Alcune considerazioni personali
Oltre i trenini: Rivarossi come valore culturale
di Giorgio
Giuliani
Non so se
avete notato che Rivarossi è un marchio unico, nel senso che l’unione dei due
cognomi ha creato un denominazione assolutamente unica. Rivarossi significa
inequivocabilmente treni elettrici. In ogni parte del mondo!
Mentre altri marchi e nomi, in qualsiasi settore hanno anche altri significati
(Lima è anche un attrezzo o una ditta americana che costruiva “vere” locomotive,
Fiat è anche una parola latina, Philips è anche un nome personale, ecc.)
Rivarossi è inequivocabilmente quella Rivarossi, anche nel mondo globalizzato di
internet.
Inoltre per TUTTI i maschi italici over 35 Rivarossi è immediatamente associata
ai trenini elettrici, siano o non siano fermodellisi tutti sono stati bambini e
RR era IL TRENO ELETTRICO. Un po’ come la Nutella (e non vuole essere una
battuta). Il che non è poco per una azienda comunque piccola e che non ha mai
fatto pubblicità televisive eclatanti.
Ritengo che si possa considerare Rivarossi come qualcosa che va oltre la
“semplice” produzione di treni elettrici, ma come una parte piccola ma
significativa del nostro passato recente, indicativa per una certa epoca del
costume e dell’evolversi della società italiana.
Oltre la
semplice nostalgia, evoca e incarna l’Italia della seconda metà del XX
secolo, l’Italia che dalla miseria del dopoguerra si avvia a diventare una
potenza economica soprattutto col lavoro di aziende medio-piccole che come RR
hanno fatto del made in Italy un must mondiale, un valore aggiunto che oggi ci
ritroviamo e possiamo spendere, ma che è stato creato da tante piccole realtà
che con un lavoro di qualità hanno fatto apprezzare le produzioni italiane nel
mondo.
Rivarossi
come valore culturale
Ricordare Rivarossi significa quindi ritornare ad un Paese predigitale (scusate
l’orrendo neologismo) pieno di voglia di fare e di fare bene e che forse,
come Rivarossi, si è trovato in difficoltà ad affrontare la globalizzazione, i
cambiamenti del mercato e le nuove sfide tecnologiche.
Ma
il discorso sta andando troppo oltre.
Concludendo rivendico a RR e agli splendidi modelli prodotti, qualcosa in più
rispetto al puro valore materiale/nostalgico: non solo modelli o giocattoli ma
simboli (con un po’ di feticismo tipico del collezionista) di un’epoca
comunque straordinaria e irripetibile, che nel bene e nel male ha forgiato la
Società italiana, l’Italia di oggi.
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