Poesie dedicate nonni

Nei Miei Sogni…Tu
 

Mentre ti dedico la mia preghiera
cerco tra le ombre la tua immagine
stringendo forte la tua mano... conto 1 - 2 - 3…
e sogno, avvolto nel tepore di una coperta dipinta
dalla nonna nei colori dell'arcobaleno.

Nonno ! Nonno ! Corri, corri veloce
l'aquilone vola nel cielo lontano
e volo con lui…in alto tra rade nubi
lo scintillio di occhi colmi di gioia
tenuto da mani forti come quercia
dissetato da acque sorgive... nel cuore
addolcito dal nettare... ogni pensiero di vita.

Passo dopo passo, lungo le orme
lasciate nell'arenile di una spiaggia incantata
dove la sua voce riflette…nell'eco.

Colgo le storie vissute e di vita
mentre voli armoniosi di gabbiani
accompagnano il volar dell'aquilone
legato a un filo…tenuto gelosamente.

D'incanto…il mare si ferma
nell'immagine di un sorriso riflesso
impresso... il mio Angelo Custode…
già conto... 1 - 2 - 3... e sono sveglio.

Mille colori nella stanza…nell'eco la sua voce
diffuse variopinte perle di vita... nel cuore
mentre nell'aquilone in volo... un Angelo
coglie un pensiero... e lo scrive nel cielo...
"Grazie Auguri Nonno"

Marco Spyry (01/07/08)

Il Vecchio e il Bambino

Un vecchio e un bambino si presero per mano
e andarono insieme incontro alla sera,
la polvere rossa si alzava lontano
e il sole brillava di luce non vera;
l’immensa pianura sembrava arrivare
fin dove l’occhio di un uomo poteva guardare
e tutto d’intorno non c’era nessuno,
solo il tetro contorno di torri di fumo.
I due camminavano, il giorno cadeva,
il vecchio parlava e piano piangeva
con l’anima assente, con gli occhi bagnati
seguiva il ricordo di miti passati;
i vecchi subiscono l’ingiuria degli anni,
non sanno distinguere il vero dai sogni,
i vecchi non sanno nel loro pensiero
distinguere nei sogni il falso dal vero.

E il vecchio diceva, guardando lontano,
"Immagina questo coperto di grano,
immagina i frutti, immagina i fiori,
e pensa alle voci e pensa ai colori,
e in questa pianura, fin dove si perde,
crescevano gli alberi e tutto era verde,
cadeva la pioggia, segnavano i soli,
il ritmo dell’uomo e delle stagioni".

Il bimbo ristette, lo sguardo era triste
e gli occhi guardavano cose mai viste,
e poi disse al vecchio, con voce sognante
"Mi piacciono le fiabe, raccontane altre".

Francesco Guccini

C’è un Nonno

 

C’è un nonno in disparte
che gioca alle carte,
le gioca da solo:
nessuno lo vuole.

C’è un nonno in giardino
che beve del vino,
lo beve da solo:
nessuno Io vuole.

C’è un nonno per strada
non so dove vada,
cammina da solo:
nessuno lo vuole.

C’è un nonno che dorme
speriamo che in sogno
qualcuno ci sia in sua compagnia.

R.Piumini

La Nonna

 

Tra tutti quei riccioli al vento,
tra tutti quei biondi corimbi,
sembrava, quel capo d'argento,
dicesse col tremito, bimbi,
sì... piccoli, sì...
E i bimbi cercavano in festa,
talora, con grido giulivo,
le tremule mani e la testa
che avevano solo di vivo
quel povero sì.
Sì, solo; sì, sempre, dal canto
del fuoco, dall'umile trono;
sì, per ogni scoppio di pianto,
per ogni preghiera: perdono,
sì... voglio, sì... sì!
Sì, pure al lettino del bimbo
malato... La Morte guardava,
La Morte presente in un nimbo...
La tremula testa dell'ava
diceva sì! sì!
Sì, sempre; sì, solo; le notti
lunghissime, altissime! Nera
moveva, ai lamenti interrotti,
la Morte da un angolo... C'era
quel tremulo sì,
quel sì, presso il letto... E sì, prese
la nonna, la prese, lasciandole
vivere il bimbo. Si tese
quel capo in un brivido blando,
nell'ultimo sì.
 

Giovanni Pascoli

Io e il Nonno

lo e il nonno
 parliamo.
Il nonno canta
io danzo.
Il nonno insegna
io imparo.
Il nonno muore
io piango.
Aspetto
pazientemente
di vedere il nonno
nel mondo dell'oscurità.
L'attesa paziente
è resa gravosa
dalla solitudine.
lo piango e piango e piango.
Quando
lo vedrò?

J. Concha

I Denti del Nonno

Il piccolo Maurizio, diritto sui ginocchi del
nonno, lo bacia sul mento, poi gli affonda i
pugni nelle ,guance chiedendogli:
Perchè, nonno, sono così vuote le tue guance?
Perchè non ho più denti.
E perchè non hai più denti?
Perchè erano diventati neri e perciò li
ho seminati in un solco per vedere se ne
spunta qualcuno bianco.
Maurizio ride di gran cuore.
Oh, le guance
del nonno sono molto diverse
da quelle della mammina!

Rosmarj

La Nonna

La nonna è come un albero d'argento
che la neve ripara e muove il vento.
Dice «no» con la testa, e «sì» col cuore.
sta presso il fuoco e prega a tutte l'ore.
Quando la mamma sgrida, lei perdona..
Chi sa perchè la nonna è così buona! .

Luisa Nason

Poesia alla Nonna

Di fiori un serto vivido, che Apollo a noi presenti
In Elicona è solito destar vaghi concenti.
E quei Poeti miseri che non san fare un corno
Fiori a raccor divertonsi per tutto il santo giorno.
A questo io stesso m’occupo, che sono un di costoro,
E stanco poi distendomi sotto un opaco alloro.
Or dunque il frutto nobile della fatica mia
Umil presento, e inchinomi a Vostra Signoria.
Spero che in volto placido accetterete il dono
E dell’ardir, che presimi darete a me perdono.
Prendetelo di grazia , e quindi se mai fia,
Che in un vasetto pongasi, o in quello che si sia,
Quell’acqua sì odorifera, quell’acqua istessa,
Al Precettor buonissima per celebrar la Messa.
Se dopo tante prediche che far non ne sapete
Nel cacator buttatelo, o dove mai volete.
Basta, che di riceverlo non isdegniate almeno,
Del resto cosa importami? Sarò contento appieno

Giacomo Leopardi

Il Nonno

No! Tu il nonno non puoi fare "
poi che le fiabe non sai raccontare.
Hai sessant'anni e fai lo zerbinotto
ancora sorridi sotto
i baffi e fai il complimento
e non senti il lamento
che sale dal petto della tua donna
che spaurita è di esser nonna.
Un po' cambierà la nostra vita
ecco perché sono sbigottita
tu dovrai imparare un nuovo gioco
se vuoi stare con Chiara almeno un poco.

Rosa Staffiere


L'Onestà de Mi' Nonna

Quanno che nonna mia pijò marito
nun fece mica come tante e tante
che doppo un po' se troveno l'amante...
Lei, in cinquant'anni, nu' l'ha mai tradito!

Dice che un giorno un vecchio impreciuttito
che je voleva fa' lo spasimante
je disse: V'arigalo 'sto brillante
se venite a pijavvelo in un sito. -

Un'antra, ar posto suo, come succede,
j'avrebbe detto subbito:
So' pronta.
Ma nonna, ch'era onesta, nun ciagnede;

anzi je disse: Stattene lontano...
Tanto ch'adesso, quanno l'aricconta,
ancora ce se mozzica le mano!

Trilussa

La Nonna

La nonna aveva nella sua stanza appeso
il ritratto di quando era bambina:
sorriso al labbro, azzurri occhi profondi e ricci biondi.
Guardavan quel ritratto i ragazzetti
e l'un diceva all' altro: « Oh, quella bella
fanciulla chi sia mai? Fanciulla, vuoi giocare con noi? »
La vecchia con gli occhiali e con la cuffia
levò lo sguardo dalla sua poltrona:
« Chi sia mai? non giocate, o bimbi miei, sempre con lei? ».

V. Loveling

Movesi il vecchierel canuto e stanco
del dolce loco ov'ha sua età fornita,
e da la famigliuola sbigottita
che vede il caro padre venir manc
indi, traendo poi l'antiquo fianco
per l'estreme giornate di sua vita,
quanto più po' col buon voler s'aita,
rotto da gli anni e dal camino stanco;
e viene a Roma, seguendo 'l desio,
per mirar la sembianza di Colui
ch'ancor lassù nel ciel veder spera.
Così, lasso!, talor vo cercand'io,
donna, quanto è possibile, in altrui
la desiata vostra forma vera.

Francesco Petrarca

Volafarfalla

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