Sei tu poeta e prendi dal mare
la trina
costante
le vane onde voraci
la sua terribile voce,
ne fai materia
di vaniloquio
e rime vetuste.
Sei tu, vano poeta
che rubi la luce
lunare
la sciogli in acque oscure
per farne filtri d'amore esausti.
Meglio sarebbe,che tu recassi
alla tua musa
filtri di morte.