Pensieri  Parole e Riflessioni

Parole.

Parole portate dal vento da luoghi lontani,

che si infrangono nei rumori del traffico e

 di una vita caotica e inumana che ci siamo creati.

Parole.
C’è sempre poco tempo per ascoltarle,

per rifletterle, per ricordarle,

 per imprimerle nel nostro cuore.
Esse volteggiano nell’aria come foglie al vento

che poi finiscono per terra,

 calpestate dalla fretta di tutti.
Le parole, portano messaggi di amore,

 speranza, aiuto, perdono, misericordia,

ma siamo sempre troppo sordi per ascoltarle.

Talvolta fingiamo di esserne colpiti,

e come degli attori in erba,

recitiamo male una parte che non era nostra.
Se solo ascoltassimo le parole come espressione dei sentimenti degli altri

ci sentiremo meno soli,

forse più amati e considerati,

ma intorno a noi beccheggiano solo rumori che non sono della terra,

 e che Lui non avrebbe voluto farci ascoltare.
Siamo sempre così preoccupati per il nostro avvenire,

 per il nostro benessere, per la nostra felicità

che ci dimentichiamo degli altri,

per diventare inesorabilmente egoisti e opportunisti.


Silenzio...


Il silenzio mette a tacere il mondo con i suoi rumori,

 accende il cuore alle parole degli altri,

e Lui da lì ascolta le nostre preghiere,

 e il rumore del nostro cuore che batte.

 

Febbraio 2010

         
 

"Il Suo Riflesso Nel Mio ..."

Vedo il mio riflesso nello specchio e i suoi occhi nei miei.
Il ricordo di quel suo sguardo così dolce mi accompagnerà per l´eternità.
Occhi grandi, coraggiosi, che guardavano tutto con semplicità, che si
tenevano lontani dalle superficialità della vita.
Vedo il mio riflesso nello specchio e vedo le mie mani,

e le sue nelle mie.
Mani delicate, che accarezzavano con amore i nostri visi da bambini,
per rincuorarci, per farci sentire amati e mai soli.
Vedo il mio riflesso nello specchio e osservo il mio sorriso,

e vedo il suo.
Un sorriso affettuoso, sincero, espressione di serenità, per aver
trovato in noi, la sua famiglia, una roccia sulla quale aggrapparsi, e
sentirsi finalmente amata e al sicuro.
Vedo il mio riflesso nello specchio e vedo mia figlia, e lei in noi.
Così , come un susseguirsi di stagioni che non ha mai fine, anche io
mi rifugio in lei, nella sua allegria, nel suo bisogno d´affetto per
trovare il coraggio per affrontare la mia vita.
 

Febbraio 2010

 

Beata Beltà


Beata beltà
che splendea nel
blu del mare,
che si infrange con le sue onde
nelle rocce che stanno lì
immobili ad aspettare
il suo arrivo.
Beata beltà,
non intendi però

che le rocce
non appartengono al mare
ma alla terra
in cui nascono
i frutti e le responsabilità.
Non intendi beltà che
la dolce illusione che da
te nasce,
da te muore
nel momento
in cui le onde si ritraggono.
Non intendi beltà
che le rocce non sono vive
per non sentire
l´ amarezza
che la dolce illusione che
Da te nasce e da te muore?
Beata beltà
Tu sei tutto e niente,
sei l´acqua che scivola via dalle mani,
dove per un attimo
si è avuta quasi l´illusione
di poterti conservare,
tu incurante incanti
gli occhi e le menti
i sogni e le gesta.
Rimani beltà,
rimani tra le mie dita,
ho bisogno di sentire
il mio cuore che batte,
sogna, si illude
di poterti avere
per me..
Ma stai svanendo Beltà,
fuggi da me sorridendo,
per l´illusione
che anche in me
hai suscitato.

 

La Tua Mancanza

 

Sentivo la tua mancanza

così il mare mi ha chiesto di andare da lui.
Seduta su uno scoglio stavo ad ascoltare il suo rumore
ho chiuso gli occhi

il vento soffiava freddo sul mio viso
il mio cuore batteva forte

 e mi è sembrato di riaverti accanto
di risentire la tua voce dolce

di avvertire sul mio viso le tue carezze.
Le onde si infrangevano lentamente

 quasi si rincorressero una con l'altra per venire da me

 ad abbracciarmi l'anima.
Per un attimo ho pensato che la sua natura
con la sua forza e la sua bellezza

fosse in simbiosi con i miei sentimenti fragili e vacillati
e che mi sostenesse con l'amore di una mamma.
Mi sono sentita piccola, nuda, indifesa di fronte
ad essa e mi sono fatta cullare dal suono delle onde,
dal profumo del mare, dal vento che mi scompigliava i capelli.
Non senti quanto mi manchi
vorrei gridarlo al mondo intero... è passato tanto tempo
ma porto dentro la mia anima la più grande cicatrice
che tu mamma mi hai lasciato.

A volte la tua assenza mi distrugge talmente tanto che
vorrei piangere per giorni interi,
e divento poi bulimica verso i sentimenti e

pretendo amore da chiunque mi circondi...
Do amore in maniera sconsiderata,

 per provare a cicatrizzare dentro il mio dolore

a volte sbaglio però...
Così questa mia fragilità mi riporta a te
e vorrei stringerti forte forte e chiederti di non lasciarmi più.
 

Maggio 2010

Grazie per aver partecipato!

Volafarfalla

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