Vanità non è peccato
sovrana si specchia nel limpido mare
si erge solenne da acque di sale
e cinto è il suo capo
da ghiande di colli da bruni colori
Letto di terra
su splendido manto ceruleo
fucina di arcani segreti
ristoro di barbare genti
e muta tomba si colui
che per fede donò la sua vita
La mia Isola!
Piccolo mondo che affiora
ancorato
resistente come barca all'ormeggio
...Si narra di un vento maestro
che impetuoso soffio
per farla affondare
La terra si tenne alle acque
e con voce di tuono invocò
la torrida brezza d'oriente
che giunse e subito fu pace
Da allora,
come vecchi piegati dal tempo
stanno i suoi arbusti curvi
a perpetuare con la chioma china
un' eterna preghiera di grazie.