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Sicurezza nelle scuole, è quasi disastro

A cura de Il Pensiero Scientifico Editore
30/09/2005 10.03.00

Più di una scuola su dieci è poco sicura ed un quarto non raggiunge la piena sufficienza. Il giudizio assai negativo emerge dal III Rapporto nazionale sulla sicurezza degli edifici scolastici, presentato da Cittadinanzattiva. L’indagine è stata condotta su 382 edifici scolastici di 117 città, 32 province e 13 regioni, per una popolazione di oltre 125 mila studenti. Le situazioni peggiori si riscontrano nelle isole e nel meridione ma la mappa dell’insicurezza, ed al contrario alcune condizioni migliori, sono diffuse su tutto il territorio nazionale.

Il 53 per cento degli edifici è privo del certificato di agibilità statica, il 52 per cento del certificato di agibilità igienico-sanitaria, il 64 per cento di quello di prevenzione incendi. Quasi il 14 per cento delle scuole monitorate non ha nessuno dei tre certificati. Dati preoccupanti se si tiene conto che il 45 per cento delle scuole monitorate è situato in zone a rischio sismico e il 13 per cento in zone a rischio idrogeologico.
Le uscite di emergenza sono assenti nel 17 per cento dei casi o ostruite nel 43 per cento, le scale di sicurezza assenti per il 27 per cento delle scuole o destinate solo ad alcune parti dell’edificio nel 15 per cento di esse. I dati evidenziano lesioni strutturali sulla facciata interna o esterna nel 25 per cento o crolli di intonaco nel 41 per cento.

Il livello di vivibilità all’interno delle aule non può considerarsi soddisfacente: banchi o sedie rotti o in cattive condizioni in circa il 62 per cento dei casi, mancanza di appendiabiti nell’11 per cento ed in numero insufficiente in circa un terzo delle scuole. Le finestre non sono dotate di tapparelle o tendaggi in circa il 30 per cento degli edifici e ciò evidentemente influisce sui livelli di illuminazione e temperature delle aule. Gli impianti di condizionamento sono presenti in aula solo in un esiguo numero di scuole, 28. La situazione più grave tra i servizi didattici è quella delle palestre. Poco più di una scuola su due dispone di una palestra al proprio interno o usufruisce di una struttura esterna. Le palestre hanno barriere architettoniche nel 28 per cento dei casi, sono prive di porte antipanico nel 42 per cento, presentano crolli di intonaco (21 per cento) e segni di fatiscenza di varia natura (30 per cento).
Le attrezzature sono danneggiate nel 29 per cento dei casi, nel 34 per cento non ci sono spogliatoi, il 14 per cento ha una pavimentazione non uniforme e finestre rotte nel 18 per cento. Il responsabile del servizio prevenzione e protezione giudica il livello di temperatura di questo ambiente pessimo nel 32 per cento dei casi ed insufficiente nel 35 per cento. Non meglio per l’illuminazione valutata pessima dal 28 per cento dei responsabili. Va meglio per i servizi igienici, che sono puliti una volta al giorno (in 173 scuole) o due volte (in 167 scuole). Tuttavia, mancano scopini nel 48 per cento dei casi e carta igienica nel 46 per cento. In quasi la metà delle scuole (48 per cento), inoltre i sanitari non sono integri e, nel 44 per cento dei casi, non sono utilizzabili da studenti disabili. Discorso a parte merita il cortile che sempre più spesso è utilizzato dagli studenti come spazio ricreativo (65 per cento delle scuole), per le attività sportive (49 per cento), vista la penuria di palestre a disposizione e, più raramente, come parcheggio di biciclette e motorini (5 per cento). Non mancano, nemmeno in questa area, elementi di insicurezza: la recinzione è presente nell’89 per cento dei casi, e nel 36 per cento si presenta in cattive condizioni (arrugginita, con elementi rotti o sconnessi). Inoltre, nel 20 per cento dei casi il cortile è utilizzato anche come magazzino oppure immondezzaio (in 73 scuole sono depositati rifiuti di vario genere).

A fronte di questa emergenza, Cittadinanzattiva avanza alcune proposte: reperire nuovi fondi: ad esempio, facendo ricorso alla fiscalità ai diversi livelli o rinunciando ad alcune grandi opere; proponendo ad imprese private e cooperative, nell’ambito di programmi di responsabilità sociale, di contribuire all’adeguamento degli edifici scolastici, mediante forme di adozione di essi o parti di essi. Attivazione e/o creazione di organismi di vigilanza e controllo: far funzionare tutti gli organi di vigilanza esistenti e prevedere la nomina a livello regionale di un Commissario per la sicurezza delle scuole, che abbia la funzione di coordinare tutti gli interventi degli enti locali e degli altri soggetti preposti, in materia di adeguamento alla legge 626/94, investimenti strutturali, programmi di informazione e di formazione. Osservatorio nazionale della sicurezza: sarebbe necessario rivederne la composizione, coinvolgendo anche le organizzazioni civiche, e soprattutto riconvocarlo, così come previsto dalla legge 23/96, presso il Ministero dell’Istruzione, affinché esso diventi il punto di raccolta dei problemi, delle richieste, degli interventi in materia di edilizia scolastica e di prevenzione. Responsabile del servizio prevenzione e protezione: rilanciare questa figura all’interno delle scuole e creare una rete dei responsabili potrebbe significare davvero disporre di un punto di riferimento stabile per quanto riguarda il tema della sicurezza interna. Informazione e formazione costante: definire ed attuare programmi nazionali, regionali e locali, durevoli nel tempo, di informazione, addestramento e formazione degli studenti e del personale della scuola, sui temi della sicurezza in genere: a casa, a scuola, per strada, ecc. che vedano il contributo del Ministero dell’Istruzione, del Dipartimento della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, delle organizzazioni di cittadini impegnate su questi temi, per contribuire allo sviluppo della cultura della sicurezza soprattutto nei più giovani.
 

Fonte : Ufficio stampa Cittadinanzattiva 2005.


 

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