Khalil Gibran
Gibran,
nasce a Bisherri, in una cittadina nel Libano settentrionale, il
6 gennaio 1883.
Muore a New
York, all'età di 48 anni, il 10 Aprile 1931, di cirrosi
epatica e con un polmone colpito da tubercolosi.
Fu sepolto in un giorno di pioggia, accompagnato da pochi amici,
tra i quali Barbara Young.
Per l'occasione il giornale "The New York Sun" annunciò:
"A Prophet is Dead." "Un profeta è morto".
Gibran lascia i diritti d'autore in eredità agli abitanti di
Bisherri per opere di bene pubblico.
Preferisco
essere una sognatrice fra gli umili,
piuttosto che
una principessa di un popolo senza sogni ne' desideri.
Farò della mia
anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.
L'amore è un tesoro prezioso, è il dono che Dio fa
agli spiriti sensibili e grandi.
Getteremo via questo tesoro e lasceremo che i porci
lo sparpaglino e lo calpestino?
"Se l'altro
ride di te,
potrai aver pietà di lui;
ma se sei tu a ridere di lui,
non potresti mai perdonarti.
Se l'altro ti ingiuria,
potresti dimenticare l'ingiuria;
ma se sei tu a ingiuriare lui,
starai a ricordartelo per sempre.
In verità l'altro è il tuo io più sensibile,
trasferito in un altro corpo".
Sappi dunque
che dal gran silenzio ritornerò ...
Non dimenticare che a te verrò di nuovo ...
Un breve momento, un po' di riposo sul vento,
e un altra donna mi porterà in grembo.
Esiste
qualcosa di più grande e più puro
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l'anima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina la cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo è un luogo d'esilio.
Se un uomo non nasce una seconda volta,
la sua vita rimane come un foglio bianco
nel libro dell'esistenza.
Gli affetti del cuore
sono come i rami del cedro;
se l'albero perde un ramo robusto,
soffre, ma non muore.
Riversa tutta la vitalità
Nel ramo accanto,
perchè possa crescere
e riempire il posto vuoto.
C'è fra
voi chi cerca
la compagnia delle persone loquaci
per timore della solitudine.
Il silenzio della solitudine
svela infatti ai loro occhi
la loro nuda essenza,
cosa dalla quale rifuggono.
E vi sono quelli che parlano,
e senza consapevolezza né preveggenza
rivelano una verità
che sono i primi a non capire.
E vi sono coloro che hanno
la verità dentro di sé,
ma non la esprimono a parole.
E un
adolescente disse: Parlaci dell'Amicizia.
E lui rispose dicendo:
Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
E' il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
E' la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra
pace.
Uno sguardo che rivela
il tormento interiore
aggiunge bellezza al volto,
per quanta tragedia e pena riveli,
mentre il volto
che non esprime, nel silenzio,
misteri nascosti non è bello,
nonostante la simmetria dei lineamenti.
Il calice non attrae le labbra
se non traluce il colore del vino
attraverso la trasparenza del cristallo.
La sete dell'anima
è più dolce del vino delle cose materiali,
e il fremito dello spirito appaga più intimamente
della sicurezza del corpo.
Quando l'amico
vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione,
né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo
cuore:
Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in
silenzio e
viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi
separate dall'amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo
scalatore
la montagna è più chiara della pianura.
E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello
spirito.
Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del
proprio mistero
non è amore, ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò
che è vano.
Preferirei
essere il più misero tra gli uomini
e avere
con me i miei sogni e il desiderio di volerli soddisfare,
piuttosto che
essere l'uomo più grande della terra
e non avere né
sogni né desideri.
Se anche
cantassi come gli angeli,
ma non amassi il canto,
non faresti altro che rendere sordi gli uomini
alle voci del giorno e alle voci della notte.
E il meglio di
voi sia per l'amico vostro.
Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea,
fate che ne
conosca anche la piena.
Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita.
Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro
vuoto.
E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia.
Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo
mattino e si ristora.
L'aspetto delle cose varia secondo le emozioni,
e così noi vediamo magia e bellezza in loro:
ma bellezza e magia, in realtà, sono in noi.
Lo spirito afflitto trova pace
solo in unione a uno spirito a lui simile.
I due convergono nell'affetto,
come uno straniero si rallegra
a vedere un altro straniero
in una terra lontana.
I cuori che si uniscono
per mezzo del dolore
non saranno separati
dalla gloria della gioia.
L'amore lavato dalle lacrime
rimane eternamente puro e bello.
La disperazione indebolisce la vista
e chiude il nostro orecchio.
Non vediamo altro che gli spettri del fato,
e udiamo solo il battito
del nostro cuore inquieto.
Volafarfalla
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