LA
CABALA IN NEON GENESIS EVANGELION
Allora,
benvenuti in questa nuova sezione dove si affronterà Neon Genesis
Evangelion in un’ottica del tutto nuova. Bisogna però cominciare con ordine, vista la mole di dati che devo esporre. Qui
di seguito trovate l'indice dei capitoli di questa ricerca. Il tutto è
realizzato con un preciso filo logico, quindi è consigliabile partire
dal primo argomento (EVA & CABALA: L’EVOLUZIONE DELL' UMANITA') e
da lì avanzare di pagina in pagina. Cominciamo,
quindi, con la trama di Evangelion vista dai due possibili modi dalla
Cabala, usando come punto perno per la prima interpetrazione Lucifero,
visibile nell’opening, e per la seconda interpretazione L'Albero della
Vita, visibile anch'esso nell’opening. · Capitolo
1: Eva
& Cabala: l'evoluzione dell'umanità · Capitolo
2: L'albero
della vita · Capitolo
3: Eva
& Cabala: l'evoluzione di Shinji · Capitolo
4: Gli
angeli visti con gli occhi della cabala · Capitolo
5: Le
gerarchie degli angeli di Eva · Capitolo
6: La
Seele · Capitolo
7: La
lancea Longini · Capitolo
8: L'absolute
terror field EVA
& CABALA: L'EVOLUZIONE DELL'UMANITÀ
Gli
angeli hanno in loro il Frutto della vita, il nucleo, collegabile
idealmente alla mela dell’albero della vita del giardino dell’Eden.
Attraverso questo la longevità viene assicurata. L’uomo
possiede il Frutto della conoscenza, Dio li possiede entrambi:
egli è sapiente e immortale, ma anche molto egocentrico se segue un
comportamento di tipo assolutamente repressivo nei confronti di Adamo e
Eva quando, attraverso loro e la loro discendenza, l’uomo si appropria
della conoscenza. A questo punto il giocattolo costruito da Dio per se
stesso sfugge di mano, va fuori dal suo controllo. Dio ha ancora dalla
sua la potenza della vita, e caccia l’uomo dall’Eden relegandolo
sulla terra, dove non ha possibilità di trovare alcun tipo di strumento
o "frutto" che possa portarlo alla sua stessa linea di potenza
e innescare così l’Armageddon, la grande lotta fra il bene e
il male, lotta che, se si legge la Bibbia, viene specificamente
collocata territorialmente: avverrà sulla Terra. Da notare che il
concetto di bene e il concetto di male sono puramente oggettivi: sia
l’uomo che Dio avrebbero lottato per la loro sopravvivenza e il
sopravvissuto avrebbe imposto il concetto di bene secondo i fatti (ex:
se Hitler avesse vinto la seconda guerra mondiale, oggi sarebbe
considerato un eroe, invece ha perso, ed è divenuto sommo simbolo del
male). Ma qualcosa cambia: Lucifero, angelo di Dio e a lui
praticamente pari, decide, avviando la più grande guerra divina, che il
comportamento di Dio non era stato giusto e si ribella, radunando con sè
altri angeli dotati come Dio della conoscenza del bene e del male e
della vita eterna. Si avvia una rivoluzione, la rivoluzione dei cieli.
Lucifero è il primo fra tutti ad operare una scelta: vuole la libertà
e l’evoluzione a grado di Dio di quei "giocattoli" che ora
hanno preso coscienza di se stessi, vuole che ognuno possa scegliere il
proprio destino.
L’uomo,
attraverso la conoscenza, sta per produrre un frutto della vita
artificiale: il meccanismo S2. E
qui comincia la grande saga di Evangelion, il cui nome giapponese può
anche, volendo, essere considerato come "Vangelo del nuovo
secolo", quasi a voler far capire che quello che sta per
succedere avrà l’importanza che potrebbe aver avuto la Genesi, di cui
questo è un replay (alla fine di tutto troveremo Shinji e Asuka come
l’Adamo e l'Eva della nuova storia, della nuova Genesi). Dal basso
degli Inferi, Lucifero capisce che si può ricominciare, che l’uomo può
ora divenire il nuovo Dio: ha creato quello che Dio non ha potuto fare,
un frutto della vita artificiale. Lucifero capisce e si ingegna: può
far sì che gli umani riacquistino la potenza della vita. Anche la SEELE
lo capisce, anche Gendo lo capisce, ma in due maniere differenti.
La maniera attiva, quella delle SEELE, che capisce che l’uomo può
sostituirsi a Dio, divenendo un’entità unica (come lo stesso
Dio) e la maniera passiva, quella di Gendo, che capisce che l’uomo può
avere il dono della vita, ma vuole convivere con Dio, evolversi
per conto proprio, senza dover causare l’Armageddon.
Come
possono però gli Angeli aiutare l’uomo a divenire Dio? Morendo.
Infatti, se un Angelo dovesse toccare Adam, l’umanità verrebbe
distrutta dal Third Impact, espressione dell’apparizione della
potenza della vita, che andrebbe a tutti tolta, facendo rimanere solo
gli Angeli, senza più alcuna possibilità di avere per loro la
Conoscenza. Ma se il 18° angelo, l'uomo, riuscisse ad
annientarli tutti, potrebbe evolversi. Tutti
gli Angeli agiscono solo per istinto, non avendo la conoscenza. E il
primo istinto, quello della sopravvivenza, comincia a battere. O noi o
loro, queste le regole. Ma accade un imprevisto che porterà al
fallimento del Third Impact inteso come evoluzione dell' uomo (questo
tipo di Impatto, quello evolutivo, si dovrebbe avere creando con unità
dotate della vita ---Eva 05 a 13 + Eva 01 + Lancia Longinus, bagnata col
sangue di Cristo e quindi contenente insieme vita e conoscenza ---- la
struttura dell' albero della vita, il cui frutto si estenderà a tutta
l' umanità): la
liberazione dell' unità 01, che ingloba il nucleo, il frutto della vita
di Zeliel e diventa un Dio, fondendo la vita con la conoscenza datagli
dall' anima di Yui Ikari. Passano
i giorni, passano gli angeli. Ogni
volta che un nuovo angelo attacca, impara e fa imparare qualcosa agli
altri, imita il modello dell’uomo, dotato della conoscenza. E le
strategie degli angeli si affinano, al punto che per l’ultimo di essi
si deciderà di attaccare la NERV e attraverso essa l'umanità,
dall’interno. L’ultimo
angelo, Tabris, è quello che va più vicino al successo, ma
viene fermato dal suo aver capito che l’umanità vuole solo vivere,
che gli fa vincere l’istinto di sopravvivenza nascosto comunque in
lui. Quando, là sulla croce, vede Lilith, sua madre, e non Adam,
suo fratello, capisce. Capisce
che l’umanità, come lui, vuole solo sopravvivere e decide che è
meglio che sopravvivano in 3 miliardi che in uno. Smette di vivere in
quel momento, e chiede a Shinji di ucciderlo, perché in caso contrario,
sarebbe costretto a distruggere tutto e tutti. E muore per la salvezza
dell’umanità: il Cristo del "Vangelo del nuovo secolo". A
questo punto l’uomo è solo: può evolversi. Ora
subentra la dannata faccenda dei due finali...
Passo ora
alla descrizione dell’Albero della vita, descrizione necessaria per
poter poi capire la seconda interpretazione di Eva, visto stavolta come
processo evolutivo del solo Shinji. L'ALBERO
DELLA VITA
Il peccato d’Adamo consisté nell'aver
voluto conoscere in profondità la dualità senza aver prima fatto
esperienza sufficiente dello stato d’unità Divina, e senza aver
portato tale unità all'interno della sua relazione con Eva. Il serpente
s’insinuò nella frattura tra i due primi compagni della storia umana,
e vi pose il suo veleno mortale.Dopo il peccato, l'Albero della Vita
fu nascosto, per impedire che Adamo, con il male che aveva ormai
assorbito, avesse accesso al segreto della vita eterna e, così facendo,
rendesse assoluto il principio del male. Adamo ha dovuto far esperienza
della morte e della distruzione, poiché lui stesso aveva così scelto.
Tramite tali esperienze negative, il suo essere malato si sarebbe potuto
liberare dal veleno del serpente, per ridiventare la creatura eterna che
Dio aveva concepito. Dopo
aver perso lo stato paradisiaco del Giardino dell'Eden, l'umanità non
ha più accesso diretto all'Albero della Vita, che rimane l'unica vera
risposta ai bisogni d’infinità, di gioia e d’eternità che ci
portiamo dentro. Come dice la Bibbia, la via che conduce
all'Albero è guardata da una coppia di Cherubini, due Angeli
armati di una spada fiammeggiante. Ciò però non significa che la via
sia del tutto inaccessibile. Secondo la tradizione orale, i due
Cherubini possiedono l'uno un volto maschile e l'altro un volto
femminile. Essi rappresentano le due polarità fondamentali
dell'esistenza, così come si esprimono sui piani più elevati della
consapevolezza. Con il graduale ravvicinamento e riunificazione di tali
principi, questi angeli cessano di essere i "Guardiani della
soglia", il cui compito consiste nell'allontanare tutti coloro
che non hanno il diritto di entrare, e diventano invece i pilastri che
sostengono la porta che ci riconduce al Giardino dell'Eden. La loro
stessa presenza serve da indicazione e da punto di riferimento per
quanti stanno cercando di ritornare a Casa. Non si tratta però di un
lavoro facile. I due Cherubini hanno in mano una spada fiammeggiante a
doppio taglio. Tra le molte altre cose, essa simboleggia a distruzione
dei due Tempi di Gerusalemme. L'esilio
del popolo ebraico è la continuazione dell'esilio d’Adamo. Ognuno di
noi, nella vita, deve confrontarsi con questa doppia distruzione, con
una doppia caduta (fisica e spirituale, morale e umana), con un doppio
nascondersi di Dio. Dice
un verso del Deuteronomio (31,18): "..poiché
in quel giorno nasconderò doppiamente il Mio volto.." Si tratta di una
doppia crisi, sia a livello di vita pratica che di fede interiore,
un'iniziazione, attraverso cui dobbiamo passare se vogliamo il merito di
ritrovare la strada. Se, dopo l’esperienza ripetuta della sofferenza e
dell'esilio, la nostra fede rimane intatta, e il nostro desiderio di Dio
e della verità rimane incrollabile, allora ci viene mostrato l'Albero
della Vita. Analogamente, subito dopo la distruzione del secondo Tempio,
lo Zohar (Libro dello Splendore) fu rivelato al mondo, e con esso venne
data la descrizione dell'Albero della Vita. La strada era ritrovata, la
via si era riaperta per tutti i ricercatori di Dio nella verità. Le
spade dei Cherubini si trasformano in due coppie di ali incrociate in
alto, e insieme definiscono l'arco posto al di sopra del portale
d'entrata al giardino dell'Eden: la Cinquantesima Porta della
Conoscenza, "la Porta del Signore, attraverso la quale vengono i
giusti". Essi diventano così i Cherubini che sovrastavano l'Arca
dell'Alleanza, l'uno con un volto maschile, l'altro col volto femminile. Come
detto, l’Albero della Vita è
il progetto seguito da Dio per creare il mondo. Le
Sefirot sono l'origine d’interi settori dell'esistenza, sia nel mondo
fisico sia in quello psicologico, come pure in quello spirituale. Un
esempio di ciò, nel mondo fisico, ci viene dalla struttura stessa
del sistema solare. Al
suo centro c'è il Sole, che rappresenta la Sefirà chiamata Keter o
"Corona", la più alta dell'Albero, dalla quale proviene la
luce che riempie e vitalizza tutte le altre. I nove pianeti che gli
girano intorno rappresentano le altre nove Sefirot, secondo una semplice
corrispondenza lineare, da Mercurio/Chokhmà a Plutone/Malkhut. Nello
studiare le caratteristiche di ciascuna di esse è possibile vedere
emergere un’inequivocabile similitudine con i tratti astronomici e
astrologici posseduti dal pianeta corrispondente. Si noti come la
struttura dell'Albero già contenesse posto per i tre pianeti più
lontani dal Sole, scoperti solo di recente. Nel caso in cui la scienza
rivelasse l'esistenza di un altro pianeta, come alcuni calcoli e
ricerche fanno ritenere probabile, esso si collocherà al posto
dell'undicesima Sefirà, chiamata Da'at o "Conoscenza", una
misteriosa Sefirà che pur avendo un ruolo importantissimo nell’Albero
non è tuttavia contata solitamente insieme con le altre. Nel
piano psicologico, le
dieci Sefirot sono dieci stati della psiche umana. Il più alto, la Corona,
è la condizione, peraltro raramente sperimentata, di totale
trasfigurazione nel trascendente. Vi sono poi due tipi diversi di
conoscenza intellettuale, corrispondenti alla percezione separata dei
due emisferi cerebrali: la prima più artistica e intuitiva, la seconda
più logica e razionale. Basterebbe questo dato a confermare l'estrema
modernità e scientificità della Cabalà. Altre forme di misticismo
prestano più il fianco alle critiche dei razionalisti e degli scettici,
che le accusano d’essere vaghe, confuse e arcaiche, frutto
d’esperienze e visioni soggettive, in ogni modo contrarie alle verità
scientifiche. La Cabalà ha invece anticipato di secoli alcune tra le più
importanti scoperte della scienza. Ad esempio, lo Zohar prima, e la
dottrina sviluppata dall’Arizal dopo, contengono un'accurata
descrizione dei due modi separati di conoscenza presenti nel cervello
umano, identificati esattamente l'uno con il cervello destro e l'altro
con quello sinistro. Dopo le prime tre Sefirot vi sono sei stati emotivi
della psiche, tre più intimi e tre più rivelati, più vicini
all'esperienza fisica. Tutti e sei sono generati dall'opposizione
fondamentale tra Chesed (Amore) e Ghevurà (Forza),
comprensibili anche come attrazione e repulsione. Infine l'ultima Sefirà,
Malkut (Regno), corrisponde ad uno stato psicologico rivolto
soprattutto alle contingenze del mondo fisico e alle sue necessità. Nel
piano più spirituale le dieci Sefirot diventano le "Dieci Potenze
dell'Anima", dieci
luci o sorgenti d’energia, che aiutano costantemente la crescita di
coloro che sanno connettersi con esse, nel loro cammino di ritorno
all'Albero della Vita. Vediamo cosa ci dice lo Zohar in proposito:
"Ma quando Dio ebbe creato la forma dell’uomo supernoch' era per
lui un carro celeste, il signore vi discese, per essere chiamato nella
forma del Tetragramma YHWH, e di conscenza concettualizzato secondo i
suoi attributi, misura per misura. Perciò fece sì d’essere chiamato
El Elohim Sadday seva'ot e Tetragramma, affinchè fosse possibile
individuare in ognuno il rispettivo attributo significato, tramite il
quale egli conduce il mondo vuoi col principio della clemenza vuoi con
quello dell’equaminità, a seconda delle opere dell’uomo. Del
restose la sua luce non si fosse diffusa su tutte le creature come
potrebbe persino il saggio riconoscerlo? Sarebbe rimasto
Irriconoscibile, e nulla sarebbe valso tutta la terra è piena della sua
gloria". EVA
& CABALA: L'EVOLUZIONE DI SHINJI
Quindi
l'Albero della vita è necessario in quanto attraverso il seguire le sue
impronte è possibile arrivare alla divinità. Ed è quello che Shinji
farà. Seguirà, forse senza nemmeno accorgersene, le 11 sefirot
(le 10 dell’Albero + Da'at, che è un’anticamera di Keter). Ecco
come e quando lo farà (da notare che Shinji raggiunge le 11 sefirot
sia nella serie Tv che nel film, anche se nel film questo
raggiungimento diviene più marcato e dilazionato nel tempo, dato che
nella serie tv le ultime 3 sefirot e Da'at vengono da lui raggiunte solo
nell’ultimo episodio durante il suo perfezionamento), premettendo che
il cammino evolutivo, al cui massimo si trova l’orizzonte
dell’eternità (in rappresentanza di Dio), segue 10 diversi livelli,
ognuno caratterizzato dal completamento di una determinata sephirot. Cosa
significa ciò? Che completare l’apprendimento di una sephirot,
significa poter salire al livello di un’altra, evolversi. Keter è
l’ultima sephirot e viene, in Eva, raggiunta solo da Shinji e non dal
resto dell’umanità, motivo per cui Shinji
diviene Dio. Il
Cammino da Malkut (mondo della fisicità) a Keter (modo
della metafisica e della divinità) viene completato solo da Shinji in
questa maniera specificando prima che gli Angeli sono apostoli, anche
loro impiegati nella ricerca dell’evoluzione, e fermi alla sephirot Chesed
che li porta ad amare tutto e tutti, compreso l’uomo, che cercano di
aiutare nel loro cammino evolutivo. Passo dopo passo, è possibile
individuare nei momenti salienti di Eva l’intero cammino compiuto da
Shinji nel suo viaggio da Malkut a Keter. Il
viaggio comincia da Malkut: l'origine fisica delle cose, già
presente in tutti gli uomini. Shinji
passa alla seconda sephirot Yesod, la verità, quando vede
l’apertura di Gendo, suo padre, verso Ayanami e tocca con mente e mano
l’essenza della verità. Quella sola scena lo porta a provare tutte le
emozioni in un solo momento, e a raggiungere Yesod. Shinji
continua il suo evolversi e tocca la terza sephirot, chaiamata Hod,
lo splendore, che ha come aggancio al fisico la semplicità, che il
ragazzo sviluppa avendo trovato Yesod. La semplicità e la capacità di
non angosciarsi troppo per il futuro. Sarà
Misato a fornire a Shinji la possibilità di affacciarsi alla quarta
Sephirot, Netzach, la vittoria, quando per la prima volta gli dirà
che è lui il migliore e farà nascere in Shinji la sicurezza, Partzufim
(incarnazione/manifestazione/aspetto fisico/aspetto emotivo) di Natzach.
Poteva
evolversi ancora, Shinji: il prossimo suo passo verrà incentivato dal
fatto che Gendo stava per mano sua uccidendo Toji, ma fermato sul
nascere dallo stesso Gendo, che lo fermerà proprio mentre stava per
esplodere la nuova sephirot, che in quel momento sarebbe stata mortale
per tutti, data la sua difficile controllabilità. Quando
il 14° angelo attaccherà, Shinji, spinto dal timore della morte e da
Teferet che gli dà l’amore per tutte le vite che potrebbero finire, impara
la sesta sephirot, la più pericolosa. La impara in due fasi: quella
cosciente, dove si scatena contro l’Angelo, e quella incosciente,
quando l'Eva si risveglierà: Shinji impara G'vurah, la forza, la
rabbia. Il
suo prossimo passo evolutivo sarà provocato da Kaworu che, col suo
comportamento, farà imparare a Shinji Chesed, l’amore.
E' molto importante vedere come tutto coincida alla perfezione: gli
angeli sono al "livello Chesed" e Kaworu, un angelo,
l’ultimo angelo, tramanda Chesed a Shinji, dicendo che lui stesso era
nato per incontrarlo, quasi come se Shinji fosse il predestinato a
divenire Dio. L’ottava,
la nona e la decima sephirot vengono conosciute da Shinji nell’End. L’ottava,
Homa (o Binà), l’intelligenza, viene conosciuta da Shinji dopo
essere per pochi istanti stato in contatto con l’undicesima sephirot
(una sephirot complementare a cui bisogna arrivare per non essere poi
accecati da Keter), Da'at, la conoscenza unificante, che
Shinji acquisisce nei momenti in cui fisico e metafisico si uniscono,
quando Rei gli spiega le cose della vita. Subito dopo Shinji acquisisce
Homa, che ha come Partzufim la felicità per aver avuto le
risposte a tutti gli interrogativi. Homa dà anche la capacità di
pensare in modo veramente logico, avendo a disposizione tutti i dati,
dati da Da'at, per crearlo.
L’ultima
Sephirot, Keter, l’orizzonte divino dell’eternità, viene
raggiunta da Shinji da solo: l’ultima Rei gli fa capire con le sue
parole il suo nuovo stato, e Shinji prende piena conoscenza di se e
dell’umanità, e valica l’ultimo anello, Keter, divenendo Dio. Tutta
la crescita di Shinji è manovrata dagli Angeli o da avvenimenti a loro
legati. Ma
chi sono gli Angeli? Gli
angeli non sono discendenti diretti di Dio, ma entità
provenienti dal basso, che si stanno evolvendo a loro volta. Ogni essere
dotato di anima è portato per una sorta di istinto divino a risalire
gli anelli dell’evoluzione spirituale, e viene aiutato in ciò da
entità a lui superiori. Nei confronti dell’uomo le entità-guida sono
gli angeli, che a loro volta sono venuti dal basso (erano al livello
dell’uomo ma si sono evoluti). Ma
angelo può essere definito lo stesso uomo,
che dopo aver acquisito conoscenza di se, si accorgerà di esserlo
nell’End of Evangelion, qui mettendo il tutto in relazione con Eva.
Alcune di queste entità hanno scelto il cammino alla destra
dell’albero della vita (quello del bene) e sono divenuti servi di Dio,
arcangeli. Ma altri hanno scelto il percorso a sinistra (quello
del male) e sono divenuti demoni, acquisendo però la libertà e
l’indipendenza da Dio e dalle sue regole. Quindi esistono anche demoni
buoni (ex: Tabris alias Kaworu Nagisa) che hanno però scelto il
cammino sinistro e la libertà. Un caro prezzo ha la libertà: essere
considerati impersonificazioni del male per quanto può essere lunga
l’eternità. Ma non è detto che queste entità siano tutte buone:
Tabris è solo una delle poche eccezioni. Passiamo
ora ad analizzare gli angeli uno alla volta con gli occhi della Cabala e
della tradizione ebraico/cristiana e secondo il punto focale della
Cabala. GLI
ANGELI VISTI CON GLI OCCHI DELLA CABALA IL
PRIMO ANGELO: ADAM
IL
SECONDO ANGELO: LILITH
IL TERZO ANGELO: SACHIEL
IL QUARTO ANGELO: SHAMSHEL, chiamato anche SHAMUSIEL
IL QUINTO ANGELO: URIEL o chiamato anche RAMIEL
IL SESTO ANGELO: GAGHIEL
IL SETTIMO ANGELO: ISRAFEL
L’OTTAVO ANGELO: SANDHALPHON
IL NONO ANGELO: MATRIEL
IL DECIMO ANGELO: SHAAQUIEL chiamato anche SAHAQUIEL o SACHIEL
L’UNDICESIMO ANGELO: YROUEL chiamato anche IREUL o IREUEL o IROWAL
IL DODICESIMO ANGELO: LELIEL chiamato anche IELEL
IL TREDICESIMO ANGELO: BARDIEL
IL QUATTORDICESIMO ANGELO: ZELIEL chiamato anche ZERUEL
IL QUINDICESIMO ANGELO: ARAEL
IL SEDICESIMO ANGELO: ARMISAEL chiamato anche MELACHEL
IL DICIASSETTESIMO ANGELO: TABRIS
LE
GERARCHIE DEGLI ANGELI DI EVA
LA SEELEIncredibile
ma vero, sfogliando i testi della cabala si possono addirittura trovare
riferimenti sulla Seele. In particolare si possono trovare dei riferimenti
per quanto riguarda il suo simbolo (i 7 occhi): esistono 2 interpretazioni
che è possibile dare al simbolo di questa organizzazione e ora le vedremo
nel dettaglio.
Personalmente
ritengo che siano valide ambedue le ipotesi e che, come sempre, la verità
si trovi nel mezzo (volendo intendere che il simbolo della Seele
rappresenta sia una che l’altra ipotesi). LA LANCEA LONGINUSUno
degli elementi più mistici dell’intera serie: la Lancia capace
di trapassare gli At field e di impedire la rigenerazione degli Angeli. Abbiamo visto, quindi, come questa Lancia
sia l’unica arma in grado di penetrare gli At field degli angeli e degli
Eva. Vorrei però far focalizzare l’attenzione su alcuni elementi. Che
sia stata trovata nel Polo sud è ormai ben noto, che sia stata Rei a
usarla contro Lilith è ancora più chiaro, ma la domanda resta: da dove
è venuta? Chi l'ha creata? Certamente
si tratta di un opera non umana. In luce di ciò la Lancea Longinus (in
Eva c'è un piccolo errore: questa lancia si deve chiamare Lancea Longini
e non Lancia Longinus, ma è una cosa da niente, in fondo) può essere
ricondotta solo a due possibili origini: quella aliena e quella (più
plausibile) divina. Abbiamo visto come Anno abbia usato elementi
dello Zohar, dell’Alphabet, della Bibbia,
scegliendoli un po' a caso e poi solo in un momento successivo pensando a
come farli quadrare fra di loro. La LL va chiaramente ricondotta alla
Bibbia, anche se nella versione di Eva viene ulteriormente arricchita di
mistero, arrivando nel film addirittura a far nascere il sospetto che sia
stata lei, la Lancia, a portare la vita sulla Terra e a portarsela via
innescando, con le sue copie, il Third Impact. Perché abbia le capacità
di bucare gli at field con relativa facilità e abbia il potere di inibire
la rigenerazione degli angeli rimane uno dei misteri di Eva a cui è forse
possibile rispondere solo basandosi sui testi cabalistici usati a suo
tempo da Anno. Cominciamo
ora i nostri collegamenti mistico-logici: la Lancia Longinus è stata
usata nel 33dC per aprire il costato dello stesso Cristo. La Lancia
si è quindi intrisa del sangue contenente vita e conoscenza. Sono
forse proprio i residui di quel sangue che permettono all’arma di bucare
gli at field? La domanda ha una sua risposta: no. No perché altrimenti non si potrebbe
spiegare la stessa capacità presente anche nelle copie della LL,
sicuramente non asperse di sangue di Cristo. Il mistero sembra permanere,
se non si va a guardare la particolare forma avvitata che prende la Lancia
in vicinanza o in contatto con un At field. Una rappresentazione di una
Lancia simile per dimensioni, forma e struttura l'ho vista in alcuni
volumi appartenenti ad un sacerdote, zio di un mio amico. La Lancia era
mantenuta da un demone nell’atto di suppliziare un gruppo di dannati.
Quale la relazione? La
forma della Lancia è il suo vero segreto.
Una forma avvitata a spirale, un serpente che di nuovo vuole danneggiare
chi porta dentro di sé uno dei due frutti: l’uomo, col frutto della
conoscenza e gli angeli, col frutto della vita. Si spiegano così
due cose: la prima sta nel come ha potuto la SEELE creare delle copie, la
seconda sta nel perché la LL inibisce la ricrescita degli angeli. E'
possibile credere che la Lancia "mangi" i tessuti rigenerati
degli Angeli (nella Bibbia il serpente viene condannato a essere pestato
dall’uomo, interpretabile come essere usato da esso, nel caso della LL,
e a mordere il tallone di chi lo pesta: la relazione mordere-mangiare mi
sembra evidente... forse attraverso questa proprietà la LL conserva tutto
il rancore delle serpi da cui prende forma). L'ABSOLUTE
TERROR FIELD
Anche l'At Field può essere inquadrato in
un’ottica cabalistica, usando un po' di logica e l’albero della vita: abbiamo visto come dalla sefirà Keter
si sprigioni l'energia divina, un flusso di energia vitale che scorre nei
canali dell'albero della vita fino ad arrivare ad ogni sefirà.
All’interno di ogni sefirà questa energia si distribuisce e frazione
ulteriormente. Alla sefirà Chesed o alla sefirà Ghevurà arriva
un grosso quantitativo dell’energia divina, motivo per cui gli angeli
possono utilizzarla per mantenersi in vita e creare un campo difensivo che
li tiene separati dal mondo circostante. Perché l’essenza dell'At field è in
definitiva questa: mantenere separate le varie entità ed evitare il
tantai, che avviene quando l'anti-At Field, rappresentato dalla Rei
fantasma dell’End of Evangelion, entra in azione. Ma al livello Malkut,
quello degli uomini, l’energia che arriva è gia poca di per sé, e per
di più viene divisa fra tutti gli uomini. L'energia individuale che
ognuno di noi conserva diviene così appena sufficiente per mantenerci
separati uno dall’altro. Sappiamo anche che Shinji si evolve e risale le
sefirot, ed anche possibile individuare un momento in cui, dopo uno scatto
evolutivo, Shinji ha un picco di At Field. Quando viene, infatti, assorbito dall’unità 01, si fonde con l’LCL perdendo la sua forma fisica. Se non avesse avuto un picco, il suo At Field non sarebbe più stato capace di farlo tornare dallo stato immateriale in cui era. |
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