Pasqua Nella Storia

La Pasqua Ebraica


Probabilmente, alle sue origini, la Pasqua era una festa pastorale, praticata dalle popolazioni
nomadi del Vicino Oriente, in cui si offrivano le primizie del gregge.
Successivamente, in seguito ad una maggiore sedentarietà delle genti semitiche,
sarebbe divenuta anche una festa agricola, in cui si offrivano anche le primizie
della mietitura dell'orzo, attraverso la cottura del pane azzimo.
Queste due feste, assunsero un significato nuovo con Mosé, diventando il momento
dell'anno in cui il popolo ebraico ricordava la liberazione dall'Egitto.
Il fatto storico-religioso, che legò la Pasqua all'uscita dall'Egitto, si trova nel
capitolo 12 dell'Esodo. Mosè ordinò al popolo ebraico, prima di abbandonare l'Egitto,
che ogni famiglia immolasse un capo di bestiame piccolo ,agnello, pecora o capra,
senza difetto, di un anno di età, e che bagnasse col suo sangue gli stipiti e il
frontone delle porte delle case. I membri delle famiglie dovevano consumare
il pasto in piedi, con il bastone in mano, pronti per la partenza, che sarebbe
avvenuta in quella stessa notte, dopo che l'angelo di Dio fosse passato per
uccidere tutti i primogeniti egiziani, risparmiando i primogeniti ebrei le cui
abitazioni erano segnate col sangue.
Gli Egiziani fecero pressione affinché gli Ebrei partissero al più presto,
e questi dovettero portare con loro la pasta per il pane non ancora lievitata,
ossia il pane azzimo. Così, come Dio vegliò tutta la notte per porre in salvo
il suo popolo, questo veglierà nella notte di Pasqua.
Nel corso dei secoli, il rituale della Pasqua, pur sottoposto a variazioni e a modifiche,
rimase sostanzialmente sempre uguale e la festa è tuttora celebrata da tutti
gli Ebrei con la massima solennità e per la durata di sette giorni.
Fu nel corso di una celebrazione pasquale che Gesù Cristo, secondo la narrazione
evangelica, istituì il sacramento dell'eucaristia

La Pasqua Cristiana

La celebrazione della Pasqua, dal latino pascha e dall'ebraico pesah,
è la massima festività della liturgia cristiana, nella quale viene rappresentato
il mistero della Resurrezione di Gesù Cristo.
Nei primissimi tempi del cristianesimo la Resurrezione di Cristo era ricordata
ogni sette giorni, la domenica. Successivamente, però, la Chiesa cristiana decise
di celebrare questo evento solo una volta all'anno, ma diverse correnti religiose
si contrapposero nello stabilire quando.
Una prima corrente, detta Paolina-Giovannea, voleva celebrare l'evento esattamente
il giorno in cui era avvenuto, in qualunque giorno della settimana fosse caduto,
festeggiando lo stesso giorno sia la morte, che la Resurrezione di Gesù.
Una seconda corrente, chiamata petrina, invece, propose di celebrarlo la domenica
successiva al giorno dell'anniversario.
Queste due correnti, entrambe provenienti dalla Chiesa asiatica, si scontrarono
inoltre con le consuetudini delle Chiese d'Occidente, che celebravano la Pasqua
la domenica successiva al primo plenilunio di primavera.
Nacquero così, nel mondo cristiano, gravi controversie, che si risolsero soltanto
con il concilio di Nicea, nel 325, in cui si decise, che la Pasqua doveva essere
celebrata da tutta la cristianità nello stesso giorno.
Il compito di stabilire, ogni anno, tale giorno fu affidato alla Chiesa di Alessandria,
ma successivamente, nel 525, la Pasqua venne fissata fra il 22 marzo e il 25 aprile.

Oggi, la data si calcola scientificamente, basandosi sull'equinozio di primavera e la luna piena.

Ancora oggi però, la data della Pasqua presso le Chiese ortodosse,
solitamente non coincide con quella della Chiesa cattolica, perché le Chiese ortodosse
utilizzano un calendario lievemente diverso da quello gregoriano, così spesso la festa
è celebrata dopo la data fissata per la cattolicità.

La celebrazione della passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo è dunque il nucleo
della fede cristiana, poiché sancisce, in un certo senso, l'entrata di Dio nella storia.
Secondo i fedeli la Pasqua è anche di più.
Il fatto che il Signore decise di riportare in vita Gesù, ingiustamente ucciso,
per i fedeli significa che Dio approvò le scelte di vita di Cristo.
Ossia l'aiuto ai poveri, la solidarietà, la fraternità e l'amore per gli altri,
tanto da sacrificare la propria vita per questi ideali.

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