Raffaello Bombelli, un altro matematico bolognese della seconda metà del Cinquecento, per ovviare al problema sorto con il metodo per la risoluzione delle equazioni di III grado, introdusse i numeri più di meno e men di meno, soluzioni "immaginarie" dell'equazione x²+1 = 0, così come aveva già introdotto gli irrazionali ( detti quantitates surdae, cioè numeri "innominabili"), in modo che la loro esistenza " ...apparerà a molti più tosto sofistica che reale, e tale l'ho tenuta anch'io fino a che non ho capito come si doveva operare con esse...".
Frontespizio di Algebra di Bombelli, stampata nel 1572. |
I numeri complessi cesseranno di essere sofisticherie per divenire infine oggetti pienamente
matematici nel 1748 con Leonard Euler; fu lui
che tra l'altro introdusse, insieme ai simboli p
ed e, anche il
simbolo i per indicare l'unità
immaginaria. Il nome attibuito,"immaginario" (una
scelta sfortunata, rimasta comunque in uso), è indice di una
chiarezza non ancora sufficiente a proposito di questo numero. Propose anche la notazione a + i·b per rappresentare i complessi e iniziò a estendere il dominio di funzioni come la funzione esponenziale nell'insieme dei complessi. A lui si deve inoltre una delle più belle formule della matematica: eip + 1 = 0. dove e è appunto il numero di Nepero, base dei logaritmi naturali. |