Combinate le teorie di Pareto e di Gibrat
In una società, la distribuzione del guadagno personale, un
fattore chiave di tutte le economie, sembra seguire una legge
statistica universale. È questo il risultato a cui è giunto
Watary Souma, dell'ATR Human Information Science Laboratory, in
Giappone, che ha studiato i salari di 51 milioni di giapponesi,
scoprendo che la loro distribuzione può essere descritta con una
curva logaritmica-normale con una coda che segue una legge di
potenza. Un anticipazione dell'articolo è disponibile presso il
sito dei laboratori di Los Alamos.
In passato sono stati fatti molti tentativi di trovare un modello
della distribuzione dei salari in una società, ma finora nessuna
formula aveva descritto con successo i vari livelli di
retribuzione. L'economista Vilfredo Pareto suggerì nel 1897 che
lentità dei salari fosse inversamente proporzionale al
numero di persone che li percepiscono secondo una legge di
potenza. Questa legge è caratterizzata dall'indice di Pareto,
che è grande quando i guadagni sono distribuiti in modo uniforme,
e piccolo se invece ci sono alcuni grandi ricchi e molti poveri.
La teoria di Pareto funziona però solo per l'uno per cento dei
salari, in particolare per quelli più alti. L'economista Gibrat
scoprì in seguito che i salari del rimanente 99 per cento
seguono una distribuzione normale-logaritmica; questo significa
che i logaritmi dei salari hanno una distribuzione normale,
simmetrica. Questa relazione è definita dall'indice di Gibrat,
molto simile a quello di Pareto. Per poter combinare le due
formule, Souma ha analizzato i dati di oltre l'80 per cento dei
lavoratori giapponesi. Usando tecniche normalmente usate nella
fisica della materia condensata è stato possibile trovare una
formula unica che descrive in modo efficace la distribuzione dei
salari dell'intera popolazione. I dati analizzati da Souma
coprivano poi un intervallo di un secolo, dal 1887 al 1998,
permettendo di studiare l'evoluzione della distribuzione.