Acrostico Personale

Andare
Nella
Nebbia
Adagio,
Abbandonarsi
Lungo
Estesi
Sentieri
Solitari
Insieme
Ovunque.



Ossessione

La mia esistenza è stata anche pesante,avulsa.
Guardavo intorno a me,
nulla volevo...
Che tutto avevo avuto:
soddisfazioni, sterili ricchezze.

Considerai l’amore
piccola sciocchezza, acerba debolezza,
fola di vapore, sentimento flebile.
Nulla ritenevo,
soltanto cose tristi.

Vedevo dei miraggi,
null’altro intorno a me,
solo pensieri effimeri, semplici parole,
cose inverosimili, futilità mutevoli
e...angherie.

Finchè non ti conobbi,
e tu condividesti l ‘ALTRO impegno
lasciando a me l ‘agire
per dedicarti a cose più vicine,
che ci hanno accompagnato nella vita.

E fu così che cominciò la storia,
conobbi il vero amore: la vera giovinezza,
che adesso sfiora in me fugacemente
forse a far guadagnare spazio al nuovo
che incombe sul domani e sul presente.

Ora però l’esistere
Non è più afflitto: non pesa più.
E lo trasporto fiero... senza apparente scopo,
sicuro come sono che tutto volge a un fine
che pur non comparendo è chiaro ed è presente.

Penso che valga averla, l‘esistenza. L‘ho compreso
poco a poco, solamente dopo
...che sollevati i veli della vita
vi ritrovai la carne morta, imputridita,
per fare spazio all’ ESSERE SUPREMO .

Vorrei finirla non per causa sciocca,
consunto da un batterio o da una spora,
ma con la forza e l ’animo di rocca :
come Salvo D’Acquisto e il suo valore,
trasfuso in me nell’attimo supremo.

Schernire il fato e dirgli:
Non ti temo!!!

Colibrì

Cara Colibrì,
ti devo tanto
perché aiutandomi a superare diverse certezze incerte,
soppiantate dalle tue incertezze certe,
ho compreso molte cose
che potevano apparire chiare
ma andavano di nuovo approfondite.
Sono trascorsi gli anni
ma non ci conosciamo ancora e,
poiché, come sai bene,
considero anche il tempo concetto inesistente,
comincio, tutti i giorni, come la prima volta.
Non posso a te assuefarmi e,
quindi, mai stancarmi, della tua presenza
e della grande stima che,
solo tu mi doni,
sempre e comunque.



Apocalisse

Le brulle sponde dell’esistenza terrena
saranno infrante
da onde impetuose generate
dal ritrarsi atterrito
delle macerie dei nostri corpi dimensionali,
che privati dell’energia vitale,
sommergeranno
nel sangue fetido
delle vittime di ogni tempo.



Perchè

Perché t’insinui lungo il mio cammino
e percorrendolo mi togli la quiete
o stella che m’illumini il mattino?

Perché attraversi il mio destino
e comparendo mi fai ricordare
che l’esistenza non è sempre vino?

Perché mi avvinghi a te se mi vuoi bene
svegliandomi dal sonno dell’oblio,
perché mi leghi con le tue catene?

Io son colui che non si deve amare
lo dico con ragione, a fin di bene,
pensando a non volerti far soffrire.

Sono colui che ha perso la battaglia
e arranca trascinando il suo destino,
cercando di evitare anche una foglia.

Cosa ti spinge a starmi così accanto:
che spera il cuore tuo così vicino
d’ asciugarmi, qualche volta, il pianto?

Però chi è folle, evanescente e rude,
non usa mai reagire in altro modo:
procede continuando ad annaspare.




Compagnia

Perché tu vivi la tua vita solitaria
tra i fiori della verde primavera …
e se la casa ride con le foglie
il cuore langue da mattina a sera.

T’affacci, guardi in giro: solo alberi!...
Coloni che coltivano poderi;
campi assolati nel sordido silenzio;
strade deserte, rustici sentieri…

E’ pace questa? E’ pace e anche martirio!
Pensando al mare, alle città gioiose:
respiri di allegria, che circola nell‘ aria,
mentre per noi si schiudono le rose…

E tu, mia Colibrì, continui imprigionata,
in questa gabbia d’oro che pure è sempre gabbia!
dove rimani come condannata,
e vivi nell’oblio, senza mostrare rabbia!

Ciononostante nessun segno in viso,
che possa far capire a chi non sa….
che possa deturpare il tuo sorriso,
che supera anche i solchi dell’età!

Ed io d ‘accanto ti sussurro ancora,
soffrendo dello stesso tuo tormento,
…non passa giorno, non trascorre ora,
che non ti penso almeno un sol momento.



Essenza

Noi siamo spazio senza alcun confine,
terre lontane sottratte al tramonto,
pianeti accesi dal sole rovente:
argentee stelle del firmamento.
Siamo semplici Carabinieri.

Siamo i mondi antichi e nuovi,
il Sole, la Luna, l’intero creato:
i monti, i fiumi, il sale dei mari,
l’alba ridente, il giorno, la sera.
Siamo semplici Carabinieri.

Siamo gli esseri sempre presenti,
i fiori, l’erba, la brezza serena,
il sorriso, il lavoro, il canto,
la vita, la sofferenza, il pianto.
Siamo semplici Carabinieri.
Siamo l’austèra memoria anelante,
che incarna i dolori e gli affanni dell’uomo,
che mira la realtà per comprendere come…...
e si trasforma….. senza sosta, né fine.
Siamo semplici Carabinieri.

Siamo l’anima tèrsa dell’universo,
il pensiero che scruta le leggi Divine,
e si domanda sull’esistenza e sul fato . . .
siamo parte dell’umanità più vera.
Siamo semplici Carabinieri.
...e,
quando, per sempre, l’infinito dissolve…..
e si confonde con lo Spazio Eterno,
mentre lo spirito si ricompone in Dio,
non c’è più luce, non c’è più vita, non c’è più tempo,
noi stessi torniamo a Dio.
Noi semplici Carabinieri.



Assenza

Frequentemente torna, ed insistente,
il Suo ricordo che non m’abbandona:
Penso e ripenso a Lei continuamente:
a quanto fatto e da imbastire ancora.

Cerco le distrazioni più svariate,
di accantonare brame ed emozioni,
ma nulla resta indifferente
al mio sentire senza inibizioni.

Sovente penso:”Potrei servire ancora”
E poi mi dico: “Fattene ragione”,
Potrei percorrere altre chine,
colmando ancora voglie ed ambizione.

Se cambio non sarà diverso niente!
Continuerò ad agire come prima!.
Sarò per sempre quello che mai mente!
Togliere l ‘abito non può cambiare l’anima.

La vita residuale dipenderà da noi,
legati a scelte certe andremo più lontano:
seguendo nei percorsi quello che siamo stati!
Senza precipitare … mi basta la tua mano.



Coerenza

Ecco l’Umanità che tende a separare
Il povero dal ricco, persino dopo morte:
colui che paga e chi non può pagare
la nuova condizione che l’accoglie.

Ed il contrasto è subito evidente,
anche nei cimiteri, per rinfrancar la vista,
tra il ricco e l’ indigente,
riaffiorano le caste …e

non mi si venga a dire che tutto è preordinato,
deciso dalla sorte che può apparire assurda
solo a chi non ha avuto.
Chi ha guadagnato in vita nessuno se lo scorda.

Per tale privilegio puoi scegliere da morto
come se fosse vivo …tant’è che i tuoi congiunti
continuano ad agire, senza sentire torto,
nell’opera di sempre, che fu degli antenati.

E ci sarà colui che espone in permanenza
quello che l’uomo crea con fino tocco d’arte,
e l’altro nella zolla ne rimane senza:
solo una lignea croce segna l ‘appartenenza

C’è differenza ... esiste? Non la trovi!
La stessa morte macera da dentro!
Figli di Dio son gli uni, sol figli forse gli altri?
Chissà ... Sta tutto lì, il disumano scontro?

Continuano gli sforzi, gli affanni dispendiosi
di chi persiste in vita senza cambiare fine
seguendo usi e costumi, soltanto i più sfarzosi ...
senza fermarsi a cedere di un passo

a chi per la diversità del fato
non è vissuto negli stessi allori
... avendo avuto soltanto dopo morto
spazi di terra brulla dove deporre i fiori.

Han già sofferto – ahimè – tutti gli oltraggi
che pure il contributo offerto dalla scienza
e tutte le sventure che il destino ha riservato ai miseri,
son stati dedicati soltanto all’indigenza.

Ne gode sempre quello indifferente
facendo scempio . . . pure quando muore:
chiamando tutto a se, dentro il suo recipiente...
m’anche l ‘aroma evapora col fiore, per dare spazio solo allo squallore



Presagio

Se un giorno o l’altro scoppierà la guerra
amata mia tra noi sarà il saluto
ché al primo assalto che l’evento sferra
sicuramente io sarò perduto.

E se il mio viso riveder vorrai
Cerca tra i “ ferri” infranti e troverai!
Guarda tra i carri armati, i più squassati
- quelli che più sofferto han la battaglia -

cerca fra tutti, i più cannoneggiati.
Tra “scheletri d’acciaio” senza più mitraglia . . .
sarò in ginocchio, seduto, o appena steso
e spero, in volto, l’ultimo sorriso . . .

L’ultimo scherno; gli ultimi sarcasmi,
che cercherò impietrire sulla faccia,
a sfida della sorte e i suoi fantasmi
che m’han perseguitato sulla traccia.

Tu guarderai i resti miei di gelo
e poi, ti prego, coprili d’un velo
perché …perché non voglio dare mostra
della mia misera carcassa tormentata

che si dissolve nell’orrenda giostra
dal sacrificio umano consacrata
Non elevare il pianto, ne un lamento:
sorridi insieme a me, sarò contento.



Ricordo

T ‘ho atteso sempre! Il mio pensiero
- semmai distolto solo in apparenza –
ingigantiva in cuore un gran mistero
sotto l’influsso della tua esistenza

e del tuo sguardo limpido e pensoso
che sempre mi appariva nella mente.
Dolci ricordi tuoi che non si sono spenti
e che tuttora cerco nel ritroso …

Io ti pensavo quando stavo assorto
nel mio lavoro e tu non mi vedevi:
dentro la mia “finestra” non guardavi
e non vedevi il bene che ti porto …

Ora sei qui! La tua presenza,
superati gli scogli della vita,
s’accosta a me anche senza
donarti la “ricchezza”. . . che vorrei.



Tu

Tu che conosci tutte le mie cose
ti libri tra le piante del giardino,
tra fiori di ciliegio, mandorlo e le rose,
tu Colibrì così mi stai vicino.

Mi sei di compagnia,
svegliandomi dal sonno,
mi doni l ‘allegria,
e a volte non son degno,

di tutte le attenzioni,
lasciandomi l’ardire,
che sempre mi riservi,
delle mie cose meste.

Ma durano ben poco
e … torno presto in senno
per poi ricominciare
il viaggio insieme a te.

Progetti, piani,
programmi senza fine,
ci portano lontano
dove non c’è confine.

Ed è così che vivi
legata a me da sempre,
sei come i grossi ulivi:
radici e grandi fronde

che insieme alla freschezza
regalano anche frutti.
Mi basta la tua brezza
per vincere su tutti.

 Fiamma

Chi vola vale! … Osando vuole! … E vive il vero! ...
Quando pianifica missioni in elicottero
per sorvolare poi le valli verdeggianti,
il mare sconfinato, i monti ed i dirupi,

naviga alla ricerca dei come... e dei perché
…seguendo il proprio Dio nel volo e nell’agire ...
per dare a un suo fratello qualcosa che non ha,
e mai avrebbe avuto senza l’ “ardente Fiamma”

e superando limiti, talvolta vincolanti,
raggiunge in ogni dove chi grida il suo bisogno
per togliere o lenire il quotidiano dramma
dei meno fortunati ...“feriti”... emarginati...

nobilitando gesta, comportamenti umani,
prescelti dal destino solo per pochi eletti
che con planare ardito ridonano speranza,
togliendo sofferenza a chi ne ha avuta tanta,

fornendo nel contempo significato e fine
a vite temerarie preposte a tale scopo
dal fato, da valori e scelte personali,
nell’equilibrio instabile del nostro umano vivere.

Misteri, Dubbi, Conoscenza e Forza,
animano colui che spera solamente
di risalire in quota ... da angelo di giustezza
con il “perdente” a bordo strappato al suo destino.

Finché decolla un “Fiamma” per fare il suo dovere
sarà sempre possibile poterla ... raccontare.
Ogni persona onesta,“offesa” dalla sorte
ritornerà a sorridere sapendo ch’è finita.

Gerarchia

Il tema gerarchia, complesso e delicato,
lo accetto solamente a certe condizioni
se servo del dovere, in chiave funzionale
di un fine dichiarato, un bene strumentale,
senza secondi fini o mire di potere.

Legato a una funzione eticamente sana,
che serva solamente a dare dignità
a chi ne fa buon uso nel senso del dovere
fugando da ogni dubbio di applicazioni errate
il nobile servizio verso l’umanità.

La gerarchia che intendo ha solo questo scopo
rendere funzionale il mezzo col suo fine
per fare ogni potere schiavo di una funzione
che serve solamente a chi ne usufruisce
e non a chi persegue ingiusti benefici.

Sarà che ho visto molto e tanto vedo ancora
che malamente tollero chi pensa solo a se
con plagio ed arroganza che esprime nel comando
di uomini leali che seguono uno scopo:
lenire altrui dolori e senza mai fiatare.

08.3.2009

Valeria

La nuova primavera che ti si presentava,
schiarendo tempi e luoghi, al mondo t’invitava
lasciandoti intuire quanto ti circondava

e tu con molto garbo e senza alcuna fretta
nascevi il giorno dopo, con gran naturalezza,
donando l’impressione d’avere già capito . . .

ti presentavi a tutti con istintivo fare
senza rumoreggiare, senza pretesa alcuna
soltanto con l’ardire di chi si vuole imporre

lasciando intravvedere carattere e fierezza
che ti saranno amici sempre cuciti addosso
e t’accompagneranno nel viaggio della vita

in ogni dove e come faranno da cornice
a scelte misurate che spero, spero tanto
ti si presenteranno quando con la ragione

deciderai da sola su quanto è giusto fare
non devi trascurare e mai lasciare ad altri
quanto d’appartenenza sarà soltanto tuo

Per tutti benvenuta sarai la prediletta
e in ogni circostanza potrai trovare appoggi
sostegni e grandi sponde per tutti i tuoi programmi,


. . . progetti, e grandi idee
che andranno realizzati senza pensare ai costi
col semplice obiettivo di avere un solo scopo

nel credere assoluto che quanto tu vorrai
sarà per noi motivo d’impegno prolungato . . .
e senza avere fretta . . . tenendoci per mano

potersi incamminare in storie senza fine
capaci di donare a chi non ha confine
senso di appartenenza . . . nel compiere ogni azione.

22.03.2009

Frammento

Frammento d’Infinito
di Plasma UNI-formante
sento dentro di me UN Alito di Vita

anelo perpetuare
un esistenza piena
di azioni raffinate e nobili pensieri

con pure Geometrie
e linee di Armonie,
Forme ben definite o ancora da pensare

Disegni mai compresi
. . . che mai si sveleranno
nel volgere terreno del nostro eterno viaggio.

Vorrei far trasparire
il Vero che c’è in me
tendente al Costruttore del piano UNI-versale

in un Metamorfismo
che sfugge alla ragione e . . .
lascia spazi immensi a chi vuole intuire

e senza nulla chiedere
si lascia attraversare
da dubbi e convinzioni del vivere comune

con fare generoso
verso tutto l’esistere
qualunque sia la Foggia o la Composizione

di tutta la Materia
che ingloba anche le genti
erranti in presunzione in cerca di uno scopo

in grado di alleviare
le umane sofferenze
che affliggono la vita con le sue umane gesta

e quotidianamente
tra dubbio e misticismo
scegliere tra l’Essenza . . . o il solamente esistere.

25.03.2009

Sophia

Sophia Sophia Sophia
da dove sei venuta e come ti chiamavi?
Lo sguardo tuo smarrito invano ricercava
aiuto tra la gente che invece t’ignorava

finche non chiesi a Sara
di accoglierti tra noi e tu salisti a bordo
e ti accucciasti al fianco scegliendomi tra tutti
e dando un taglio netto a tutto il tuo passato.

Il nome di Sophia
fu un immediato vanto, un riconoscimento
spontaneo ed adeguato al fine portamento
che univa alla noblesse un bel temperamento

facemmo il viaggio insieme
diretti a villa Free dove t’impossessasti
di molti spazi nuovi per ribadire ancora
la tua vera missione che dedicasti a me

da quel momento in poi
scegliesti senza sforzo di fare la mia ombra
in tutte le vicende , il giorno e anche la notte
e senza mai lasciarmi eri riconoscente

per l’ospitalità
che ti veniva data, per la condivisione
con gli altri della casa di grandi spazi verdi
per te sicura novità da subito gradita.

Passati i primi tempi
sorgeva una questione e ci mandava in crisi
la grande dedizione che tu mi riservavi
mettendo in discussione il ruolo mio col tuo.

Che inutile questione:
“hai più diritti tu oppure ne ho più io”
a noi poco c’importa se stiamo bene insieme:
“di spazio a villa Free ce n’è per tutti quanti”

E se altri arriveranno
saranno bene accetti nella comunità
dove ogni componente, qualunque sia la razza,
impone dignità vivendo nel rispetto di chi gli siede accanto.

30.03.2009

Grazie per aver partecipato!

Volafarfalla

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