Francesca RIBACCHI (1987)
Critico d'Arte
Il dialogo con se stessi percorre spesso
la via delle metafore visive.
Riflettersi in esse significa conoscersi,
arricchire la propria personalità.
La condizione necessaria perché
ciò si verifichi è caricarsi del coraggio di scavare nelle
proprie stratificazioni inconsce, un coraggio affiancato da desideri di
individuare quei valori primari con i quali si nutre la nostra creatività
e che offrono gli strumenti per dipingere un'immagine della realtà
singola e collettiva.
L'analisi di Pinella si fonda sulla riscoperta
di un patrimonio figurativo comune:
alberi, volti, rettili messi a fuoco dall'artista
con una lente di ingrandimento che evidenzia, soprattutto in alcuni, la
loro mostruosità, la loro potente simbologia deputata a esorcizzare
tensioni istintive, a rimuovere conflitti ancestrali...
...Il legame sotteso tra le immagini forti
di Pinella, e il loro messaggio, è quindi nella descrizione
delle dinamiche inconsce attivate dalle nostre tensioni conflittuali.
Ma, soprattutto, esso si pone come un invito
a toglierci la maschera esteriore che ci accompagna nel nostro quotidiano
e a individuare in noi quella fase fondamentale di congiunzione del nostro
io cosciente col mondo degli istinti biologici: un mondo che si coagula
nella dimensione pre-conscia, nella quale l'energia primaria si configura
rimanendo segno. Fermare queste immagini, significa quindi per Pinella
comprendere la positività delle forze primarie del profondo che,
con la loro insostituibile spinta disintegratrice e reitegratrice
della struttura dell'io, producono la realtà dinamica dell'uomo. |