~Una lunga giornata~
by C-18
Terza e ultima parte...
"Ma dove si è cacciato Maki? Se continua così passerò tutta la mattina a cercarlo senza concludere niente… " si ripeteva Kyota, correndo da un angolo all’altro della scuola, sperando di incontrare il suo capitano. Dopo circa una mezz’ora di continui giri senza risultato il ragazzo si sentì chiamare da lontano:
"Kyotaaaa!!"
"<Ma chi rompe adesso?>" pensò, cercando di ignorare quella voce, che però continuava sempre più insistente a chiamare il suo nome. Quando finalmente si decise a girarsi vide uno spilungone sorridente dai capelli a punta che correva nella sua direzione.
"Ehilà Kyota, da quanto tempo…!" lo saluto Sendo, tallonato a poca distanza dal gigantesco Uozumi e da Koshino.
"Ah, Sendo, sei tu…ciao" rispose senza molta convinzione.
"Però, potresti metterci un po’ più di entusiasmo!! Si saluta così un vecchio amico?"
"<Che diamine vuole sto’ carciofo? Proprio lui ci mancava!>"
"Kyota?? Mi ascolti?"
"SIII!!! <Se non se ne va subito lo ammazzooo!>"
"Sendo, lascialo stare, non vedi che non ha per nulla voglia di parlare con te?". Finalmente il ragazzo tirò un sospiro di sollievo. Uozumi aveva perfettamente capito che il giocatore del Kainan non era di buon umore e aveva deciso di intervenire.
"Vabbè, d’accordo, basta che non ti arrabbi!!" ribatté l’asso del Ryonan.
"Comunque, Kyota, se vedi Maki puoi dirgli che vorrei parlargli della partita della settimana prossima?" continuò Uozumi accingendosi ad andarsene seguito dai compagni.
"Sicuro, appena lo vedrò <ammesso che riesca a incontrarlo >".
"Kyota, a proposito, ho sentito dire in giro che il tuo capitano si è dato parecchio da fare oggi!!" disse Sendo ritornando indietro.
"Cosa?!? Che vuoi dire?". Kyota non aveva compreso dove volesse andare a finire il discorso di Sendo.
"Ma come, non lo sai? Parecchie persone lo hanno visto accompagnato da una bruna piuttosto carina ed erano in atteggiamenti…come potrei dire…confidenziali…".
A queste parole Kyota si senti improvvisamente morire. Era davvero la fine di tutto. Se davvero Maki stava con Ayako tutto era definitivamente finito, prima che qualcosa potesse davvero incominciare.
"Hmm? Ma perché lo vieni a raccontare a me? Ti assicuro che non me ne frega proprio niente di quello che fa Maki!!" rispose a Sendo, facendo fatica a mantenere il sangue freddo "Se ti piace tanto spettegolare va a dirlo a qualcun altro! E comunque ho da fare adesso, devo andare!" disse allontanandosi velocemente.
"Bah, chi lo capisce è bravo!!" concluse Sendo che era ben lontano dall’aver capito la vera ragione del comportamento di Kyota "Ragazzi, direi di andare anche noi, se no Maki non lo troveremo mai".
Dopo quel poco fortunato incontro Kyota aveva davvero il morale sotto terra: "Lo sapevo che era troppo bello per essere vero. Ma perché devono capitare tutte a me? E adesso che faccio? Lo cerco lo stesso e ci parlo? Oppure torno da Jin e mi faccio spiegare il suo famoso piano di riserva…..?" si diceva mentre camminava per la scuola a testa bassa, mentre nella sua mente si susseguivano i ricordi degli ultimi mesi: il primo incontro con Maki, i loro allenamenti solitari, il ritiro pre-campionato, le loro lunghe chiacchierate, le partite…i suoi meravigliosi occhi scuri e il batticuore che lo coglieva appena ne incontrava lo sguardo, quelle mani forti ma gentili (si è capito che mi piace Maki? Nd C-18), la fiducia che infondeva anche solo con un’occhiata, la sua voce così calda.
" C’è n’è abbastanza da farmi impazzire" si ripeteva Kyota senza sapere come reagire, "comunque la mia decisione l’ho presa, vado e gli dico tutto. Come sempre Jin ha ragione, deve sapere cosa provo per lui e deve saperlo ora, ma se c’è quella non potrò parlargli da solo. Ed ecco un altro problema".
Mentre Kyota vagava per la scuola, Mitsui, Kogure ed Hanamichi si adoperavano per tenere Ryota lontano dai guai, facendogli evitare tutti i luoghi dove avrebbe potuto trovarsi Maki ed Ayako. L’impresa non era certo facile, poiché avrebbero potuto essere in qualsiasi posto. Perciò i tre si limitavano a marcare stretto Ryota e a guardarsi intorno pronti alla fuga.
Per loro disgrazia però Ryota non era per niente stupido, così, dopo poco più di un ora egli si accorse che c’era qualcosa che non andava, a causa soprattutto delle improvvise svolte alla vista di ogni componente della squadra di basket del Kainan. Ad un certo punto, dopo l’ennesima corsa, Ryota si fermò e disse:
"Ragazzi, volete spiegarmi cosa è successo?"
"Perché Ryo-chan? c’è forse qualcosa che non va? <e ora come facciamo?!? Qui succede un casino!>" disse Hanamichi con faccia angelica.
"Avanti, non me la date a bere, ormai vi conosco troppo bene. Vuotate il sacco, fate quello che volete, ma ditemi tutto".
"<oddio, se ne è accorto! Se incontriamo quei due siamo perduti, e non so ancora per quanto tempo riuscirò a tenere Miyagi a bada!> "Ti stai sbagliando Miyagi, è solo una tua impressione, non c’è proprio nessun problema" assicurò Kogure spalancando due occhioni dolci per tentare di convincerlo della loro innocenza.
"Vero Sakuragi?".
"Verissimo! Cosa ti fa pensare che noi vogliamo portarti lontano dai luoghi dove ci son………. Ooooops!" si interruppe Hanamichi rendendosi conto di aver parlato troppo.
"Cosa stavi dicendo?" chiese Ryota insospettito.
"No, niente, diceva così per dire" rispose Kogure, cercando di rimediare alla soffiata fatta da Hanamichi.
"Davvero Kogure? Se lo dici tu ti…" disse Miyagi non molto convinto, senza poter finire la frase, poiché una strana figura si era parata di fronte a lui afferrandolo per un polso e trascinandolo via correndo per almeno un centinaio di metri.
"E ora che si fa? Secondo voi che vuole quel pazzo da Miyagi?" disse Mitsui.
"Forse aveva qualcosa da dirgli".
"Se devo essere sincero non mi risulta che quei due siano amici" intervenne Kogure.
"L’unica cosa che possiamo fare è fare rapporto al gorilla e dirgli che ci siamo persi Ryo-chan, anche se credo proprio che ci ucciderà stavolta" concluse Hanamichi incamminandosi con gli altri per cercare il terribile capitano Akagi.
"Ma cosa diavolo……Kyota? Ma che vuoi?" chiese Ryota piuttosto confuso "dico, sei diventato scemo? Se volevi dirmi qualcosa bastava chiedermelo!!".
"Miyagi, ascoltami, ti ricordi ciò che ti dissi ieri sera? Riguardo ad Ayako?"
"Ancora con questa storia di Ayako?!? "
"Senti, non c’è tempo da perdere, io e tu vogliamo la stessa identica cosa, quindi seguimi e non fare storie"
"Non credo di aver capito, che vuol dire che vogliamo la stessa cosa?".
"Miyagi, non c’è tempo per le domande, vieni con me e basta!".
"Non è che per caso anche tu sei innamorato di lei?" disse Ryota con fare minaccioso.
"Idiota!! La tua preziosa Ayako si è messa con qualcuno per me molto importante e quindi…."
"COSA? Guarda che Ayako no ha certe tendenze!!"
"Oh, ma sei davvero tonto!! Tanto vale che ti dica tutto, lei si è messa con Maki e io…".
"EHH? Con quel brutto scimmione? IO LO AMMAZZO!!"
"<Forse ho fatto male a parlarne con lui> Senti, se ti dico questo è perché possiamo aiutarci a vicenda, mi capisci? Tutti e due vogliamo che si lascino, no?".
Mentre Kyota parlava in Miyagi intanto cresceva a dismisura una rabbia furibonda che prometteva di esplodere entro breve.
"<Noo, no, no!!! Io non glielo permetterò mai!! Per stare con la mia Ayako dovrà passare prima sul mio cadavere!!> Dov’è che vado ad ucciderlo!!!!"
"Senti Miyagi, vedi di calmarti ok? Se ora mi darai retta potremo risolvere i nostri problemi, capisci?"
"Chissà cosa le ha fatto quel verme! Deve morire!" seguitava a ripetere Ryota senza ascoltare Kyota.
"Mi ascolti stupido idiota? Smettila di bofonchiare cose senza senso e stai attento. Io devo parlare a tutti i costi con Maki e se tu mi levi di torno quella io potrei anche farcela".
"Non chiamarla "quella"!! Ha un nome!!".
"Va bene" disse Kyota rassegnato "se allontani Ayako io potrò parlare in pace con Maki, d’accordo?".
"Se la metti così va bene! Ma non rispondo delle mie azioni!".
Chiarita in tal modo la faccenda i due ragazzi iniziarono a camminare, l’uno accanto all’altro, Kyota in silenzio perso nei propri pensieri, mentre Miyagi continuava a imprecare e a minacciare di uccidere Maki.
Dopo poco tempo però Ryota si accorse che nonostante sbraitasse a voce piuttosto alta, sembrava che Kyota neppure lo ascoltasse, poiché camminava con lo sguardo triste e fisso per terra. Il playmaker dello Shohoku era davvero sorpreso, non si sarebbe mai aspettato di vedere Kyota in quello stato. Doveva essere proprio disperato per chiedere aiuto in una faccenda così delicata. Nonostante la fama di teppista egli aveva un buon cuore e sapeva cosa significava essere innamorati senza speranza. Inoltre la rabbia a poco a poco stava scemando, sostituita da un dolore più pacato, ma non per questo meno cocente. Solo ora gli venivano in mente le parole che Sendo aveva detto quella mattina in treno. Forse doveva davvero lasciare che Ayako vivesse la sua vita. Durante quel tempo aveva dato per scontato che Ayako fosse solo sua, impedendole qualsiasi contatto con altri ragazzi, senza rendersi conto che agire così non lo avrebbe portato a nessun risultato.
"<Merda! Sembra quasi un manga! Comunque c’è il fatto che stavolta l’ho persa per sempre…Però vorrei capire come ha fatto a mettersi con Maki senza che nessuno se ne accorgess…ma certo! Mitsui e gli altri sapevano tutto e nessuno mi ha detto niente. Ecco perché tutti erano così strani stamattina e cercavano di evitare qualsiasi membro del Kainan. Qualcosa in ogni caso non mi quadra lo stesso, è meglio che mi faccia spiegare da Kyota!> pensava tra se Miyagi. "Ehi Kyota, mi spiegheresti meglio quello che è successo? Io non ci ho capito molto, tranne che Maki mi ha rubato Ayako e che tu sei innamorato di Maki, o mi sbaglio?" chiese al ragazzo.
"No, non ti sbagli purtroppo. Cosa c’è da sapere in più?".
"Beh, ad esempio perché nessuno sa di questo fidanzamento…".
"Esattamente non lo so neanche io, forse perché hanno voluto tenerlo nascosto. Io ne sono venuto a conoscenza per caso" rispose Kyota.
"Cioè?" chiese Ryota incuriosito.
"E questo è tutto" concluse Kyota al termine del racconto delle sue peripezie.
"Hmm, capisco. E così Maki ha scelto Ayako nonostante ami anche un altro, giusto?"
"Già, Ma non so chi sia costui" disse Kyota con una punta di amarezza nella voce, piombando poi di nuovo nel silenzio.
"Sai, mi stupisce un po’ vederti così," ammise Ryota " …beh, la verità è che comunque capisco perfettamente come ti senti ma…sei sicuro che riuscirai a concludere qualcosa?"
"Non lo so, ma voglio almeno provarci, almeno mi metterò il cuore in pace. Però se mi aiuti…".
"Devi volergli proprio bene, vero?" chiese Miyagi.
"Eh già. Credo di non aver mai provato niente di simile…dalla prima volta in cuoi l’ho incontrato" disse Kyota.
"<Poverino, capisco benissimo come si sente! Ci troviamo entrambi nella stessa situazione!> anche io, appena vidi Ayako, fu un colpo di fulmine! Lei era così bella, così…., aveva un sorriso che riusciva a infondere in tutti il coraggio.
Kyota, che intanto cercava di calmarsi, poiché non gradiva quell’esaltazione della sua rivale, iniziò " io ho conosciuto Maki quando mi iscrissi al…".
"Una sua parola riusciva a ridarmi nuova energia, anche quando sembrava che tutto fosse perduto!" continuava Ryota, ormai lanciato.
"Posso finire di parlare o devo gonfiarti di botte Miyagi? Che stavo dicendo? Ah, si! L’ho conosciuto quando mi iscrissi al club di basket ma l’avevo già visto l’anno scorso durante il campionato prefettorio. Appena lo vidi giocare mi colpì subito per il suo grande talento e il suo modo di fare in campo. In un momento sentii che volevo essere come lui e quindi, quando fui invitato a iscrivermi all’istituto Kainan colsi subito l’occasione. Poi conoscendolo meglio capii che non mi ero sbagliato. Vedi, lui è senza dubbio un giocatore di enorme bravura, è il capitano della squadra numero 1 di Kanagawa, ma nonostante ciò…non so bene come spiegarlo, ma dovresti vederlo mentre allena pazientemente le matricole per ore senza mai stancarsi. E’ una persona eccezionale sotto tutti gli aspetti. Non so se puoi capirmi".
"Io credo di si. Anche io mi iscrissi al club di basket per lei e invece……………...
Sai Kyota, volevo dirti una mio pensiero. Stamattina Sendo mi ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere. Sei davvero sicuro che stiamo agendo nel modo giusto? Io capisco come Maki si sia innamorato di lei, invece di rimanere da solo, eh, Kyot……aaaaaah!!!!!!!! Calmati, non mi uccidere, stavo solo scherzando!. Quello che voglio dire è che se quei due stanno insieme forse……non è un nostro diritto separarli".
"Miyagi che cavolo dici? Sei stato tu ieri sera che mi hai detto che non bisogna mai arrendersi, o mi sbaglio?"
"Si, ma…".
"Pensavo tu fossi diverso!" disse Kyota con tono sarcastico "Credevo che amassi davvero quella, e invece ti tiri indietro. Allora sei proprio una femminuccia!".
"IO UNA FEMMINUCCIA?" urlò Ryota, colpendo Kyota con un pugno "Come ti permetti?! Se c’è una persona che ama Ayako sono io, hai capito?!?".
"Se la ami davvero aiutami. Ricorda che se Maki ama un altro vuol dire che non prova niente di serio per lei, lo vuoi capire?".
"Quindi lui la starebbe prendendo in giro??? Andiamo subito, devo riprendermi Ayako!!".
"Era ora, finalmente!!" rispose la matricola del Kainan sbuffando, "sicuramente so dove sono, nel boschetto sul retro, li non ci va mai nessuno!".
"Siete tre idioti!! Come ho potuto fidarmi di voi? Lo capite adesso in che pasticcio ci siamo cacciati? E tutto perché non siete riusciti a tenere a bada Miyagi!" tuonava Akagi. Difatti pochi minuti prima Mitsui, Kogure e Hanamichi erano tornati per riferire al loro capitano che Miyagi era stato "rapito" da Kyota e che non ne avevano più notizie.
"E secondo voi ora che dovremmo fare?" continuò.
"Senti gorill..ehm capitano, l’unica cosa che possiamo fare è aspettare, tanto anche se trovassimo Ryo-chan nessuno riuscirebbe a trattenerlo, non credi?" disse Hanamichi.
"Forse hai ragione, sarebbe inutile. Andate a divertirvi ora, ma se vedete qualcosa di sospetto avvertitemi, ok?" concluse Akagi, mentre il volto di Hanamichi sbiancava improvvisamente.
"Ehi, che ti succede?" chiese incuriosito.
"Gorilla, voltati presto!!" disse Hanamichi.
A pochi passi da loro il rosso aveva infatti visto Kyota e Miyagi che camminavano discutendo animatamente.
"E ora? Se quei due sono insieme vuol dire che Ryo-chan sa tutto e ora starà andando a vendicarsi, non credete?" disse Hanamichi.
"Penso proprio di si, e dobbiamo fermarlo a tutti i costi!!!".
Maki intanto era andato a prendere un gelato per Ayako in un chiosco, cercando di capire perché lei si comportasse in maniera così scostante e soprattutto, il motivo per cui non voleva assolutamente incontrare i giocatori dello Shohoku. D’altronde però, anche lei voleva capire perché nonostante provasse indubbiamente dei sentimenti verso Maki, non riusciva a sentirsi a suo agio.
"<Ma che mi succede?>" pensava tra se, mentre Maki era andato a prenderle un gelato in un chiosco.
"<Lo sai benissimo che ti succede>" rispondeva quella vocina interna che saltava fuori nei momenti meno opportuni.
"Cosa dovrei sapere?>".
"<Forse potrai mentire a lui ma non a te stessa. Ciò che provi per lui non è vero amore e lo sai perfettamente>".
"<Guarda che ti sbagli di grosso, io gli voglio bene davvero>".
"<Gli vuoi bene o lo ami?"> chiedeva insistente la vocina.
"<Che importa? Ormai stiamo insieme e basta!>" si interruppe la ragazza, sentendo alle sue spalle un rumore di passi. "<Vedi? Lui è già qui e io perdo tempo a parlare con me stessa>".
I passi che Ayako aveva sentito non erano però di Maki, ma bensì di un’altra persona piuttosto tesa ed emozionata.
"Ayako, ti ho trovata finalmente!" disse Ryota quasi senza fiato, felice di aver trovato la sua amata da sola, mentre Kyota era rimasto dietro un cespuglio.
"Ryota! Che fai qui?" chiese Ayako, sentendo all’improvviso un grande brivido correrle lungo la schiena "<meno male che Shin’ichi non c’è >".
"Aya, io…devo parlarti…" iniziò Miyagi.
"Anche io Ryota e anche a tutta la squadra…non so come dirtelo, ma….da domani non sarò più la vostra manager".
"Aya…ma che stai dicendo?".
"Ryota, purtroppo è così, ora…io…" disse Ayako senza sapere come continuare. Quel momento nella mente di Ayako sarebbe rimasto tra i più brutti della sua vita. Non era tanto il dover dire a Ryota che ora stava con Maki, ma piuttosto l’accorgersi di aver amato Ryota per tutto quel tempo senza mai accorgersene. Ormai però era troppo tardi per pentirsene….
"Aya, ascoltami, per favore, forse mi odierai, ma devo assolutamente dirtelo. Ti amo da quando ti ho vista e questo lo sai già. Mi sono comportato da bambino durante tutto questo tempo, senza capire che agivo da stupido. So che ormai è troppo tardi, ma era necessario che tu sapessi. Questi due anni sono stati per me come il paradiso, credimi. Però mi sono accorto solo ora che forse ti ho rovinato la vita e ti ho impedito di frequentare altri ragazzi. Scusami, sono stato davvero un immaturo" disse Ryota, senza accorgersi che alle sue spalle erano arrivati Akagi, Mitsui e Hanamichi, che avevano seguito tutta la discussione.
"<ma che diavolo dice quell’idiota, se fa così andrà tutto in brodo!>" pensava intanto Kyota da dietro il cespuglio.
"Ragazzi, che facciamo? Ci facciamo vedere o aspettiamo?" chiese Mitsui.
"Se non usciamo ora, non lo faremo più, soprattutto dobbiamo farlo prima che arrivi Maki, se no Miyagi è capacissimo di fare qualche sciocchezza" disse Akagi.
"Ryota, non so…io ora…sono cambiate tante cose negli ultimi tempi…è troppo tardi…Shin’ichi mi vuole molto bene…". Ayako era tanto confusa da non riuscire a far altro che dire una serie di parole senza senso, mentre Ryota era ormai convinto di averla ormai persa per sempre.
Miyagi era confuso, non riusciva a capire come comportarsi, se lasciar perdere e andare via o tentare l’ultima disperata carta. Forse se ne sarebbe andato, se, proprio in quel momento non fossero arrivate proprio le ultime persone che si sarebbe aspettato di vedere.
"Hanamichi, capitano! Mitsui! Che fate qui?" chiese sorpreso, mentre Ayako iniziava a sentirsi terrorizzata, poiché il momento della verità era arrivato. Ora tutti avrebbero saputo e lei si sarebbe tolta quel peso dalla coscienza.
"Ayako, che succede?" disse Maki, appena tornato dal chiosco? La confusione, il vedere Ryota Miyagi che notoriamente era innamorato di Ayako, e questa che lo guardava con aria sconvolta, lo insospettivano.
"Ayako, mi spieghi che è successo?" insisté.
"Shin’ichi…io…vedi…".
"Senti Maki, noi volevamo solo parlare con la nostra manager, è forse un reato?" disse Hanamichi guardando il capitano del Kainan in cagnesco.
"No, certo che non è un reato, fate pure" rispose questi.
"Ayako, cosa significa tutto ciò?" disse Akagi.
"Capitano…da domani lascerò ufficialmente la squadra, non posso più essere la vostra manager, io ormai sono legata a Maki e quindi…".
"Va bene, se tu credi che sia giusto così non interferiremo…però cerca di essere sicura di ciò che stai facendo".
"S…si" mormorò Ayako.
Dopo queste ultime parole Akagi e gli altri membri dello Shohoku capirono di essere di troppo e decisero di allontanarsi. Solo Ryota sembrava esitare.
"Ryo-chan, andiamo, qui non abbiamo più nulla da fare, vieni via" gli disse Hanamichi prendendolo per una spalla.
"Ormai non c’è più niente da fare, lo capisci?" aggiunse Mitsui.
"Si, avete ragione, non serve più a niente stare qui" disse Miyagi, con tono dolente, "arrivo subito, vorrei solo finire di parlare con Ayako" li rassicurò, mentre questi già si allontanavano.
Ayako intanto osservava la scena con sguardo allucinato. Il suo problema in un certo senso era stato risolto. Ma lo sguardo di Ryota le era entrato nel cuore come una pugnalata.
La ragazza sperava ardentemente che succedesse qualcosa che bloccasse quegli attimi di tensione.
Fortunatamente qualcosa accadde…
"Idiota! Che stai facendo! Se ti arrendi così è finita!" urlò una nota voce.
Nobunaga Kyota durante tutto quel tempo era rimasto nascosto dietro il cespuglio, aspettando il momento migliore per poter parlare con Maki, sperando nell’aiuto di Miyagi. Ora però tutto sembrava davvero perduto. Se Ryota si era arreso non c’era più speranza. Maki sarebbe rimasto con Ayako e tutti i suoi sogni si sarebbero sciolti come neve al sole.
"Kyota?" esclamò Maki sorpreso "che ci fai li dietro?".
"Maki…<e che faccio ora? Perché sono stato tanto idiota! Beh, ormai la frittata l’ho fatta ed è inutile pentirsene!> Maki io…TI AMO!! Sei sempre stato importantissimo per me, e non voglio perderti…".
Maki non riusciva a credere alle proprie orecchie, Kyota, il suo Kyota lo amava. Allora forse poteva sperare…ma come fare con Ayako? Credeva di amarla, ma, si sa, il vero amore è nei confronti di una persona sola.
"Kyota…non…" disse, senza sapere come continuare.
"<Ecco, lo sapevo, mi sono reso ridicolo…adesso lui mi odierà a vita!>" pensò Kyota "Scusami, Maki, ma avevi il diritto di saperlo. Non odiarmi ti prego. Addio…!" mormorò allontanandosi a testa bassa.
"<No, Kyota, aspetta…>". Maki era profondamente confuso ora. Che fare? Inseguirlo? Lasciar stare? Ora più che mai lo amava e voleva stringerlo tra le sue braccia. La presenza di Ayako accanto a lui lo faceva sentire ancora più incerto.
Per fortuna fu proprio lei ad aiutarlo. Ella, aveva capito infatti che anche Maki provava qualcosa per Kyota ed era inutile cercare di nasconderlo. Dividere un ragazzo che non era neppure sicura di amare, con qualcun altro non aveva senso.
"Shin’ichi, vai, io ho capito che tu vuoi correre da lui. Inseguilo e non perdere quest’occasione. Non pensare a me. Forse la nostra storia non poteva funzionare ed è un bene che le cose siano andate così, non credi?" gli disse Ayako, cercando di nascondere le lacrime che brillavano nei suoi occhi.
"Io..Ayako…grazie…" la ringraziò lui, correndo verso Kyota.
"Aya, sei un vero angelo, so quanto ti costa rinunciare a lui" disse Ryota, commosso. "Se ti servisse una spalla su cui piangere io sarò sempre presente".
"No Ryota, aspetta….." lo chiamò lei.
"Che c’è?"
"Io…volevo dirti…sai…ho capito che la persona che amo non è lui, ma tu. Probabilmente ti ho sempre amato ma non me ne sono mai accorta. Ora voglio dividere ogni mio istante con te…sempre che ti vada ancora bene".
Ryota non sapeva se piangere o urlare al mondo la sua felicità. Finalmente la persona alla quale teneva di più aveva scoperto di amarlo e proprio quando ormai temeva di averla persa.
"Penso che potrei morire di gioia" rise felice abbracciandola.
"Ryota, ti ho fatto soffrire per due anni…mi spiace davvero…" si scusò lei.
"Non ti preoccupare, anzi, dovremmo ringraziare Maki, se non fosse stato per lui…".
"A proposito, spero che sia riuscito a parlare con Kyota".
"Già. Sai, quel Kyota è davvero simpatico".
"Ehi, guarda che divento gelosa!!" disse Ayako.
"Non ne avresti bisogno…tu per me sei l’unica" rispose lui baciandola.
Maki intanto era riuscito a raggiungere Kyota, il quale camminava velocemente verso la palestra, per sfogare la rabbia e il dolore in un dei suoi soliti allenamenti solitari.
Il capitano del Kainan ancora non riusciva a credere che Kyota potesse davvero amarlo. Per questo era necessario chiarire subito la situazione.
"Nobunaga!! Fermati!! Ascoltami per favore".
"Che vuoi Maki? Mi dispiace per essermi comportato da idiota davanti alla tua ragazza. Disprezzami pure se vuoi.
"No, non sono qui per dirti questo. Io…sono stato felice delle tue parole, perché è quello che sento anche io per te. Non amavo davvero Ayako, lei era solo un sostituto di quella persona che credevo di non poter mai avere, e quella persona sei tu, lo vuoi capire? Ti ho sempre ammirato per il tuo carattere allegro e per la tua bravura e poi dopo ho capito che ti volevo bene ma non ho mai voluto dirtelo perché pensavo di non avere speranze. Ti prego, accettami!!".
Kyota era senza parole. Il suo più grande desiderio si era avverato. Maki accettava il suo amore, anzi, lo amava già da tempo. Cosa poteva chiedere di più.
"Maki…" balbettò.
"Chiamami pure Shin’ichi e non dire più nulla" gli disse chiudendogli la bocca con un dito.
Pochi metri più in la Jin sorrideva felice (ma che ci fa Jin la? Nd. C-18), le sue previsioni si erano avverate perfettamente e proprio con il suo cosiddetto piano di riserva, ossia chiedere aiuto a Miyagi, che Kyota aveva usato inconsapevolmente.
"Shin’ichi, non credi che dovresti parlare con Ayako? Sarà molto triste, non credi?" chiese Kyota mentre lui e Maki si incamminavano verso casa sua.
"Non penso proprio che ce ne sarà bisogno" disse sorridendo, indicandogli una panchina riparata su cui una coppia si scambiava appassionate effusioni.
FINE? NO!!
EPILOGO 1:
Palestra dello Shohoku: il giorno dopo.
In apparenza quello doveva essere un giorno come altri ma non per i giocatori dello Shohoku.
Tutti gli appartenenti alla squadra non facevano che subissare i senpai di domande riguardanti l’accaduto del giorno prima. Tutti, tranne Sakuragi, che aveva assistito in prima persona e Rukawa, al quale non sembrava che importasse gran che.
"Senpai Akagi, ma è proprio vero che Ayako lascerà la squadra?" chiese il piccolo Kuwata.
"Non lo so ragazzi, non c’è nulla di ufficiale ancora. Basta con questa domanda!!" rispose Akagi.
"Povero Miyagi, certo che deve essere stato un durissimo colpo per lui!" disse Ishii.
"Ma non si può fare proprio niente per convincere Ayako a restare con noi?" aggiunse Shiozaki.
"Purtroppo non è così semplice. Ayako sta con il capitano del Kainan e quindi non sarebbe una cosa giusta se rimanesse contemporaneamente la manager di una squadra avversaria" concluse Yasuda.
"Ehi, tutti zitti, sta entrando Miyagi" disse all’improvviso Rukawa, che fino a quel momento era stato in un angolo perso nei suoi pensieri.
"Guarda un po’, la volpe che dimostra un minimo di umanità. Il mondo sta proprio degenerando!" scherzò sarcastico Sakuragi.
"Taci idiota!" lo rimbeccò Rukawa.
"Salve a tutti!!". Miyagi era entrato in palestra allegro e sorridente, perfettamente di buon umore .
"Ma Ryo-chan…" disse Sakuragi senza trovare le parole per continuare la frase
"Che c’è Hanamichi?"
"Nu..nulla, non mi aspettavo di vederti così contento…".
"Perché? Come dovrei stare?" chiese Miyagi stupito.
"Ma non puoi proprio fare a meno di aprire quel forno Sakuragi?" lo rimproverò Mitsui, mentre Miyagi diceva rivolto al capitano "coraggio, io direi di cominciare l’allenamento!!".
"<Oddio, la delusione deve averlo fatto impazzire, altrimenti non sarebbe così pieno di entusiasmo> pensò tra se e se Sakuragi mentre tutti si mettevano in posizione:
"PRONTI? SHOHOKU FIGHT!!" urlò l’intera squadra iniziando a correre.
"Ehi ragazzi! Non aspettate la vostra manager?" chiese all’improvviso una voce squillante.
"AYAKO?! SEI PROPRIO TU?!!" esclamarono tutti all’unisono.
"Aya-chan, tesoro!!" squittì Ryota.
"Certo che sono io. Chi dovrei essere?"
"Ma vedi, noi pensavamo che tu…ci avessi abbandonati… " disse Hanamichi con tono melodrammatico.
"Sta zitto deficiente!" lo redarguì Akagi, dandogli uno dei suoi soliti pugni in testa. "Ayako, spiegami cos’è questa storia. Ieri ci hai detto che ti saresti congedata dalla squadra e oggi torni qui sorridente come se niente fosse".
"Beh, ecco, io …".
"Hai lasciato quello scimmione vero?" rise Hanamichi "ecco perché Ryo-chan è così di buon umore stamattina!!".
"Che ne pensi Ayako, glielo diciamo?" disse Ryota facendosi avanti.
"Si Ryota, credo che sia il momento: ascoltate ragazzi, non so se ne sarete felici, ma io…non ho più alcuna ragione di andarmene……..perché..."
"Non sei più fidanzata! Ho indovinato?" continuò Sakuragi.
"Beh, no, sono ancora fidanzata….però…" disse Ayako voltandosi verso Ryota.
"HO CAPITO!!!" disse allora Kogure pieno di entusiasmo "Sei ancora fidanzata ma non con Maki!!"
"E questo significa che……" proseguì Mitsui.
"Che dopo ben due anni Ryota è riuscito a vincere la sua partita più importante" finì Yasuda.
"Eh già, sono o non sono l’uomo più fortunato del mondo?" disse Miyagi con un gran sorriso.
"Ryota, cerca di calmarti adesso, e voi non fate tanto casino, basta festeggiamenti, oggi sarò spietata. Tutti a correre!!!
" A proposito, Ayako, che fine ha fatto Maki?" chiese Kogure durante una pausa.
"Beh, diciamo che anche lui ha vinto una partita a cui teneva molto. E voi scansafatiche, forza! FIGHT!!!".
EPILOGO 2
Casa Kyota: qualche ora prima
Erano ormai le sette e mezza quando Kyota si svegliò nel suo letto, fissando con sguardo assonnato il soffitto bianco della camera.
La prima cosa che sentì al risveglio fu una piacevole stanchezza, mista tuttavia ad una strana sensazione di benessere.
Subito egli ricordò ciò che era successo il giorno precedente ma ora, nella luce chiara del mattino sembrava tutto troppo bello per essere vero, come un bellissimo sogno che svanisce appena aperti gli occhi.
Preoccupato da quest’eventualità egli si voltò e vide accanto a se il letto vuoto. Impaurito il ragazzo si alzò e si guardò intorno.
Il silenzio che regnava nella casa sembrava non lasciare dubbi.
Allora corse verso il bagno.
Qui per fortuna capì che le sue paure erano infondate, poiché, intento a farsi la barba, c’era il "suo" Shin’ichi che lo guardava sorridendo dallo specchio, sveglio già da almeno mezz’ora .
"Era ora che ti alzassi dormiglione!" lo salutò "perché quella faccia?".
"Io…io" mormorò Kyota con voce rotta correndo verso di lui.
"Che è successo?" chiese stupito Maki.
"Io…avevo paura che tu non ci fossi più" disse mentre le lacrime iniziavano a scendergli lungo le guance.
"Beh? Mi vedi ora? Sei proprio un piagnone Nobu-chan" scherzò "E non ti preoccupare, per te ci sarò sempre!!" esclamò abbracciandolo
FINE!!!