N elle precedenti fasi di
assemblaggio c’è stata la possibilità di installare diversi elementi
elettronici, riguardanti alcuni dei moduli di cui è composto I-D01. La
scheda elettronica Sound Follower/Head Controller, la Motherboard, la scheda
Voice, quella di comunicazione Bluetooth: tutte hanno un ruolo fondamentale
per il funzionamento del robot, che hanno reso via via sempre più
sofisticato e complesso. Prima di completare il montaggio dovranno essere
posti a bordo di I-Droid01 altri moduli e altre schede elettroniche, ma
sicuramente la più importante tra queste è la scheda del modulo Brain &
Vision. Se ogni scheda può essere considerata il centro di gestione di
ciascun modulo, quella Brain & Vision è la ‘centrale di comando’ generale,
quella che coordinerà dall’alto tutte le funzioni del robot. Sebbene,
infatti, I-D01 possa funzionare anche senza B&V (come hai già avuto ampio
modo di sperimentare), sarà solo grazie al suo ‘cervello’ che si potranno
sfruttare al meglio le sue potenzialità, senza dimenticare che sempre
tramite il cervello si potrà programmare (nel reale senso della parola) il
robot. Il salto di qualità rappresentato da questa fase, inoltre, sarà
completato con la CMOS camera, il vero ‘occhio’ del robot, che realizzerà un
ulteriore sistema sensoriale, il più importante: quello della ‘vista’. Esso
si affiancherà alle funzioni di ‘tatto’ del sensore di sfioramento nella
testa e di ‘udito’ dei vari microfoni.
L’OCCHIO...
La telecamera troverà posto nella testa del robot. Il suo obiettivo sarà
posizionato nel foro che la testa presenta frontalmente (attualmente
ricoperto da un coperchio in plastica) e quindi permetterà di inquadrare ciò
che il robot ha di fronte. La telecamera potrà essere indirizzata facendo
muovere la testa a I-Droid01. Il dispositivo è basato su tecnologia CMOS
(quella utilizzata anche da molte macchine fotografiche digitali). La luce
che incide sui sensori della telecamera viene trasformata in un flusso di
elettroni che, opportunamente codificati, realizzano un file immagine. Tale
immagine sarà gestita dalla scheda elettronica del modulo Brain & Vision,
che potrà memorizzarla, inviarla tramite Bluetooth al telefono cellulare o
al PC oppure elaborarla, ad esempio alla ricerca di oggetti che potrebbero
rappresentare volti umani.
... E LA MENTE
Il modulo Brain & Vision, però, non servirà solo a
gestire le immagini rilevate dalla CMOS camera. Anzi, gran parte delle
funzioni del ‘cervello’ di I-Droid01 consistono piuttosto nella
coordinazione e nel controllo ‘ad alto livello’ dei singoli moduli, come
anche della gestione del dialogo tra il robot e il mondo esterno. Così, ad
esempio, la scheda elettronica Brain & Vision avrà il compito di gestire
la programmazione del robot a partire dalle indicazioni che saranno ricevute
tramite il modulo Bluetooth, a sua volta collegato al PC: tutti i programmi
da te creati tramite gli appositi linguaggi (che saranno utilizzabili grazie
ai software presenti nei prossimi CD-ROM) saranno interpretati ed eseguiti
da I-D01 grazie all’opera del B&V. Allo stesso tempo, anche tutte le
funzioni riguardanti lo ‘stato emotivo’ del robot dipendono dal modulo Brain
& Vision, dove risiederà la rete neurale: grazie alla scheda elettronica,
quindi, I-D01 ‘comprenderà’ anche il significato di parole di incitamento o
rimprovero, e il suo umore evolverà di conseguenza. Il modulo Brain & Vision
avrà poi un ruolo importante nella gestione degli ‘organi’ sensoriali, che
forniranno dati accessibili in fase di programmazione proprio grazie alla
mediazione del ‘cervello’. Anche le variabili ‘ambientali’ rilevate dal
robot (come la temperatura, la presenza di ostacoli tramite i sensori a
ultrasuoni, lo stato delle batterie e dei LED) verranno ‘filtrate’ dal Brain
& Vision, per renderle utilizzabili come parametri di input per la gestione
ad alto livello delle funzioni del robot. Ovviamente il B&V permetterà allo
stesso modo una gestione generale dei sistemi di attuazione del robot,
fornendo accesso a tutti i motori elettrici (ruote, bacino, braccia, collo,
testa) e ai LED (occhi, orecchie, di posizione), come anche al display del
torso. Tutti gli apparati del robot, infatti, seppure collegati ai vari
moduli e sotto il controllo diretto di questi ultimi, saranno resi
accessibili grazie alla mediazione del Brain & Vision. Per questo motivo
esso costituisce il componente più importante per il funzionamento
complessivo del robot e, quindi, anche quello che va maneggiato e utilizzato
con maggiore attenzione.
L’OCCHIO DIGITALE DI I-DROID01
Il sistema di visione di I-Droid01 si basa sulla
telecamera che sarà
montata
all’interno della testa. Questo occhio elettronico è costituito,
essenzialmente, da un obiettivo, un sensore CMOS e un circuito, che tra
l’altro permette il collegamento via cavo tra la telecamera e la scheda
elettronica del modulo Brain & Vision. Il centro nevralgico è, ovviamente,
il sensore CMOS, ossia il dispositivo fotosensibile che ‘cattura’ l’immagine
e la traduce in segnale elettrico.
SPECIFICHE TECNICHE
Il sensore della telecamera è costituito, in pratica, da un circuito
CMOS, contenente una griglia di fotoricettori costituita da 640 colonne e
480 righe, per un totale, quindi, di 307.200 pixel recettivi. Tale
risoluzione risulta spesso più che adeguata per un’ampia gamma di
applicazioni, dai videotelefoni alle webcam, dai sistemi di sicurezza ai
dispositivi medici. Ciascun pixel ha dimensioni effettive pari a quelle di
un quadrato di lato 5,2 µm (ossia 5,2 micrometri; ogni micrometro è pari a
un milionesimo di metro). I valori luminosi rilevati da ogni pixel sono
aggiornati in un ricambio massimo pari a 30 volte al secondo, con una
frequenza di elaborazione dell’elettronica a bordo della telecamera pari al
più a 27 MHz (anche se I-D01 userà il sensore con un refresh massimo di
circa 26,7 fotogrammi al secondo e un’elaborazione di 24 MHz). I dati
provenienti dai pixel del sensore sono pre-elaborati dall’elettronica della
stessa telecamera, che converte i valori ottenuti in un file digitale
tramite un convertitore a 9 bit: esso, cioè, traduce il segnale elettrico
proveniente da ciascun fotoricettore in un numero binario a nove cifre. La
sequenza complessiva dei numeri rappresentativi di ciascun pixel costituisce
l’immagine digitale. Questa, a sua volta, viene elaborata per migliorarne le
caratteristiche, tramite alcuni processi tra i quali vi sono il
‘miglioramento dei contorni’ ( edge enhancement),
la ‘correzione dei colori’ (color correction), il ‘bilanciamento dei
bianchi’ (white balance) e il ‘controllo dell’esposizione’ (exposure
control). Infine, il formato dell’immagine offerta
in uscita dalla telecamera è nello standard 5:6:5 RGB: i punti
dell’immagine, cioè, sono descritti da numeri binari a 16 cifre, di cui
cinque per le tonalità di rosso (Red), sei per quelle di verde (Green) e
cinque per quelle di blu (Blue). Lo standard RGB è uno di quelli più
frequentemente impiegati per la descrizione dei colori di un’immagine,
specialmente nelle applicazioni che coinvolgono processi di fotografia e di
stampa.
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