Le rendite
in W.W. Sawyer, Guida all'insegnamento della matematica 2.Ricerca del metodo
Nel 1896, Pareto pubblicò un'osservazione sulla distribuzione delle rendite, da allora solitamente nota (per chi ci crede e per chi non ci crede) sotto il nome di legge di Pareto. La legge cerca di porre in relazione due quantità (un certo ammontare di rendita e il numero delle persone che beneficiano di questa rendita o di una rendita maggiore). Queste quantità sono segnate su una carta log-logaritmica e secondo Pareto dovrebbero dare sempre una retta la cui inclinazione dovrebbe essere sempre la stessa. La figura 41 è
basata sul Whitaker's Almanack del 1963 e mostra la distribuzione delle rendite in Inghilterra nel 1961. Tracciando questo grafico, occorre aver cura di ricordare le parole rendita maggiore. Pertanto Whitakcr indica 5000 persone con rendita superiore alle 20000 sterline e 20000 con rendite comprese tra 10000 e 20000 sterline. Dobbiamo aggiungere 5000 ai 20000 per avere i 25000 che hanno 10000 sterline o più. Ogni spostamento lungo la tabella delle rendite comporta un'addizione ulteriore. La legge di Pareto ha validità soltanto per le rendite più alte prima dell'applicazione delle tasse. La figura 41 concorda sufficientemente con la controversia di Pareto, secondo il quale il grafico dovrebbe essere rettilineo. Non concorda con il punto di vista secondo il quale in tutti i tipi di società l'inclinazione della retta dovrebbe essere la medesima. L'inclinazione predetta da Pareto indicherebbe una disuguaglianza di rendite maggiore di quella attuale. La rendita dopo la tassazione, che dopotutto è la considerazione più pratica da farsi, naturalmente mostra un grafico con inclinazione minore.
La legge di Pareto, nella sua forma più dura (e controversa), che in tutte le società la distribuzione delle rendite sia sostanzialmente la stessa, porta in sé una forte carica di fatalismo. Fa pensare che qualunque cosa si faccia o si tenti di fare, certi fattori insiti nella natura umana manterranno le cose cosi come esse sono e come sono sempre state. Per le nazioni industrializzate, a un certo livello della loro evoluzione la legge di Pareto può fornire una descrizione realistica. D'altro canto nella società tradizionale degli eschimesi, degli indiani d'America, dei pigmei e degli australiani aborigeni è dubbio che la legge possa sia pure essere, non dico provata, ma verifìcata. La legge di Pareto può applicarsi a società che, nelle parole di un giovane asiatico in visita negli Stati Uniti, sanno molto bene come fare certe cose, ma ignorano quasi del tutto perché le fanno. Che questi due aspetti si escludano a vicenda o che una società del futuro possa apprendere ad armonizzarli, rimane materia di giudizio soggettivo o di fede o di speranza. Il grafico di Pareto non decide la questione in un senso o nell'altro.