~Guardo solo te~

by Ayako

 

Capitolo 3: punti in meno per Rukawa

Una ragazza di solito dolcissima, in quel momento era nera di rabbia. -Rukawa! Sai che inizi a darmi sui nervi? Bello, ma oltre te non c’è nessuno, eh? Allora sai che ne penso? Crepa!- pensò Haruko, e si risedette sugli spalti. Stavano assistendo ad una partita dello Shohoku contro una squadra da niente, ma nonostante ciò Haruko e le altre tifose urlavano tutta i loro "complimenti" verso Rukawa. E lui? Per la prima volta parla ad alta voce. "State zitte, stupide gallinelle? Qui si sta disputando una partita!" e mezzo stadio ammutolì. Sakuragi, lì in campo, avrebbe voluto scuoiarlo vivo: trattare così le sue fan! Robe da Marte! Miyagi lo guardò come se stesse guardando un leone ubriaco, Akagi lo fulminò con lo sguardo e Mitsui scosse la testa. Rukawa si voltò, seccato e disse:"Beh? Cosa avete da guardare? Seguite quella palla!" e inseguì la palla, che era in mano ad un giocatore avversario.

Fuori dalla palestra, una volta vinta la partita dallo Shohoku, la gente commentava:"Quel Rukawa…che maleducato!" "Non me lo sarei mai aspettato!" "Ma chi si crede di essere?" "Si, è bravo ma dovrebbe avere più rispetto!" "Lui è lì solo per giocare!" "le cheerleaders possono strillare finchè vogliono perché è il loro compito!" ed altre frecciate del genere. Ma Rukawa ne era del tutto disinteressato, andava per la strada con la sua bici e se ne fregata del mondo.

"GRRR! Come lo odio quel bellimbusto da strapazzo!" strillava Hanamichi, tornando a casa affiancato da Ryota. "A chi lo dici. Se dicessero a me tutte quelle robe, sarei ancora più euforico. Lui invece è solo capace di rispondere in modo odioso. Insopportabile!" commentò il più basso dei due. "Come vorrei vederlo roteare infilzato in un girarrosto…!" ruggì Hanamichi serrando i pugno. Ryota rise:"Cattivo! Non si sperano cose così brutte per qualcuno!" stette zitto, poi disse: "Ma…Rukawa non è mica"qualcuno!"" Hanamichi sfoderò un ghigno terribile, e sibilò:"Più che giusto, Ryochan!"

Ayako uscì dalla palestra, e trovò tutta la folla che parlava male di Rukawa ad alta voce. "Uh? Non pensavo fosse stato così irritante!". Poi notò che tra la folla c’erano anche due compagne di classe, Hiroko Kanzaki e Nakano Kokoyama. Le raggiunse correndo:"Ciao! Che ci fare qui? Ops! Domanda stupida! Siete venute a vedere la partita, giusto?" "Sveglia come al solito, Ayako!" scherzò Nakano ridendo. Anche Ayako rise, poi aggiunse maliziosamente:"E siete venute a vedere qualcuno in particolare?" Nakano disse prontamente:"No, la partita in generale!" "Hm. E tu, Hiroko?" "Bè…-non sapeva nemmeno lei se era venuta a vedere Ryota o la partita. O magari Kogure. -…la partita, ovviamente!" concluse dopo un paio di secondi. Ayako sorrise, poi salutò ed andò a casa.

Nakano chiese a Hiroko:"Ma…Hiroko?" "Dimmi" "Sei venuta a vedere qualcuno in particolare? Sul serio!" Hiroko arrossì: "Ecco…no." "Al solito con Ryota?" "Bè…si, un po’…" "Ecco che ci ribatte! La terapia Kogure non fa effetto, eh?" "Ma che dici Nakano! A me non piace Kogure! Fattelo entrare in testa! A me piace…" ma si bloccò, perché dalla palestra uscirono Sakuragi e Ryota. "Che c’è?" chiese Nakano, che non si era accorta di Ryota, ma quando lo vide, fece"Ah!" e si mise un pugno in bocca. Ryota passò, e quando le vide si fermò, dicendo:"Ciao Kanzaki! Kokoyama! Avete visto la partita?" "Siii! E siete stati molto bravi!" disse Nakano. "Oh, cosette! Per un Genio del Rimbalzo come me queste cose sono abituali!" spocchiò Sakuragi, chiudendo gli occhi e sorridendo gasato. "Hei, genio! Abbassa la crestina, ok?" esclamò sghignazzando Ryota "Bè, ora dobbiamo andare. Ehm…avete visto Ayako?" Hiroko mascherò la sua immensa depressione e disse:"Uh…è appena passata. Credo che riesci a raggiungerla!" Ryota sorrise allegramente, e disse:"Grazie Kanza-chan!" e con Sakuragi andò di corsa fuori dal cancello.

"Uff…Kanza-chan! Che idee!" sbottò Hiroko. Nakano si mise le mani sui fianchi, chiuse gli occhi e scosse la testa, dicendo:"Sei una brava attrice, sai? Eh…il primo amore…" "Sono penosa, Nakano! Devo dimenticarlo assolutamente! Non lo voglio più vedere!" aggiunse quasi urlando. "Si! Così mi piaci, Hiroko! Va in cerca di Kogure e fatti quattro risate. Hiroko la guardò male, ma andò via lo stesso.

"Chi erano quelle due ragazze, Ryota?"chiese Hanamichi lungo la strada. "Due mie compagne di classe." "Come si chiama quella con i capelli ramati?" "Nakano Kokoyama" "Mica male la ragazza. Ma nemmeno l’altra è male…" "Hei! Non dirmi che hai già dimenticato Haruko! E poi non puoi sperare di avere qualcosa con loro! Sono al di sopra delle tue possibilità!" "Cattivo. Comunque, Harukina cara è sempre qui, nel mio cuoricino!" esclamò sorridendo il gigante dai capelli rossi, battendosi una mano sul petto. Ryota rise, e Hanamichi chiese:"E per te?" "Cosa?" "La tua opinione!" "Bof…Non solo malaccio, specialmente la Kanzaki…-ma poi fece gli occhi da cerbiattino e cinguettò- ma lo sai che io sono fedelissimo ad una sola persona! Alla mia…" "…Ayakuccia bella! Lo so!" completò Hanamichi.

Intanto, Hiroko si aggirava per i pressi della scuola. –Ma dove si è cacciato Kogure?- quando vide un ragazzo mastodontico dalla pelle nera, accompagnato da un ragazzo di una trentina di centimetri più basso di lui, con gli occhiali. Kogure!

Questi la vide, e la salutò con la mano, facendole cenno di andare lì. Lei obbedì. "Akagi, conosci Hiroko Kanzaki?" disse Kogure all’amico. "Veramente no… piacere! Takenori Akagi!" e le strinse calorosamente la mano. Hiroko non poté impedirsi di sorridere davanti a questo gorillone che sorrideva e le stringeva allegro la mano, e disse:"Hiroko Kanzaki! È stata una partita difficile?" "Ah, una bazzecola!" rise Akagi. All’improvviso arrivò una ragazzina dall’aria timidissima, che disse:"Ehm…Takenori? Sono le sette…" "Giusto Haruko. Andiamo! Ciao, Kogure! Ciao, Hiroko!" e lasciò soli Hiroko e Kogure.

"Ti va di berci un caffè? O devi andare a casa?" chiese Kogure. "Noo! Sono assolutamente libera! Andiamo al bar dell’altro giorno, se non ti dispiace…" "Ok!"

Rukawa intanto pedalava sulla sua bici. –Accidenti a loro! Quelle stupide oche gridano sempre! Le altre volte stavo zitto, ma ad un uomo prima o poi scoppia il cervello! Come si fa ad ignorarle?- una vocina gli disse Certo che sei un gran furbone, Kaede! Prima tutti ti vedevano come uno dei migliori della prefettura, ora come un buzzurro maleducato! –che me ne frega! Io sono sempre io! Maleducato o meno! Sono sempre uno dei migliori!- ma non hai un briciolo di orgoglio? Un po’ di amor proprio? Mi vergogno di essere la tua coscienza! -e allora va al diavolo! Io non ho bisogno di nessuno! Mi basta solo il basket!- e pedalò ancora più forte verso casa, svoltò l’angolo moto bruscamente, ma urtò qualcuno, che cadde rovinosamente a terra. "Ma chi…? Kogure?!" in effetti il ragazzo per terra che si massaggiava un fianco era Kogure, e lì accanto a lui, una ragazza che non aveva mai visto.

CONTINUA…

 

Capitolo 4: pomeriggi…

"Dannazione Rukawa…attento a dove vai!" –ma cosa succede in questo periodo a Kogure? Di solito è così tranquillo e ora sembra mi detesti…e già da prima della partita…!- pensò Rukawa. "Ehm…scusami, Kogure! Non ti avevo visto…" "Eh, me ne sono accorto…va tranquillo, o va a finire che ammazzi qualcuno!" "S…si!" e sfrecciò via sulla bici. Kogure rise un po’, e disse:"Come non detto." "Ti sei fatto male? Andava proprio veloce!" chiese Hiroko, preoccupata mentre si inginocchiava accanto al ragazzo. Kogure la guardò e sorrise:"Sono molto più robusto di quanto sembri! E poi mi ha solo colpito col manubrio della bici! Non è niente!" "Sicuro?" "Ma certo!"

Qualche minuto dopo, erano al bar. "secondo me un po’ male te lo sei fatto!" scherzò Hiroko. "Non ti arrendi mai, eh? Bè, si, un po’! Un manubrio infilato nel fianco fa un po’ male a tutti, no?" "A me, mi avrebbe rotto in due!" "Esagerata…!" –certo che è veramente speciale! Anche se non vuole ti fa sentire soddisfatto di te stesso! In fondo…perché no? Forse Nakano ha ragione…- "Kogure?" "Dimmi" "Ma…quello che facciamo…cioè andare al bar e così…è praticamente come uscire insieme?" Kogure la guardò sorpreso, poi scoppiò a ridere:"Hai ragione! Sai che non me n’ero accorto? Che buffo…!" Hiroko lo guardò sconvolta: possibile che non si sentisse nemmeno un po’ in imbarazzo? [mi ricorda Alessandro Cecchi Paone…! Solo che Kogure è meglio! ND. Ay] ma come fa? "E…per te è normale?" "Uh? Uhm…no, sinceramente no…non è che esca molto spesso con le ragazze…" "Non ci credo?" Kogure sorrise:"Perché?" "Bè…perché non sei male!" "Ah, grazie! Comunque, il fatto è che non ho molto tempo…mi sto preparando per la borsa di studio" "Avrai una borsa di studio?" chiese incredula Hiroko. "Bè, è quello che spero. Mi sto impegnando al massimo!" "Lo immagino. Che borsa di studio?" "Ah, per la preparazione generale. Me la cavo in tutte le materie…" "Hm. Ma non mi sembri il classico secchione mozzarella che sta sempre sui libri!" "Bè, ammetto che studiare mi piace." "Anche a me. Meglio, così si affronta la scuola più serenamente, no?" "Appunto! E poi pratico anche molto sport!" "A proposito di sport…non ti ho visto in campo oggi…" "Oh- Kogure arrossì lievemente- il fatto è che non sono titolare, sono il primo che mandano in campo quando c’è da sostituire qualcuno, ma gli altri sono più bravi di me!" Hiroko annuì. "E…chi è titolare?" "Il tuo compagno di classe, Miyagi, Akagi, quello che era con me prima, Rukawa, quello che mi ha investito con la bici, Sakuragi, quello con i capelli rossi, e Mitsui." "Ah, già. Ho sentito che sono bravi…!" "I migliori! I migliori della prefettura!" ed abbassò lo sguardo. "Probabilmente a te non interesserà, Hiroko…ma se non vinciamo il campionato… per me, Akagi e Mitsui è l’ultima possibilità…spero proprio che vinciamo…" ma si arrestò. Hiroko gli aveva preso la mano e sorrideva incoraggiante:"Lo spero anche io! Te lo meriti!" Kogure sorrise:"Ah, grazie"

"Bè, ora si che è tardi! Devo proprio andare, Kogure! Bè…ciao, allora! Ci vediamo domani?" disse Hiroko in piedi accanto al tavolo. "Aspetta! Devo andare anche io, ti accompagno per un tratto, ti va?" "Si, va bene!" ed uscirono. Il vento sferzava sul viso, ed iniziò a nevicare. "aaah! Guarda, Kogure! Nevica!" "Che strano che nevichi a dicembre…" Hiroko lo guardò:"Ma perché devi sempre cercare una spiegazione logica? È così bella la neve!" "Hai ragione. E poi quasi Natale! Sono belli i Natali con la neve. Non credi?" "Certo" e si arrestò. Ora più che mai sentiva Kogure accanto a sé. Il calore che emanava, l’odore… "Kogure?" "Si?" non seppe nemmeno perché lo fece, non si accorse nemmeno di farlo, ma gli prese la mano. Lui per un attimo stette fermo, poi sorrise [ancooooora! ND. Ay] e strinse la mano della ragazza. Stettero lì fermi per qualche altro minuto.

Il giorno dopo, Haruko passeggiava per il centro, a guardare le vetrine. "Haruuuuuuko! Che ci fai qui tutta solina soletta solò?" disse una voce cinguettante. Haruko si voltò:"Ah! Buon pomeriggio, Hanamichi! Come va?" "Ma benissimo! Che fai in giro da sola con questo freddo?" "Uh, sai che non lo nemmeno io? Gironzolavo così… ti va di farmi compagnia? O sei impegnato?" "Oh, non sia mai! Per te sono sempre libero!" "Ah, grazie! Entriamo qui?" ed indicò un ipermercato all’ultimo grido, di quelli con tanto di librerie e tutto il resto. "Ah, certo! È quello che ci vuole! Lì il riscaldamento è sempre a tutta manetta!" ed Haruko rise:"Che sagoma! Dai, entriamo!"

Girarono per tutto il resto del pomeriggio, poi, verso l’ora di cena, si fermarono davanti ad una pizzeria. "Ti offro una pizza, ok?" disse Hanamichi tutto felice di stare passando un pomeriggio con la sua Harukina. "Ma non serve…" "Non accetto rifiuti." "Bè…se la metti così!" "Lo sapevo? Quale preferisci?" "Ma non ho molta fame, ti va se la dividiamo? Ti va una semplice?" "Perfetto!" disse Hanamichi ed ordinò.

Seduti su una panchina fuori dalla pizzeria, Hanamichi passò una fetta di pizza ad Haruko, che disse:"Com’è calda…! Bè, Hanamichi? Cosa mi racconti?" "Ah, cosa vuoi che ti dica…" "Basket! Mio fratello ti tormenta ancora?" e rise. "Ah, non come prima! Quando ero un novellino sembrava volesse vedermi appeso al canestro…per il collo! –Haruko ridacchiò- Ma ora si è dato pace!" "Bè, è anche perché anche tu gli dai tregua! Sei migliorato moltissimo negli ultimi mesi!" "Tu dici? Bè, grazie! Me n’ero accorto! Sapevo di essere dotato…" e non è riuscito a resistere! Ci voleva un’esibizione al giorno se no non era contento di esistere.

"Anche io me n’ero accorta! Per questo ti ho incoraggiato a far parte della squadra!" "Eh, se non ci fossi stata tu…" e la guardò: non trovava nulla da dire: riusciva solo a guardarla: il suo viso, i suoi occhioni da cerbiatta, il cappotto abbottonato fino al collo, il naso un po’ arrossato per il freddo…lo sbaffo di pomodoro. "Ehm…Haruko?" esordì. "Si? Che c’è Hanamichi?" "Aspetta, ferma lì" prese una salvietta e si avvicinò per pulirgli la bocca. "Ecco fatto! Avevi uno sbaffo di sugo!" ma non riuscì a tornare indietro, era attirato come una vite da una calamita, come una zanzara dalla zanzariera…"Haruko…"mormorò Hanamichi, completamente scimunito dall’atmosfera. Il viso di Haruko a pochi centimetro dal suo, lei lì, che lo guardava, il suo respiro leggero che gli andava in faccia. E poi accadde, lentamente, ma accadde: Hanamichi era ancora fermo lì, intontito come se avesse annusato chissà cosa invece dell’odore di Haruko, ma lei, lenta e leggera, si mosse. Appoggiò la pizza sul cartone e dopo pochi secondi, eccola lì: stava baciando Hanamichi. Lui spalancò gli occhi, e ritrovò la cognizione. Realizzò cosa stava accadendo, ed andò al settimo cielo! Lentamente, per non rovinare quel momento,le mise una mano sulla nuca (ma piano). Ed ecco il lampo: Haruko si aggrappò letteralmente alla sua vita, sempre baciandolo. Hanamichi le mise tutte e due le mani sulla schiena, stringendola a sé. Dopo un inizio incerto, eccolo lì: il più stupendo bacio alla pizza della storia del mondo. [wooooo!© © © ND. Ay]

CONTINUA…