- Mamma, guarda come sono belli! - Esclamò il bambino saltellando
dalla gioia.
Il coperchio della scatola di legno, aperto con impazienza, fece
ammirare una ventina
di soldatini di piombo allineati come in una parata. Le uniformi
rosso fiammante davano
ai piccoli militari un fiero portamento: giacche scarlatte,
pantaloni blu scuro, copricapi
neri con piume rosse e bianche. Ognuno portava con fierezza il suo
fucile.
Il bambino li prese uno ad uno e li mise sul tavolo, guardandoli
meravigliato.
L'ultimo gli sembrò molto curioso: rimaneva perfetta-mente
diritto, magnifico come
il resto della truppa... ma aveva una gamba sola! Malgrado questo
difetto,
o forse proprio per questo, aveva uno sguardo più fiero, più
audace degli altri.
Subito, il ragazzino lo prese in simpatia e divenne il suo
soldatino preferito.
Sulla tavola si trovava anche un castello di carta... Con il tetto
d'ardesia, le mura di pietra
con i riflessi dorati, la scala con le ringhiere in ferro, questo
castello assomigliava ad
un maniero feudale. Era in mezzo ad un parco verdeggiante ricco di
alberi e piante multicolori.
Due cigni bianchissimi navigavano maestosamente in un lago di
carta argentata.
Ma la cosa più interessante era una graziosa ragazza che stava
sulla porta d'entrata:
i biondi capelli raccolti in trecce, gli occhi limpidi come
l'acqua del lago, il sorriso dolce
e attraente, la rendevano la più bella delle ballerine. Un vestito
etereo, stretto in vita,
la faceva sembrare ancora più delicata e fragile. Con le braccia
alzate sopra la testa,
rimaneva in perfetto equilibrio sulla punta di un piede. L'altra
gamba, tesa in aria,
era in parte nascosta dall'ampia gonna. Dopo essere uscito dalla
scatola, il soldato,
attratto dalla bellezza della ballerina, non smise di guardarla
nemmeno un attimo.
Egli credeva che avesse una sola gamba come lui e questa supposta
infermità rinforzava
il suo amore appena nato. Cercò allora di conoscerla e decise di
andarle a far visita appena
fosse venuta sera. Per far ciò, era indispensabile che il bambino
si dimenticasse di allinearlo
nella scatola. Il soldatino si lasciò scivolare dietro ad un
cofanetto e li rimase sdraiato
ed immobile. Come previsto, il bambino rimise i suoi soldati nella
scatola dimenticandosi
del nostro eroe! Venuta la sera, il silenzio invase la casa. Tutti
i suoi abitanti dormivano
tranquillamente... ad eccezione dei giocattoli. Nella penombra,
incominciò una folle scorribanda:
i palloni giocarono ai quattro cantoni, gli animali di peluche
fecero alcune piroette e i soldatini
di piombo sfilarono al suono del tamburo di un clown variopinto.
In mezzo a tutta questa agitazione,
rimanevano tranquille solo la ballerina di carta, che rimaneva
nella sua posa acrobatica,
e il soldatino di piombo che, nascosto dal cofanetto, continuava a
fissarla.
Malgrado la sua aria marziale e la sua prestanza, era timido e
ritardava di minuto
in minuto il momento dell'approccio. Questi momenti di esitazione
gli furono fatali!
Tutto preso dalla contemplazione della ballerina, il soldato di
piombo non si accorse
di un losco figuro, uno gnomo nero e gobbo come un diavoletto.
Innamorato follemente della ragazza, vedeva nel soldatino un
rivale pericoloso,
giovane e bello. Cieco d'invidia, lo chiamò più volte, ma il
giovane militare non lo
ascoltò neppure. Allora lo gnomo lo fulminò con gli occhi e lo
minacciò:
- Tu mi ignori! Ma ti accorgerai di me ben presto...
Il mattino seguente il bambino si accorse che il soldatino di
piombo era rimasto nascosto
dietro al cofanetto; lo prese e lo posò sul davanzale della
finestra. Immediatamente,
un malaugurato soffio di vento, o forse il soffio vendicatore del
rivale, lo fece cadere
nel vuoto. Girando su sé stesso, la testa in basso e i piedi in
alto, cadde vertiginosamente.
Non potendo chiudere gli occhi, vide avvicinarsi spaventosamente
il terreno.
Quando toccò il suolo, la sua baionetta, con la violenza del
colpo, si infisse nell'asfalto
e così restò, capovolto. Il bambino si precipitò in strada per
cercarlo, ma le carrozze e
i passanti lo nascosero ai suoi occhi. Disperato, ritornò a casa,
piangendo la perdita del
suo soldatino preferito. Improvvisamente cominciò a cadere una
violenta pioggia estiva.
In un attimo si formarono rivoli di acqua che inondarono gli
scarichi che portano alle fogne.
Due sfaccendati videro il soldatino di piombo ed ebbero la curiosa
idea di metterlo in una
barchetta di carta che stavano costruendo. Poi deposero
l'imbarcazione sull'acqua.
Sballottato, il fragile scafo fu rapidamente preso dalla corrente
turbolenta e scomparve
in un gorgo buio. Il soldatino, convinto che il responsabile delle
sue disavventure fosse
lo gnomo, pensò che fosse giunta la sua ultima ora. Passò momenti
interminabili nell'oscurità,
bagnato dagli spruzzi dell'acqua agitata. Nessun dubbio! navigava
nelle fogne...
Infine vide la luce del sole in lontananza. La luce si fece sempre
più forte e divenne un grande
orifizio aperto sulla campagna e la liberta.
- Uff! Sono sano e salvo... Sono scampato all'inferno. - Pensò il
soldatino sospirando con sollievo.
Invece i suoi dispiaceri non erano finiti: un'enorme topo di fogna
dall'aria feroce, bloccava l'uscita.
I suoi occhi acuti avevano notato il naufrago che stava cercando
una via d'uscita. La corrente era
cosi forte che il topo, malgrado le sue cattive intenzioni, non
poté prenderlo e con rabbia in cuore
lo vide allontanarsi... Dopo l'ultimo scampato pericolo, la
barchetta di carta continuò il suo viaggio
attraverso i prati e i campi. Il corso d'acqua s'allargò
diventando un ruscello.
In piedi sull'imbarcazione, il soldatino di piombo osservava i
fiori che ornavano le rive tranquille.
Dopo questa momentanea calma, i flutti ridivennero violenti, il
ruscello si trasformò in una
cascata che si riversava in un lago. Presa da queste correnti, la
barca non riuscì a resistere
e si capovolse. Il soldatino di piombo colò a picco. Addio
graziosa ballerina!
Un enorme pesce che girovagava lo prese per una preda di cui era
molto goloso,
in un solo boccone lo afferrò e lo inghiotti tutto intero. Per il
soldatino di piombo
ci fu di nuovo l'oscurità... Poco dopo, il pesce venne catturato
dalla rete di un
pescatore del mercato. Il caso volle che il pesce fosse proprio
comprato dalla cuoca
al servizio dei genitori del bambino. Aprendo il ventre
dell'animale per pulirlo,
fu meravigliata di trovarci il soldatino perduto. Lo mise sul
tavolo, vicino al castello d
i cartone. La ballerina gli mandò un sorriso così dolce da cui
capì che anche lei lo amava.
Che felicità dopo tante peripezie!
Ma lo gnomo non aveva ancora rinunciato alla sua vendetta.
Malgrado i suoi sortilegi,
infatti, i due giovani si amavano. Per farla finita suggerì al
bambino di sbarazzarsi
del soldatino con una sola gamba che rovinava la sua collezione.
L'ingrato, dimenticandosi del suo preferito, lo gettò nel
caminetto.
Il soldatino si sciolse rapidamente per il calore, ma la testa,
ancora intatta,
continuava con gli occhi tristi bagnati di lacrime di piombo, a
fissare la ballerina.
All'improvviso s'aprì violentemente la porta, una corrente d'aria
invase la stanza
scaraventando il castello di carta sulle braci ardenti. Nello
stesso istante prese fuoco e bruciò.
Il giorno seguente, facendo le pulizie di casa, qualcuno mescolò
le ceneri, ignorando,
contrariamente alle intenzioni del diavoletto, di unire per
l'eternità il soldatino di piombo
e la ballerina di carta. A meno che il vento non disperda il
piccolo mucchio di polvere grigia!