RENE POLICISTICO

 

Cosa è la malattia del rene policistico - PKD?

La PKD è una malattia ereditaria che colpisce spesso entrambe i reni, provocando sin dalla nascita la presenza di cisti. Tali cisti, sono delle cavità riempite di fluido proveniente dai tessuti sani del rene; nei gattini, queste cavità sono spesso di piccole dimensioni (1 - 2 mm). Via via  che l'animale invecchia però, la dimensione di queste cavità aumenta diventando anche più di 2 cm. Ci possono essere su un solo rene da 20 a  200 cisti. La PKD è una patologia renale ben documentata anche nell'uomo oltre che nei gatti – affliggendo 5 milioni di persone nel mondo.

Le razze colpite dalla PKD

Tra le razze, il Persiano è il più colpito dalla PKD. Tuttavia, poiché questa razza è stata la più utilizzata negli incroci, si osservano casi di PKD anche in altre razze. Le razze che sono state incrociate con il Persiano sono: l'Exotic Shorthair, il Selkirk Rex, il British Shorthair, il Scottish Fold, il Sacro di Birmania, il Ragdoll, l'American Shorthair, il Devon Rex e il Maine Coon. In passato, il Persiano è stato anche incrociato con il Gatto delle Foreste Norvegesi, lo Sphynx, l’Oriental Shorthair, il Cornish Rex, l’Abissino, il Somalo, il Manx e il Burmese, spiegando così la presenza della PKD anche in queste razze.

I sintomi della PKD

La presenza o no di sintomi in un gatto afflitto della PKD dipende dalla dimensione e dal numero delle cisti presenti nei reni. Pertanto, un gatto presenterà un'insufficienza renale (diminuzione della funzione del rene) solo se le cisti occuperanno troppo spazio nei suoi reni a discapito dei tessuti sani. Infatti, quando non c’è più abbastanza tessuto renale sano, i reni non possono funzionare correttamente, di conseguenza compariranno nel gatto i sintomi della malattia. I primi sintomi si manifestano generalmente tra i 3 e i 10 anni, ma, in alcuni casi, la loro comparsa può essere più precoce. All'inizio, i sintomi sono molto “vaghi”; il gatto malato tenderà a bere e a urinare più del solito, a perdere l’appetito e avrà il pelo meno lucente. Quando l'insufficienza renale progredisce, l'animale si alimenterà ancora meno, potrà vomitare e, di conseguenza, perdere peso. A volte nelle urine potrà essere presente del sangue e in alcuni casi il gatto potrà presentare alitosi. Una volta che l'insufficienza renale è iniziata, è incurabile. Tuttavia, con un trattamento adeguato (vedere sotto), gli animali malati possono vivere a lungo. È importante sapere che tutti i gatti malati di PKD non presenteranno necessariamente un'insufficienza renale. Infatti, gli animali con cisti poco numerose o molto piccole non manifesteranno forse mai segni visibili della malattia.

Come curare la PKD

Per ora, non si dispone di alcun mezzo per prevenire lo sviluppo della PKD o impedire la crescita delle cisti. A titolo preventivo, la sola cosa da fare è ritirare ogni gatto PKD positivo dai programmi di allevamento. Il trattamento della malattia dovrebbe essere effettuato soltanto nei gatti che presentano segni d'insufficienza renale. Gli animali disidratati e/o che vomitano dovrebbero essere controllati e reidratati per alcuni giorni. Una volta che il gatto si è ristabilito, un'alimentazione specifica per gatti con problemi renali costituisce la parte principale del trattamento. Questi prodotti alimentari veterinari contengono una bassa concentrazione di proteine e di fosforo rispetto a quelli normali. Nei gatti in uno stato avanzato della malattia il veterinario può decidere di prescrivere, se necessario, inibitori della cardialgia (farmaci contro i dolori allo stomaco), integratori di calcio e/o antibiotici. I proprietari, a casa, possono fare loro stessi le punture ipodermiche al gatto.

Come diagnosticare la PKD

Recentemente, il gene responsabile della PKD del gatto è stato isolato da ricercatori americani ed è stato lanciato sul mercato un test, giudicato molto affidabile. Si può determinare se un gatto è portatore o no di PKD a partire da un prelievo di saliva o di sangue. Per ora il test è sviluppato soltanto per i Persiani e gli Exotic. È importante sottolineare che questo test del DNA non fornirà informazioni sulle dimensioni o sul numero delle cisti. Il test del DNA è invece particolarmente utile per gli animali molto giovani, in quanto possono presentare cisti talmente piccole da non essere individuate con l’ecografia, o per gli animali il cui risultato ecografico è incerto (a esempio un animale con una ciste su un solo rene). Tuttavia, l'ecografia resta un mezzo rapido e comodo per diagnosticare la PKD negli animali adulti. Per eseguire l’ecografia non è necessario, nella maggior parte dei casi, somministrare sedativi. Durante l’esame, il gatto viene messo sulla schiena e gli viene rasata una zona rettangolare a livello dell’ombelico, per  permette al veterinario di esaminare i due reni. Altre volte invece vengono rasati piccoli rettangoli sui lati dell'animale. Il primo metodo è preferibile per i gatti da esposizione, perché la zona rasata è meno visibile. Alcuni gatti con pelo molto fine o raso possono essere esaminati senza essere rasi, umidificando il pelo con l'alcool affinché  non rimanga aria tra i peli. È importante fare praticare l'ecografia a un veterinario esperto in questo tipo d'esame e che utilizza un'attrezzatura adeguata (sonda ad alta frequenza: 7,5 - 10 Mhz).

 

 

Normal kidney
rene normale

 

Affected kidney
rene con una cisti

Per verificare se il gatto presenta già un'insufficienza renale, occorre fare le analisi del sangue e delle urine. Negli esami si osserveranno alterazioni di alcuni parametri rispetto alla norma soltanto se 2/3 dei tessuti renali sono colpiti dalla patologia. Con l'analisi del sangue si verifica il livello: dei globuli rossi (troppo basso), dell'urea, della creatinina e del fosforo. Questi ultimi tre livelli sono spesso elevati se i reni funzionano male. Anche l'analisi delle urine permette di misurare questi livelli (troppo bassi se i reni sono malati) e inoltre verifica che non ci siano tracce d'infezione all’apparato urinario o perdite di proteine nell'urina.

Come si trasmette la PKD

Un gatto ha 38 cromosomi appaiati, dunque 19 paia. Ogni cromosoma è presente in due copie (ciascuno viene da uno dei due genitori). I cromosomi contengono i geni. Un gene determina alcune caratteristiche, come a esempio, il colore del pelo o la forma del rene. Ogni gene è così presente in due copie. Talvolta un errore può comparire in un gene e comportare così un'anomalia nel corpo ( a esempio, la formazione di cisti sui reni). Quando ciò si verifica, si parla di mutazione. Questa mutazione può essere trasmessa alla prole. La PKD è trasmissibile per via “autosomica dominante”. Autosomico, significa che l'anomalia non è situata su uno dei cromosomi che determinano il sesso. Pertanto il sesso del gatto non ha in questo caso importanza; maschi e femmine possono tutti e due essere colpiti dalla PKD. Dominante, significa che se il gattino eredita il gene “difettoso” da uno dei suoi genitori, esprimerà necessariamente la malattia. Al contrario nel caso di una patologia ereditaria recessiva, occorre che il padre e la madre trasmettano tutti e due il gene difettoso affinché la malattia si manifesti. La trasmissione della patologia dipende anche dal  fatto che ogni genitore può essere nei confronti della PKD, omozigote, eterozigote o libero. Come detto precedentemente, ogni gene esiste in doppia copia; un gene proviene dalla madre e l'altro gene dal padre. Omozigote per la PKD significa che il gattino ha due geni difettosi (uno da ogni genitore). Non è sicuro che esistano tali gattini, molto probabilmente muoiono prima della nascita, o poco dopo. Eterozigote per la PKD significa che il gattino ha ricevuto un gene normale e un gene difettoso che causa la PKD. Questi gatti possono trasmettere ai loro gattini sia il loro gene normale, sia il loro gene difettoso che induce la PKD. Un gattino PKD negativo infine ha ereditato i due geni normali e non trasmetterà la PKD alla sua discendenza. Non esistono "portatori" ossia gatti che trasmettono la malattia senza esprimerla.

Riassumendo:

  • Un genitore PKD negativo + un genitore eterozigote= I gattini hanno il 50% di possibilità di ereditare la PKD.

  • Madre eterozigote + padre eterozigote= I gattini hanno il 75% di possibilità di ereditare la PKD.

  • I due genitori sono PKD negativi= Tutti i gattini sono PKD negativi.

Quando si osservano queste percentuali, è importante sottolineare  che il calcolo di queste probabilità si verifica soltanto su un numero elevato di gattini. Quando tiriamo una moneta noi abbiamo un 50% di possibilità di ottenere testa o croce. È però possibile ottenere testa 6 volte di seguito. Allo stesso modo su 4 gattini che hanno il 50% di rischio di ereditare la PKD, tutti i gattini possono essere colpiti dalla malattia, così come vi è anche la possibilità, che non ne venga colpito nessuno

Come si deve comportare un allevatore?

Innanzitutto, è importante identificare gli animali PKD positivi mediante l’ecografia o, se possibile, con il test del DNA. Un veterinario esperto può essere capace di individuare cisti sui reni di un gattino di 8 - 12 settimane. Tuttavia, in un gattino così giovane, non c'è nessuna garanzia che non abbia la PKD se non si vedono cisti. Infatti vi è sempre la possibilità che la PKD si sviluppi successivamente. Una diagnosi definitiva potrà essere fatta quando il gatto raggiungerà 1 anno o più di età. Al termine del test per la PKD, il proprietario riceverà un certificato con il nome del gatto e il suo numero di registrazione. Per il futuro sarebbe opportuno compiere lo sforzo di fare identificare tutti i gatti da riproduzione con un microchip. I gatti che si riproducono molto, in particolare i maschi, dovrebbero essere testati nuovamente per la PKD all'età di 2 anni. I gatti con una ciste su un rene dovrebbero essere considerati come PKD positivi, in quanto la maggior parte di essi svilupperà ulteriori cisti successivamente e soprattutto potrà avere una discendenza PKD positiva. Una volta che si hanno in riproduzione soltanto animali PKD negativi, si potranno fare i test solo di tanto in tanto. In questo modo, è possibile eliminare la PKD da un allevamento. Quando si compera un gatto in un altro allevamento, è importante chiedere un certificato in cui è riportato che il gatto è negativo per la PKD e non accontentarsi di una semplice “rassicurazione” verbale. Un'altra opzione, è di richiedere con una clausola nel contratto di vendita, che la vendita sarà annullata e il prezzo d'acquisto rimborsato se il gatto risulterà positivo per la PKD e una volta acquistato farlo testare il più rapidamente possibile. I gatti positivi per la PKD dovrebbero essere sterilizzati. Se vengono scoperte cisti di grandi dimensioni è possibile fare un’analisi del sangue ogni anno, contemporaneamente a ogni richiamo della vaccinazione. Se il tenore di creatinina supera il limite, è preferibile dare al gatto un'alimentazione specifica.  

[tratto dal sito PAWPED]