello che è stato scelto come MVP! Che sorpresa!"

Bugiarda, falsa e bugiarda! Ma ero troppo timida per presentarmi a una giovane stella come te, così mi limitai a seguire gli altri compagni, che ti guardavano ammirati... E anch’io ero ammirata. Affascinata, direi. Eri così gentile, così sereno... e quando giocavi c’era una tale energia nei tuoi occhi, una tale grazia nei tuoi movimenti...

Fino al giorno dell’infortunio.

Quando Kogure mi disse che eri crollato in mezzo al campo mi sentii quasi morire... Per fortuna però non era una cosa grave, tu eri un ragazzo forte, con un fisico da paura, ed ero sicura che ti saresti ripreso in fretta. Ne approfittavo per venirti a trovare in ospedale, con la scusa di tenerti aggiornato sulle lezioni... Il prof. aveva bisogno di un volontario, e io avevo preso il coraggio a due mai e mi ero fatta avanti, scalzando il buon Kogure... In fondo, avevo la fama di secchiona... doveva pure servire a qualcosa!

Un pomeriggio entrai nella tua stanza, e tu stavi dormendo... ti ricordi, baka?

Potevo quasi contare le tue ciglia... non so cosa mi prese, ma allungai una mano per sfiorarti la fronte, per scostare i capelli... e la tua mano afferrò la mia, subito. Non stavi affatto dormendo...

"Yumiko-chan, ti aspettavo..."

I tuoi occhi erano pieni di ansia, ma anche di speranza e gioia...

"Bene, come vedi sono qua, come sempre del resto..."

"Già..."

Mi stringevi la mano così forte... io credo di essere arrossita, da vera scema... tu hai sorriso, e mi hai attirata verso di te... Quando le tue labbra hanno sfiorato le mie, l’odore dell’ospedale si è come dissolto, trasformandosi nella più pura e sottile aria di montagna che io avessi mai respirato...

La settimana seguente è ancora, dopo tanto tempo, il ricordo più bello della mia vita. Non avevo mai sperimentato tanta dolcezza, tanta allegria, tanta serenità. Adoravo vederti giocare, adoravo giocare con te (per quanto goffi fossero i miei tentativi di simulare una certa confidenza con quel canestro altissimo), non vedevo l’ora di rivederti con la squadra... e poi... quegli attimi rubati sul tetto della scuola, quelle carezze, quei baci... e la nostra prima notte insieme... mi era sembrato tutto così naturale, così "logico", ammesso che questa possa essere una parola adeguata... Per farla breve, ero pazza di te, Hisashi.

You’re the love of my life

And the breath in my prayers

Take my hand, lead me there

What I need is you here

**************

Poi, il secondo infortunio.

Il tuo atteggiamento mi lasciò completamente senza parole: l'MVP del Takeishi Junior High, il ragazzo brillante e allegro che amavo da morire, e che diceva di amarmi altrettanto, aveva lasciato il posto a una specie di coniglio impaurito, incapace di reagire...

Il giorno dopo la prima partita dello Shohoku ci incrociammo a scuola... tu eri piuttosto abbattuto, ti si leggeva in faccia la frustrazione mentre arrancavi sulle stampelle... una frustrazione che purtroppo conoscevo bene anch'io, anche se per tutt’altri motivi.

Non so cosa mi spinse a fare quello che feci, forse la rabbia o forse la disperazione, ma non riuscii a resistere e ti apostrofai: "Non credi che la squadra sia stata favolosa ieri? A questo punto è evidente che la tua presenza in campo è del tutto inutile!"

Pensavo di scuoterti, di smuovere il tuo orgoglio e di suscitare una qualche reazione... ma non c'era rabbia nei tuoi occhi, e purtroppo nemmeno luce... solo una cupa rassegnazione... Senza neanche darti il tempo di replicare, mi voltai ed entrai in classe, maledicendo la mia lingua tagliente...

Decidesti di lasciarmi un pomeriggio assolato, così in contrasto con il dolore che provavo. Mi avevi dato appuntamento nel parco, vicino a quella grande quercia sotto la quale ci eravamo fermati così tante volte, tornando da scuola...

"Yumiko, vattene. Non voglio più vederti, hai capito?"

"Hisashi, per favore... perché reagisci così? Non è niente di grave, con un po’ di riabilitazione tornerai come prima..."

"Ho detto VATTENE!"

"Hisashi..." Mi avvicinai per appoggiarti la mano sulla spalla... un gesto amichevole, il gesto di un’innamorata forse...

Tu mi attirasti a te e mi baciasti con violenza... un bacio rude, senza affetto... Poi mi spingesti via. Io persi l’equilibrio e caddi a terra, una goccia di sangue stava uscendo dal mio labbro inferiore...

"Era questo che volevi, Yumiko? Bene, l’hai avuto..."

Poi hai fatto una cosa assurda, incredibilmente assurda: ti sei girato verso uno dei tuoi tirapiedi e l’hai baciato appassionatamente, lasciando scivolare deliberatamente le mani sul suo corpo, mormorando qualcosa al suo orecchio... qualcosa di indecente, perché lui arrossì improvvisamente... la tua risata mi ferì più di una pugnalata al cuore...

"Credevi davvero di essere il mio tipo? Lascia che ti dica una cosa, non lo sei mai stata. Fare l’amore con te è stato solo un diversivo... e neanche troppo piacevole. E ora levati dalle palle, ragazzina."

Inghiottii le lacrime, non volevo assolutamente che tu mi vedessi piangere. Mi scostai i capelli dal viso, mi alzai in piedi e dissi: "Come vuoi, Mitsui (è buffo adesso pensare a come sobbalzasti, quando mi sentisti chiamarti per cognome...). Adesso è davvero finita. Voglio però che tu sappia che ti ho amato più di ogni altra cosa al mondo..." Mi tremava la voce davanti a quello sguardo di ghiaccio, ma riuscii a finire la mia frase prima di voltarmi e scappare, fuggire lontano da tutto quel dolore...

***

Gli anni della gang di Tetsuo sono i più dolorosi da ricordare, anche per me. Nonostante tutto quello che mi avevi fatto, sempre più spesso mi ritrovavo a pensarti, a rivivere nella mente quelle stupide frasi che ti avevo detto sulla scalinata... Non ne avevo il diritto, ero stata incredibilmente stupida... e in un qualche modo pensavo che fosse stato per colpa mia se adesso trascorrevi le giornate lontano dalla palestra, devastando la tua vita in chissà quali modi. Lo so, magari mi sopravvaluto...

Però mi piacevi ancora, mi piacevi da impazzire, e mi tormentava il fatto che le parole che ti avevo detto non erano quelle che davvero avrei voluto pronunciare... "Ti amo, Hisashi, e hai troppo talento per gettarlo via in questo modo.... Ti prego, torna presto in campo..."

Questo avrei voluto dirti... avrei dovuto dirti...

I can’t forget when we are one

From your lips

the Heavens pour out

I can’t forget when we are one

With you alone I am free

***

Ancora adesso, ogni volta che vedo Sakuragi non posso fare a meno di pensare che, se non fosse stato per lui, non so davvero come sarebbe finita. Tu dici che ne saresti uscito comunque, e probabilmente hai ragione, ma ammetterai che il buon vecchio rossino ti ha dato una bella mano.

In quei due anni avevo fatto di tutto per allontanare il basket dalla mia vita, e mi ero iscritta al club di nuoto. Scoprii che non era poi così male, mi faceva bene stare nell'acqua... mi sembrava in un certo senso di tornare bambina. Mi sentivo protetta, e nuotavo per ore e ore senza pensare a nulla.

Stavo giusto per tuffarmi quando vidi Minako arrivare di corsa, gridando trafelata che Rukawa era stato ferito da quell’orribile teppista, Mitsui... che tutto il club di basket aveva fatto a botte con una banda e che c'era di mezzo anche quell'altro teppista con i capelli rossi, quello che aveva osato dire che Rukawa, il suo Rukawa non era altro uno stupido volpino in confronto a un genio come lui. Per fortuna era arrivato Akagi e tutto si era risolto, ma la colpa era di Mitsui, solo di Mitsui...

Quel Mitsui? Il sangue mi si gelò nelle vene. Dio, eri davvero tu? Il mio Mitsui?

Quando uscii dalla piscina era ormai buio, così per fare prima decisi di prendere una scorciatoia e attraversare il playground della scuola... e tu eri lì, con la faccia tumefatta a causa delle ferite, ben visibili nonstante i capelli neri, lunghi, ti coprissero il volto, e un pallone tra le mani. Guardavi il canestro e piangevi in silenzio...

Mi ricordo di aver pensato *Che strano, un pallone da basket... che se ne fa, se ha deciso di non giocare più?* Non me l'aspettavo di trovarti lì, l'ultima cosa che volevo era interrompere un momento che sembrava così intimo e privato o intromettermi ancora una volta nella tua vita, quindi cercai di allontanarmi senza fare rumore... Tutto inutile, perché proprio in quell'istante hai spostato lo sguardo e mi hai visto...

Di nuovo, le mie labbra si mossero da sole, e questa volta le parole che uscirono furono esattamente quelle che da tempo volevo dirti... "Ti amo, Hisashi..."

Every day, every night, you alone

You’re the love of my life

Every day, every night, you alone

You’re the love of my life

***

La voce si era sparsa in fretta, il nuovo giocatore dello Shohoku era proprio quell'Hisashi Mitsui, l'MVP del Takeishi. Eri bellissimo con i capelli corti, come se avessi voluto rendere chiaro a tutti che il passato era definitavemte passato ed eri una persona nuova, e ogni volta che per caso (per caso?) incrociavo i tuoi occhi neri non leggevo più disperazione, ma un misto di determinazione e malinconia che mi faceva venire voglia di piangere... o di saltarti al collo e riempirti di baci.

Però... però avevo paura. Anzi, ero terrorizzata. Desideravo con tutto il cuore tornare insieme a te, ma le ferite bruciavano ancora... troppo... Dal canto tuo, mi sfioravi quando ci incrociavamo in corridio, mi prendevi in giro, durante le lezioni sentivo il tuo sguardo fisso su di me... però non osavi avvicinarti.

Finché un giorno non siamo rimasti soli. Non so se gli altri avessero capito qualcosa, ma sta di fatto che ci ritrovammo soli tu e io, nell’aula deserta e nell’imbrazzo più totale.

"Yumiko..."

Da quanto non sentivo la tua voce, così profonda, pronunciare il mio nome?

"Sì?" Un brivido mi attraversò la schiena.

"Io... sono stato un vero idiota. Il giorno in cui ti ho lasciato... da quel giorno ho iniziato a morire, poco a poco... Mi sentivo perduto... Non hai idea di quante notti mi sono ritrovato sotto casa tua, senza nemmeno sapere come c’ero arrivato... me ne stavo lì, a fissare la tua finestra... a immaginarti addormentata, sotto le coperte... Poi correvo via, come un disperato, e finivo sempre in qualche rissa..."

"..."

Stavo fissando la cicatrice sul mento... mai notata prima... però ti rendeva terribilmente sexy e mi rendeva difficile concentrarmi su quanto dicevi...

"So che fatichi a credermi. Ma vedi, io non sono più la stessa persona di prima."

"Questo è chiaro, Mitsui. Sei cambiato in maniera spaventosa..." I tuoi occhi non erano più così limpidi... c’era sempre un velo di tristezza nascosto in un angolo...

"Io... tu credi che sia possibile per noi..."

"Non lo so, Mitsui. Non lo so davvero... non sei l’unico a essere cambiato..."

"È per via di quel rossino?" *Sei geloso? Di Sakuragi?*

"NO! Ma che diavolo ti viene in mente? E in ogni caso non sono affari tuoi! Non hai il diritto di intrometterti nella mia vita..."

Me andai come una furia, sbattendo la porta e ansimado per la tensione... Mi avevi chiesto di tornare assieme? Lo avevi fatto davvero o me lo ero solo sognato?

********

Dopo la nostra vittoria con il Shoyo, all'improvviso, mi venne voglia di fare un paio di tiri. Non sono mai stata un tipo da gesti avventati, ma il tuo modo di giocare, la scioltezza con cui eseguivi i tiri da tre, il tuo pugno alzato a ogni perfetta parabola che centrava il canestro senza nemmeno sfiorare la rete, la tenacia con cui rifiutavi di arrenderti e il coraggio che avevi dimostrato in campo, mettendo da parte l'orgoglio, avevano spezzato l'inactesimo che mi aveva tenuto lontano da te per così tanti anni... vederti giocare mi aveva restituito l'amore per il basket... e per te.

"Hey, sono fortunato, c’è Sendo che si allena... ma con chi sta... non ci posso credere... Sendo! Yumiko!"

Ero andata a fare due tiri e avevo beccato il capitano del Ryonan, Akira Sendo. Siccome era un tipo gentile, aveva avuto pietà di me e mi aveva permesso di giocare con lui. Era un tipo davvero affabile, un po’ come te prima dell’infortunio... inoltre aveva un talento non comune, e un look strepitoso. Capelli un po’ assurdi, ma devo ammettere che gli stavano alla perfezione.

La tua espressione quando ci hai visti era fantastica: un misto di rabbia, sorpresa, gelosia e... amore?

"E così squaderni i nostri segreti al nemico, eh?"

"Sendo non è un nemico, e soprattutto non ha bisogno di questi miseri espedienti... Ha troppo talento!"

"Sì, certo, immagino..." Eri sulle spine, e io mi divertivo troppo a stuzzicarti... era la mia piccola vendetta.

"Sai, è un piacere giocare con lui..."

La tua faccia... Ti sei girato verso Akira, i pugni serrati, e hai sibilato: "Sendo, che ne dici di un one-to-one?"

"No, Mitsui... sono distrutto... e poi non è con me che dovresti giocare..."

Le tue sopraccilglia si aggrottarono, perplesse... Poi le tue labbra si sollevarono in un sorriso irresistibile... Kami sama, il tuo sorriso... e quella cicatrice sul mento...

Sendo sorrise di rimando, raccattò le sue cose e se ne andò, grattandosi la testa compiaciuto. Io avrei dato tutto per fare lo stesso, non ero ancora pronta per affrontarti a viso aperto, ma non riuscivo proprio a scollarmi di dosso i tuoi occhi... Portavi una maglietta bianca con le maniche arrotolate, che metteva in evidenza la linea delle tue spalle...

"E così è un piacere giocare con Sendo, eh? È una cosa che fai da molto?"

"..."

"E così la mia presenza in campo era del tutto inutile, eh?"

*Oh mio Dio, ci siamo, è arrivato... il giorno della resa dei conti è arrivato...*

"Senti, Hisashi, io..."

"Ok, vuoi fare un paio di tiri con me? Vediamo se Sendo ha ragione!"

Ovviamente ero troppo tesa per fare qualsiasi cosa, i miei muscoli erano diventati improvvisamente di legno... ogni volta che provavao ad abbozzare un blocco sentivo un brivido attraversarmi la schiena... e leggevo nel tuo sguardo una determinazione, un’intensità che mi mettevano in soggezione.

Non beccai un canestro neanche da sotto (roba che perfino il Sakuragi di allora ci sarebbe riuscito), ma non so come, rossa d’imbarazzo, riuscii a trovare il coraggio di guardarti in faccia...

Ancora quel sorriso, e quegli occhi pieni di luce...

"Grazie, Yumiko. Per le parole che mi hai detto..."

*Che cosa? Ho capito bene?*

"...Anche per quelle di due anni fa. Non le ho dimenticate un solo istante. All'inizio me le ripetevo con rabbia, usandole come come un pretesto per fare a pugni con chiunque incrociasse la mia strada..."

Tiro, canestro.

"Finché non sono diventate una specie di ossessione... Finché non ho deciso di sfogare la mia frustrazione dando una lezione al club di basket. Finché Megane-kun non ha riaperto ferite vecchie ma ancora dolorose, finchè le parole di Ryota non sono affondate come un coltello affilato nelle tenebre del mio cuore."

Tiro, canestro ancora.

"Ci credi che quel giorno, in palestra, mentre vedevo Anzai sensei avanzare verso di me... nella mia mente c'era solo la tua voce? La sentivo così chiaramente... e sapevo che non volevo più vivere una vita fatta di rimpianti... che volevo solo giocare a basket ancora e ancora... e che volevo stare con te, che non c’era posto per altri nel mio cuore."

Ti sei fermato, mi hai fissata per un lungo istante... io ero paralizzata, quasi non osavo respirare, incapace di dare un senso compiuto a quello che avevo appena sentito...

"Comunque, quello che mi hai detto poche sere fa sera, esattamente in questo punto, mi ha fatto molto più piacere. In particolare la prima frase. Ti andrebbe di ripeterla adesso, Yumiko-chan? Perché vedi, non ho ancora avuto la possibilità di risponderti..."

Adesso toccava a me sorridere...

We go dancing in the moonlight

With the starlight in your eyes

Wee go dancing til the sunrise

You and me we’re gonna dance,

dance, dance.

 

***

Da quanto stiamo insieme, Mitchi? Ogni volta che le tue mani sfiorano il mio viso, ogni volta che ti sento bisbigliare il mio nome mentre facciamo l'amore, ogni volta che ti vedo muoverti in maniera così elegante in campo, ogni volta che i tuoi occhi mi cercano sulle tribune quando metti a segno un tiro da tre, il mio cuore si riempie di una tale gioia che, semplicemente, mi sembra di esplodere.

I can’t forget when we are one

From your lips

the Heavens pour out

I can’t forget when we are one

With you alone I am free

 

 

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Yatta!! È finita!! Ci siete ancora o vi siete addormentati?? Secondo m e è una fic carina, ma immagino che tutti dicano così... "Ogni scarrafone..." Vabbè...

Ho l'abitudine di scrivere ascoltando la musica, e questa ff è stata in parte ispirata, come avrete notato, da una canzone piuttosto appropriata, almeno x me!

Non è una yaoi, sebbene sia un genere che mi ispira molto e ci siano già un paio di fic yaoi in "stand by"... non posso fare questo a Mitsui!! Vi prego, siate sinceri e ditemi che ne pensate (della fic, of course), nel bene e nel male... ho bisogno di un feedback, per sapere se ha un senso quello che faccio... *anche se so che NON ce l’ha* ^__^

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