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Ma
che cos'è esattamente la
deframmentazione? Vediamo di
capirci meglio con
un esempio... "Una numerosa comitiva
di amici decide di recarsi
allo stadio per vedere la
finale di Coppa
Campioni. Gli amici
vorrebbero sedersi gli uni vicini agli altri
ma, purtroppo, lo stadio è
stracolmo e gli unici
seggiolini
disponibili sono
estremamente distanti gli uni dagli
altri: ciascun tifoso
prende dunque posto
dove può. Quando tutta la comitiva è seduta, nello stadio restano comunque ancora un po' di posti liberi qua e là. A questo punto, un altro gruppo di tifosi, deluso dalla prestazione della propria squadra, decide di abbandonare lo stadio; proprio in quel momento arriva un altro gruppetto di persone che va a occupare i posti appena lasciati liberi, più alcuni di quelli disponibili sin dall'inizio della partita. Ecco che lo stadio appare sempre più "frammentato": i membri di una comitiva siedono accanto a quelli appartenenti ad altri gruppi, altri sono completamente isolati in mezzo alla folla. Allo scadere del primo tempo, uno degli appartenenti alla nostra comitiva iniziale, decide di andare al bar a prendere qualcosa da bere per tutti i suoi amici. Se fossero tutti seduti accanto a lui, gli basterebbe alzare un po' la voce e affinare l'udito per raccogliere le loro ordinazioni. E invece sono tutti sparpagliati per lo stadio: dovrà quindi andare fisicamente da ciascuno di essi per chiedergli cosa gradirebbe bere. Un'operazione lunghissima che gli costerà esattamente 45 minuti, il tempo giusto necessario per perdere l'intero secondo tempo. Se nell'esempio lo "stadio" è il nostro disco fisso, ciascun "posto a sedere" corrisponde a un cluster (spazio destinato a contenere i nostri dati) sull'hard disk, mentre ogni comitiva può rappresentare un singolo "file". |