Libero

Contrattura ischio-crurali: (Il riscaldamento ;Biomeccanica dei muscoli ischio-crurali nella corsa)

è dovuta ad affaticamento muscolare, vi è una stretta correlazione fra deplezione di ATP e l’insorgenza della contrattura.

Non vi sono lesioni anatomiche.

Alla palpazione alcuni fasci muscolari si presentano cordoniformi, più o meno dolenti su tutta la lunghezza del muscolo. Talvolta l’intero muscolo si presenta pastoso e contratto.

Alcuni giorni di riposo sono sufficienti per la guarigione.

L’efficienza muscolare è fondamentale per la prestazione sportiva e gran parte dell’allenamento in molte discipline sportive è volto al miglioramento delle prestazioni muscolari.

Il muscolo non è un’unità a se stante e per una normale funzionalità sono indispensabili l’integrità delle strutture scheletriche, capsulo-legamentose, nervose e vascolari con cui è connesso. Sono importanti anche il tessuto connettivo intra e intermuscolare e le strutture fasciali.

 

 

 

 

Il riscaldamento.

Il freddo ha una influenza nefasta sul muscolo. La temperatura critica per la funzionalità muscolare si aggira sui 18 gradi. La temperatura ottimale si aggira sui 37-38 gradi. In sforzi intensi la temperatura muscolare raggiunge i 39 gradi.

Il riscaldamento permette di porre l’apparato muscolare nelle migliori condizioni di efficienza e di ridurre il rischio di lesioni.

 

 

Biomeccanica dei muscoli ischio-crurali nella corsa

 

 

 

 

 

Biomeccanica.

Spesso la fisiologia del movimento giustifica specifiche lesioni muscolari. Un esempio sono le lesioni degli ischio-crurali: esse sono molto frequenti. Anatomicamente gli ischio-crurali sono il semimembranoso, il semitendinoso ed il bicipite femorale. Può essere compresa la parte posteriore del grande adduttore.

Sono stati effettuati studi elettromiografici sull’attività degli ischio-crurali nella corsa.

Nella fase iniziale dell’appoggio il bicipite ed il semimenbranoso si contraggono simultaneamente per stabilizzare il ginocchio.

Successivamente il semitendinoso (fase di appoggio plantare) contribuisce a stabilizzare il ginocchio ed a estendere l’anca.Il bicipite lavora prevalentemente nella fase di spinta, prima del distacco del piede.

La prima fase di recupero è principalmente passiva fino a quando il semimembranoso interviene eccentricamente a decelerare la flessione dell’anca , anche il semitendinoso interviene ad invertire il movimento della coscia. In questa fase il bicipite è silente.

Pare che le lesioni degli ischio-crurali mediali (semimembranoso) avvengano nella fase tardiva di slancio in avanti dell’arto, mentre gli ischio-crurali laterali (bicipite) si ledano prevalentemente poco prima del termine della fase di spinta.

La conoscenza delle modalità precise dell’evento lesivo permette in fase di riabilitazione e di prevenzione di analizzare con maggior precisione la tecnica sportiva e la preparazione muscolare.