E il venerdi fu silenzio..
cosi ricordo la mia infanzia,
televisore
e radio spente,
la campana del mezzo dì silente.
Guai a canticchiar
canzoni,
Nostro Signore..moriva per noi.
E il sabato Santo,come
tradizione
ci si preparava alla sua Resurrezione.
Mamma in un cestino
colorato,
ben adagiava uova lesse,pane
e un pò d'affettato,che il nostro
parroco all'ora da lui detta,benediva
in chiesa un pò a mo' di saetta,
perchè lesto doveva confessare
la gente che l'indomani si voleva
comunicare e aspettava in fila
vicino al confessionale.
Ero
piccolina,avevo 8 anni o poco più
anche io aspettavo l'indomani
il cibo
di Gesù.. e tra gente alta
mi sperdevo,mentre preghiere ripetevo.
E'
domenica..la domenica di Pasqua,
alle 8 la campana della chiesa
suonaval
a festa,..calzine bianche..
scarpine di vernice nera nuove
e due
treccine con il fiocco blu..
eccomi davanti a Lui..al mio Signore
a
ricevere il dono della comunione.
Una cosa che mi è rimasta impressa,
è
che non capivo nulla della messa,
detta da Don Dino in latino,ma sapevo
a perfezione che al momento
della benedizione,mi rivolgevo
alla
Madonna,che intravedevo
dietro una colonna,e all'amen ite
missa
est..facevo il segno della Croce
e discendevo le scale della Chiesa
cosi
imponente ai miei occhi
di piccola adolescente e con passo
veloce
rientravo in casa e riuniti
intorno alla tavola apparecchiata,
io,mio
fratello,mamma e papà
consumavamo la prima colazione,
con l'uovo
benedetto,il pane e l'affettato,
ringraziando il Signore,nel giorno
benedetto..della sua Resurrezione.