Non metto leziose bambole sulla poltrona nuda
nessun pupazzo accanto al letto, mi interrogano nella notte il loro
sguardo mette amarezza, mi ricordano il triste destino della mia bambola
di gomma pura rapita, fatta a pezzi e gettata nella spazzatura così,
forse per dispetto. E come dargli un senso, allora senza coscienza della
fine della vita, se ci ripenso oggi provo ancora la stessa sorpresa,
dolore e paura. Le bambole sono lo specchio di una lontana ferita al
tempo della mia vita oscura, lo so cosa pensi di me pensi che sono
strana e dura ti chiedi come vivo, perché dal mio baule povero di
tenerezze non sorridono morbidi pupazzi ci sono sassi, conchiglie,
le foto di un saggio di danza polverosi giochi da ragazzi, biglie,
un mappamondo vecchio. Ma è perché ho amato solo una bambola di
gomma pura che mi fu rubata, tagliata e ritrovai, senza vita, in un
secchio.