~Scambi di Coppie~

by C-18

 

  È una yaoi che ha per protagoniste due coppie, una piuttosto famosa e l’altra…beh, un po’ meno… Comunque il titolo dice tutto sullo svolgimento dei fatti…… La storia ha inizio da una rimpatriata dopo cinque anni dall’ultimo capitolo di Slam Dunk……

PROLOGO
Erano passati già cinque anni dall’ultima volta in cui aveva giocato la sua ultima partita al liceo Shohoku ma ad Akagi mancava in modo incredibile quella strana squadra di basket con cui aveva giocato l’ultimo anno di liceo e, a volte, il ragazzo si sorprendeva a ripensare a quei giorni indimenticabili il cui ricordo non lo aveva mai abbandonato. Anche ora, nonostante avesse mille cose cui pensare, tra cui l’università, la fidanzata Harumi (eh già anche lui se n’è trovata una. N.D. C-18), la squadra di minibasket che allenava, il solo ricordo di quello che forse era stato l’anno più bello della sua vita lo faceva commuovere. In realtà era da molto che ci rifletteva…un’idea gli frullava in testa già da parecchio tempo...voleva rivedere almeno un’altra volta la sua squadra…e effettivamente una maniera c’era. "Dovrò parlarne con quell’idiota” si diceva l’ex capitano dello Shohoku, mentre intanto qualcuno suonava insistentemente il campanello di casa sua. Rassegnato Akagi andò ad aprire, sapendo perfettamente che c’era una sola persona al mondo che avrebbe mai potuto fare tanto  chiasso solo con un campanello. “Ah, sei tu…parli del diavolo e spuntano le corna” disse, rivolto alla strana figura che gli si era parata davanti. “Beh? E’ così che mi accogli, fratellino?” rispose un gigante dalla rossa capigliatura. “Ti ho già detto di non chiamarmi così, capito?” ringhiò Akagi. “Sissignore, chiedo scusa!!” disse Hanamichi “comunque, dov’è Harukina cara?”. “E’ di là. Poi torna qui perché devo parlarti!”. “D’accordo. <Uff, ma perché deve essere sempre così poco gentile con me? E’ ormai da tanto tempo che sto con lei e ancora si comporta così>” si lamentava Hanamichi. Sarebbe mai cambiato il gorilla?
“Una rimpatriata?” esclamò Hanamichi rivolto al mastodontico cognato non appena questi gli spiego la sua idea “ Ma ne sei sicuro? Però, non ti facevo così sentimentale gorilla…aaahh, scusami scherzavooo!!”.
“Perché? Non c’è davvero niente di male, non credi Hanamichi?” chiese la voce dolce di Haruko, incurante del fratello, occupato a picchiare il suo ragazzo. “Ma certo tesorino mio!!” squittì Hanamichi, liberandosi dalla stretta del suo avversario. “Se lo dici tu…”. “Bravo!! Vedo che solo lei riesce a farti ragionare…comunque, mi aiuti oppure no?” insisté Akagi. “Ma sicuro fratellino, che devo fare?” chiese il rosso. “Una cosa da nulla…ritrovare tutta la squadra!!” “Cosa?? E come dovrei fare?” “Usa il cervello idiota! Non dovrebbe essere difficile! E se non ci riuscirai t’impedirò per sempre di rimettere piede in questa casa!!” tuono il gigante. “AGLI ORDINI CAPO! FARO’ DEL MIO MEGLIO!!!!” rispose Hanamichi scattando e mettendosi sull’attenti, fingendo di essere impaurito dalle minacce del suo ex capitano.
Erano passate due settimane e finalmente Hanamichi c’e l’aveva fatta: era riuscito a rintracciare proprio tutti. Certo, per alcuni la ricerca era stata facilissima, poiché Ryota viveva vicino casa sua e ad avvertire Kogure ci aveva pensato Akagi. Gli altri….beh, era stata dura ma c’era riuscito e così ora tutta, ma proprio tutta la squadra, compreso il signor Anzai, era stata “convocata” per il sabato seguente in un noto locale del centro.
Ovviamente la notizia non fu accolta da tutti allo stesso modo….
La telefonata di Hanamichi era stata come un fulmine a ciel sereno per tutti quanti ma, per quasi nessuno era stata sgradita. Le emozioni di quei giorni erano rimaste nel cuore di ognuno di quei dodici ragazzi e ora finalmente si presentava l’occasione per ritrovare i propri compagni d’avventura.
Solo quattro persone non furono felici dell’invito…un sentimento di paura, misto forse a vergogna per alcune passate azioni e il desiderio di non voler affrontare gli sguardi degli altri e il dover spiegare  certi comportamenti li frenavano…ma in ogni caso quella era un’opportunità che non si sarebbe mai più presentata. Così alla fine anch’essi decisero di partecipare, ignorando che proprio quella sera i loro destini sarebbero cambiati e che grazie a quella telefonata legami ormai da tempo sopiti si sarebbero risvegliati….


CAPITOLO 1: INCONTRI

Finalmente era arrivato il fatidico sabato…

“Bene, se non ho sbagliato indirizzo dovrebbe essere qui” disse un bellissimo e altissimo ragazzo moro fermando la sua macchina davanti ad un elegante ristorante.
Rukawa, poiché lo splendido gigante era proprio lui fu dunque il primo ad arrivare al locale. Tuttavia, nonostante fossero già le otto e mezza non c’era ancora nessuno. “<Eppure mi ricordo che gli altri fossero persone abbastanza puntuali. Bah…non so neppure perché sono qui, con tutto il lavoro che ho da fare…Vabbè, ormai ci sono e tanto vale rimanere. Spero solo che arrivi qualcuno…è seccante aspettare senza far niente>” pensava il ragazzo, mentre intanto un rumore di passi si avvicinava sempre di più. “Volpino? Sei proprio tu? Non ci posso credere! Vestito così non ti riconoscevo!” disse una ben nota voce alle spalle di Rukawa. “Sakuragi? Però, certo che non sei cambiato proprio per niente!” fu la risposta. “Andiamo ragazzi, non vorrete mica litigare dopo tutto questo tempo” disse Haruko con il suo solito tono, terrorizzata all’idea che Hanamichi e Rukawa potessero azzuffarsi. “<Dio mio quanto non la sopporto quella stupida oca. Perché diavolo è venuta anche lei?>”. Rukawa non aveva mai potuto sopportare Haruko, con quei suoi modi di fare così sdolcinati, così tanto che quando chiedeva qualcosa lo faceva sempre spalancando gli occhi in maniera implorante. A Rukawa era sempre venuto spontaneo risponderle in maniera brusca…niente da fare, quella bambinetta non aveva mai contato molto nella squadra, l’unica vera manager dello Shohoku per lui era Ayako. Chissà se sarebbe venuta anche lei? L’ultima volta che l’aveva vista era felicemente fidanzata con Miyagi. Era seccante dirlo per un lupo solitario come lui, ma in fin dei conti non gli dispiaceva per nulla essere li. Dopo essersi diplomato aveva iniziato l’università e il tempo libero lo trascorreva giocando a basket. Poi c’erano i campionati nazionali e non aveva avuto il tempo di coltivare le vecchie amicizie…se mai n’avesse avute davvero. In ogni caso quella serata rilassante ci voleva davvero e chissà…magari si sarebbe anche divertito…. “Rukawa? Certo che non sei cambiato di una virgola” disse Akagi ridendo. “Beh capitano ehm…Akagi, se è per questo neppure tu”. “Ho saputo che hai fatto faville in nazionale, complimenti volpino!” iniziò Hanamichi. “Grazie Sakuragi. Comunque anche tu non sei messo male. Vedo che con la Akagi va benissimo.” sogghignò Rukawa all’orecchio del rossino. “Già, non ti ringrazierò ancora abbastanza per aver fatto in modo che ci mettessimo insieme” disse Hanamichi, riferendosi ad un episodio di circa quattro anni prima, accaduto quando Haruko aveva deciso di confessare a Rukawa i suoi sentimenti. Il ragazzo, come c’era da aspettarsi le aveva risposto in maniera poco gentile, dicendole piuttosto di provare a rivolgersi a qualcun altro, ossia ad Hanamichi. Alla fine Haruko e il rosso si erano fidanzati e non si erano mai più separati. “Ancora con questa storia Sakuragi? Guarda che non l’ho mica fatto per te!” disse Rukawa. Certo, che non l’aveva fatto per lui, voleva togliersi solo quella rompiscatole d’intorno, anche se gli dava una certa soddisfazione l’aver fatto felici due persone. In fin dei conti negli ultimi tempi lui e Sakuragi erano diventati quasi amici…
Intanto, mentre Rukawa e Hanamichi parlavano e Haruko rievocava i vecchi tempi col fratello, altre due persone stavano entrando nella sala….
“Ehilà ragazzi!! Come va?” li salutò dall’ingresso una ben nota voce squillante, assieme a delle amichevoli pacche sulle spalle. Quella voce, quel passo leggero, non lasciavano dubbi, era arrivato un altro elemento fondamentale dello Shohoku… “AYAKO?!?” dissero tutti all’unisono. “Certo!! Chi dovrei essere?” rispose la ragazza. I ragazzi furono molto colpiti, poiché in quegli anni Ayako era diventata ancora più carina di come la ricordassero. Quei cinque anni che erano trascorsi le avevano giovato… Solo una cosa sembrava piuttosto…strana. Haruko l’aveva notato subito, era come se fosse…più piena, un po’ ingrassata. A Rukawa invece ricordava sua madre quando era…quando aspettava sua sorella. E se n’accorsero anche gli altri… “Ehm…Ayako?” la chiamò Haruko un tantino imbarazzata. “Che c’è?” “Sbaglio o sei cambiata? Non vorrei sbagliare…ma…li dentro…” disse la ragazza. “Si nota, eh? Speravo che con il cappotto non si vedesse molto…comunque si, è proprio così” disse sorridendo “non ve l’aspettavate vero?”. “E chi è stato?” disse Akagi. “C’è bisogno di chiederlo?” rispose Ayako, voltandosi verso Ryota che era entrato nella sala fischiando con faccia gaudente. “Già, Ryo-chan ha proprio fatto centro!!” disse Hanamichi con la sua solita faccia tosta. (scusatemi per la volgarità. N.D. C-18) “Lo sapevi già?” chiese Haruko. “Ovvio!!” rispose Hanamichi. “Salve a tutti!!” disse allegro Ryota “ma…perché mi guardate così?” chiese, notato lo sguardo incredulo degli altri. Era comprensibile del resto. L’immagine del ragazzo casinista e attaccabrighe di qualche anno prima non combaciava con quella del futuro papà d’ora. “Sai Ryo-chan…tutti si chiedono come tu sia riuscito a….scusami scusamiiii nooo, fermooo” strillava Hanamichi per cercare di liberarsi di Ryota  che gli era saltato addosso  e fingeva di picchiarlo. “Ayako fai qualcosa…per favore…”chiedeva Haruko preoccupata. “Ma no, stai tranquilla, stanno solo giocando…sono proprio dei bambini, vero?” esclamò la ragazza, osservando compiaciuta il suo fidanzato aggrappato alle spalle di Hanamichi. “A proposito, raccontami un po’ di te Ayako, voglio sapere tutto. Hana-chan mi aveva detto che ora tu e il sempai Miyagi stavate insieme, ma non sapevo dell’altra sorpresa” disse Haruko, mentre suo fratello  e, incredibilmente anche Rukawa ridevano guardando i due litiganti. “Beh, sai, in realtà non era una cosa proprio programmata…ma avresti dovuto vedere Ryota quando gliel’ho detto. Era la persona più felice del mondo!! Pensa, appena avuta la notizia è uscito di corsa e mi ha comprato un mazzo di rose. “Davvero? Che cosa romantica…”disse Haruko. “<Se succedesse a me, penso che Hana-chan ne sarebbe felice, ma mio fratello tenterebbe di ucciderlo immediatamente!!>pensò la ragazza. “Ma ora che fate? Vi sposerete?”. “Non ne ho idea. Ryota mi sposerebbe anche subito, ma io preferisco aspettare. Comunque ora viviamo insieme. Vedessi che buffo…la mattina mi prepara la colazione e poi va a lavorare con suo padre in negozio. A mezzogiorno torna e prepara il pranzo mentre io sono ancora all’università e poi mentre io studio lui fa le faccende di casa. E’ diventato davvero un mago di panni e fornelli!! (citazione da RG Veda, N.D. C-18)” rise Ayako, mentre il “mago di panni e fornelli”, finito lo scontro con il rossino, si avvicinava felice come una pasqua. “Già, ma per il mio tesoro questo e altro, Modestamente sono un gran cuoco” disse abbracciando Ayako da dietro e stampandole un bacio sul collo. “Ryotaaaa, dai…smettila, perché sei sempre così esagerato!” rispose Ayako  rispondendo al bacio con un leggero pugno. “Certo che non cambierete mai!” esclamò Akagi. “Cosa vuoi farci sempai, anche se sta per diventare papà Ryota è lo stesso pazzo scatenato di sempre” disse Ayako, mentre il “futuro papà” si lanciava in uno strano balletto di gioia insieme ad Hanamichi.
“Siete sempre i soliti buffoni!!” disse un’altra voce dall’ingresso. Quello che era entrato era un ragazzo piuttosto alto, con una cicatrice sul mento.
“Mitsui!! Sei proprio tu? Però, sei rimasto tale e quale!” esclamò Hanamichi. “Beh, se per questo neanche voi…anzi no…vedo invece che ci sono novità a quanto pare” disse Mitsui guardando Ayako sorridendo “Spero per il tuo bene che il padre non sia Miyagi”. “Perché? Che ci sarebbe di strano?” disse Ryota con tono finto-offeso. “Vabbè, lasciamo stare che è meglio! Comunque non mi aspettavo che Akagi organizzasse davvero una cosa del genere! La telefonata di Sakuragi mi è arrivata davvero inattesa!” disse Mitsui. “Già, anche a me!” rispose Rukawa tra i denti. Faceva quasi fatica a nascondere il piacere che gli procurava l’aver ritrovato la sua vecchia squadra e voleva continuare a mantenere alta la sua fama di lupo solitario. “Eddai Ru, che sei contento anche tu di essere qui!” lo canzonò Hanamichi, che aveva capito perfettamente lo stato d’animo di Rukawa. La risposta di Rukawa fu un grugnito, dopo di che il ragazzo si allontanò con Mitsui, per discutere delle prossime partite della nazionale di basket di cui entrambi facevano parte.
La serata si preannunciava divertente, anche gli altri ragazzi erano arrivati e aveva fatto il suo ingresso persino il signor Anzai. All’appello mancavano solo
due giocatori, Yasuda e Kogure. Hanamichi era un po’ preoccupato, poiché da entrambi aveva ricevuto una risposta affermativa per la festa. Così il rossino decise d’informarsi… “Ehi Mitchi!!” “Che c’è Sakuragi?” “E quattrocchi non viene?” “Sinceramente non ne ho idea. Perché lo chiedi proprio a me?” rispose brusco Mitsui. “Ma…visto che voi…” disse Hanamichi, poiché non era un mistero per nessuno che tra i due sempai ci fosse del tenero. “Senti Sakuragi, vedi di cambiare discorso al più presto, ok? Non so dove sia Kogure e non me ne frega niente, intesi?”. “Si, certo, scusami…” mormorò Hanamichi confuso dalla reazione di Mitsui. Era chiaro che i due dovevano essersi lasciati…ma in ogni caso Kogure aveva assicurato ad Akagi che sarebbe venuto sicuramente… “<Comunque non sono affari miei, adesso però dovrei anche chiedere perché Yasu non è venuto. Forse Shiozaki lo sa di certo…>” diceva tra se e se Hanamichi. “Ehi Shiozaki, sai se Yasu verrà stasera? Mancano solo lui e Kogure e senza di loro non siamo al completo!” iniziò tutto allegro. “Non lo so…” fu la risposta amara di Shiozaki. “Come sarebbe…era il tuo migliore amico…”. “Se non lo so non lo so e basta!”. “Scusa, scusa!” disse il rossino “<ma che diavolo hanno stasera tutti quanti. Chi li capisce è bravo!> si diceva incredulo il ragazzo. Era davvero strano che due coppie così affiatate si fossero…lasciate…Anche se la relazione tra Mitsui e Kogure era storia notissima, si vociferava anche di Yasuda e Shiozaki…e ora…invece. “Bah” pensava Hanamichi “non sono problemi miei comunque! Se vengono bene, sennò peggio per loro”.
In realtà il povero Hanamichi non sapeva che le assenze di Yasuda e Kogure erano state causate da un “incidente” accaduto circa cinque anni prima alla festa di compleanno di Ryota…..un incidente che aveva provocato una serie di reazioni a catena le cui conseguenze si facevano sentire oggi a distanza di molto tempo……

Fine capitolo

CAPITOLO 2: CINQUE ANNI FA

"Finalmente! Era ora che ci lasciassero liberi!" brontolò Mitsui aprendo la porta dello spogliatoio, seguito dal resto della squadra.

"Esagerato! A sentire te e quel pelandrone di Sakuragi si direbbe che quasi io vi sottoponga a allenamenti durissimi!" replicò Akagi risentito.

"E non è forse vero? Altri due secondi e sarei crollato" rispose Hanamichi, emergendo dal lavandino.

"Beh, è meglio che non ti culli troppo, caro il mio genio, visto che devi ancora finire il tuo allenamento speciale!" esclamò Ayako, spuntando all’improvviso dalla porta.

"Ma Ayako, che fai!" dissero tutti all’unisono, un po’ imbarazzati.

"Dov’è il problema? Come se non vi avessi mai visti mezzi nudi! Piuttosto, sbrigatevi, devo rimettere in ordine e finire l’allenamento di Sakuragi. Non posso aspettare i vostri comodi!" soggiunse severa la ragazza,.

"Sempre un po’ nervosetta eh?" scherzò Mitsui.

"Che dici? Lei è un’angelo!!" disse Ryota.

"Si, si, va bene. Cosa fa fare essere innamorati!" continuò la seconda guardia dello Shohoku, mentre tutti gli altri ridevano.

"Uff, finitela di prendermi in giro!!" sbuffava Ryota "Ah, a proposito, dimenticavo, spero che ci verrete alla mia festa sabato prossimo! E’ l’ultima occasione di essere tutti insieme prima della conclusione della scuola" aggiunse.

"Ma certo!" esclamarono Mitsui e Kogure all’unisono.

"E da mangiare cosa c’è?" chiese Hanamichi.

"Sei sempre il solito scemo! Ah, a proposito, l’invito vale anche per voi! disse Ryota rivolto alle matricole, che in disparte avevano osservato tutta la scena.

"Grazie sempai!!"

" E di che? Siamo o non siamo compagni di squadra?".

 

Una settimana dopo…

"Ehi ragazzi, ormai avevo perso le speranze che arrivaste, entrate pure" disse Ryota, accogliendo i suoi compagni di squadra al gran completo, ad eccezione di Rukawa ovviamente…

"Saremmo venuti anche prima se una certa persona non si fosse arrivata in ritardo, vero Sakuragi?" rise Mitsui.

"Uffa, Mitchi, sempre a rivangare il passato. A proposito, Ryo-chan, hai una casa che è davvero una favola, ma i tuoi genitori ti permettono davvero di farci una festa?" chiese Hanamichi.

"Ma certo caro il mio scettico, visto che sono fuori e non torneranno che tra una settimana…Ecco perché vi ho detto che potete dormire qui…".

"Salve!!" li accolse una voce dalla cucina.

"Ayako? Sei già qui? Noi abbiamo provato a chiamarti almeno un milione di volte! Come hai potuto farci questo!!" disse Hanamichi con tono melodrammatico.

"Se mi aveste ascoltato ieri, invece di fuggire dalla palestra ve l’avrei detto. Comunque sono qui da stamattina, visto che Ryota da solo non sarebbe in grado di cuocere neppure un uovo, o mi sbaglio?" ribatté la ragazza.

"No, hai perfettamente ragione, tesoro, comunque voi non state li, vi faccio vedere la casa" disse Ryota.

La serata si preannunciava e fu poi infatti, davvero divertente, complice anche qualche bottiglia di sakè che il previdente Ryota aveva pensato bene di procurarsi, nascondendola poi sotto il suo letto….peccato che il poveretto non sapesse che proprio quel sakè avrebbe causato un bel po’ di problemi…

"Credo di non essermi mai divertita tanto in vita mia!!" esclamò Ayako, accaldatissima, dirigendosi verso il terrazzo.

"Già Ayakuccia cara" disse Ryota, mentre dietro si udivano le voci di Hanamichi e Mitsui, mezzi ubriachi che strillavano:

"Dai Ryota che stavolta ce la puoi fare!! Coraggio, Miyagi noi tifiamo per te!!!".

"Che scemi che siete!" disse Kogure avvicinandosi " e comunque non dovreste bere così tanto, può farvi male" soggiunse preoccupato.

"Su Kimi-chan, rilassati anche tu, smettila di fare la coscienza del gruppo ogni tanto e poi guarda che anche gli altri si stanno divertendo! Hai visto il capitano?" disse Mitsui indicando Akagi, allegro come non mai, impegnato in un serrato abbordaggio ad una compagna di classe di Ryota.

"Si però queste cose non fanno per me e lo sai!".

"Ma dai quattrocchi almeno un bicchierino puoi berlo ogni tanto, non muori mica!!" rise Hanamichi, versando un’abbondante dose di sakè in una tazza.

"Va bene, ma solo uno, ok?"

"Si, certo…non ti preoccupare Kimi-chan!" lo assicurò Mitsui .

Kogure prese la tazza per nulla convinto, osservando il liquido poco rassicurante che vi si agitava dentro.

"Be, coraggio, in fin dei conti non è niente di cattivo" cercò di incoraggiarsi.

Alla fine bevve…

Sentì il corpo e la testa farsi sempre più pesanti, sempre di più, fino a che poi la quella sensazione di torpore sparì, sostituita da una irrefrenabile voglia di ridere…

Gli altri due ragazzi si chiesero stupiti come mai un solo bicchiere potesse sortire quell’effetto, poi Mitsui improvvisamente ricordò…Kogure era totalmente astemio….

"Kimi-chan, stai bene?" chiese.

"Ma certo, non lo vedi?" rise Kogure, un po’ traballante, "anzi, ne voglio ancora!" disse, strappando la bottiglia dalle mani di Hanamichi.

"Dove cavolo stai andando? Forse è meglio che ti metti seduto e ti calmi un po’, non credi?" disse Mitsui tentando, senza risultato, di recuperare il sakè.

"STO BENISSIMO!!" urlò Kogure "LASCIAMI IN PACE!".

"Ma dico, sei impazzito? Va bene, vai dove ti pare e non mi scocciare più" disse Mitsui risentito, ma anche un po’ in colpa.

"Dai Mitchi, stai buonino, che vuoi che gli possa succedere? Siamo in una casa, in compagnia di almeno altre trenta persone…torniamo invece al nostro sakè e andiamo a controllare Ryo-chan, non vorrei che fosse riuscito a combinare qualcosa con Ayako in nostra assenza".

"Si arrivo, <che vada pure a quel paese quel testone, se va a sbattere da qualche parte non è certo colpa mia!>".

"<Oh Dio, che gran mal di testa, forse è il caso che mi sieda un attimo>" pensava Kogure. L’effetto dell’alcool non era ancora andato via e il ragazzo era alla ricerca di un posto tranquillo. Fortunatamente la casa era grande, e ben presto trovò un angolo riparato dove smaltire con calma il sakè, che su di lui aveva un effetto devastante.

"<Finalmente…credevo di non farcela più….che diavolo…come ho fatto a farmi convincere…mi sento così intontito…però…ma chi c’è?>" disse il ragazzo, sentendo una presenza accanto a se.

"Oh, sempai, sei tu, mi ero spaventato". A parlare era stato un altro componente dello Shohoku, che evidentemente si trovava li per lo stesso motivo di Kogure…

"Ah Yasuda, sei tu…che fai?".

"Beh, ero un po’ stanco…e poi la confusione delle feste non fa per me, sai, sono venuto solo perché Ryota è un mio caro amico…e anche perché Shiozaki ha insistito…"disse Yasuda, arrossendo al nominare il compagno…

A Kogure non sfuggì quel rossore…conosceva bene quelle sensazioni…poiché le provava anch’egli…del resto tutti in squadra sapevano sia di lui e Mitsui sia dei due ragazzi del secondo anno, che però, al contrario di loro, cercavano di nascondere a tutti il loro sentimento…

"Ah, sei venuto solo perché te lo ha chiesto Shiozaki?" chiese Kogure sorridendo.

"No, non fraintendere….non è che….io…lui……." balbettò il timido ragazzo.

"Tranquillo, calmati…non avevo frainteso nulla. Solo ho notato che siete molto legati…".

"Ah, questo si, certo, lui è il mio migliore amico, è stato lui ad insegnarmi a giocare a basket e insieme ci siamo iscritti allo Shohoku, e poi ci conosciamo da quando eravamo piccoli…capisci, no?".

"Beh, si <Mi ricorda come ero io fino a poco tempo fa. E’ chiaro che cosa li lega.> pensava Kogure tra se. Il timidissimo Yasuda, o Yasu, come lo chiamavano in squadra, gli era sempre stato simpatico. Gli piaceva quell’aria insicura sul viso da bambino…proprio tutto l’opposto di quell’orso di Mitsui….

"<Ma che vado a pensare, sarà quel maledetto sakè, ancora mi sento tutto intontito…> Yasuda, ci sei ancora?" disse poi, non sentendo più la voce del compagno. "<Oddio, si è addormentato. Mi sa che ha bevuto un po’ pure lui. E ora?>" pensò, vedendo Yasuda placidamente addormentato, con la testa appoggiata sulla sua spalla. "<Potrei provare a svegliarlo, però, quanto è carino mentre dorme…ma che cavolo…dovrei andare a cercare Hisashi invece…no, meglio stare qui ancora un po’…o forse è meglio invece alzarmi… (mi sa che si è confuso un bel po’ il caro Kogure. Nd C-18). Una cosa è certa, mai più mi farò convincere a bere…e non posso neanche muovermi…">.

Intanto Hanamichi e Mitsui , dopo che Kogure se ne era andato , avevano continuato a bere e a prendere in giro Miyagi, provocando le ire della terribile Ayako, che si era vendicata lanciandogli due secchiate d’acqua in testa.

"Uuuff, certo che Ayako non si smentisce mai…" disse Mitsui, sfregandosi la testa con un asciugamano.

"Beh, pensa ai vantaggi Mitchi, abbiamo smaltito la sbornia in dieci minuti netti" ribatté Hanamichi.

"Non hai tutti i torti…ma…ora che ci penso, hai visto Kogure per caso?" chiese Mitsui, che iniziava a ricordare il litigio avuto qualche ora prima.

"Non ho proprio idea. Però conoscendolo si sarà terribilmente sentito in colpa per aver bevuto e sarà da qualche parte, magari addormentato, non credi?" rispose Hanamichi.

"Già, hai ragione, e poi è anche parecchio tardi" disse Mitsui guardandosi intorno.

"Dai non fare quella faccia, mica siamo nel deserto, no? Facciamo così, fammi andare in bagno e poi lo cerchiamo, va bene?".

"Vabbè, se lo dici tu!!" rispose Mitsui, mentre il rossino si dirigeva di gran fretta verso il bagno <Speriamo che quella testa rossa si sbrighi…non posso stare qui ad aspettare i suoi comodi!".

 

Intanto Kogure, in preda ad un forte mal di testa continuava a pensare sul da farsi. Non voleva svegliare Yasuda ma neppure rimanere li per ore.

Alla fine decide di provare a chiamare il compagno e magari depositarlo da qualche parte…

"Yasuda, ehi, mi senti? Svegliati.." bisbigliò scuotendolo delicatamente, senza che però il ragazzo desse segni di vita "Su, alzati, non puoi addormentarti sul pavimento…". Per tutta risposta Yasuda si girò, accomodandosi meglio sulla spalla di Kogure.

"Eh nooo, dai, su svegliati!" disse allora Kogure ad alta voce, quanto bastò all’altro ragazzo per aprire gli occhi.

"Uhmm, scusa sempai, mi devo essere addormentato !.

"Meno male, credevo che non ti saresti svegliato. Come va la testa?"

"Un po’ meglio, grazie sempai".

A chi invece non andava bene era il povero Kogure, al quale la testa girava. I sensi gli si confondevano. Yasuda, ancora al suo fianco si accorse che qualcosa non andava….

"Sempai, stai bene? Mi sembri strano".

Kogure non capiva bene cosa stesse succedendo…

Il viso di Yasuda, così vicino al suo, e ne provava un’attrazione incredibile;

anche Yasuda però non stava così tanto bene. Il volto di Kogure, così preoccupato, così dolce, emanava un fascino speciale.

I due si avvicinarono sempre di più…e accade l’irreparabile, le loro labbra si unirono in un bacio….dapprima timido, poi sempre più appassionato…

 

"<Ma dove cavolo è Sakuragi? Ho capito, vado da solo!>" disse tra se Mitsui, che aspettava (invano) che Hanamichi arrivasse. "<Ma dove cavolo sarà finito quello zuccone di Kimi-chan?> si chiedeva il ragazzo girando per le stanze dell’enorme casa. Era ormai tentato di lasciar perdere quando vide una piccola sala, la cui porta era ricoperta da una tenda…decise di affacciarsi con cautela, per non disturbarne gli eventuali occupanti…

"<Se non è qui me ne vado a dormire e basta> pensò prima di aprire la tenda…e…allora vide uno spettacolo a cui mai avrebbe voluto assistere….il "suo" Kogure stava baciando un altro………

Mitsui non sapeva che fare…se urlare, uccidere qualcuno, piangere….voleva credere che ciò che aveva visto fosse solo un effetto dell’ubriacatura o tutt’al più un brutto sogno da cui svegliarsi. Purtroppo però non era così. L’adorato Kimi-chan stava davvero baciando un altro, un compagno di squadra, calpestando tutti i suoi sentimenti, lui che l’aveva sempre messo al primo posto nelle cose a cui più teneva…e ora era finita per sempre, era dura crederci, ma era davvero così.

"<Nooo, noo, noo> urlava dentro di se, mentre, ritiratosi in un angolo, piangeva silenziosamente e a capo chino per non farsi vedere. Ad un tratto una voce lo riscosse da quella specie di torpore…

"Ehm, sempai Mitsui" lo chiamò Shiozaki.

"Che c’è?" rispose Mitsui asciugandosi in fretta le lacrime.

"Beh, volevo solo sapere se avevi visto in giro Yasuda" chiese il ragazzo, stranito per il viso sofferente del compagno.

A udire quel nome Mitsui sentì crescere dentro di se una grande rabbia, che lo rese cattivo e desideroso di vendetta…

"Si, so dov’è. Puoi trovarlo li dentro, ma non ti consiglio di entrare caro mio, se la sta spassando con Kogure e potresti anche disturbarli!!" disse con tono di scherno, teso proprio a ferire Shiozaki. Nessuno sapeva quanta fatica costassero a Mitsui quelle parole crudeli….

Shiozaki all’inizio credette ad uno scherzo, ma osservando il volto di Mitsui si rese conto che non era così. Yasuda lo aveva proprio tradito….

 

Da quel giorno, per colpa di una stupida sbornia, le cose erano precipitate per entrambe le coppie. Mitsui aveva lasciato Kogure il giorno dopo senza nessuna spiegazione, sperando che il tempo e la fine della scuola avrebbero lenito le ferite. Diversamente accadde per Shiozaki e Yasuda. La loro storia era durata per un altro periodo, ma poi le cose iniziarono ad andare male, poiché Shiozaki non riusciva più a fidarsi di Yasuda. Alla fine anche loro conclusero la relazione e, dopo il diploma non si rividero più.

Fine capitolo 2