mani legate dietro la schiena
con lacci rigidi che penetrano i polsi
segano le mani
bloccano
inibiscono le azioni.
Al muro...
occhi bendati
la luce del giorno che è già un ricordo
l'ultimo calore prima della polvere
bagnata di sudore
e di sangue.
Al muro...
testa chinata
e sottomissione
alle parole che scorrono inutili
nel senso che manca
o che non è mai stato.
Al muro...
senza un grido
con la lingua amputata
che non trasmette segnali
... e cade trafitta
... e bacia la terra in una smorfia umida
... e crea rigagnoli di liquido porpureo
come un urlo pietrificato
di ingiustizia
di dissenso
di pietà
di rovina
forse solo di addio.
Al muro...
distanti i ricordi e i volti
le mani che mi strinsero
le lacrime che mi dissetarono
i giorni buttati e persi
rimpianto
mentre tutto qui è straniero
e nemico
nessuna consolazione
solo questo muro bianco
e i colpi che penetrano.