~Un colpo di fulmine~

by Ayachan e JJ

 

 

Chapter – 1 –

< Che persone insulse. Non c’è nessuno di interessante qui. Mi annoierò a morte.>

Niaky non prestava la minima attenzione alla spiegazione del professore che l’aveva appena presentata alla classe. I suoi pensieri erano rivolti ai nuovi compagni. Gente noiosa. O ottusa. Mentre li scrutava uno ad uno, il suo sguardo cadde su un ragazzo dai capelli scuri che era tranquillamente addormentato sul banco.

< Ma che fa, dorme? Che stupido! > lo fissava con disprezzo.

Come se l’avesse sentita, il ragazzo alzò il capo e aprì lentamente gli occhi, rivolgendo lo sguardo nella direzione di Niaky.

- E tu chi sei ? Cos’hai da fissarmi? - chiese il ragazzo ancora non del tutto sveglio.

- Per tua informazione il prof mi ha già presentata, rimbambito. E comunque ti guardo solo perché non ho mai visto nessuno dormire durante una lezione. – ribattè lei offesa.

- Rukawa! Hishi! Smettetela immediatamente di fare conversazione! Sto facendo lezione e pretendo la vostra completa attenzione!!!! Intesi?- tuonò il professore.

Niaky annuì abbassando il capo, ma fece in tempo a lanciare un ultimo sguardo carico di rabbia verso il ragazzo che l’aveva messa in ridicolo davanti alla classe, durante il suo primo giorno in quella classe. Rukawa se ne accorse e ricambiò lo sguardo.

< Ma chi cavolo è quella? … boh, pazienza, io torno a dormire> e così facendo accoccolò nuovamente la testa sul banco.

 

La ragazza prese la mano che le era stata porta dal ragazzo e si rimise in piedi. Stava cercando le parole giuste per insultare "quel maleducato che non guarda dove va" quando sentì un nodo alla gola. Era rimasta incantata. Il ragazzo che l’aveva travolta era straordinariamente bello ( eh già N.d.J e A): carnagione scura, non troppo alto, con una strana pettinatura e due profondi occhi scuri.

Mentre era ancora immersa nei suoi sogni ad occhi aperti, una mano le si posò su una spalla. Una voce richiamò la sua attenzione.

- Scusa, ehm, quel ragazzo ti ha fatto male? – una ragazza dai capelli ricci sembrava piuttosto mortificata.

< Cosa vuole questa qui??> - No. Non mi ha fatto niente. – disse con fare sgarbato.

< Ma ti fa così schifo, oca? A me sembra un tipo niente male…>

 

Chapter – 2—

Intanto Haruko si diresse verso Ayako che stava scribacchiando qualcosa su un’agenda.

Tra loro si era creato uno strano e insolito silenzio, perciò Haruko decise di parlare della nuova arrivata.

Ayako non sembrava molto convinta.

Niaky lanciò un’ultima rapida occhiata al suo Swatch (pubblicità occulta NdA) e sbuffò spazientita. < Ma quanto tempo ci mettono a cambiarsi? Gli allenamenti sono già finiti da più di mezz’ora!!>

Mentre sbuffava e calciava delicatamente dei sassolini sull’asfalto, un rumore di passi attirò la sua attenzione. Si stava sistemando i capelli quando si accorse che non era chi stava aspettando ma bensì Haruko, Rukawa, Hanamichi e Ayako.

< Oh no. Ci mancavano anche l’ochetta, il pazzo scatenato che odia Sendoh, il maleducato che dorme sempre e la tipa di ieri mattina…>

Lei rispose con un verso molto simile ad un grugnito ( decisamente poco femminile NdA), che però non scoraggiò Haruko.

Sakuragi, che si era liberato della presa di Rukawa, si avvicinò alla nuova arrivata e, cingendole le spalle con un braccio, sospirò:- Mi dispiace per te, ma ti conviene lasciar perdere Mitchi. Per carità, è un giocatore mediocre, ma è un vero teppista…

Mitsui la guardò per un attimo, poi le porse la mano sorridendo:- Piacere, Hisashi Mitsui.

Anche Niaky sorrise mentre gli stringeva la mano e si presentava, ma non perché fosse felice di conoscerlo, bensì perché aveva visto che dietro di lui c’era Ryota che fischiettava. Subito, però, il suo sorriso si affievolì. Infatti aveva visto Ryota dirigersi verso Ayako. La stava coprendo di complimenti. < Ma che sta facendo? Non gli piacerà mica quella lì, eh? Oh no! >

I suoi pensieri vennero interrotti da Mitsui, che le chiedeva dove abitava. Alla risposta di lei, il ragazzo si illuminò e propose di fare la strada insieme.

 

 

Per tutto il tragitto Niaky non aveva prestato la minima attenzione alle parole di Mitsui. Era troppo impegnata a sfiorare casualmente la mano di Miyagi, a guardarlo con occhi sognanti e a sospirare a ogni sorriso che le rivolgeva. Mitsui si accorse che qualcosa non andava. < Niaky voleva conoscere me e adesso arriva questo qui e tenta di soffiarmela. Che ci provi con Ayako! Niaky non fa per lui, decisamente.>

< Dite di sì, dite di sì > implorò mentalmente.

 

Intanto, Mitsui, quando fu sicuro di essere abbastanza lontano dall’abitazione di Niaky, decise il da farsi. Si fermò di botto e si girò verso Miyagi, guardandolo negli occhi.

Miyagi sembrava non capire. Lo fissò di traverso, con espressione interrogativa.

Mitsui non sembrava convinto, ma si stava calmando.

E va bene, ti credo. Ma smettila di sognare Ayako ad occhi aperti. Andiamo a casa.

Chapter -3-

 

La ragazza si voltò di scatto. < Ryota?> era stato il suo primo pensiero. Era rimasta delusa, invece, nel trovarsi davanti Mitsui. Lo salutò con un gesto della mano e, voltandosi, riprese a camminare verso scuola. Quando si accorse che il ragazzo la stava raggiungendo, si fermò e aspettò che le arrivasse vicino.

< Ancora?? Che palle!>

 

Ayako, notandolo, si intenerì, e sorridendo, rallentò il passo, permettendo a Ryota di raggiungerla.

Iniziò a correre velocemente, per poi bloccarsi all’improvviso.

< Non lo so. > avrebbe voluto dirgli. Infatti non capiva perché gliel’avesse chiesto, ma si limitò a rispondere che era semplice curiosità.

 

La giornata trascorse veloce e giunse il momento degli allenamenti. Niaky aveva preso posto accanto alla porta degli spogliatoi e osservava ogni singolo movimento di Miyagi. Una serie di pensieri del tipo < Com’è bello>, < è un angelo>, < Vorrei essere la sua maglietta>, attraversavano la sua mente ogni volta che lo vedeva toccare la palla.

Ayako, invece, non prestava grande attenzione agli allenamenti. Infatti, era piuttosto presa dall’osservare i sospiri sognanti di Niaky. Non riusciva a spiegarsi perché le dava così fastidio la sua presenza. < Poi a Miyagi non piace, perché dovrei preoccuparmi?>

< E se a lui fosse piaciuta? Ti saresti preoccupata?> una vocina bisbigliò nella sua testa.

< Certo che no! > si rispose. < Perché dovrei???>

< Perché ti piace…> azzardò la vocina.

< Ma per piacere!! Quante cavolate!>. Fine della discussione.

 

Alla fine degli allenamenti Mitsui raccolse tutto il suo coraggio e, avviandosi verso Niaky, inspirò ed espirò a pieni polmoni.

< Non ci posso credere!!!!!> fu il primo pensiero del giocatore, mentre quello di Niaky fu < Che schifo!!!>

< Così IO passerò un po’ di tempo con lui> Niaky sorrise tra sé.

 

La mattina dopo il piano venne messo in atto. Mitsui aveva convinto facilmente il suo compagno di squadra, promettendogli divertimento assicurato. Ma per Niaky l’impresa era stata un tantino più ardua.

La manager della squadra di basket del liceo Shohoku alzò lo sguardo dal suo libro e squadrò la ragazza per qualche secondo prima di chiederle, con tutta la gentilezza che riusciva a simulare, che cosa desiderava.

< Ma è scema? >

Un’idea geniale le balenò nella mente.

 

Quel sabato non tardò a venire. Alle tre erano tutti presenti, tranne Miyagi.

 

Le prime ore trascorsero veloci tra un’attrazione e l’altra. Mitsui cercava di stare sempre vicino a Niaky, che cercava di stare vicino a Miyagi, che cercava di stare molto vicino ad Ayako, che, tutto sommato, si stava divertendo.

Quando furono serviti, Ayako e Mitsui si alzarono per andare al bagno, lasciando Miyagi e Niaky da soli. La ragazza, subito, ne approfittò.

Lei sorrise. Aveva in mente qualcosa.

< Ma che sto facendo? Perché la sto baciando? Non voglio. Non voglio. Non voglio.> nonostante questi pensieri Era come se fosse stato incatenato a quelle labbra.

Ma Ayako non poteva sapere cosa stesse pensando Ryota in quel momento. L’unica cosa che vedeva era lui che baciava Niaky. Per una frazione di secondo desiderò essere ancora in bagno per non vedere quella scena che, nonostante non sapesse perché, le faceva male. Molto male.

Non riuscì a muoversi per qualche attimo, ma superata questa fase e ripreso il controllo di sé, fece dietro front e scappò via.

< Voglio andare a casa mia. >

< Perché?>

< Perché non voglio vederli… Perché non voglio che vedano che sto piangendo.>

 

 

Quando Mitsui vide Ayako scappare via, un presentimento terribile attraversò la sua mente. Si precipitò al tavolino dove erano seduti poco prima e nel vederli così vicini, non seppe proprio controllarsi. Si diresse a passo veloce verso Miyagi, gli mise una mano sulla spalla. Aspettò che fosse girato per mollargli un pugno in pieno viso. Il ragazzo perse l’equilibrio e cadde a terra, tenendosi il viso tra le mani. Non riuscì a realizzare ciò che stava accadendo, fino a quando lo sguardo gli cadde sul volto spaventato di Niaky.

Mitsui commise il grosso errore di ripeterlo. Un calcio nello stinco gli arrivò come una fulminata. Mentre ancora si massaggiava la parte dolorante, avvertì una fitta allo stomaco. Un pugno, o forse un calcio. Miyagi aveva davvero intenzione di fare a botte. E Mitsui non era da meno. In un attimo diede una testata al ragazzo più basso, facendogli perdere l’equilibrio. Ma Miyagi, in seguito, riuscì a reagire, riempiendolo di pugni. (picchia forte Ryota!! Siamo tutti con te! N.d.J) La cosa stava degenerando.

Il barista arrivò correndo e, minacciando i due ragazzi di chiamare la polizia, sedò la rissa. Quando furono accompagnati fuori dal luna park da alcuni addetti alla manutenzione delle giostre (sentite, sia io che Aya-chan non sapevamo da chi farli buttare fuori, perciò accontentatevi degli addetti alla manutenzione N.d.J), non riuscirono a guardarsi negli occhi o ad aprire bocca per un buon quarto d’ora (che palle!! N.d. tutti). Ma il silenzio fu interrotto dai singhiozzi di Niaky, che si sfregava gli occhi con rabbia.

Lo guardarono allibiti. Si erano dimenticati di lui.

Dopo un attimo di silenzio, tutti ripresero a parlare contemporaneamente. Quando se ne accorsero tacquero, per scoppiare subito dopo in una fragorosa risata.

I due, non troppo convinti dalla strampalata proposta di Mitsui, annuirono con il capo.

 

 

 

Chapter –4-

 

Ayako aveva la testa inclinata leggermente verso sinistra, nascosta tra le braccia appoggiate al copriletto. Le lacrime scorrevano sul suo volto da ormai … non era in grado di dirlo. Aveva perso la cognizione del tempo. Continuava a rivivere quel momento. Ogni volta che chiudeva gli occhi.

< è un bugiardo. Dice di amarmi e poi bacia un’altra. Stupido. Non ha mai capito che (lo amo?) gli voglio bene. Ma perché lo ha fatto? Io… se fosse colpa mia? Sono io che per 2 anni l’ho ignorato...

è logico…si è stufato di aspettare e se n’è trovata un’altra… Ma proprio Niaky? Perché lei? Stupido, stupido, stupido…Io gli voglio bene…davvero.>

Driiin Driiin Driiin. Il telefono. Asciugandosi le lacrime tese una mani verso il comodino e si portò la cornetta all’orecchio.

 

 

Il giorno dopo, Ayako incontrò Niaky nel corridoio. Inizialmente fece finta di non vederla, ma poi, costretta dal suo carattere gentile, si fermò "a fare due chiacchiere".

< Ci provi così tanto gusto a farmi star male, eh strega? Ringrazia il cielo che sono una persona civile ed educata!>

Ayako era sbalordita. Come poteva dire una cosa simile? Evidentemente quell’espressione sgomenta piacque a Niaky, che sorrise di nuovo – Lo sapevo che non ti dispiaceva. Bye bye. - E si allontanò.

 

Per tutta la lezione non era riuscita a prestare la minima attenzione a ciò che veniva spiegato dal professore e per questo venne richiamata numerose volte. Ciò sorprese molto i compagni, i quali molto raramente avevano visto Ayako disattenta. Il più sorpreso di tutti era Miyagi. Aveva cercato più volte di richiamare la sua attenzione, ma aveva sempre fallito miseramente.

Alla fine della lezione le si avvicinò chiedendole se stesse bene. Un cenno affermativo della testa non servì a calmarlo.

< Adesso fa il gentile, ma ha baciato un’altra. Fa anche finta di niente. Stupido. >

Senza rispondere, si precipitò fuori dall’aula, seguita da Ryota. Percorse il lungo corridoio senza mai voltarsi e salì la lunga rampa di scale che portava al tetto. Una volta arrivata, corse in un angolo, sotto la ringhiera. Miyagi arrivò poco dopo e vedendola così raggomitolata, con il viso nascosto tra le braccia, gli si strinse il cuore. Le si avvicinò lentamente, cercando di non farsi sentire, ma Ayako alzò il viso rigato di lacrime e lo guardò. Ryota rimase di sasso. Non l’aveva mai vista piangere. Non poteva credere che stesse piangendo. Non una ragazza così solare e iperattiva come lei.

Notando che la guardava con aria interrogativa, continuò: - Dici sempre che vedi solo me, che da quando mi hai vista e c’è stato quello che tu chiami "colpo di fulmine", non pensi che a me… Come pensi che mia sia sentita vedendoti baciare un’altra?

< Mi sta baciando… Oh, no, non posso permetterglielo! Dov’è il mio ventaglio? …Oh, al diavolo! > gli mise le braccia attorno al collo e nemmeno la campanella riuscì a staccarla da quella posizione.

E venne subito accontentata.

FINE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

EPILOGO


Niaky era furibonda. Una sua amica le aveva appena riferito di aver visto Miyagi e Ayako del 2° anno pomiciare sul tetto della scuola.

< Brutta b ****** a!!!! (Ehy, ma come ti permetti s *****a vagabonda!! N.d.A.) Vuole portarmi via Miyagi, ma si sbaglia! Ha fatto i conti senza il cameriere … o era l’oste? Chissenefrega! Devo pensare a un modo per…>

< Com’è stato dolce… Ci vorrebbero un sacco di ragazzi come lui… Ma che sto pensando? A me piace Miyagi!!! Però, anche Mitsui non è niente male. Poi è simpatico e so che non gli sono indifferente, perciò…Perciò cosa? Dove voglio arrivare?>

 

 

Aya-chan: lo sappiamo…è penosa… Ma siate clementi era la prima!!!

JJ: Già. Siamo ancora acerbe come scrittrici, dobbiamo maturare.

Aya-chan: Non ascoltatela, è pazza.

JJ: La pazza sei tu!

Aya-chan: A me non sembra!

JJ: Ma davvero?

Aya-chan: Sì, davvero!

(Ci si guarda in cagnesco)

Ryota: Adesso basta! È tardi! Domani c’è gente che lavora! Fate i ringraziamenti e poi tutti a letto !

Aya-chan e JJ: con te??

Ryota: (rosso cambia argomento) Datevi una mossa e ringraziate quelli che dovete ringraziare, così si torna a casa.

JJ e Aya-chan: (occhi a forma di cuore) Ogni tuo desiderio è un ordine…

Rukawa: Mi spiegate cosa c’entro io all’inizio di questa fanfic?

JJ: Non lo so, ma non ti interessa. Non parli mai: perché inizi proprio adesso?

(Si guardano in cagnesco)

Ryota: Muovetevi che ho sonno!! I ringraziamenti!

Aya-chan: Okay, okay. Allora. Io ringrazio Ryo-chan perché è un grandissimo amico e mi ha sostenuta in tutti i momenti difficili, Boa perché mi sopporta dalla mattina alla sera, JJ perché ha inventato questa storia, Inoue perché ha creato dei personaggi meravigliosi, Ryoko perché ha accettato di mettere "Un colpo di Fulmine" on-line, Fagi perché sa come trattare la sua coscienza, Nico perché mi deve un disegno, la mia mamma che ha creato questo piccolo genio chiamato Aya-chan…Grazie a tutti!

JJ: Ora tocca a me. Partiamo dal fatto che la storia è una mia idea, voglio ringraziare me stessa perché è molto creativa, intelligente, simpatica, carina…

Rukawa: Dacci un taglio!

(Si picchiano)

Aya-chan: Dai qua ‘sta lista! Allora. Lei ringrazia: me (incredibile), Bino, Cicca, Laky e l’ultimo nome non lo capisco… Che c’è scritto qua?

JJ: "Quel grand’uomo di Ryota Miyagi". Analfabeta!

Aya-chan: Ma come ti permetti! Sono io quella che ha scritto ogni singola parola…

JJ: ma la storia chi l’ha inventata? IO!!!

Ryota: Io me ne vado…

Aya-chan e JJ: NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!