Pier Paolo Saba

Io fossi un Re

S’io fossi un RE
Cingerei il mio capo d’una corona di mirto
E d’Alloro profumato.

S’io fossi un Re
Cingerei di mura possenti
Tutto il mio regno,
e co’ tal signo imperituro, alte le torri coi suoi merletti
lo renderei un luogo sicuro.
Creerei piazze, giardini e fontane
Gorgoglianti al gracidar di rane,
e li,
genti attive in un sol motto, risolvon tutto in quattro e quattr’otto.

Sarei dunque felice, tosto e sicuro
Di veder mai un volto scuro.

All’improvviso si leva un grido;
non so se contento, o fosse insicuro.
Pel “Par Condicio” non certo è maturo
E su un balcone tutto affannato una bandiera lui ha piantato
-Ad armi pari! Ad armi pari!- lui ha gridato
-Questo è un regno diseredato!-
Ero lontano ma l’ho ascoltato,
io l’ho guardato e l’ho pesato.
E’ Bossi-bile mai !. Io ho pensato
Qual è l’errore che io ho fatto?

Nel mio regno non c’è televisione, mentre è di regola l’informazione.
Perché quindi mai con flemma il D’Alema di ferro e di speme…questo è il dilemma
Non son coglione ma Bottiglione certo ha tirato troppo il cordone.

S’io fossi un RE,
li caccerei tutti in prigione !
Ma.. certo mai io lo farei, son tutti amici miei come potrei !?

Ma … S’io fossi un RE,
deciderei… si, tutti a morte io li porrei.
Basta ! Oh si basta con nefandezze, tribolazioni e tante teste…
Un grande regno io ho creato
S’io fossi un RE…

Peccato, ma tutto questo l’ho solo sognato.

Uta, 16/03/’95


Sentor di Rose

Grida festose giochi di bimbi
Nell’innocenza odor di rose.

Ma quali guerre,
manco per gioco, io mi intrometto neanche un poco.

Il loro mondo ha dimensioni che non comprendi,
con la tua età cosa pretendi !? *[1]

Non parlar loro di governanti,
e di coloro che sono tanti
a portar lutti e malattie
anche tra i bimbi, alle Marie *[2]

Tempi lontani son la memoria,
è tutto scritto … ormai è storia.

Se vuoi che serva d’insegnamento,
non t’accanire, riempie il cuore
sentirli urlare

Grida festose
Clamor di bimbi
ormai nel vento odor di rose


*[1] – Si immagina una piazza dove alcuni anziani discuttono dei problemi

sollevati dalle guerre e degli assurdi morti, che esse procurano.

 Vecchi, mamme , bimbi, vittime innocenti trucidati dalla follia delle guerre –Sante e profane-

 causate dalla bestialità umana senza ritegno.
*[2] –Marie: Le Mamme. Le donne tute, coinvolte volenti o nolenti dall’abominio delle guerre.



Ninna Nanna


-Dedicata-

Dormi bambina dormi
Dormi e fai la nanna,
che ci sarà la mamma
sempre vicino a te.

Dormi bambina dormi
Dormi bambina bella
Che ci sarà una stella
A vegliare su di te.

Sogni d esser grande,
d’essere signorina
ormai non sei bambina
tutto è bello per te.

Dormi bambina dormi
Ti svegli e sarai grande
E ci saran le “Sante”
A vegliare su di te!

Dormi, bambina dormi.
Dormi che tu sei bella,
quella l’unica Stella…
Mamma, vicino a te !

Monserrato 1970



Riflessione

La vita !

Che cos’è la vita !?
Un volo di rondini?

Volgi il capo ed è svanita.

Che cos’è la vita?
Un ruscello che si perde nel fiume,
o un fiume che si perde nel mare?

E’ la vita !

Nasce, cresce e svanisce
Come il fiume che è passato
E nessuno sa dove è andato.



Innamorato

Il mio pensiero corre veloce
Illuminato da mille torce
Che fa splendente il tuo cammino
Fin che si trova
A te vicino

Ormai è giunto al tuo cospetto,
aspetto d’entrar…
ma mi rimetto.

Il tuo voler e sì lontano
Non tende me,
certo una mano.

Vuole per questo
Guizzar veloce
Quando si sente la tua voce:

-“ Vieni, son qui per te “-

S’accende un lampo,
piove a dirotto,
Si !… lo confesso,
ormai son cotto.



Berenice


Sogno d’artista

Diafana è la tua luce
Berenice.

La tua chioma fluente
Delicata e possente tu vuoi tagliare !?

Berenice !… Non farlo !!


Tento di urlare,…
Ma non mi puoi ascoltare.

Il tempo ci separa inesorabilmente
Ma tu!… sei nella mia mente.

Ti amo ! Berenice
E lo continuo ad urlare…

Lascia che almeno….
ti possa ritrattare.



Rimpianto

Un raggio di luce
Compare improvviso
Si posa sul dolore,
illumina il tuo viso.

Or non gemme più di sofferenza
La “ Luce “ l’ha lavata,
lei ormai è senza.

Ho sempre sperato…
Sommesso rimpianto,
tu sei lontana…
s’è sciolto il mio pianto


Dedicata alla memoria della cognata Nanna * Anna Maria Scalas* divorata da un male incurabile.




Sfogo di un Carcerato

- La Carogna -


Scarto, avanzo, rifiuto…
E non è tutto,
molti altri termini si possono usare,
ma non li vado a ricercare.

Basta una parola
È tutto!

Se ti trovi lì, a soffrire
Lo devi a lui.

Altro non cercare,
-Carogna ! - È quella la parola…
che ti fa dannare.

Or quando la senti
Un tanfo si diffonde,
non vien dal Cesso…
è la Carogna che sta a parlare.



La Mia Canzone

Vola canzone mia
Nell’infinito mare dei sospiri
Non tardare

Io cerco pace e oblio
La dove, c’è un bianco limitare.

Ci sono oltre le tenebre
Dei fil di luce
Ove per mano qualcuno mi conduce
... poi verrà l’aurora,
non vi sarà solitudine
per chi implora ...

Voi siete tra tutte benedette
Presto sarò tra voi anime dilette
Ciao! Devo andare il tempo vola,
ci sentiremo presto ancora…

Cagliari 1968

** Periodo “ Medianico “, quando ancora strenuo difensore della Fede … credevo in Dio.




La Voce che Attendo

Non prego molto, è vero !
Ma io ti chiamo, aspetto,
e spero.

Una mano si tende fugace
Attendo una voce, tace.

Mentre profondo
Mi coglie il sonno,
mi trovo in preghiera
ora son’ uomo!

1968


L’Amore Sprecato

Troppo amore fu sprecato

Tra le congiure
E lacrime del passato;

il mare, porterà il respiro
di quel giorno,
ormai dimenticato.

1968


Reminescenze

Luoghi di solatie vie
è il ricordo che più non si cancella

Ora che solo tenebre mi avvolgono
Col mio pianto ho ricamato il suolo





Il  Sipario

Cala il sipario sulla mia vita,
una dolente nota che risuona
dove c’è il vuoto

Dirvi che rinnego la mia fede
È cosa assurda fuori luogo;


Credo ma non fui creduto.
Per questo mi tormento del passato doloroso
Il mio cammino è solo abbandono,
partito di fede, unica volontà

Risuona una voce:
-“ Errore, devi ! e rifarai la strada perduta.
Ogni angolo fa un tetro nascondiglio
Dove la notte e la vita,
s’adegua a notti bianche.



Il  Dramma

Uomo fui della terra
Ora vagante va l’anima mia.

Poco felice fui,
vissi misero e non ebbi fama;
poi, una lacrima sul mio viso,

L’ultima ...quindi finì il mio dramma




Tristi  Presagi

Bianca vela sul mare
che portavi i sogni miei

L’orizzonte scompare assieme
ai ricordi

Il mio sguardo si perde
vagante in lontani perigli
delle vette,

Sui cigli di memorie aspettate,
di cuori sperduti…di
tristi presagi di morte.



Il  Risveglio


Amaro è il risveglio
Quando t’accorgi d’aver vissuto
Inutilmente,
d’ogni parola
futuri nuovi eventi.

Ah ! desolata terra dei miei vent’anni.

Al verde sorriso,
a mille fiori
schiudesti il mondo con i tuoi affanni,
e qui , nel vuoto,
dolente… dormi.



Senza Titolo

Il mio giorno muore con l’alba
E tu accogli il mio richiamo,
non tardar spirito mio,
al tuo Signor ritorna
e … pace avrai.



Il Libro della vita

Il tuo nome


È segnato nel libro della Vita Eterna.

Non puoi sfuggire al destino…

Sorgerà un mondo nuovo,
un nuovo giorno
e avrai il mio richiamo.

Il mondo ti fu ostile
E qui troverai la pace e la felicità
Ed al suono d’una campana
Udrai la tua ora

“Non temere!…”

Al dodicesimo tocco
si schiuderanno le porte
dell’infinito oblio.

* Una parte della stessa serie non sono pubblicabili per la delicatezza dei contenuti.



Il  Contadino

“Fatica e Orgoglio

Nel campo dei campi
sono una forza
della terra la dura scorza
s’ammorbidisce già col sudore
ch’io gli verso a tutte l’ore.

Io che lavoro da lungo tempo
e non mi fermo mai un momento
so che per certo la mia fatica
tornerà buono alla mia vita.

Forse i miei figli lo capiranno
ho lavorato per tutto l’anno,
ed il raccolto che ho seminato
per la fatica mi ha compensato.

Tosto, tu volgi il capo, sicuro,
ed il tramonto è sempre più scuro,
mentre tu pensi di rientrare ,
mille le cose ancora da fare.

E come sempre, con buona lena,
torni al lavoro, sotto la luna,
perché tu sai porta “fortuna”
e la tua vita riempirà



La Rosa

Cerco di scavare nella mia mente
Mi arrovello, non trovo niente

Sapessi almeno cosa cercare,
mi arrovello, ma continuo a scavare.

Di colpo , mi trovo dentro una palude,
nell’immenso cratere che ho scavato.

Nel torbido elemento,
mi par di scorgere qualcosa di brillante,
mi avvicino…, è sfavillante !.

Allungo una mano,
sebbene timoroso voglio toccare,
“Quella è la luce che andavo a cercare”

“Ora l’ho trovata”

Indicibile a parole,
scompaiono i miasmi, e all’intorno
odor di rosa … una cosa meravigliosa.

Or quando sto per coglierla,
la luce si smorza,
il profumo scompare,

e…tosto
mi ritrovo a scavare;
Cosa !?

Chissà !?
“Forse troverò un'altra rosa !”

20 / 03 / ‘95



Amore
e
Lucida  Follia

“ Cronaca di un delitto”

Svegliarsi all’alba
Fresca mattina,
il sole batte sulla panchina.

Mentre un tramvai s’avvia lento,
nella sua mente … è un momento;
e tra i colori, tutto indorato,
i suoi capelli stesi sul prato.

E’ sempre lì,
a te vicino, e tu, col pensiero ritorni bambino;
sei sempre lì, insieme a lei,
hai la tua vita donato a lei.

Intanto è cresciuta, è
la tua bocca è rimasta asciutta:
per la promessa che lei t’ha fatta,
poi … con un altro lei se né andata.

Solo per caso l’hai ritrovata
dopo una vita
assai provata
mentre… signora è diventata.

Tu l’hai chiamata,
forte l’hai stretta,
fra le tue braccia sé “addormentata”;
Vicino a te, alla panchina.

Mentre la gente già s’avvicina,
non legge l’odio
nell’aria fresca della mattina…
e…una sirena già s’avvicina.

Biondo dorato, col sangue intorno
un bel riflesso caldo ramato
mentre la stringi a te vicino,
nell’ aria fresca di quel mattino.



A Noemi

La mia adorata nipotina.
In occasione del suo settimo compleanno
Dedica questi versi..
il nonno Paolo

Capelli scurissimi, anzi neri,
come i suoi occhi che sono perle,
nell’innocenza, tanto sinceri.

Vivace e arguta, nel suo bel fare
È tanto astuta;
non ha bisogno d’essere… irsuta.

Tenera, dolcissima bimba
Così tu sei;
come la luce degli occhi miei.

L’otto Aprile 2002, del tuo settimo e lieto evento…
Ma, dentro me un gran tormento e la distanza che ci separa,
rende la mia vita, piuttosto amara.

Vogl’ io esser certo, e non tener risentimento;
quanto è successo, quel triste evento, non ti scalfisca nel sentimento
perché ti amo, angelo mio,

per me è certo !, lo giuro a Dio.



Malinconia

E’ la sera che mi prende
E mentre il sole scende,
non son più niente, sono impotente!

Non posso non pensare
E mi ritrovo a sospirare,
sui bei momenti, i sentimenti.

Intanto, su in alto.. la luna s’è accesa
E mentre in cielo splende
Sull’orologio, l’ora, da alta scende;

e… mentre l’alba già s’avvicina,
una lacrima, un sospiro…
maledetta malinconia, perché mi prende!

Olbia, 06. 04. 02


Le Mie Passioni
- Visioni -

A dir poco, una miriade, son le mie passioni;
e tra queste, tutte affascinanti,
talune, son le mie amanti.

Del remoto umano Ego…reminescenze
di storie vere e leggendarie… e
come in un vortice, son dentro queste “arie”.

Mi scindo in molecole che odorano distillando, e
di quando in quando, poso il mio sguardo fuori
tra uno scintillio di forme e di colori.

Fiumi, monti e mari, sono visioni che,
Sublimando in forme cristalline, formano quadri è
Mirabili sculture, a volte chiare, a volte scure;

Codeste immagini,
provocano paure, sgomento,
ritorno in me un po esaltato… ma a ben vedere son proprio matto

Olbia, 08/04/’06



Credetemi

Quand’anch’ io fossi diventato adulto,

Credetemi!…

Fermo lo sguardo, e ritrovo la mia condizione
A cavallo tra l’adolescenza e la pubertà.

Ah ! Qual bella età è quella del momento;
dove, si può giocare a nascondino,
tra l’essere adulto,
od a piacer bambino.

Esporsi in marachelle,
o pur temprati uomini,
tra giochi e cose belle.

Or che sognando adulto mi ritrovo,
guardo al futuro, è triste ciò che provo;
Politica, Mafia, Guerre, Droga…e quant’altro ancora;
ciò mi sgomenta, ma…non mi tenta.

Quand’anch’io fossi diventato adulto

Credetemi!

Voglio viver per sempre, questa mia età !


20 /03 /’95


Fuggevolmente…
A Mio Padre
il
”Mio Maestro”

Col pensiero io mi rivolgo,
e nel Tuo sguardo bonario dietro un sorriso largo e sincero,
e lì che rivedo il Tuo profondo… Timori, ansie, disperazione,
momenti che certamente Ti hanno forgiato

Ma Tu! Tu cosa m’ha dato!??

Certo non poco era il Tuo gene
Quello che m’ha creato!
Ad imitarti , poco ho impiegato,
t’ho emulato, ma poco io ho fatto.

Opere minime sono i miei lavori
E riconosco anche questo,
non ha paragone la Tua Maestria,
Poco ne ho colta… ma così sia.

18 /03 /’95


Rubato All'Universo

E’ l’urlo di un bimbo
Quello che m’addolora,
ed io mi tormento
perché mi manca un ora.

Nell’ora che mi manca
non posso intervenire,
anche se vorrei dire:
Non piangere perché…

Ora ti son vicino
non mi manca più il tempo,
l’ho preso all’Universo
per poi donarlo a te.

Perché ne hai bisogno!
Perché ti manca un sogno!
Perché tutti i bambini lo vivano con te!

Non è solo speranza
Ed io ne sono certo
Nel calore di tanto amore…
Senza timore … Tu lo vivrai.



Milioni di Scintille

Guardavo l’orizzonte
Seduto in riva al mare,
la notte era profonda
e mi lasciavo andare.

Correvano i pensieri
nell’immenso cielo terso
così mi sono perso
osservandolo com’è.

Milioni di scintille
più o meno colorate
fan da corona al cielo
per renderlo più bello.

Milioni son d’argento
milioni son dorate
danzano come fate
danzano intorno a me.

Intanto qui sul mare,
la luna s’è specchiata
splendente, illuminata
che altra non ce ne

Dal mare s’è levata
una brezza profumata
che, sale verso il cielo
portandomi con se.

Tra un turbinio di stelle
Io colgo le più belle,
tra tante colorate
Voglio donarle a Te!

26 /08 /’06



 

Grazie per aver partecipato!

 

Volafarfalla

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