~Guardo solo te~
by Ayako
Capitolo 1: Sopporta!
"Ciao Hiroko!" disse una ragazza dai lunghi riccioli scuri. Hiroko si voltò, e si trovò di fronte la sua compagna di classe. "Ah…Buon giorno, Ayako!" rispose la ragazza. Era mattina, e le due ragazze stavano aspettando di entrare a scuola. Però ad Hiroko non interessava Ayako in quel momento. Cercò di assumere un tono casuale, ed ebbe un’idea: una forma giusta per farle la domandona! "E…che fine ha fatto la tua ombra Miyagi? Stamattina ti ha smarrito per la strada?" si, brava Hiroko! Sei bravissima a fare le domande alla gente! Ayako aggrottò le sopracciglia e guardò in alto, dicendo:"Mah. Sai che non lo so? Non lo vedo da ieri dopo scuola! Di solito mi accompagna a casa… Bè, un po’ di respiro, no?" "Che stia poco bene?" chiese Hiroko, mantenendo il tono. "Non ne ho idea. Comunque non è il caso di preoccuparsi! Magari ieri ah avuto da fare, e stamattina è in ritardo, non credi?" e sorrise. Hiroko ricambiò il sorriso, dicendo:"Già!"
Suonò la campanella, e le due ragazza entrarono a scuola, ma Hiroko, prima di andare in classe, si fermò in bagno. –cosa gli sarà successo?- si chiedeva. Era molto preoccupata! Conosceva l’esuberanza di Ryota, e sapeva che anche se avrebbe avuto la broncopolmonite avrebbe seguito la sua adorata Ayako fino a casa sua. Già…la sua adorata…A volte odiava Ayako! La odiava perché Ryota l’amava! E lei non lo ricambiava! Ryota era davvero speciale, e non meritava di soffrire così! No. Si guardò un attimo allo specchio: aveva lunghi capelli neri, liscissimi, occhi allungati, azzurro polvere, e non era nemmeno brutta, anzi. Chissà cosa trovava Ryota in Ayako! Era simpatica, ma un po’ troppo… iperattiva! Iperattiva e autoritaria! Ma non aveva il diritto di scegliere lei di quale ragazza Ryota si sarebbe dovuto innamorare… -Ma…perché non posso essere io?- si chiese, mentre due lacrimoni le scendevano sulle guance. –ora basta, Hiroko. Va in classe- si disse. Si asciugò le lacrime con la carta igienica, si lavò la faccia ed andò in classe.
Ryota era lì, evidentemente stava bene. Hiroko andò a sedersi al suo banco, in centro alla classe, ed attese con gli altri l’arrivo del professore.
Intanto nella prima che stava dall’altra parte del corridoio, altre due persone si struggevano per amore…
Un ragazzo dai capelli rossi pensava come al solito ai fatti suoi…- Harukina cara! Come vorrei che mi corrispondessi…ma tu no, tu pensi solo a Rukawa…come lo odio!!! UUUH! Il mio Rukawa è così immonso!* Bleah, e tutte le altre come lei! Ma sai cosa me ne frega delle altre gallinette che sbavano dietro a quel mozzarellone! Mi basterebbe che Haruko si accorgesse che nel cuore piccino come una nocciolina di Rukawa c’è posto solo per in basket! Urgh! Che rabbia!- "Sakuragi? Per caso Petrarca ti irrita?" chiese la voce del prof. "Oh, no! No professore!" non si era accorto di aver urlato l’ultima frase. Il resto della classe ridacchiò. Ma Haruko no, e questo già sollevò Hanamichi. Si appoggiò sui gomiti e cercò di ascoltare la lezione. Difficile. Petrarca è così noioso… [e lo dico anche io che sono un’appassionata di poesia! ND. Ay]
Intanto una ragazza dall’aria fragile con i capelli alle spalle pensava – beato Hanamichi! Lui ha sempre tanti pensieri per la testa! Rukawa invece…sigh…lui pare non pensare a niente…dorme sempre! E quando è sveglio pensa al basket. E allora a volte mi dico: Haruko, ma chi te lo fa fare di correre dietro a quell’insensibile? Ma è così carino…però è anche vero che la bellezza non è tutto nella vita… Uffa, che vita la vita!- ma qualcuno interruppe i suoi pensieri. "Pss! Haruko!" era la sua compagna di banco. "il prof ti guarda!" "Oh!" Haruko alzò lo sguardo e vide il prof che lo guardava minaccioso. "A quanto pare stamattina siamo tutti un po’ distratti. Almeno tu non fai pensieri rumorosi come quelli di Sakuragi."
Durante la pausa pranzo, Hiroko decise di salire fino al tetto [sapete quegli studenti di altri manga che salgono sul tetto della scuola per cantare? Non so se anche allo Shohoku si può salire sul tetto, ma qui si può ND. Ay]. Arrivata, si sedette sul cornicione rivolgendo la schiena al vuoto, ed aprì il suo contenitore. "Naaaa! Ancora polpette di gamberi! Quando capirà la mamma che li detesto?" ma nonostante ciò si mise in cerca della forchetta nel sacchetto, ma non la trovò. "Vuoi vedere che l’ ho lasciata in classe? Maledetta me e la mia testa piena di palline di polistirolo!" mise il pranzo nel sacchetto, decidendo che una volta presa la forchetta, sarebbe rimasta in classe. Ma quando mise il piede sul primo gradino per scendere, qualcuno arrivò di corsa dalle scale. Era Ryota! "Ah…ciao Miyagi!" disse cercando di non esibire la sua emozione. "Ciao! Tieni, avevi dimenticato la forchetta in classe!" e le porse la forchetta. Hiroko lo guardò:"Ma non serviva che me la portassi! Potevo scendere anche io…! Bè…grazie mille!" e cercò di fare un sorriso naturale. Afferrò la forchetta dalle mani del ragazzo, che sorrise ancora. "Comunque, avevo deciso di venire a mangiare in classe con gli altri!" disse Hiroko, e Ryota sorrise per l’ennesima volta, e disse:"Bene! Allora vieni!" e fece per andare in classe. Hiroko esitò un po’:- Naaaa! Non voglio fare la strada con lui! Come minimo mi metterò a balbettare, sudare, dire cose senza senso! E se sto zitta farò la figura della maleducata! Oh, al diavolo!- e seguì il playmacker. Capì che non serviva che parlasse, perché parlava sempre lui. "Non so come hai avuto l’idea di stare lì fuori! Io sto gelando! Nonostante abbia la felpa pesante, sono tutto convulso dai brividi! Meno male che mia madre mi ha messo come pranzo una specie di zuppa calda! Sennò diventavo un iceberg! Pensa che Katayana si è portato una crema ghiacciata di cetriolo! Ma crede di essere in Egitto? Non che lo volesse lui! Mentre la mangiava stava diventando blu! Sarà stata sua madre che stamattina ha avuto una caldana e pensava che la stessa fortuna capitasse anche al figlio…" e via così. Hiroko, tra una risata e l’altra, trovò il tempo di pensare – ma dove li trova tutti questi argomenti di conversazione in così pochi secondi?- ma all’improvviso scivolò su qualcosa, volando verso il pianerottolo. "Aah!" "Attenta!" esclamò Ryota, scattando prontamente in avanti ed afferrandola per la mano. La rimise in piedi, e disse:"Cacchio! Qualche demente ha lasciato una buccia di banana per le scale! Ma potevi romperti l’osso del collo!" ma Hiroko nemmeno lo sentì. Si teneva la mano, dove Ryota l’aveva tenuta. Accipicchia come erano forti le sue mani! Non erano tanto grandi, ma con una mano l’ ha sostenuta! –e poi…- pensò- ha le mani un po’ ruvide! Che sexy le mani ruvide!- e sospirò. Disgraziatamente, Ryota udì questo sospiro, e chiese:"Perché sospiri?" "Eh? Ah…perché mi sono spaventata, e sto riprendendo fiato!" Ryota si mise a ridere, ed Hiroko si offese un po’: "Che ci trovi di divertente? Ti piace che io abbia un mezzo infarto?" "Ah, no! È che non ti facevo così spaventabile, Kanzaki!"
Tornati in classe, Hiroko si sedette al suo banco, accanto alla sua cara amica Nakano. Ovviamente lei conosceva i sentimenti dell’amica verso Ryota, e vedendo la faccia svanita di Hiroko, le fecce l’occhiolino e sussurrò:"Quanto avresti voluto fossero lunghe quelle scale?" Hiroko la guardò malinconica, e mormorò:"stavo cadendo, e mi ha preso per mano!" "OOOH! Wow! Sei contenta, Hiro-chan?" Hiroko guardò il banco, e mormorò, sempre più lacrimevole:"Non mi interessa. Tanto lui non mi considera. È inutile che aspetto un segno che non arriva mai!" Nakano stette zitta, ma poi le prese la mano, e mormorò:"Mai dire mai!" ma Nakano non poteva sapere quello che provava Hiroko. Vedere Ryota che lusingava Ayako, che la faceva ridere, che cercava di attirare la sua attenzione, era peggio di una pugnalata al cuore.
CONTINUA…
* sapete durante la partita contro lo Shoyo, nella serie TV? Quando Rukawa fa il primo canestro dello Shohoku, Haruko fa gli occhi a cuore e dice che Rukawa è "immonso
Capitolo 2: L’ incontro
Finito l’allenamento di quel giorno, Kogure era stranamente incavolato: "UUUURGH! Quel Rukawa…è davvero odioso quando ci si mette! Idiota qui, idiota lì…ma chi si crede? E io lì come un deficiente a cercare di calmare lui e Sakuragi. Basta. È inutile che perde la voce con dei caproni come loro!" ed accelerò il passo, quello che voleva ora era solo andare a casa a mangiare. Girò l’angolo e si trovò davanti una ragazza con lunghi capelli neri e lo sguardo triste. "Oh. Scusa, sono in mezzo alla strada." disse, e si spostò. Kogure la guardò, e poi disse:"Mi sembri triste, c’è qualcosa che non va?" "Ah…no, non è niente, sono solo un po’ stanca. Bè, ciao…" "…Kogure Kiminobu, piacere! Tu come ti chiami?" disse Kogure, sorridente come al solito. "Oh? Mi chiamo Hiroko Kanzaki!" "Piacere. Bè scusami, ma ora devo proprio andare!" disse Kogure, e proseguì il suo cammino.
Rimase un attimo a guardare Kogure che si allontanava. –che ragazzo simpatico –pensò -è molto socievole, ispira fiducia. Anche Ryota è così, per questo mi piace…Ah, Hiroko! Basta pensare a Ryota, non hai speranze. Dimenticalo e falla finita!- e si diresse con passo fermo verso la porta della palestra. Doveva chiedere ad Ayako di prestarle gli appunti di scienze, ed appena la vide, si diresse verso di lei. Ma quando notò che con lei c’era Ryota, che la faceva ridere e la guardava con occhi adoranti, stette troppo male, e cambiò direzione.
Lungo la strada, si fermò in un bar, per mangiarsi una fetta di torta che la aiutava a dimenticare. Si sedette ad un tavolo completamente vuoto, ed ordinò. Si appoggiò allo schienale della sedia, ed iniziò a lacrimare No, Hiroko! Non piangere! Non serve! Sei una povera illusa se ti metti a piangere! Trovati un ragazzo che ti voglia bene e rifatti una vita! le diceva una vocina, ma lei si diceva –e come faccio? Nessuno mi vuole. – ma la vocina disse non fare la lamentosa! Sei una bella ragazza e potresti avere un’esistenza serena se solo ti mettessi l’anima in pace e la facessi finita con questa storia! . Hiroko non pensò a niente per un po’, poi si asciugò le lacrime e disse:"Giusto!" "Cosa è giusto?" chiese qualcuno. Hiroko sobbalzò, alzò lo sguardo e vide un ragazzo dall’aria serena, con gli occhiali ed un sorriso perenne. "Oh, sei tu…Kogure!" esclamò Hiroko, totalmente spiazzata. Kogure rise e disse:"Eri soprappensiero, eh? Ascolta…tutti i tavoli sono occupati. Ti disturba se mi siedi al tuo?" Hiroko si guardò intorno: era così presa dai suoi pensieri che non aveva nemmeno notato che il bar era pieno zeppo. Guardò Kogure, sorrise e disse:"Si, certo! Siediti!" e fece cenno con la mano alla sedia di fronte alla sua. "Thanks!" disse sorridendo Kogure, e si sedette. Appoggiò la borsa da ginnastica accanto alla gamba della sedia, chiamò il cameriere ed ordinò. Poi si appoggiò allo schienale, guardò Hiroko e sorrise, dicendo:"Devi avere la testa imbottita di pensieri, eh?" "In effetti…!" mormorò Hiroko. "Non preoccuparti, non sono un ficcanaso e se non vuoi dirmeli non te li chiederò. Ma piuttosto, che classe frequenti?" "La 2^L" "Ah, allora sei in classe con Ayako e Miyagi!" "Già. Fa una tale confusione…" rise Hiroko. "Chi?" chiese perplesso Kogure "Miyagi…! Lo conosci anche tu no? È il ragazzo più casinista della Terra!" disse Hiroko. Kogure alzò un sopracciglio:"A chi lo dici! Bè, ma se reputi Miyagi il più casinaro, significa che non conosci Sakuragi!" "Sakuragi…quello del primo anno…con i capelli rossi, giusto?" "Proprio lui! Sono appena uscito di palestra incavolato nero, perché lui alleato con Rukawa sono riusciti a farmi dannare sul serio. Non per dire, ma io non sono tipo da arrabbiarsi con niente, ma…quando due scemi del loro stampo si mettono a prendersi a pallonate in faccia in mezzo al campo…!" "Ma scusa, tu non badarli e lasciali massacrarsi…" "Noo! L’unico che si interessa della calma lì dentro è Akagi, ma lui passa subito alle mani e ce li rovina! E ci servono per il campionato! Quindi entro in scena io, che faccio il diplomatico!" e rise. Rideva così apertamente che anche Hiroko rise. "E…tu che classe fai…?" chiese Hiroko. "3^L" Hiroko spalancò gli occhi: era un sempai! "No, ora ti prego non iniziare a chiamarmi sempai, eh! Chiamami Kogure" disse con tono finto minaccioso il ragazzo. "O…ok…!"
Rimasero lì altri minuti, a parlare del più e del meno, e Hiroko perse la cognizione del tempo. BI-BIP! BI-BIP! "Cos’è?" esclamò Kogure, sobbalzando. "Ah, nulla! Il mio orologio! Mi dispiace, ma a casa mia ora si cena, quindi ti devo salutare, Kogure!" "Oh, ok! Ciao, Hiroko! Ci vediamo!" "Certo, ci conto!" e fece ciao con la mano. Kogure fece altrettanto. Hiroko sorrise e se ne andò.
La guardò allontanarsi, i capelli che si alzavano al vento. –Che ragazza… non capisco se è una tipa timida e dolce come Haruko, o schietta e intraprendente coma Ayako. Bè, è una giusta via di mezzo! Ma prima sembrava così triste, mi sembrava avesse anche le guance bagnate da lacrime…Speriamo non sia niente. Mi farebbe piacere rincontrarla un giorno…- pensava Kogure, finendo la sua spremuta.
Attraversando la strada, Hiroko pensò:- mi piace quel Kogure, sa il fatto suo, ma non è aggressivo! Chissà che non ci rincontriamo, magari mi farà dimenticare Ryota, mi serve proprio un buon amico!- e salì sul marciapiede. Passò davanti a casa di Nakano, e per un attimo pensò di farle un saluto, ma il suo orologio che riprese a squillare la fece ritornare sui suoi passi.
La sera, dopo cena, Hiroko telefonò a Nakano. "Pronto?" disse la ragazza. "Nakano! Sono io, Hiroko!"
"Oh, ciao Hiroko! Come va?"
"Bene, oggi volevo farti un saluto, tornando a casa, ma era ora di cena e non ho potuto!"
"Ora di cena? Ma sei stata via fino a quell’ora? Dove sei stata senza di me, birbante?" rise Nakano.
"Bè, al bar…ho conosciuto un compagno di squadra di Ryota, al bar! "
"Hm. E chi sarebbe questo genio che ti ha intrattenuto per tutto il pomeriggio?"
"Kiminobu Kogure"
"Ah, quello con gli occhiali giusto?"
"Già, lui"
"Bè? Ti ha colpito?"
"Uhm…è un bel tipo, sa quello che vuole!"
"Già, non è male!"
"Lo conosci ?"
"Oh, solo di
sfuggita! A scuola una volta è venuto a riparare un computer, che stavo usando
io. Abbiamo chiacchierato, ed è un bravo ragazzo!
"Hai ragione. Pensa che prima che arrivasse stavo piangendo, è arrivato
lui, ho dimenticato Ryota e ho riso tutto il pomeriggio!"
"Fantastico! Allora non fartelo scappare!"
"Cosa? Ma guarda che…cosa hai in mente?
"Dico, se questo ragazzo ti ha fatto dimenticare chi ti faceva piangere il cuore, ti ha intrattenuto, ti ha affascinato, perché non ne approfitti? Escici insieme, fai qualcosa!"
"Eh? No, no! Non ha l’aria da fidanzato poi, lui è l’amico che ogni essere umano vorrebbe, ma niente altro…!"
"Dici?"
"Dico."
"Se ne sei sicura... Ma avvisami se ci sono evoluzioni, ok?"
"Come al solito! Ciao, allora!
"Ciao bella mia!" e riattaccò. Hiroko mise giù la cornetta e si stese sul letto. E se Nakano avesse ragione? Dimenticare una volta per tutte Ryota e dedicarsi a Kogure? In fondo non aveva nulla da perdere, ed una cotta non faceva male a nessuno. –Naaaa, cosa vado a pensare!- e si addormentò sul colpo [Rukawa ne sarebbe invidioso! ^_^ ND. Ay]
CONTINUA…