~Guardo solo te~

by Ayako

 

 

Capitolo 7: Triste conclusione

"Hm…Hiroko? Tu non sei mai venuta a vederci durante un allenamento, vero?" chiese Kogure guardando una vetrina. "Uh…No. Anche se a dire il vero, stavo pensando di farlo un giorno o l’altro!" "Benissimo! Vieni allora? Che so…domani puoi?" "Si! Certo, ci sarò!" –evvai! Finalmente posso vedere Kogure in pantaloncini! No, Hiroko, non iniziare a fare la maniaca!-

Il giorno dopo infatti, quando iniziò l’allenamento, Hiroko era già lì vicino ad Haruko. Si erano presentate, e finora andavano d’accordo. Quando la squadra entrò in campo, li salutarono con la mano.

Per una buona mezz’ora si allenarono tranquillamente, ed Hiroko era affascinata dal fisico di Kogure [si, poverina! Ora che se ne è innamorata per il suo carattere, lasciatela sbavare un po’ sul fisico! N.D. Ay], che indossava pantaloncini bianchi ed una maglietta azzurra. Ogni tanto lui si voltava a guardarla, per un attimo.

Ma ad un certo punto, quattro ragazzi irruppero in palestra, dicendo:"Miyagi, Sakuragi. Eccovi qui. Ora vi diamo tutte le botte che vi avremmo dato ieri!" Hanamichi era senza parole, era lì fermo come un baccalà, con la palla in mano, le gambe in posizione di scatto e la bocca spalancata, E non trovava un imprecazione abbastanza incisiva da urlare. Ryota la trovò:"Kurada! Che c***o ci fai qui? Fuori dai piedi!" Kurada scoppiò a ridere, e disse:"Ah, lo speri!" e si avvicinò. Ryota lo guardò bieco:"Sei un vigliacco se ne approfitti solo perché sono frenato." "E da cosa?" e gli diede un pugno, buttandolo a terra. "Ryota!" esclamò Ayako, scattando in avanti, ma venne bloccata da Rukawa, che disse:"Mi se che è meglio che non ti avvicini…". –oh, no! Ryota!- pensò Hiroko, preoccupata per il suo amico. "Hiroko, che vogliono quei tizi da Hanamichi e Miyagi?" chiese Haruko, allarmata. "Non lo so…".

Hanamichi corse verso Kurada, urlando:"Ti distruggerei, se non avessi le mani legate! Ma aspetta e vedrai…" "Cosa devo aspettare? Eh Sakuragi?" e gli diede un calcio nello stomaco. Akagi si parò davanti a Kurada. Qui il teppista fu un po’ spaesato, dato che era alto, ma non abbastanza da sovrastare Akagi, che lo guardava minaccioso. "E tu chi sei, mammut?" "Tzè. Che patetici. Ve la prendete con questi due ragazzi, che non reagiscono alle vostre provocazioni perché non vogliono creare guai alla squadra! Siete vigliacchi." Puoi aggiunse, rivolto a Ryota ed Hanamichi "Non so cosa abbiate combinato, ma ora è meglio che troviamo una soluzione." "Non ti preoccupare capitano! Sono sicuro che tra un po’ arriveranno Mito, Okuso, Noma e Takamiya! È questione di minuti!" E bravo. Intanto come li tenevano a bada sti indemoniati. Intanto uno dei teppisti, approfittando dell’occasione, vedendo Ryota che parlava nervosamente con Akagi, gli diede una gomitata sulla schiena. "Ah!" Ryota cadde in avanti. Si alzò e si voltò verso il teppista,che ghignava. Questo teppista alzò la mano per dare un ceffone a Ryota, che mise il braccio avanti e si preparò a schivare. Ma la mano del teppista venne bloccata da un’altra mano, che aveva adoperato tutte le sue forze per fermare quella sventola caricata [ehi, che frasone! N.D. Ay]. Il teppista si voltò, furibondo, e chi si trovò davanti? Una tizia col cappello spuntata da chissà dove, aveva lo sguardo rabbioso, e disse:"Non ci provare!" "Ayako!" esclamò Ryota, preoccupato. Durante l’ultima rissa, Ayako fece una cosa del genere, tentò di fermare i litiganti, ma si era beccata uno schiaffo da duecento chili in pieno volto. Replay. Il teppista afferrò la mano di Ayako, e la spinse per terra col piede, facendola finire un paio di metro più in là. "Ahi!" "AYAKO!" gridò Ryota, furibondo nonché incazzato [ora sfogherò il mio vocabolario: tenetevi pronti! N.D. Ay], vedendo che Ayako si appoggiò su un gomito, si sollevò dato che stava bene, ma il suo umore non stava affatto bene. "Maledetto bastardo!" ruggì, e piantò un pugno in faccia del teppista, che crollò come un castello di carte. Non si era nemmeno reso conto di farlo. "No!" esclamò Ayako, ancora per terra. Ryota si guardò il pugno colpevole, stava per mettersi a piangere. "Oh, no…" mugolò. Poi guardò Ayako, che aveva una faccia allarmata. "Occhio!" gridò lei, puntando il dito alle spalle di Ryota. Infatti il teppista, rialzatosi brandendo un bastone che si era tirato fuori dai pantaloni, si preparava a spaccare la testa a quel nanerottolo che aveva osato pestarlo. Il bastone affondò, ma Ryota fu più veloce: si spostò di lato e lo afferrò. "Fermo lì!" disse. Teneva saldo il bastone con le due mani, ed altrettanto faceva il teppista, dall’altro lato. Il teppista [che schifo di modo per chiamarlo, eh? Non so trovare di meglio, abbiate pietà… N.D. Ay] spinse il bastone in avanti, intenzionato ad impiantarlo nello stomaco di Ryota, ma che capì le sue intenzioni e, mentre il teppista eseguiva la sua opera, si spostò di lato, facendolo cadere –ancora- a terra. Ryota lo guardò allibito:"Ma…sei davvero così deficiente o fai solo finta?" non era sarcastico: era seriamente sorpreso.

Kurada intanto stava seduto su una trave per la ginnastica artistica, e guardava la scena, ben intenzionato a non "sporcarsi le mani".

Kogure, che aveva preferito tenersi in disparte (non aveva mai amato le risse) all’improvviso si stancò, e si fece avanti. Picchiettò sulla spalla del tipo che stava tentando di pestare Ryota con scarsi risultati. Quando il teppista si voltò, Kogure disse:"Non si possono tenere risse in palestra. Fuori dai piedi e non fateci ulteriormente rognare." –ma come osa questo dannato quattrocchi guardarmi in quel modo? Adesso lo sistemo io- pensò il teppista [yeah! Sa addirittura pensare! N.D. Ay] e tirò un velocissimo pugno dritto in viso al ragazzo. Gli occhiali volarono, spargendo pezzi di vetro ovunque. Kogure cadde a terra, gemendo. Si girò di fianco e si tenne gli occhi. Il teppista intanto era tornato a Ryota, che era rimasto pietrificato dallo spettacolo, e guardava la causa di tutto con sguardo assassino. "KOGURE!" gridò Hiroko, non riuscendo più a sopportare quello spettacolo. Saltò giù dagli spalti (hop!) e si avvicinò a Kogure, che si era messo a sedere a fatica. Si teneva ancora la faccia tra le mani, e tra le dita correva sangue. "No! Kogure! Sai bene? Mi senti?" piangeva Hiroko, ormai partita. "…ti sento…sto bene, non è niente…" "Non è niente! Quel deficiente ti ha…" non riuscì a pronunciare quello che pensava. Si voltò verso Ayako, che era a terra, pochi metri più in là. "Ayako! Aiutami!" "Si!" Ayako si alzò, e corse verso Hiroko. "Kogure? Stai bene?" chiese Ayako "…si…" "Non dire scemenze!" si arrabbiò Hiroko, e si voltò in cerca di qualcuno che potesse aiutarla a portarlo da qualcuno. "Miyagi! Ti prego!" esclamò in lacrime Hiroko, rivolgendosi a Ryota. Il teppista era a terra (la tattica dello sfinimento ha funzionato! Il teppista era così insulso da cadere a terra ogni volta che Ryota evitava i suoi colpi: alla fine, dai e dai con le capocciate a terra, è rimasto tramortito!) e Ryota corse immediatamente da loro. "Dannazione! Qui bisogna portarlo in pronto soccorso!" "Si, e in fretta anche!" aggiunse Ayako, sempre più agitata per la sorte di Kogure. Ryota si voltò verso i suoi amici, e disse:"Lasciate perdere questi dementi e venite con me!" Si caricò Kogure sulle spalle, e corse fuori dalla palestra, seguito ha Hanamichi, Mitsui, Rukawa, Akagi, Hiroko, Ayako ed Haruko. "Ehi!" urlò Kurada "Non crediate che finisca così!" ma non fece in tempo a finire: dalla porta della palestra, appena la squadra se ne andò per soccorrere Kogure, apparirono 4 tizi (l’Armata Sakuragi!). Quello con i capelli neri disse:"Infatti. Finirà come diciamo noi!"

CONTINUA…

 

 

Capitolo 8: Il verdetto

Akagi riattaccò la cornetta del telefono pubblico, terminando la telefonata con i genitori di Kogure, e tornò in sala d’attesa, dove si sedette sul primo posto libero. Hiroko stava seduta su una poltroncina, si teneva la testa fra le mani, e piangeva silenziosamente. Ayako, accanto a lei, le mise una mano sulla gamba per consolarla (aveva capito a grandi linee cosa stava accadendo). Miyagi era seduto nel posto vicino ad Ayako, ma stranamente non sembrava manco notarla [CATACLISMA! N.D. Ay], stava con le braccia incrociate e si fissava le scarpe. Hanamichi sedeva vicino a Ryota, e teneva la mano ad Haruko che era rimasta sconvolta dall’accaduto, e stava lacrimando. Rukawa fissava il vuoto. Mitsui si torturava le mani. Akagi era alquanto scosso e non trovava le parole da dire per calmare la situazione. Hiroko si alzò, e fece per incamminarsi. "Dove vai?" chiese con voce flebile Ayako. "A bere una camomilla. Sono troppo nervosa" rispose con voce atona la moretta. "Si, ne servirebbe una anche a me…" disse Ryota, e si alzò, andando alla macchina delle bibite calde [quei distributori infernali che si trovano sempre negli ospedali… N.D. Ay]. Hiroko lo imitò. Arrivato davanti alla macchinetta, Ryota mise dentro le monete che servivano, e pigiò il bottone per la camomilla. Quando fu pronta, la passò ad Hiroko, che disse:"Quando l’ ho finita, ti ridò i soldi…" Ryota sorrise a malapena, e disse:"Offro io." E se ne prese una anche lui. Quando erano tutti e due appoggiati al muro bevendo camomilla, Ryota levò la bocca dal bicchiere, e chiese piano:"Cosa c’è tra te e Kogure?" Hiroko a questa domanda sobbalzò, e fece cadere un po’ di camomilla bollente per terra, ma non ci badò. "Bè…siamo ottimi amici." "Non me la racconti, Kanzaki. Si vede che c’è qualcos’altro." "Si vede?" "Si." "Così tanto?" "Vedi che l’ hai ammesso? Allora ti piace" "Tu però zitto." "Muto come una tomba" "Mi fido" "Fidati" [che conversazione scatenata! N.D. Ay].

Hiroko e Miyagi tornarono nella sala d’attesa. Haruko era ancora scossa per lo spettacolo al quale aveva assistito. Hanamichi le teneva la mano, e questo la faceva già star meglio. "oh…" mugolò, e appoggiò la faccia sulla spalla del rossino, bagnandogli la maglietta con le sue lacrime. Ma a questo Hanamichi non badò, appoggiò la guancia sulla testa di Haruko e le mise un braccio intorno alle spalle. –che brutto momento…detesto i momenti tristi…chissà cosa succederà agli occhi di Kogure…-pensava la ragazza.

Hanamichi intanto era attanagliato dai sensi di colpa – se solo non avessi provocato quei pezzenti di Kurada e i suoi…Ryota non c’entra poi tanto…sono stato io ad insistere a passare…dannazione, che cattiva abitudine!- e strinse ancora di più Haruko, senza rendersene conto.

Ayako intanto si mangiucchiava le unghie, nervosa –chissà cosa è successo…perché quei tizi sono venuti a cercare Ryota ed Hanamichi? Io poi non dovevo fare quella mossa, andare ad irritare quel teppista è stata una mossa sbagliata: Ryota si è infervorato e gli ha dato un cazzotto senza nemmeno accorgersene…Ma non potevo stare a guardare quel vagabondo che picchiava Ryota! Non potevo! Non volevo! Ryota è… un mio amico-.

Ryota intanto, si tamburellava le dita sulla gamba, pensando –dannazione! È tutta colpa mia se quei puzzoni sono stati attirati in palestra! E poi, dando un pugno a quello là ho messo la squadra ma soprattutto me i guai seri. Speriamo che non lo venga a sapere nessuno…MA QUELLO AVEVA PICCHIATO AYAKO! La mia Ayako! E finchè ci sarò io, nessuno le farà del male!- [;_; hai un cuore d’oro…snif… N.D. Ay]

Mitsui, quando un pollice schioccò ed iniziò a fargli male, decise di lasciarsi in pale le dita. –Porca boia! Chissà se Kogure si riprenderà… Ma chi erano quei tizi? E perché avevano qualcosa in sospeso con Miyagi e Sakuragi?- [>_< qui lui è preoccupato per Kogure come amico, chiaro? Non sono assolutamente d’accordo con chi li riduce a due gay! Ok che il signor Inoue doveva mettere più ragazze, ma non è un buon motivo per infinocchiare gli altri personaggi!!! E quando dico infinocchiare vuol dire farli finocchi. N.D. Ay]

Akagi dal canto suo era completamente spaesato. –Ma chi erano quei tizi? Perché hanno aggredito Miyagi e Sakuragi? Che casino…ora Kogure che è innocente è in sala operatoria, non si sa che fine faranno i suoi occhi e io non so assolutamente cosa dire!-

Rukawa, stranamente, pensava anche lui [UN ALTRO CATACLISMA! La cosa è grave, serve una riunione degli stati generali! La Nato! L’URSS! I Fratelli d’Italia!…che cretina che sono, lo so. N.D. Ay] –invece di stare lì a trattenere Ayako da una follia che stava per commettere, sarei dovuto andare subito a stendere quei disgraziati! E poi, Ayako è sfuggita al mio controllo ugualmente…-

Intanto, in palestra, Mito, Okuso, Noma e Takamiya stavano seduti sulla trave per la ginnastica, e guardavano quella distesa di corpi sul pavimento della palestra. "Uhm…la storia con Mitsui, quella vecchia, la conoscevo…ma qui? Cosa è successo?" chiese Okuso. "Non lo so, ma sembra che il solito Hanamichi affiancato da Miyagi abbia attaccato rogna con questi qui a terra, ieri…" disse Takamiya. "Che due cretini. Ma non riescono a trattenersi proprio, eh?" esclamò Mito. "E Kogure è un ospedale, con gli occhi sanguinanti…poverino. Un gran bel casino…" concluse Noma sospirando.

All’improvviso, una ragazza dai capelli ramati [vi eravate scordati di lei, eh? N.D. Ay] entrò di corsa in palestra, ansimando ed urlando:"Cosa è successo? Cos’è questo macello?" "Uh?" i 4 erano spiazzati: chi era quella furia scatenata che era irrotta così in palestra? "Ma chi sei?" chiese Mito. "Scusate, è che…mi chiamo Nakano Kokoyama…sono nella classe di…Miyagi…lo conoscete immagino…" "Si! Ma allora conoscerai anche quell’altra ragazza, con i capelli neri, insieme a Kogure… se non sbaglio è compagna di classe di Miyagi e la manager…" "Si! Sono la sua amica! Mi aveva detto che veniva ad assistere agli allenamenti, ma ho sentito che sono successi dei casini in palestra, e temevo le fosse successo qualcosa… Mi spiegate, per favore?". Mito prese fiato ed iniziò a raccontare.

"…e questo è tutto. Alla tua amica non è successo niente, non preoccuparti!" "Oh, bene…meno male! Attaccar briga, eh? Tipico di Miyagi, ed a quanto ho sentito anche il vostro amico Sakuragi ha un bel curriculum… Devo fare un bel discorsetto a Miyagi, quando lo vedo…" "ah, perderesti tempo…quello ha la testa più dura del marmo!" sospirò Noma. "E non lo crepi nemmeno con un martello pneumatico, vero? Si, lo conosco bene… Che ragazzacci!"

In ospedale, intanto, la porta della sala operatoria si era aperta, ed un medico stava spingendo Kogure fuori su un lettino a rotelle, aveva gli occhi fasciati, e sembrava dormire. Hiroko fu la prima a scattare."Kogure!" e si avvicinò al lettino. "Non ti sente, è ancora sotto anestesia." disse il medico. "Dottore? Se la caverà? Cioè, tornerà a vedere?" chiese Akagi. Il medico –per fortuna- sorrise incoraggiante, dicendo:"meno male che l’avete portato subito qui! Ancora un po’, e non ci avrebbe visto mai più." Ad Ayako si illuminarono gli occhi, e disse:"Ma…allora vuol dire che…" "Se la caverà, si. Ma dovrà stare in convalescenza qui per un po’. Siete suoi amici, vero? Potete venire a trovarlo quando volete. Seguitemi, che vi faccio dare i cartellini di permesso…senza di quelli non potete entrare fuori dall’orario di visita." Poi disse, rivolto ad un’infermiera:"signorina, porti questo ragazzo in una camera, deve riposare." E si incamminò. Tutti seguirono il dottore, solo Hiroko restò indietro. Guardò Kogure, che dormiva, e sorrise felice. –Meno male che stai bene…se fossi rimasto cieco, non so che avrei fatto…- e seguì gli altri. L’infermiera la guardò allontanarsi, e sorrise, pensando –questi giovani innamorati…mi fanno commuovere!- [HAHAHAAAA! Era così per sdrammatizzare un po’! N.D. Ay]

CONTINUA…